orge
Osteria
di pierpatty6151
15.11.2013 |
22.702 |
5
"Le mani si intrufolano sotto la lunga gonna a pieghine..."
Entro nell’unica trattoria aperta del paese. Non ci sono tavolini liberi. Strano! Siamo fuori stagione la Primavera ha già infiorito le piste da sci. Tutti i tavoli sono occupati da “comitive del posto”; che chiassosamente festeggiano il “Sabato sera”. Il grosso e barbuto Oste, con finto rammarico, mi indica e mi accompagna all’unico tavolo semilibero, che ospita solo due uomini. Mi sistemo nella sedia più distante da loro, per non disturbare i loro discorsi e le loro risatine. L’oste mi annuncia l’unico menù della serata. È a base di polenta con carne di cervo. Buono! Naturalmente con vino rosso ad alta gradazione.I due continuano a parlottare tra loro, anche se non capisco una parola di ciò che li rende allegri. Intuisco che si scambiano racconti e impressioni su avventure sessuali vissute e/o pensate con le turiste-sciatrici.
Arrivata la mia cena, con relativa bottiglia di nero-nero vino. Offro un bicchiere ai due. Che accettano e si accorgono che esisto! Parlando in “italovaldostano” mi informano che sono dei boscaioli-mandriani in Estate e addetti agli impianti di risalita in Inverno. Tra una battuta e l’altra sia la bottiglia sia lo stufato di cervo sono finiti. Un cenno all’oste e spunta sul tavolo un’altra bottiglia. La conversazione si spinge sui sentieri del sesso-pettegolezzo. Uno racconta che conosce una vecchia ultra ottantenne che fa dei favolosi pompini. L’altro ricorda la bella scopata fatta con una sciatrice su in quota nel locale macchine, mentre fuori nevicava di brutto.
La serata scorre tranquilla tra amici. La porta dell’Osteria si spalanca lasciando entrare un uomo grassottello, brizzolato e abbronzato. Seguito da una donna anch’essa grassottella. L’Oste prontamente li avvicina e parlottando li accompagna verso il nostro tavolo, che ha ancora posto libero.
I due si siedono uno per lato tra me e i miei nuovi amici. Sembrano e lo sono fuori posto. Altra polenta e cervo, altra bottiglia di vino! Parlano poco sono a disagio. Lei si accarezza i lunghi capelli rosso rame. Che contornano un viso rotondo valorizzato da un trucco leggero e malizioso. I miei amici tornano a parlare in valdostano e intuisco che gli argomenti sono mucche, legna, pascoli.
La donna si intrufola nei discorsi chiedendo come è la vita in alta quota vedendo raramente persone estranee alla baita. I discorsi si animano, parlando in lingua comune a tutti e cinque, si divaga su argomenti di montagna. Arriva la “Grolla dell’amicizia”, piena di caffè bollente e grappa che riscalda l’animo e il corpo di tutti.
La donna togliendosi il maglione mette in evidenza due capezzoli birichini e duri che spuntano dalla camicetta bianca di seta. Dicendo che sente caldo slaccia alcuni bottoni, e la voluta apertura mette in bella mostra il filo di pizzo del reggiseno che contorna grossi seni a stento trattenuti.
Gli sguardi corrono lì vogliosi. Lei sorride e si gode il trionfo. Il suo uomo gongola per la sua donna e fa un brindisi alle sue tette. I discorsi si scaldano. Tutto soft. Con allusioni alle tette, al sesso orale, ai begli uomini che ha fatto impazzire.
Tra una risata e un’allusione si fa notte. Fuori piove. Il mio albergo è a pochi passi ma occorre affrontare una ripida discesa. Sapendo che l’indomani ho un impegno lavorativo nella mattina presto e capendo che la coppia vuol intrigarsi con i due boscaioli. A malincuore saluto e lascio i quattro al loro destino. Raggiunto l’albergo. Mi dirigo verso il piano bar insolitamente ancora aperto è sabato sena. Ordino un caffè doppio. Mi accoccolo nel primo divanetto libero. Ci sono coppie che ballano, escursionisti, maestri e villici che scherzano, un ambiente allegro da fine settimana in montagna.
Dopo, non so quanto, vedo la coppia dell’osteria, accompagnata dai due mandriani, che si sistemano in un tavolino. Ordinano un’altra grolla. Urca ci danno dentro con l’alcol. Sono decisamente già sbronzi! Un mandriano si alza e porta la donna a ballare. Un ballo lento della serie abbracciami altrimenti mi incazzo. Le mani piazzate sul culo di lei stringono. Il suo uomo ride e contento guarda la sua donna stretta tra le braccia altrui. Lei si gode le pesanti carezze. Altra canzone, con cambio di mandriano. Mentre il marito è sempre più eccitato dalla situazione.
La donna mi nota e mi invita a ballare. Io non accetto sarei di troppo tra i due mandriani. Così tra una risata e l’altra il quartetto è notato da tutti e falsamente indicato come dei perversi. Tutti siamo lì per trovare calore umano notturno.
La notte avanza e molti abbandonano la sala. Io sono curioso e vorrei vedere come va finire la serata del quartetto. Quando siamo rimasti in pochissimi, il gestore chiude il locale e si unisce al ballo, mettendo una languida serie di musiche. Tutti ballano a turno con Lei. E tutti le strizzano il culo e le tette. Il suo lui ubriaco marcio si è addormentato su un divanetto. Via liberissima. Nei balli le mani corrono sotto la cintura e la camicetta. Sui divanetti si baciano alla grande. Mi accorgo solo ora che una coppia è seduta in disparte e abbracciati si masturbano a vicenda. Poi Lei scende a prendere in bocca il suo uomo. Che mugola per il piacere.
Una canzone più languida delle altre vede Lei ballare da sola, e languidamente accenna a uno spogliarello. Battimani, incitamenti e apprezzamenti vari la convincono a continuare. La camicetta vola via, il reggiseno libera due tette grosse e sode. Il mandriano la raggiunge sul palchetto e le bacia brutalmente un seno. Tutti e due si ritrovano a terra. Il secondo mandriano li raggiunge. E si attacca alla tetta libera. Le mani si intrufolano sotto la lunga gonna a pieghine. Ritornando fuori con il trofeo: un tanga rosso. Che viene sventolato ai presenti tutti arrapati.
Lei si gode il doppio bacio sui seni e cerca di afferrare i due cazzi duri che la circondano. Il gestore si unisce a loro. Alza la gonna e mette a nudo un gran bel ciuffo di neri peli e si tuffa a leccare quel crogiolo dii goduria.
La coppia sul divanetto si sta slinguando in un frenetico 69.
Io ho liberato il mio cazzo e insieme godiamo degli spettacoli.
Solo il russare del marito stona, con l’atmosfera erotica, ma va bene così.
La gonna a pieghine vola via, Lei seminuda a gambe larghe accoglie il primo mandriano che entra con un grido stonato ma di piacere. Inizia a scoparla con furore mentre gli altri due la accarezzano con un contorno di eccitanti parolacce. Un mugolio e il mandriano gode velocemente dentro. Senza soluzione di continuità. Lei si siede sul gestore e si fa impalare tutta. Mettendo in evidenza un grosso sodo culo già aperto e desideroso. Il secondo mandriano si accomoda dietro di lei e con poco sforzo entra nel buchino proibito. Lei urla per il piacere della doppia penetrazione.
La coppia sul divano scopa alla grande senza perdere un attimo dello spettacolo.
Io mi sego eccitatissimo dei due spettacoli. Godo. Godo. Come un maialino.
La doppia penetrazione continua per un po’. In mezzo a un coro di mugolii e di incitamenti a non smettere. Un urlo più alto decreta l’arrivo dei due che riempiono il culo e la figa generosamente offerti. Anche lei in un fremito “animalesco” urla la sua vittoriosa goduta.
Le fanno eco i due “divanisti” che godono insieme.
Io continuo a gustarmi l’ambiente. Senza voglia di smettere per sborrare!
Tra baci e ringraziamenti. Tutti in qualche modo ci ricomponiamo. Per fine nottata! I mandriani se ne vanno! La coppia del divano si alza e salutando spariscono nell’ascensore! Il marito viene svegliato e con l’aiuto del gestore la donna lo accompagna in camera! Io vado a letto addormentandomi in pochi minuti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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