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Gay & Bisex

In palestra


di Membro VIP di Annunci69.it pierpatty6151
04.02.2024    |    13.194    |    13 9.7
"Mi piace quel lungo e sottile cazzo tra le mie chiappe..."
Anche quest’anno i pranzi e gli auguri di fine anno sono finiti, e torna la normalità. Per me il ritorno alla normalità è un lungo e noioso viaggio in macchina sotto la pioggia, per aprire un cantiere al Sud Italia.
Finalmente nel tardo pomeriggio arrivo all’alloggio affittatomi dal nostro referente di zona. Sono davanti a una classica palazzina del Sud, composta da piano terra e primo piano.
Al campanello risponde una voce femminile: è la proprietaria dell’alloggio, Luisa, che abita al piano superiore con il marito, Gennaro, e due figli maggiorenni. Mentre il mio alloggio è al piano terra. Comunque Lei ha qualche kilogrammo in più con tratti della classica donna del Sud, mora, carnagione ambrata, bel seno prosperoso e sorriso aperto e sincero.
Non mi piace molto essere sotto il continuo controllo dei padroni di casa, ma mi devo adattare alla situazione almeno per ora.
Scaricato velocemente le valige è già ora di cena, ed ho anche fame. Il Referente mi accompagna ad una modesta trattoria, la quale diverrà la mia base per pranzi e cene per i prossimi anni.
Tra un primo e secondo tipici, m’informo sia sulla situazione logistica del cantiere, sia sulla mia seconda esigenza: una palestra nelle vicinanze. Il cameriere ci informa che nelle vicinanze è stata inaugurata da poco una palestra, e che anche lui la frequenta. Ottimo! Mi riprometto di andare a vederla nei prossimi giorni.
L’indomani, mia prima giornata in cantiere, trascorre veloce con le presentazioni dei vari personaggi, e relative qualifiche ed attività, e il primo sopraluogo nell’aria di cantiere. Finalmente è sera e posso andare a vedere la palestra. La quale è stata ricavata adattando un ex capannone industriale.
La cosa mi lascia un po’ dubbioso. Comunque entrando scopro, con sorpresa, che è pulita, e ben organizzata per varie attività sportive. La situazione mi convince sia per la cortesia delle addette alla reception, sia per gli orari, e per l’abbonamento mensile, che è grosso modo la metà di quello del Nord. Ok mi iscrivo e pago il primo mese di prova.
Già l’indomani sera sono in palestra, e conosco il personal trainer che mi seguirà.
Dopo un paio d’ore di macchine per svegliare e rafforzare i muscoli, cerco le docce. Qualcuno mi informa dove sono. Tolti gli indumenti fradici di sudore, mi avvolgo nell’accappatoio ed entro nella sala docce.
Sorpresa!!
Ci sono solo due docce chiuse da vetri smerigliati e un sei sette soffioni a parete senza alcuna privaci. Sotto un paio di essi ci sono uomini completamenti nudi che si docciano, chiacchierando tra loro. Mentre le due docce chiuse sono occupate.
E ora che faccio: aspetto o mi spoglio completamente. Decido dii tornare negli spogliati a mettermi il costume da bagno. Tornato in sala docce m’infilo sotto un soffione libero, iniziando a lavarmi.
I due tizi di prima sono ancora lì a “lavarsi”. Ma forse per l’acqua calda, o che altro, entrambi hanno il pisello “basanotto”. E sogghignano con battute incappiabili per me del nord.
Comunque mi lavo velocemente. Finita la doccia li lascio ancora ai loro sogghigni. Salutati con un cenno della testa, esco dalle docce, capendo, ma non ne sono certo, che quelli non sono lì per lavarsi.
Sono trascorsi un paio di giorni ed eccomi di nuovo attaccato alle macchine a sudare. Sono quasi le nove di sera e la palestra chiude alle dieci. Ho finito il mio giro di allenamento. Sono rimaste pochissime persone e sono tutti uomini. Salutato il personal trainer, vado negli spogliatoi, completamente deserti. Ricordandomi della volta precedente mi infilo il costume da bagno e mi avvio verso il locale docce, deserto anche esso.
Il silenzio ovattato del locale mi provoca una specie di angoscia, spingendomi a posizionarmi sotto il soffione più distante dalla porta d’ingresso. Mi tranquillizzo un po’ quando la calda acqua mi scivola sulla pelle.
Tranquillizzatomi, sto insaponandomi le chiappe, sotto il costume, quando sento aprire la porta e una voce maschile:
“Ciao…disturbo?”
Girandomi verso quella voce, vedo entrare un uomo abbronzato, sulla cinquantina, corporatura massiccia, completamente nudo. Solo un asciugamano copre i suoi organi di riproduzione.
Non aspetta risposte, si posiziona sotto un soffione nelle mie vicinanze. Sorride e tolto l’asciugamano scopre il suo organo sessuale. Ed è su di “lui” che cade il mio sguardo. Mettendomi a disagio.
Ha un “coso” che già a riposo dimostra la sua abbondante lunghezza.
Mi sorride
Io mi rigiro verso il muro e riprendo ad insaponarmi cercando di velocizzare la mia doccia. Ho il costume pieno di schiuma e la cosa mi piace, ma c’è il tizio che sicuramente mi guarda.
Per modificare la temperatura e la portata dell’acqua devo rigirarmi verso di Lui.
Caspita… mi ricade l’occhio sul suo cazzo che si è ingrossato nelle sue mani. Si sta segando o lavando? Non saprei. Comunque le due azioni son simili.
Nel frattempo anche Lui mi guarda, e continua a sorridermi sornione. Che sia interessato al mio culino?
In effetti è giratori verso di me, con il cazzo diventato duro. È lungo, sottile con l’appuntita capella che sparisce e riappare tra le sue dita.
Inaspettatamente chiede “Posso?”
Non rispondo, anche se avrei voglia di conoscerlo meglio. Non saprei per quale motivo ma mi giro verso il muro, e Lui lo prende per consenso.
Non lo vedo, ma ho l’impressione che si avvicini. L’acqua continua a scorrere e cambia rumore quando il suo corpo si appiccica al mio.
La prima reazione sarebbe spingerlo via, urlandolo un incazzato “, ma che cazzo fai!!!”. Ma non faccio nulla. Anzi aspetto docilmente gli eventi. Che arrivano con la sua piccola capella spingere sul mio costume, provocandomi un forte e piacevole brivido per tutto il corpo.
Sono agitato, non so che fare, mi farebbe piacere provare, ma ho gran timore. Se entrasse qualcuno? Il buon senso mi suggerisce di svincolarmi, andarmene, mandarlo al diavolo, ma i muscoli non rispondono al buon senso e aspettano vogliosi. Il “mio” s’è indurito autonomamente e spinge dentro il costume.
Lui, con un braccio mi tiene fermo, con poca forza, sono io che voglio stare con Il suo corpo appiccicato.
Con l’altra mano sposta la parte posteriore del costume e infila il suo cazzo tra le mie chiappe, e simula una inculata.
Mi piace quel lungo e sottile cazzo tra le mie chiappe.
Con un filo di voce gli dico: “Fermati un attimo che tolgo il costume.”
Mi lascia, mi sfilo il costume, mi insapono ulteriormente tra le chiappe. Appoggio le mani al muro e metto il mio quasi vergine buchino a sua disposizione.
Lo sento scivolare tra le chiappe, arrivare al centro, cercare e centrare il buchino. Lui spingere leggermente e con l’abbondante bagno schiuma entra dolcemente.
Fatto scivolare lentamente tutto dentro, si ferma, chiedendomi se mi piace. Non sono in grado di rispondergli, ma con la testa gli faccio capire che mi piace, e molto.

Con una mano gli accarezzo le palle controllando quanto è dentro, Ho la conferma che una ventina di centimetri sono dentro di me, questo mi manda in estasi, e non vedo il momento che inizi a scoparmi alla grande.
Sembra che abbia capito il mio volere, ed inizia a scoparmi uscendo quasi tutto, per poi rientrando fino in fondo, facendomi impazzire di piacere.
Mi meraviglio di non sentire alcun dolore, ho solo il piacere, da tempo dimenticato, di sentire il vibrante calore della carne che va avanti e indietro all’interno del mio culino. Ho avuto poche esperienze, ma nessuno mi ha fatto godere così tanto e bene.
Lui man mano che mi scopa accelera l’avanti e indietro. Lo sento coprire con il suo ansimare, il mio respiro pesane, come se fossimo amanti da lungo tempo.
Il cazzo mio è diventato duro senza essere toccato, mi sembra di venire mentre sono scopato. Che sensazione indescrivibile. E Lui sembra instancabile. Ora mi scopa forsennatamente, sbattendo le palle sulle mie chiappe, come per volerle far entra.
Non so quanti sia durata, l’ho sentito aumentare il ritmo del respiro, l’ansimare e con alcune spinte più violente è rimasto tutto dentro riempendomi di calda sborra, ed anch’io sono quasi venuto senza toccarmi. Lentamente è scivolato fuori da me, lasciandomi uno strano senso di vuoto.
Raddrizzandomi e girandomi, finalmente l’ho visto in faccia, era stravolto ma mi sorrideva ed era felice della estemporanea scopata.
Non c’erano specchi per sincerarmi, ma certamente avevo la faccia stravolta anch’io. Le gambe non mi reggevano, e mi ritrovo accovacciai per terra cercando di riprendermi dalla incauta inculata che mi ero regalato con quel sconosciuto.

E solo in quel momento mi resi conto che un quattro o cinque uomini nudi a cazzo duro avevano assistito in silenzio al mio godimento, sorprendendomi di essere orgoglioso della loro presenza.
Alcuni se ne andarono, uno mi guarda e viene sul pavimento, altri s’infilarono sotto le docce. Ma nessuno fece battute inopportune.
Trascorsi alcuni minuti, apro l’acqua e finisco la ristoratrice doccia.
Nello spogliatoio trovo un paio dei “guardoni” che chiacchieravano fitto, guardandomi con interesse. Pur non sentendo le loro parole capisco che stanno commentando quanto era avvenuto nel locale docce.
Mi rivesto in fretta, e fuori dalla palestra trovo il tizio ad aspettarmi. Mi saluta come vecchio amico e mi offre un aperitivo, che volentieri accetto.
Passammo un’oretta di presentazione, chiacchiere, e reciproci complimenti, nonché promesse di rivederci con più tempo e comodità.
Poi ognuno con la propria macchina ci dileguiamo.

Arrivato all’alloggio trovo la sig.ra Luisa sull’uscio di casa, sta aspettando il marito che non è ancora rientrato dal lavoro.
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