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Prime Esperienze

Centro commerciale


di Membro VIP di Annunci69.it pierpatty6151
24.06.2017    |    28.033    |    19 9.5
"Vedo la mia amicona sbottonare la camicetta della commessa..."
Che c'è di più rilassante e femminile di dedicare alcune ore allo shopping, senza lo sbuffante marito e gli urlanti figli a seguito? Per me nulla. Insieme alla mia amicona Lucia, è una rilassante abitudine che ci ricarica più di un Massaggio Tibetano.

Quel Mercoledì avevamo programmato di ritagliare il nostro relax tra l'accompagnare i figli a scuola, e andarli a riprendere dopo il doposcuola.
Come due ragazzotte, che hanno marinato, gironzolavamo per gli sconosciuti corridoi del nuovo centro commerciale.
Non avevamo, com'era già accaduto, idee bellicosamente birichine. E si siamo due birichine, sin dai tempi del Liceo ci siamo divertite con il sesso.
Oggi nulla, siamo solo due signore quarantenni che osservano le scintillanti vetrine, e commentano i costosi prodotti. Non stiamo cercando nulla di particolare. Ci guida solo il desiderio di un qualcosa di femminile da portare a casa.

Tra un'allegra chiacchiera e l'altra il tempo passa, finché vediamo l'indicazione dei bagni. E ci esplode l'improrogabile desiderio di andarci a fare una "puntatina".
Il passo accelera, le gambe si stingono, la voglia aumenta, la vescica sembra non reggere più. Ci fiondiamo sulla porta basculante scontrandoci con una signorona che sta uscendo. Un velocissimo "scusa, abbiamo fretta" e spariamo dentro.
Pochi minuti dopo "rasserenate" siamo di nuovo per corridoi.
Quando Un'allegra voce femminile attira la nostra attenzione con un "finita la fretta".

E' la signorona di prima, che seduta a un tavolino, con il caffè d'ordinanza. Sorride allegra e noi siamo imbarazzate, ci avviciniamo e di nuovo e più educatamente le chiediamo scusa. Lei ha un sorriso accattivante, due occhi intriganti che attirano a se. Ci sediamo con lei e tra le altre cose scopriamo che ha un seno prosperoso, a stento nascosto dalla camicetta scollata.
Mio marito la definirebbe una magnifica tardona con molta esperienza che a letto da molti punti alle ventenni.
Il suo modo di fare mette ad agio, muove le gambe inguainate da nere autoreggenti, come bandiere di segnalazione marina, segnalando propria sessualità.
Decidiamo di diventare un terzetto girandolone, e riprendiamo a vagare senza meta per il centro.

Inevitabilmente siamo attratte dal negozio di una nota casa di biancheria intima femminile. Siamo eccitate come bimbe nel mondo dei balocchi.
Pizzi, mini tanga, ricercati reggiseni, intriganti vestitini da sballo fatti a posta per far impazzire chiunque. Inevitabilmente decidiamo di regalarci qualcosa, con l'inconfessato piacere di far eccitare i mariti o chiunque ci capiti a tiro.

La signorona mi trascina vicino a una rastrelliera e sceglie un mini-tanga bianco. Mi guarda e senza parlare me lo prova sulla gonna. Divento rossa. Lei sorride e mi sussurra di provarlo. Presa di sorpresa arrossisco e mi sforzo di sorridere compiaciuta.
Lucia, capendo la tresca, rimane in disparte, godendosi la scenetta delle mani della signorona che lentamante misurano e rimisurano il mio sodo culo sotto il tanga. Forse desiderando di togliermele. Mentre io sento vibrare la passerina.

Una smaliziata commessa, sicuramente avvezza a certi momenti intimi femminili, si avvicina e sorridendo maliziosa, mi sollecita a provare il tanga, elogiando la sua valorizzazione sul mio corpo.
Più rossa e a disagio che mai mi faccio convincere, e tutte quattro ci avviamo verso i camerini. Noto che Lucia ha in mano un completo rosso semitrasparente sexy da sballo. La stronza mi guarda con la sua faccia da tolla che dice "hai fatto colpo ora vediamo che succede, io se fossi in te mi divertirei". Mentre io mi sforzo di fare la pensioncina per benino.

Tutti i camerini sono occupati. Davanti a uno c'è un uomo con pancetta e stempiatura d'ordinanza. É imbarazzatissimo evidentemente la sua signora l'ha lasciato di guardia alla tenda di chiusura.
Né abbiamo la certezza, quando spunta un braccio con appeso un indumento rosa, e una voce autoritaria che richiede la taglia più grande, e l'omino premuroso si allontana per assecondare l'ordine.
La scena ci strappa una risata spudorata. Che svanisce al ritorno dell'omino con la biancheria rosa richiesta, e dopo averla consegnata al braccio in attesa, si rimette di piantone.

Il camerino a fianco si libera, e Lucia, con espressione birbantesca, ci sussurra di lasciarla provare per prima. Non capisco che ha in mente, ma qualcosa di strano le frulla in testa.

Entra, chiude la tenda, e la sentiamo canticchiare. Pochi minuti dopo silenzio, e la tenda si scosta un poco, dallo spiraglio possiamo vederla con addosso solo il reggiseno rosso e senza mutandine.
Io conosco molto bene il suo corpo, e mi piace sempre di più. Ma la signorona no, la guarda, osservando ogni sua sinuosa curva, si attarda a contemplare la bionda peluria che mal cela le carnose labbra della patatona. So che Lucia gongola a farsi ammirare.

L'omino con fare indifferente, e imbarazzatissimo gira la testa e si trova Lucia nuda che si accarezza la patata. Lui emette un suono gutturale di profonda ammirazione, subito seguito da un "Che succede Luigi". "Nulla cara, nulla" e inizia ad accarezzarsi la patta dei pantaloni mangiandosi con gli occhi Lucia.

La signorona e la commessa osservano in silenzio la sfrontata Lucia, che si è seduta sullo sgabello e a gambe aperte martorizza di carezze la patatona aperta.

Purtroppo per Luigi, l'attempata moglie esce dal camerino, e fortuna ha vuole che non si accorga dello spettacolino. Con uno scocciato "andiamo....che hai stai male?" trascina nella sua triste realtà lo sconvolto Luigi.

Velocemente la tenda si richiede nascondendo la bella Lucia, noi tre rimaniamo bloccate interdette se applaudire o fiondarsi d'entro per giocare con il caldo e promettente corpo di Lucia. Siamo tutte e tre visibilmente eccitate. Rimaniamo in silenzio in attesa di che non si sa, vogliamo che quel momento non si fermi e abbia un seguito, ma siamo in un negozio e di più è impossibile sperare.

Intanto Lucia, con la solita faccia da tolla spropositata, esce dal camerino bella bella vestita e soddisfatta dello spettacolino che ha offerto, e sbandierando il completino intimo allegramente dice:
"lo prendo, mi ricorderà le vostre facce. Su il morale ragazze, che la giornata è appena iniziata".

Intervengo io stizzita:
"Si è appena iniziata male. Siamo infoiate nere, con le mutandine bagnate, senza uno straccio di posto dove scopare, e anche con poco tempo, non mi sembra un gran che".

Mostrando un gran sorriso accattivante, interviene la commessa:
"Io tra un'oretta vado in pausa pranzo e posso ospitarvi nel magazzino al piano superiore, è tranquillo e non saremo disturbate. Unica condizione il magazziniere cede le chiavi a condizione di essere spettatore. Se per voi non è un problema, si può fare."

La signorona:
"che tipo è? Sceglie lui o noi chi deve sacrificarsi?"

La commessa:
"E' un uomo passabile, sulla sessantina, con attributo discreto, niente di speciale ma il suo dovere lo fa abbastanza bene. Non sempre richiede la vittima sacrificale, si è già accontentato di segarsi o farsi segare guardando. Che ne dite, decidete, dovrei rientrare a lavorare"

Ci guardiamo, annuiamo, la voglia è tanta, e ci accordiamo per l'orario e l'ubicazione del magazzino alcova.
Per nostro piacere, e anche per non compromettere la commessa acquistiamo tutti i capi scelti.

L'oretta trascorre lenta, tra un caffè e un giro in giro. Finalmente all'ora prefissata ci ritroviamo davanti all'ascensore di servizio, in attesa della nostra nuova amica con le chiavi del piano riservato al personale. Eccola non è sola, l'accompagna un uomo sulla sessantina: il magazziniere. Ed è passabile un giro ci si può fare, ma oggi è giornata di figa. Sono tutta emozionata ed eccitata.

Arrivati al piano, si aprono le porte, e ci troviamo di fronte a un gruppo di persone che smontano dal lavoro. Usciamo, sentendoci squadrate, e dai sorrisini capiamo che quel magazzino è noto per i giochini erotici.

La pesane saracinesca si richiede cigolando alle nostre spalle e il magazziniere fa scattare la serratura. Siamo al dunque, l'eccitazione è palpabile, come l'imbarazzo.

Per lunghi minuti sembriamo degli sconosciuti in ascensore in attesa che l'arrivo al piano ci liberi.

Finalmente la signorona mi abbraccia e pianta la sua bocca sulla mia, io socchiudo le labbra e la sua lingua entra calda buona, e si arrotola vogliosa alla mia. Sento una scossa che mi svincola da ogni dubbio. L'abbraccio, la stringo a me, sento i suoi gran seni che si appiccicano ai miei. Le sue mani corrono sul mio culo, lo stringono, lo valutano e scendono ad arrotolare la gonna che impietosa sale, lasciando gambe e glutei alla merce delle altre.

Vedo la mia amicona sbottonare la camicetta della commessa. La quale si da fare per agevolare l'operazione.
Mi svincolo un attimo dalla signorona e con mosse lente mi tolgo la gonna, davanti al magazziniere che si era accomodato su una scatola. Lo guardo e tolgo anche la maglia. Sono in reggiseno e mutandine.
E' la signorona a slacciarmi e togliermi il reggiseno. Volano via anche le mutandine, scoprendo la mia rasata e vogliosa patata. Lasciandomi nuda allo sguardo voglioso del magazziniere. Il quale apprezza liberando la sua bestia, che accarezza amorevolmente, facendola indurire e scoprendo una cappella rossa di buona misura. Mentre lo valuto, sto spogliando la signorona. Ha un corpo imponente e proporzionato. I grossi seni sono sodi e si auto reggono benissimo. Prendo in bocca i suoi capezzoli che si ergono come piccoli cazzetti. Le piace, mugola e m'incita a continuare.

Siamo scomode in piedi e ci sdraiamo sulle balle di stoffa. Lei si sdraia offrendomi la patatona rasata minuziosamente, con due labbra carnose ricoperte di scintillanti goccioline di piacere. La mia lingua s'intrufola alla ricerca del bottoncino, lo assaporo, lo lecco, s'indurisce e lo succhio, lei mugola di piacere.
All'improvviso sento un qualcosa di caldo e umido che s'intrufola nelle mie chiappe. Si muove veloce, cerca e trova il mio forellino, inizia a leccarlo, che bello mi piace essere leccata li. Non so chi sia e non m'importa. So che sto godendomela.

I sospiri della signorona si attenuano. Alzo lo sguardo e scopro il magazziniere nudo che sta dilettandosi della furiosa leccata alla sua cappella. E lo sta facendo sparire e riapparire nella vogliosa bocca della signorona.
Mentre godo dello spettacolo, sento la sconosciuta lingua spostarsi sulle mie labbra intime, aprendole ed entrando e uscendo nella mia figa a mo di miniscopata.

E' un intreccio di corpi incomprensibile.

Il magazziniere continua a dedicarsi alla signorona. Non trascurando ogni corpo, figa, tette o culo che li capita a portata di mano.
Vedo Lucia che a viso sconvolto si gode la leccata di figa della commessa.
Siamo sudate, sconvolte, vogliamo godere quello strano e non preparato momento.

Il magazziniere sposta la signorona sopra di me e la fa mettere alla pecorina, con la bocca sulla mia figa. Lei inizia a leccarmi alla grande, e il magazziniere la scopa, faccendona mugolare a ogni colpo. La commessa si siede sul mio viso e m'incita a leccarla. Ha un sapore dolce di giovane maiala. Il magazziniere, continuando a scopare la signorona, accarezza o forse mette un po' di dita nella figa di Lucia che urla del piacere perverso.

Il piacere ci pervade tutti indistintamente tra mugolii, sospiri, sudate, finché il godimento ci assale lasciandoci uno per volta sconvolti ed esausti da quei momenti estemporanei e non programmati.

Ci ritroviamo esausti sdraiati nudi sul pavimento. La forza di riprendersi non c'è. Le gambe tremano. La testa gira. Siamo sconvolti. Non so quanto tempo siamo rimasti una a fianco dell'altra.

Come in un sogno mi sono ritrovata vestita e in ordine nel parcheggio del centro commerciale. Sto salutando la signorona, con relativo scambio di numero telefonico, e promessa si rivederci preso.

Arriviamo puntualissime davanti alla scuola dei figli. E come cento altre mamme ritiriamo i figli, e più serene che mai andiamo a casa a preparare la cena per i nostri amati mariti.
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