orge
Rita - il compleanno
di pierpatty6151
19.08.2019 |
23.145 |
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"D'altronde non poteva essere diversamente..."
I rapporti con la sig.ra Rita ritornarono a sfuggenti incontri, con formali saluti, nell'area condominiale. D'altronde non poteva essere diversamente. Lei, vedova e riservata di una certa età, ha ottenuto ciò che desiderava. Mentre io cerco di considerare la nostra scopata come un'esperienza giovanile, senza farne un dramma.Comunque sia, le mie settimane scivolano sull'anonimo lavoro in laboratorio, di scapolo con pranzi veloci in mensa e cene solitarie, inseguendo grandi progetti, che tardano a realizzarsi.
Senza farsene accorgere l'Estate ha lasciato arrivare l'Autunno, con le sue freddine serate. E quattro arzille amiche riprendono ad incontrarsi in casa della sig.ra Rita il Giovedì sera, per giocare a Buraco, ravvivando l'appartamento, confinante con il mio, con risate, o accese discussioni di gioco, fino a notte fonda.
A proposito il gruppetto delle appassionate giocatrici è composto da:
Sig.ra Lucia, moglie di un avvocato, è la più magra del gruppetto. Ha grossi seni ballonzolanti e sempre evidenziati con scollature vertiginose. Ha sempre una battuta e un sorriso per tutti.
Sig.ra Anna, per quanto ne so, ha una figlia ventenne, e da sempre è singola. È sempre immersa in vestiti-camicioni larghi e coprenti, che evidenziano il cattivo rapporto con il suo corpo grassottello e bassino. E spesso è musona.
Sig.ra Laura è alta e austera con fisico e vestiario curato da signora sicura e arrivata. Volendo ha qualche kilo in più che però la rende ancora più affascinante nonostante l'età.
Sig.ra Rita, vedova da una decina di anni, è molto riservata, e scontrosa. Ha una corporatura grossa, ma anche indefinita, essendo sempre nascosta da abiti neri e larghi, con gonne lunghe fino all'impossibile. Ed è certamente scontrosa e va presa con le mollette.
Sono tutte coetanee, intorno alla sessantina, ma sicuramente sono amiche intime di lunga data. Sono certo che conoscono tutti i segreti di tutte le altre, ma probabilmente li custodiscono gelosamente.
Almeno spero, ma ricordo che un Giovedì notte di qualche tempo fa. Mentre accompagnavo la mia splendida scopa-amica, con cui ho trascorso una notte di sesso meraviglioso, vidi il gruppetto delle arzille giocatrici, ferme nel semibuio vialetto condominiale.
Non ci feci caso, proseguii, salutai la mia amica, e tornando indietro le rividi lì ferme a sorridere maliziose, e le sentii chiacchierare con mezze battute, senza distinguere chiaramente le parole, ma capendo che stavo parlando di me.
Non c'era la sig.ra Rita, ma l'atteggiamento delle altre tre presenti mi ha un po' scocciato.
Cassio pea, ma queste non dormono mai? Ma il palazzo che sa? E che pettegolezzi girano?
Passai oltre e con una "buona sera signore", m'infilai nel portone, cercando di sottrarmi alle loro chiacchiere.
D'altronde è impossibile fermare i pettegolezzi del palazzone.
Le settimane passavano veloci, i giorni si accorciavano sempre più, e siamo già arrivati all'ultimo Sabato di Ottobre.
Quella sera, rientravo a casa sul tardi, dopo l'inconcludente apericena con amici.
Sul vialetto condominiale le sig.ra Lucia, che sta tenendo in equilibrio una grossa scatola da torta di pasticceria.
"Buona sera signora Lucia, posso esserle utile?"
"Buona sera a Lei. Si mi farebbe un gran favore, ho anche un'altra sporta". E mi porge la scatola. Forse stasera festeggiano qualcosa in casa sua.
Con un sorriso, apre le portine e mi lascia entrare per primo nel piccolo ascensore, e senza volerlo accosta a me le sue tettone, imbarazzandomi, ma come non soffrire per quelle sode "protuberanze".
Nel più assoluto silenzio l'ascensore oltrepassa il terzo piano, dove abita lei, fermandosi all'ultimo piano, il mio. Usciamo dalla cabina. E solo allora noto sotto il suo soprabito, semi aperto, spuntare l'abito nero da serata elegante.
Sempre attenta alla scatola della torta che ho in mano, sculetta verso la sig.ra Rita, che elegantemente vestita aspetta sulla sua soglia. E mentre si sporge per ricevere la scatola, che velocemente passa a un tipo brizzolato che non ho mai visto, mi dice:
"Buona sera e grazie per l'aiuto. Stasera festeggiamo il mio compleanno. Mi farebbe piacere se più tardi volesse essere dei nostri, per una fetta di torta e un brindisi."
"Non voglio essere ineducato, ma stasera sono stanchissimo, e poi sarei di troppo, non conosco i suoi invitati. Comunque, ancora tanti auguri di buon compleanno".
La sig.ra Lucia, sorridendo insiste: "Ci farebbe un regalo averla tra noi. Anche per solo un brindisi tra buoni vicini di casa".
"Scusatemi ancora, ma stasera non me la sento proprio, sono troppo distrutto. Fate conto che ci sia. Di nuovo tanti cari auguri signora Rita".
Con un sorriso di circostanza, accettano il mio rifiuto, e rientrano in casa.
In fondo non m'importa più di tanto di quel compleanno, voglio solo infilarmi sotto la calda doccia, per togliermi di dosso la lunga settimana.
Ristorato dall'acqua calda, e rilassato nel morbido accappatoio, cerco una birra in frigo.
A giudicare dal festoso vociare con sottofondo musicale proveniente dall'appartamento della sig.ra Rita, c'è molta gente che festeggia in allegria.
Poco male io mi accontento di bere una birra e girovagare per i canali TV, e stare in pace. Con l'umore di stasera sarei certamente fuori posto.
Il telefonino squilla e risquilla ancora. Assonnato lo rintraccio, e rispondo con un impastato "Pronto, chi è?"
"Sono la sig. Laura! Mi scuso per il chiasso e l'orario, ma è il compleanno di Rita".
La sto per mandare, ma non me ne lascia il tempo, e allegramente continua:
"Ci farebbe piacere averti qui, per brindare, Ti stiamo aspettando, manchi solo te".
"Ma, stavo dormendo. Sono in accappatoi, e impresentabile".
"Per noi vai bene anche in mutande. Ti vengo a prendere". E chiude.
Ma, che ora sono? Con fatica scopro che è l'una. Porca miseria, sono pazze. E mi riaccomodo sul divano, certo che sia stata una stupida telefonata notturna.
Non ho l'idea del tempo trascorso, ma il campanello della porta squilla e rompe. Scocciato, dallo spioncino intravedo la sig.ra Laura. Apro sull'incazzato, e come furie entrano lei e la sig. Lucia. Iniziando a parlare a mo di valanga mi convincono, anzi mi costringono a rivestirmi per andare alla festa. Non mi mollano neanche quando vado in camera per rivestirmi, e rimangono lì davanti a me come piantoni di guardia.
Cercando, con poco successo, di nascondere la mia nudità, m'infilo un pantalone e un maglioncino a caso, e vedendomi vestito, sorridono soddisfatte della missione notturna riuscita.
Entrando nella casa della sig.ra Rita, scopro di essere l'unico maschio in mezzo a quattro amiche super agghindate, un po' alticce, e vogliose di spensierati divertimenti, e forse speciali. Sono molto diverse da come le conosco.
Mi sento a disagio, comunque ormai mi ci hanno strascinato, e vedremo l'evoluzione della festa.
Qualcuna riempie i calici con ghiacciate bollicine, che tra un augurio e una fetta di torta, vanno giù che è un piacere.
Qualcun'altra cambia tipo di musica, e la stanza si riempie di languide melodie.
Lucia si lancia in un'erotica sessuale danza, lo spacco della gonna si apre, sputano gambe avvolte in setose calze sostenute da un reggicalze sexy.
Le bollicine, la musica, le movenze di Lucia contagiano tutte. E tutte si lasciano andare, imitandola, sollevando gonne, scoprendo gambe inguainate e intimo sexy.
Mimano movenze provocanti, e anche scopate con invisibili amanti.
Lucia, rompe ogni remora, facendo cadere le spalline del vestito, esponendo il suo grosso reggiseno in pizzo bianco semitrasparente, che a stento racchiude orgogliosi capezzoli scuri. Gli accarezza, li impasta, offrendoli alle carezze delle amiche.
Le altre tre la contornano applaudendola, e incitandola a proseguire. Lei accettando l'ennesimo calice di bollicine, e muovendosi languidamente si avvicina a me, tenendo le grosse tette in mano le manipola, incitandomi a sganciare il gancetto del reggiseno.
Brindo con lei e mi do da fare per aprire quel maledetto gancetto, finalmente ci riesco, e il seno si libera, lasciandosi ammirare in tutta la sua sessualità.
Dove vogliono arrivare? Non lo so, ma ormai mi hanno del tutto coinvolto in questa strana follia sessuale.
Gli applausi d'approvazione si mescolano agli incitamenti "nuda, facci vede". E Anna replica "prima fate vedere le vostre tette".
Come se le donne non aspettassero altro, fanno scivolare via le camicette o la parte superiore dei vestiti. scoprendo reggiseni e seni di ogni dimensione. Tutte ridono, a tette ballonzolanti.
Qualcuna accarezza la tetta più vicina, un'altra bacia e succhia un capezzolo. Si abbraccino, si stringono, si accarezzano, si eccitano nel groviglio di corpi maturi.
Io svuotando l'ennesimo calice di bollicine, ammiro quei corpi maturi, sperando, in cuor mio, di rimanere solo spettatore.
E invece si avvicinano, mi contornano, mi stringono, mi piantano le tette sul petto, e sulla schiena. Cento mani mi accarezzano, s'infilano sotto il maglioncino, si strusciano, pizzicano i miei capezzoli, mi graffiano la schiena. Il maglioncino vola via lasciandomi a dorso nudo. Non so che fare. Mai avuto attorno quattro donne così infoiate. Le risate mi stordiscono rasserenandomi. Il Mio si agita dentro i pantaloni, vuole uscire e partecipare attivamente al casino.
Le gonne una a una cadono a terra, portando alla luce tanga inverosimilmente stretti, e mutande d'ordinanza.
Qualcuna sta smanettando sulla cerniera dei pantaloni. Vuole liberare il mio Lui.
Una voce autoritaria le blocca tutte, ordinando di lasciare spazio alla festeggiata, Rita, è lei che deve aprire il regalo.
Nel silenzio. Rita si toglie il tanga, facendo spuntare un gran ciuffo di peli. S'inginocchia davanti a me e ultima l'apertura della cerniera. Tira giù i pantaloni facendo scaturire un "olllllè" generale.
Il mio Lui è barzotto, ed io sono nudo, e mezzo brillo, senza la forza di dire nulla. Lascio fare quello che vogliono.
Le labbra di Rita si avvicinano vogliose al Lui, lo bacia, lo accarezza, lo lecca ripetutamente e finalmente lo aspira tutto nella carnosa calda bocca. Lo fa andare avanti e indietro. Lui diventa duro nella sua bocca. Io appoggiato al tavolo a stento riesco a stare in piedi. Capisco dai mugolii che le donne si apprezzano, e giochicchiano tra loro.
Rita continua a giocare e godere con il suo regalo di compleanno.
Anche le amiche pretendono di giocare un po' con il mio Lui.
Ho gli occhi chiusi, non so chi l'ha in bocca, in quante lo baciano, chi lo sta leccando per tutta la lunghezza. E' un vortice di corpi, bocche, mani che vogliono godere, e non importa con chi o con cosa.
Sono strascinato a terra.
Laura e Lucia s'impossessano dei miei capezzoli mordicchiandoli a più non posso, è una goduriosa tortura.
Rita è tornata in possesso del suo regalo e lo coccola tenendolo tutto in bocca.
Laura e Lucia tra una morsicchiata e l'altra, si baciano volutamente.
Anna tolte le mutandine si accucciata sulla mia faccia, a figa depilata, spalancata, e profumata, offrendola alla mia lingua che ringrazia leccandola.
Rita, si arrampica su di me, impossibile vederle la figa, ma la sento, è pelosa, aperta, bagnata, grossa. E con un mugolio di conquista s'impala. Sono tutto dentro di lei nel caldo umido. Le amiche la incitano a scoparmi. Lei si dimena su di me. Più le altre la applaudono e più si dimena. E' il suo regalo di compleanno.
Le altre donne sono tutte a figa all'aria. Chi sditalina l'amica, chi s'infila la mano nella figa, chi ha la faccia immersa nella figa dell'amica. E' un groviglio di corpi voluminosi, non bellissimi, ma tutte sono coinvolte nel giocoso vero sesso e nulla più.
Rita continua a dimenarsi con il Mio tutto dentro di lei, e finalmente con un grugnito animalesco viene soddisfatta del regalo.
Si sfila e mi ordina di non venire, vuole far assaporare il suo regalo a tutte le altre.
Fa mettere le tre amiche in fila a culo e figa all'aria. E mi ordina di chiavarle una dietro l'altra senza venire in nessuna.
Cassio, tre fighe in fila non le avevo mai ne viste, ne avute. Speriamo che me la cavi. Da dietro non le riconosco, ma inizio a infilarmi nella più vicina. Tutto dentro e via inizio la prima cavalcata. Sto per venire e Rita mi ordina di smettere e passare oltre. Seconda figa in mezzo a un culone enorme. Lo infilo tutto dentro e più stretta, ne deve prendere pochi. Mentre scopo, allungo le mani nelle fighe di lato, e le scopo con le dita.
Non ce la faccio più lo tiro fuori, e cerco di rilassarmi per l'ultima. La quale protesta e vuole sentire il regalo.
La accontento e m'infilo nell'ultima figa. La scopo con foga, mentre le amiche m'incitano a venirle dentro, facendola urlare di godimento.
Pochi minuti e mi accascio su di lei venendole tutto dentro.
L'infinità dei grugniti, dei "dai che godo", dai "scopami" lasciano il posto al silenzio. Ci ritroviamo soddisfatti e sfatti, sdraiati, ammucchiati sul pavimento, e ognuno per se cerca di riprendersi dalla follia sessuale che ci ha coinvolto e sconvolto.
La prima a riprendersi un po' è Lucia, che ritrovata la torta e ne offre a tutti.
Io riempio i calici per tutte, e brindiamo felici al compleanno di Rita.
Ormai sta per albeggiare. Con stanchezza, e un po’ doloranti, ci ricomponiamo alle belle e meglio, e senza commenti o riferimenti sull'accaduto ci salutiamo rifacendo gli auguri alla sig.ra Rita.
In gruppo usciamo e salutandoci formalmente da buoni vicini, ognuno raggiunge casa sua.
Dall'indomani, incontrando le signore, solo formali saluti di buon vicinato.
Da quella notte sono trascorsi molti anni, e non abito più in quella città.
Tuttavia mi è rimasto insoluto il quesito: Ma come fanno certe donne, o forse tutte, a rimanere mogli, mamme, nonne, e zie anonime, e potersi trasformarsi in femmine assatanate di sesso. E poi ritornare anonime mogli, mamme, nonne, e zie meravigliose.
Non lo capirò mai, ma infondo sono donne, e incappiabili femmine.
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