Prime Esperienze
Pan per focaccia
di pierpatty6151
29.12.2024 |
79 |
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"Si ferma dentro, con un gran sospirone di vittoria..."
Sono trascorse quasi due settimane dalla “strana” sveglia domenicale.In questo periodo ho incontrato la sig.ra Luisa casualmente e velocemente, ricevendo sempre l’impressione che sia sconciata di vedermi, e senza mai dami spiegazioni.
Questo suo cambiamento d’umore non l’ho capito. Forse quella mattina sperava in un “qualcosa di più “sostanzioso”. In effetti si propose direttamente e impudicamente, ma non so darmi ragioni per non aver accettato.
Questa situazione d’imbarazzo m’impediva di vivere serenamente il rientro all’alloggio dal lavoro o dalla palestra. Speravo di non incontrarla.
Per il resto la trasferta procedeva abbastanza bene. Lavoro: avanzamenti secondo il planning. Palestra: ho conosciuto alcune persone “interessanti”, con cui ho progettato, e con pochi realizzato incontri “birichini”. Gennaro: mi scopa ogni qualvolta che “casualmente” c’incontriamo nelle docce della palestra, e spesso rallegravamo degli spettatori. Questa era la situazione in cui vivevo, ma tutto cambiò la sera che decisi di scendere ripostiglio a cercare il treppiede per la macchina fotografica.
Nell’ovattato silenzio del seminterrato, sono piegato con il culo all’aria ad aprire, controllare e richiudere scatole. Gennaro arriva silenzioso alle mie spalle e vedendomi con i pantaloni della tuta semi abbassati, mi fa sentire sullo spacco delle chiappe il suo “pacco” semi duro.
Sobbalzo per lo spavento. Mi raddrizzo. Mi rigiro. Sbotto con un incazzato:
-Che cazzo fai? -
Lui vista la mia faccia scazzatissima, vorrebbe stemperare la situazione dicendo:
-Ma non ti piace più il mio cazzo? Ti voglio fare. Da una settimana non scopo, né con te, né con quella santarellina di mia moglie. -
Tutto finisce in una risata.
L’informo che ci faccio Lì. Lui mi dice che avendomi vito scendere gli è scattata la voglia del mio culino. Gli guardo in mezzo alle gambe scopro l’interessante rigonfiamento e gli sorrido.
-Sembra che “Lui” ha deciso di scoparmi in cantina-
Parlo, e infilo la mano oltre l’elastico della sua tuta, scoprendo che è senza intimo. Meglio così, è più agevole liberarlo. Con faccia giuliva lo guardo ed abbasso sua tuta. “Lui” pur essendo semi addormentato scatta fuori. È meraviglioso rivederlo.
Non perdo tempo, m’inginocchio in venerazione davanti a quel totem sessuale. Lo ammiro, lo accarezzo, lo scappello, lo annuso, sa di “appena docciato”. Le mie labbra si avvicinano e ne baciano la punta rossastra. Sentendo brividini di piacevoli voglie.
Non serve parlare, sa che desidero ciò che lui vuole.
L’accontento con l’insalivata lingua, risalgo giocherellando con l’asta che si indurisce. Arrivato in cima appoggio le mie labbra alla calda cappella risucchiandola tutta dentro la bocca.
Lui, appoggiato al tavolo da lavoro, lascia fare, non si muove, lascia giocare la mia lingua, che all’interno della bocca continua ad accarezzare la cappella. È un giochino che mi fa, e fa, impazzire di goduriose emozioni.
-Come pompinara sei un grande…continua…ti voglio riempire la bocca…-
Le sue parole mi aumentano l’eccitazione e la voglia di farmi riempiere la bocca di crema agrodolce.
Purtroppo le mie voglie, non sono le sue.
Lo tira fuori, rimango male, mi gira, mi tira giù pantaloni e mutande, mi appoggia al tavolo da lavoro, mi piega col culo all’aria, mi apre le chiappe e centra il mio fiorellino con il suo caldo “mattarello”. spinge senza forzare, non entra. Delusione.
Con abbondante saliva lubrifica il forellino, e ritenta l’ingresso. Entra poco, altra saliva, e stavolta entra tutta la cappella, almeno credo.
Si ferma dentro, con un gran sospirone di vittoria.
Inizia a giocare con il glande sul fiorellino, entra ed esce sempre più velocemente. È una vibrazione che fa impazzire. È un giochino per i pochi resistenti, che fa impazzire di godimento ed emozioni sia chi lo fa ma soprattutto sia chi lo subisce. Il forellino si scalda e si ammorbidisce nel desiderio che entri tutto. Queste emozioni le conosco da tempo, ma ogni volta che le subisco impazzisco, e vorrei che queste godurie durassero all’infinito.
All’improvviso un tonfo invade l’ovattato silenzio del seminterrato.
Impalato e bloccato dalle forti braccia non riesco a girarmi per capirne l’origine, ma Gennaro fermo dentro di me, inizia ad imprecare nel suo incapibile dialetto.
Una voce femminile gli risponde nello stesso linguaggio, non capisco le parole che si “sparano”, ma dal tono e dalle urla entrambi sono “incazzati neri”.
Io ancora piegato sul tavolo e bloccato dalle braccia e dal cazzo di Gennaro, sto tentando di svincolarmi dall’umiliante posizione.
Situazione fantozziana. I due si sparano insulti incapibili. Io e Gennaro con le braghe abbassate ai ginocchi, e col suo cazzo che rammollisce dentro di me.
Finalmente riesco a liberarmi, e vedere Luisa furiosa per aver scoperto il marito che m’incula in casa sua.
La donna, con tono sempre più incazzato, si rivolge a me scoprendo al marito il nostro segreto.
-E tu stronzo sei solo un frocio, l’altro giorno ti ho offerto la figa, e invece di scoparmi ti sei fatto una sega…Sei solo un arrusu e nulla più. -
Dopo alcuni secondi Gennaro, sempre a pantaloni calati, si avvicina a Luisa e le ruggisce in faccia:
-Che è questa storia? Raccontami che è successo… che avete combinato! -
-Calmati non è successo nulla di irreparabile. -
Io, ancora con le braghe alle ginocchia, mi sono fatto piccolo piccolo. Avrei voluto sparire.
-E va bene…ricordi la domenica di un paio di settimane fa, quando sei dovuto andare a Catania-
-Siiii… non farla lunga…raccontami i fatti…che cazzo hai combinato? -
-Gli ho portato il caffè a letto…volevo sapere la verità sulle chiacchiere che circolano in paese…si dice che in palestra ti inculi il signorino…io non ci credevo, pensavo che fossero mal dicerie, ma oggi ho la certezza che mi tradisci con questo arrusu…sei un maledetto porco. -
Gennaro a queste parole si paralizza. D'altronde è stato colto con “le mani nel sacco”. Cerca un sorriso e la tonalità più rassicurante per risponderle:
-Ma che minchia dici, sei mal informata, mi ha provocato…diglielo anche tu…che è la prima volta.-Non fare il finto tonto…quella mattina lui mi ha confermato che ti piace incularlo, e lo fai spesso …e poi sai che ti dico: voglio renderti pan per pariglia… facendomi scopare da lui, e magari dargli il culo che non ti ho mai dato.-
-Ti sei fatta scopare o peggio inculare?-
-No…non ti ho ancora cornificato, anche se lo meriti... ci siamo solo masturbati a distanza, io sul divano e lui sul letto…questo è tutto…e tirati su quelle braghe che sei ridicolo…con quelle palle all’aria.-
Gennaro prontamente si ricompone. Ed anch’io mi tiro su le braghe.
La situazione è bloccata in una tensione senza uscita.
Improvvisamente ci pensa Luisa, sbottonando la vestaglia, e aprendola lascia vedere mutande e reggiseno “casalinghi”, disorientandoci.
Che vuol fare o dimostrare?
La vestaglia cade a terra e il corpo di Luisa si mostra in tutta la sua morbidezza non più giovanile ma ancora attraente.
Lei rimane ferma e guardandoci entrambi si sfoga con un violento:
-Questo è il mio corpo deluso da voi. -
Io son basito.
Gennaro dopo un istante replica:
-Ma cara che dici. Sei una splendida donna e lo sai bene quanti uomini ti desiderano! -
Lei non risponde, si avvicina a me, mi gira e mi tira giù le braghe mettendomi a nudo ed accarezzandomi le chiappe.
E rivolgendosi al marito.
-Tu preferisci questo culo al mio! E non scusarti! -
-Ma cara che dici? Tu hai un culo favoloso, e sai bene quanto mi piace, è che non me lo hai mai voluto dare. -
-Quanto sei falso! Sai che ti dico: piuttosto che a te lo do per la prima volta a questo frocio! -
Parlando sfila le mutande mettendo a nudo un grosso culo.
-Che fai? -
-Non vedi? Sei cieco? Sto offrendo il culo al tuo “amante”…Se non lo prende vado a cercare e lo do ad Armando! -
-Che hai fatto ti sei depilata? -
-Si mi sono rasata la figa, so che a te non piace, ma è giusto cambiare. -
-Non mi piace la figa nuda! -
-A me si…sapessi come mi sento libera e pulita…pronta a farmela leccare e scopare da chi voglio. -
Gennaro, sbalordito dalla nuova Luisa, non sa più che dire.
Io, appoggiato al tavolo, assisto muto al teatrino dei due. Mentre il “mio” si agita guardando la donna nuda che si offre.
-Tu vieni con me! -
Mi prende per il pisello e mi strascina nella cantinetta lì a fianco, usate nelle riunioni-feste famigliari.
Il percorso è breve, ma la situazione mi eccita al massimo. Vedo il culo bianco della Lei che sculetta davanti a me. Sento il cazzo stiracchiato dalla sua callosa mano. E dietro il marito che segue mogio a cazzo semi duro che ballonzola.
Lei si lascia cadere su un divano, e tira l’ormai “duro” sulle sue labbra. Lo baciucchia, lo accarezza, lo lecca. È strana la situazione. Spalancata la bocca lo accetta tutto dentro, iniziando un pompino nervoso ed impacciato. Non è esperta. Si dà fare al meglio di ciò che sa.
Il marito osserva la performance della moglie. È seduto scompostamente su una poltroncina, e si sta accarezza il bozzo da sopra i pantaloni.
Io cerco di resistere al trattamento che nonostante tutto mi piace.
Luisa, abbandona il “lauto pranzo” e guardando sorridente prima il marito e poi me, si alza, e si appoggia piegandosi allo schienale della poltroncina, mettendo offrendo il grosso culo, mi ordina.
-Inculami frocio! –
Che faccio? Lo faccio o no? Ho il cazzo indolenzito. Cerco con lo sguardo l’approvazione di Gennaro che con un sorriso sforzato annuisce acconsentendo.
Salgo su di lei che ha aperto con le mani le chiappe, scoprendo il vergine buchino. Dirigo la punta ricercando il vergine. Non lo trovo. Ci pensa lei a dirigerlo nella giusta posizione.
-Ci sei. Spingi. -
Obbedisco. Non entra è stretto. Lei urla
-AHAAA Fermati tiralo via. -
Fatto. Mi sollevo. E lei massaggiandosi il dolorante, ordina:
-Gennaro guarda nel secondo cassetto, ci deve essere della Nivea-
Pochi secondi e la scatoletta blue è nelle mani di Luisa, che presa un’abbondante ditata distribuisce la crema sul buchino, massaggiandolo. Non contenta ripete l’operazione.
Il marito si è riseduto, e liberato il suo “adorato” lo accarezza in attesa del sacrificio.
Ed io aspetto, osservando la donna che si prepara, segando e ungendo il mio cazzo, per non farlo rammollire.
Finalmente Lei si ridistende, riapre con le mani le chiappe, dicendomi:
-Dai riproviamo…fai piano! -
Lei prende la direzione delle operazioni. Lo dirige piano sul punto giusto. Lo accompagna un minimo, e certa d’aver fatto centro, lo lascia.
-Ti prego spingi adagio! -
Spingendo adagio sento cedere un poco il vergine. La crema ha fatto il suo dovere. La capella entra poco per volta.
-Fermati… fa male...ma non uscire. -
Aspetto suoi ordini.
Gennaro segue con gran smanettamenti l’evolvere della situazione.
Passano i secondi. Finalmente Lei spinge indietro il suo culo e il mio scivola tutto dentro, con un gran grido di dolore e gioia di Luisa.
-Mi hai rotto il culo…ora scopami tutta…e vienimi dentro. -
Con il cazzo dolorante inizio lentamente l’avanti e indietro. Godo quel culo violato. I colpi diventano sempre più forti. Il mio e suo ansimare si mischiano.
-Godo…ti vengo dentro-
-Se esci ti strozzo. -
Una seria di sbattimenti veloci, non ce la faccio più, sto per venire.
Mentre lei si sta smanettando il clitoride.
-Tienilo fermo dentro, sborrami nel culo e riempimi. –
Un suo ultimo urlo di piacevole dolore e lei viene, e anch’io le vengo dentro. Assaporando la goduria della sua prima inculata.
Anche Gennaro è venuto sul pavimento.
Rimaniamo tutti in un’estasi di dopo godimento. Ci rilassiamo. Ci guardiamo e forse capiamo che era ciò che tutti volevamo.
È Luisa la prima a riprendersi. Scappando in bagno.
Io e Gennaro rimaniamo ancora imbambolati nella silenziosa approvazione di entrambi.
I minuiti passano.
-Chi vuole un caffè, è pronto. -
Saliti in cucina ci accoglie il profumo di buon caffè.
Siamo estasiati da quello che è appena successo.
Nessuno commenta, ma tutti sappiamo che non sarà la prima e l’unica volta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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