incesto
Come diventai la porca di mio nipote (seconda parte)
di Compagnidiscuola78
07.03.2023 |
3.623 |
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"Me lo fece ingoiare tutto quasi a soffocarmi..."
Come già descritto nella prima parte, mio nipote mi stava facendo visitare quella che era la sua casa ufficio, che utilizzava come base quando rientrava in città. L’ultima stanza che mi fece visitare fu il suo studio.Su un lato della stanza c’era un divano con un mobile bar. Appena entrati mi offri da bere mettendoci seduti su un grande divano, uno vicino all’altra.
Gli dissi che non ero abituata a bere alcolici e mi complimentai per la bella casa, arredata con gusto.
Lui riprese il discorso interrotto esclamando:: “Zia, sono felice che tu abbia accettato il mio invito, sei davvero una bella donna e le foto che mi hai mandato con whatsapp non ti rendono assolutamente giustizia. Peccato tu abbia rinunciato a vivere con gratificazione la tua vita perché sei una donna molto sensuale e penso che deve esserti mancato molto il vero amore, intendo quello fatto anche di sesso. Non puoi immaginare quello che potrebbe farti provare un vero maschio”.
Lo pregai di non mettermi in difficoltà, timidamente e visibilmente a disagio mentre si avvicinava a me.
In realtà stavo recitando un copione d’accordo con il mio compagno.
Aveva addosso un buon profumo e provai un forte turbamento.
Quel giorno mi ero messa una gonna sopra il ginocchio,su suggerimento del mio compagno, invece dei soliti pantaloni, e le mie cosce facevano bella mostra fino alle autoreggenti.
La sua mano si posò sulla parte di coscia scoperta e mi sussurrò che ero bellissima.
Lo redarguii mentre gli scostavo la mano e lui si scusò dicendo che era stato più forte di lui e che il mio profumo e la mia prorompente femminilità lo stavano facendo impazzire.
Le sue labbra si posarono sul mio collo sfiorandolo con un bacio. Stringevo la sua mano tra le cosce per impedirgli di andare oltre ma ormai sentivo le sue dita cercare la mia fica da sopra le mutandine. La gonna era salita ancora mostrando ancora di più la carne nuda sopra le autoreggenti.
Lo invitai, senza convinzione e con un fil di voce, a smettere perché ero sua zia oltre che una donna sposata, Invece di smettere si avvicinò ancora di più a me e la sua mano si insinuò sotto le mutandine mentre la sua bocca cercava la mia. Mi disse: “Ti voglio zia e tu vuoi me, come quando da piccolo mi toccavi o ti facevi palpare senza dire niente“. Cercai ancora disperatamente di reagire, ma la sua volontà prevalse sulla mia. Mi lasciai andare e risposi al bacio.
Gli dissi con tono supplichevole (ma impostato) che non potevo mentre in realtà ero bagnatissima e lui continuava a sfilarmi le mutandine
Ormai sentivo la sua mano calda palpare la mia fica. Mi resi conto che volevo essere posseduta, sia per il gioco che stavo facendo con il mio compagno e sia perché mio nipote era davvero un bel ragazzo. Ritirò un attimo la mano e me la fece odorare. Era bagnata e sapeva del mio sesso..
Ormai la (finta) battaglia era persa ed io stavo per diventare sua. Con gesti lenti finì di togliermi le mutandine, poi si abbassò a baciarmi la fica. Quando la sua bocca succhiò il clitoride sentii la testa girarmi ed un gran caldo che mi avvolse che avevo provato solo con il mio compagno. Gettai la testa indietro lasciai che mi baciasse li tra le gambe. Mi tirò fuori i seni mordendomi i capezzoli duri. Mi spinse la testa verso giù e il suo cazzo era già fuori. Rimasi sbalordita ed un poco impaurita per la sua grossezza. Era almeno il doppio di quello di mio marito ed era più grosso di quanto ricordavo. Me lo fece ingoiare tutto quasi a soffocarmi. Quel cazzo mi toglieva il respiro.
Ci baciammo ancora lingua in bocca mentre mi aiutava a togliere gli ultimi indumenti intimi.
Eravamo entrambi ormai completamente nudi, mi prese
per mano ed insieme andammo in camera, dove mi fece sdraiare sul letto.
Un grande specchio rifletteva le mie intimità creandomi molto imbarazzo ed allo stesso tempo una grande eccitazione.
La sua bocca andò ancora a succhiare i miei umori facendomi impazzire, poi si posizionò tra le mie gambe già aperte ed appoggiò la grossa cappella sulla fica.
Sentivo il suo calore, lo sentivo premere, forzare l’apertura del mio sesso fradicio ormai pronto ad accoglierlo. Lo sentivo enorme, rigido come un palo. Non avevo mai visto nemmeno in foto un cazzo così anche se quando era adolescente ci avevo giocato. Superava anche quello del mio compagno e stavo per essere posseduta da un altro uomo che non era mio marito.
Sdraiata sul letto davanti allo specchio che rifletteva la scena porno del aspettavo di sentire dentro quel grosso membro ed iniziò a spingere.
Era in ginocchio tra le mie gambe aperte e mi stava per fare sua. Guardai ancora nello specchio come se assistessi ad un film porno e vidi due gambe aperte e un cazzo che stava entrando dentro una figa gocciolante. Puntai gli occhi di mio nipote con i miei occhi trasmettendogli tutto il desiderio di godermi il suo maestoso cazzo. “Sei un porco” gli sibilai accogliendolo dentro di me.
Per risposta mi attirò verso di se mettendomi le mani sotto il culo, sentii il suo cazzo forzare l’apertura della fica e subito dopo un dolore lancinante come fossi stata sverginata. Lui era decisamente grande.
e gridai insultandolo: “Sei un porco”, mentre anche io spingevo con il bacino verso di lui. Un attimo dopo lo sentii entrare tutto dentro di me. Mi sentii piena in ogni anfratto della vagina fino all’utero. Sprofondai in una specie di stordimento. Dimenticai di essere in questo mondo. Quel pomeriggio persi ogni senso di pudore e di colpa. Poco dopo averlo sentito tutto dentro provai il primo, lungo, intenso orgasmo. Lo chiamai “amore” , lo pregai di scoparmi, di rompermi la fica sapendo che sarebbe stata dura rinunciare al suo cazzo se il mio compagno mi avesse ordinato di non giocarci più.
Seconda parte
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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