La mia compagna di scuola parte prima

Prima di passare al racconto di questa storia è doverosa una premessa per capire bene gli sviluppi di un’esperienza unica e imprevedibile.
Ritrovare dopo 40 anni una vecchia compagna di scuola come se il tempo non fosse mai passato è di per se una bella cosa. Ritrovarla e farci tutto quello che un uomo sogna è invece fantastico
È successo casualmente di imbattermi su Facebook in una foto dove tra le persone in posa ho riconosciuto una mia compagna di scuola delle elementari che sarebbe da lì a poco diventata una meravigliosa compagna di giochi come nelle più spinte fantasie. I capelli erano lisci, rispetto alla zazzera riccia che le davano un tocco selvaggio di sensualità già a 9/10 anni. Fatta una rapida ricerca riuscì ad individuare il suo profilo e le chiesi l’amicizia. L’ultima volta che c’eravamo visti e’ stata un’estate, subito la fine dell’anno scolastico di quinta elementare, ad una festa di paese. Eravamo in 4 ex compagni tra i quali c’era una certa simpatia. Della mia compagna di scuola ricordo un culetto tipo pubblicità delle mutandine Roberta. Erano i primi mesi che giocavo con il mio “pisellino” e fantasticavo molto sulle donne che mi circondavano. Con la mia compagna c’erano stati dei fugaci approcci e delle toccatine rubate durante i classici giochi a scuola o durante la ricreazione. Ricordavo in particolare il suo strusciarsi con il culetto sul mio cazzettino duro durante una recita. Data la penuria di posti si era seduta sulle mie gambe sui classici banchetti in uso per le recite.
Avevo il cazzettino duro ma non avevo ancora la malizia di capire come usarlo e capire che c’era un mondo da scoprire dietro a quei gesti e quella ricerca di contatto. Avevo avuto sempre la certezza che la mia compagna avesse una vocazione a fare la porca. Lo si intuiva dalle sue battute a doppio senso e dalla malizia dei suoi gesti. L’ultima volta che ci siamo visti avevamo deciso di andare oltre sperimentando quanto avevamo fantasticato. Per un puro caso a me tocco’ di appartarmi con un’altra compagna di classe mentre lei si imbosco’ con un altro nostro compagno. Erano le prime pomiciate. Non sapevamo cosa fosse un bacio alla francese e cercavamo di capirlo muovendo labbra e lingua improvvisando. A distanza di anni mi confido’ che ci rimase male che io mi fossi appartato con un’altra. Ma non era stata colpa mia perché all’altra non piaceva il nostro compagno di classe e quindi per dare continuità alla serata dovevo essere io ad occuparmi di lei. Lei aveva due tettone da adulta ma sinceramente a me sarebbe piaciuto appartarmi con la mia compagna ricciolina, anche se aveva ancora le tettine appena pronunciate ma in compenso un culetto da urlo che oggi tanto mi sta facendo godere. Lei ebbe la convinzione che a decidere le coppie fossi stato io. Per 40 anni aveva creduto questo e mise una pietra sopra sulla simpatia che provava per me. Ci siamo persi di vista e lei sposò giovanissima il suo Principe Azzurro per evadere dal paesello. Ritrovarla dopo 40 anni, con un fisico da modella, con le forme giuste, intatta e ibernata come se il tempo si fosse fermato ai suoi 20 anni è stata una piacevole sorpresa. Iniziammo a scriverci e giorno dopo giorno la voglia di andare oltre si faceva sempre più pressante. All’inizio erano mezze frasi, doppi sensi, battutine. Decidemmo di incontrarci. Lei viveva al nord e decidemmo di incontrarci per un caffè approfittando di un suo viaggio nella capitale. Da quel giorno ebbe inizio un rapporto aperto a tutte le esperienze, senza limiti o vincoli che continuerò a raccontare se noterò un certo interesse