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Come diventai la porca di mio nipote (prima parte)


di Compagnidiscuola78
06.03.2023    |    7.193    |    1 10.0
"Avevo scopato solo con mio marito e dopo 10 anni di matrimonio ebbi una storia di sesso con un mio collega durata un anno..."
Avevo avuto solo due uomini, prima di ritrovare il mio ex compagno di scuola. Avevo scopato solo con mio marito e dopo 10 anni di matrimonio ebbi una storia di sesso con un mio collega durata un anno. In realtà avevo giocato con altri due, tre cazzi prima di sposarmi (come già raccontato) Un mio cugino , un ex fidanzatino e i miei nipoti adolescenti avevano goduto delle mie seghe e di qualche palpatina . Dopo altri 10 anni di astinenza forzata dal sesso extra matrimonio ritrovai il mio ex compagno di scuola con il quale iniziai a frequentarmi, raccontandogli il mio vissuto e confessandogli le mie poche esperienze precedenti . Eccitato dalla situazione mi suggerì di scrivere un msg ad uno dei miei nipoti ormai diventato uomo. In tutti questi anni ho sempre notato il suo sguardo addosso, memore delle mie attenzioni innocenti nei suoi confronti durante la sua adolescenza. Non avevamo più avuto occasione di stare da soli ma ogni volta che ci incontravamo per riunioni di famiglia il suo sguardo addosso mi faceva sentire nuda. Rispetto al fratello, che era rimasto di corporatura esile, lui era diventato un bell’uomo con una dotazione che avevo già avuto modo di apprezzare, quasi doppia rispetto a quella di mio marito. Iniziammo a chattare e le chat diventavano sempre più interessanti. Lui usciva da una storia di 5 anni con una ragazza e quindi era libero di chattare senza nascondersi. Io invece dovevo guardarmi da mio marito e allo stesso tempo dovevo sfruttare l’attimo per condividere le chat con Il mio compagno. Dopo una settimana circa di conversazioni in chat con mio nipote, il mio compagno mi suggerì di alzare la temperatura della conversazione inviandogli una mia foto sexi e chiedendogli consigli su come mi stava quel capo che avevo addosso. Era una foto, scattata dal mio compagno durante una delle nostre maratone di sesso, che mi ritraeva con un corpetto color crema da dove sbucava impertinente un capezzolo. Non ebbi neanche il tempo di chiudere la chat che ricevetti la sua risposta. Mio nipote mi informava che dalla prossima settimana, per motivi legati alla sua professione, sarebbe rientrato in città più spesso. Mia sorella si era trasferita a Milano e lui abitava ancora con i genitori. A Milano mio nipote aveva la sede principale di lavoro in uno studio ad un chilometro circa da casa di mia sorella.
Dopo il primo messaggio ne seguirono tantissimi altri. Lui mi aveva inviato delle foto vestito e altre in costume da bagno da dove si intuiva la sua dotazione. Io avevo continuato a postare foto (scelte dal mio compagno) che mi ritraevano sempre abbastanza sexy. Si vedevano le mie cosce con autoreggenti ed una parte del mio decolté mostrato generosamente. Era solo per giocare mi dicevo.
I suoi commenti arrivavano puntuali, a volte anche molto spinti. Io rispondevo sempre con molta gentilezza ringraziandolo per gli apprezzamenti.
Una sera mi scrisse che dalle foto si vedeva che avevo una voglia repressa di trasgredire ma non ero abbastanza decisa a farlo.
Il cuore mi batteva a mille ma subito mi ripresi e gli risposi, consigliata dal mio compagno, che io ero una madre e moglie felice e che stavo chattando con lui solo perché era mio nipote e mi piaceva scherzare in chat..
Nella mia fantasia però si accavallarono pensieri ed immagini che non pensavo mi potessero turbare così tanto. Il mio compagno spingendomi a fare questo gioco , tipo gatto e topo, mi stava facendo provare sensazioni indescrivibili.
L’indomani, come tutti i giorni, mi recai al lavoro e non pensai più a quelle conversazioni con mio nipote. Quella mattina ero stanca per non aver dormito a sufficienza e pensai che forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta a casa ma poi decisi di andare regolarmente al lavoro.
La mattina per fortuna passò in fretta. Tornai a casa per l’ora di pranzo e mangiai insieme a mia figlia che poi mi aiutò a sparecchiare. Mio marito sarebbe rientrato dal lavoro nel tardo pomeriggio ed io,
finito di mettere a posto la cucina, , ne approfittai per andarmene in camera mia per collegarmi con il mio compagno per una delle nostre consuete chat bollenti, ora incentivate dal nuovo gioco di seduzione e trasgressione che stavamo facendo con mio nipote.
Mentre chattavamo ricevetti un msg di mio nipote con il quale mi informava che l’indomani sarebbe rientrato in città e avrebbe avuto piacere ad incontrarmi. Sarebbe venuto a prendermi nel parcheggio davanti al mio lavoro alla fine del mio turno di mattina.
Il giorno seguente, al lavoro non facevo che pensare a lui e il mio compagno mi incitava ad andare avanti nel gioco che iniziava a piacermi sempre di più.
Ero indecisa se spingermi o meno a conoscere meglio mio nipote, ma dentro di me invece avevo già deciso. Presi dalla borsa il cellulare e mi allontanai nel corridoio per essere sicura che nessuno potesse sentire la mia conversazione. Composi il numero di mio nipote e lo avvisai che fra 10 minuti sarei uscita. Lui mi rispose che era già li e che non vedeva l’ora di farmi provare almeno una volta cosa significava stare e conoscere un vero uomo e che era disposto e ben contento di potermi aiutare a superare la mia indecisione, ignaro che io e il mio compagno avevamo già deciso anche per lui che sarei andata avanti.
Rimasi per un attimo senza parole e poi gli risposi, con la mia voce che tradiva il mio imbarazzo: “Ti ripeto che sono una moglie fedele ed amo mio marito e ci incontriamo solo perché sei mio nipote”. Dissi questo con una voce da bambina presa a rubare la marmellata e lui se ne accorse e mi rispose che non aveva intenzione di molestarmi ma solo aiutarmi ad uscire dal mio torpore di moglie insoddisfatta.
Più parlavamo e più mi sentivo attratta dal suo modo sfrontato e dalla sua sicurezza tutta maschile. Mi stavo aprendo e riuscì a farmi confessare cose mie intime e private che non avrei mai dovuto confessargli. Ero davvero insoddisfatta del rapporto fisico con mio marito ma omisi di dirgli che avevo un rapporto magnifico con il mio compagno che mi spronava ad essere trasgressiva perchè questi giochi erano il sale che rendeva più saporita la nostra storia.
Sì, era vero, non riuscivo a raggiungere un vero orgasmo perché mio marito non sapeva farmi godere ed era poco dotato sessualmente. Ma con il mio compagno invece era totalmente l’opposto e mi scopri multiorgasmica e soddisfatta sia dalla sua resistenza e sia dalle sue dimensioni. Lui mi invitò a non disperare e che mi avrebbe aiutato a superare il mio disagio. Mi invitò a parlarne mentre pranzavamo insieme.
Gli ricordai però che ero una donna sposata e che non avrei saputo che dire a zio se ci vedeva qualcuno. Ti ho confidato cose che forse non avrei dovuto confidarti ma andiamo cauti.
Lui mi rispose: che mi avrebbe aspettato nel parcheggio vicino al mio posto di lavoro e sarebbe arrivato con una Mini bianca senza lasciarmi modo di replicare.
Arrivarono le 13. Uscii dal lavoro per ultima e scrutando lo spazio del parcheggio mi venne un tuffo al cuore. La sua auto era li davanti a me in fondo allo spiazzo in una zona quasi deserta a fianco di una grossa siepe.
Rimasi sul pianerottolo cercando di essere disinvolta, facendo finta di aspettare qualcuno, impacciata come non mai. Mi guardai intorno. Ormai i miei colleghi se ne erano andati tutti. Presi coraggio e mi avviai verso di lui. Era mio nipote ma ero timorosa come se fosse uno sconosciuto in un appuntamento al buio. Intanto ero arrivata dietro la sua macchina.
lo sportello si aprì e scese, alto, moro, bello e con la sua folta capigliatura. Mi venne incontro sorridente, mi tese la mano e disse: “Ciao zia finalmente ci vediamo da soli. Sono felice”. Anche io, risposi, cercando di essere il più possibile disinvolta, ma non lo ero affatto e lui se ne accorse e mi invitò ad entrare in auto così non davamo nell’occhio.
Mi aprì lo sportello che richiuse appena fui dentro. ed eravamo li vicini l’uno all’altra lontani da occhi indiscreti. Nell’ abbassarmi per entrare in auto la gonna mi era salita mettendo in mostra le mie cosce. Cercai di tirarla un po giù con fare disinvolto ma non ci riuscii. Si intravidero la balza delle calze e le mutandine
Lui aveva un buon profumo ed una voce da vero maschio con la quale mi invitò ad andare a pranzare.in un ristorantino in periferia dove potevamo stare tranquilli. Me lo disse prendendomi la mano ed io riuscii a dire di sì con un fil di voce ricordandogli che alle 16 dovevo essere a casa..
Ci avviammo in direzione del ristorante ed io mi girai verso di lui coprendomi il viso per evitare che qualcuno potesse riconoscermi.
Arrivammo dopo una ventina di minuti davanti ad un localino fuori città, entrammo ed ordinammo.
Gli dissi che era strano che io fossi in quel posto con lui perché se qualcuno che mi riconoscesse succederebbe un casinò con lo zio.
Gli parlavo sottovoce avvicinandomi al suo viso e il suo profumo di maschio mi giunse ancora facendomi eccitare.
Mi disse che secondo lui, dentro di me lo desideravo e guardandomi profondamente negli occhi mi prese la mano. A quel contatto inaspettato il mio viso diventò paonazzo per l’eccitazione e ritirai la mano, sempre più impacciata.
Mi disse che ero il tipo di donna che lui avrebbe voluto avere al suo fianco da quando si segava per me da adolescente.
Il tempo trascorse senza che ce ne accorgessimo. Uscimmo insieme ed andammo verso la sua auto e lo pregai di riaccompagnarmi ringraziandolo per il pranzo. Dovevo proprio tornare a casa ma lui mi fece una proposta inaspettata. Mi fece notare che avevamo ancora un paio d’ore e che avrebbe avuto piacere a farmi vedere dove lavorava quando tornava in città,
Gli risposi che sicuramente mi avrebbe fatto fare tardi ed annuii con la testa facendomi promettere che mi avremmo riportato a casa prima del rientro di zio previsto per le 17.
Si avvio velocemente verso la metà dove arrivammo dopo un quarto d’ora di strada. Era una villetta con un cancello automatico che aprì e poi richiuse con il telecomando. La casa aveva un bel giardino che dall’esterno non si vedeva. Non ci ero mai stata, dato che le sue visite in città erano fugaci. Una volta dentro, mi aiutò a scendere e non potei fare a meno di mostrargli ancora le mie cosce fino all’inguine e tutto il resto. Notai il suo sguardo compiaciuto e mi porse la mano come fossi la sua donna ed insieme entrammo in casa.
Me la fece visitare stanza per stanza. Apprezzai molto l’arredamento e commentai il grande specchio che aveva posto in camera di fronte al letto matrimoniale. Non immaginavo il suo utilizzo che capii più tardi.

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