tradimenti
Ad un passo dal SI (seconda parte)
di Compagnidiscuola78
26.02.2023 |
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"Ad un passo dal SI
Seconda parte
Il programma del mio futuro era già scritto..."
Ad un passo dal SISeconda parte
Il programma del mio futuro era già scritto. Sarei stata moglie e successivamente mamma. Dopo aver conosciuto il sesso con mio marito non disdegnavo di diventare anche un’ottima amante. Non avrei rinunciato al sesso per nulla al mondo e pur essendo stata una tardiva scoperta lo avrei fatto h24 in qualsiasi posto e in qualsiasi situazione.
Iniziavamo al mattino appena svegli, prima che lui andasse al lavoro per riprendere alla pausa pranzo, essendo il suo ufficio a 100 metri da casa. Quando rientrava per la pausa mi veniva dietro e mi prendeva davanti ai fornelli mentre preparavo il pranzo. Lui non era tanto resistente riuscivo lo stesso a raggiungere l’orgasmo. Dopo il pranzo c'era giusto il tempo per un caffè e rientrava al lavoro. La sera era di routine che lo aspettassi sul divano , il più delle volte senza mutandine . Lui si avvicinava e me lo dava da spompinare. Alcune volte riusciva a restare e a mettermelo anche dentro ma il più delle volte veniva dopo 5 minuti riemliendomi la bocca e per trovare pace dovevo continuare a farmi da sola.. Per circa 10 anni abbiamo fatto così ogni giorno. Lo facevamo 3/4 volte al giorno e a me bastava, anche se le sessioni di sesso non duravano più di 10/15 minuti.
Verso i 30 anni iniziai a desiderare qualcosa di più . Guardavamo insieme film porno e notavo che di quello che si vedeva nei film noi non facevamo neanche la minima parte. Lui diceva che il sesso dei film porno era solo finzione di scena. Per lui con il culo non si poteva godere, in faccia non si doveva sborrare , e tantissime altre evoluzioni che lui disdegnava a me mi incuriosivano ed eccitavano parecchio. Penso che io sia riuscita a stare buona e tranquilla per anni solo perché lo facevamo più volte al giorno e non avevo il tempo di pensare ad altro ma pian piano qualcosina iniziava a mancarmi. Appenò dopo sposata rimasi incinta subito ed ebbi una bambina . Rimasi a casa per accudirla e rientrai a lavorare verso i 25/26 anni, quando la bambina iniziò ad andare all’asilo
Andando al lavoro e frequentando posti diversi e persone diverse, rispetto alla routine familiare, fui costretta a socializzare per forza e a confrontarmi con suoeriori, colleghi e clienti. C’erano dei colleghi che avevano il turno fisso con me e altri che ruotavano tra mattina e pomeriggio. È ovvio che con quelli che avevo accanto tutti i giorni la confidenza era maggiore e si era instaurato un clima goliardico che ci aiutava a far passare più velocemente il tempo. Con un paio di colleghi avevo più feeling tanto da iniziare a fare pausa caffè e pranzo insieme e a scambiare confidenze relative alla nostra vita privata. Un collega tra quelli con i quali avevo
Instaurato questo tipo di rapporto più amichevole faceva lo stesso tragitto che facevo io per venire al lavoro. In primavera e in estate per spostarmi usavo lo scooter ma arrivato l'autunno con l'arietta più frizzante il mio collega mi propose di viaggiare con lui in quanto avevamo gli stessi orari e la stessa strada. La confidenza tra di noi si fortificò e scambiavamo spesso battute a doppio senso fino a quando un giorno non oltrepassò quella linea di confine che due persone già impegnate non dovrebbero mai oltrepassare. Lungo il tragitto per arrivare a casa si fermò nel parcheggio di un supermercato pregandomi di aver pazienza 5 minuti perché doveva comprare un prodotto in offerta. Fuori era già buio, rientrò subito ma prima di riavviare il motore mi fece vedere quello che aveva comprato. Mentre stavo allungando la mano per prendere l'oggetto che mi stava porgendo per guardarlo da vicino mi afferrò il braccio e mi fece posare la mano sul suo cazzo. Non mi ero accorta che lo aveva tirato fuori e quando sentii la pelle calda della sua cappella ebbi un brivido che bloccò qualsiasi reazione. Non avevo tante esperienze e a parte il cazzo di mio marito avevo visto la dotazione di un mio cugino, di un amico e dei miei nipoti (fatti descritti in altri racconti) Quello che stavo toccando era sicuramente il cazzo più grosso e lungo tra quelli che avevo toccato. Ebbi subito una sensazione di calore al basso ventre e la figa mi era diventata un lago. La mia mano era posata sul suo cazzo e la sua la teneva ferma invitandomi ad impugnarlo per poi darmi il ritmo della sega.
Continuò a tenere la sua mano sulla mia ma non ce n’era più bisogno perché l’avevo impugnato totalmente e stavo continuando la sega autonomamente osservando con attenzione l'imponenza della sua cappella. Ho capito in un istante che avevo perso 10 anni e che in fatto di sesso avrei meritato di meglio. Mentre facevo questi pensieri partirono 3/4 fiotti di sborra che mi imbrattarono tutta la mano e i pantaloni . Ripuliteci alla meglio, il collega mi riaccompagnò a casa e durante il tragitto non scambiammo una parola. A casa piansi tutta la sera per quello che era successo. Avevo paura che mi sputtanassi ed era la prima volta che facevo le corna a mio marito. Per una settimana con il mio collega non ci rivolgemmo la parola anche se veniva a prendermi e mi riaccompagnava a casa tutti i giorni e ci limitavamo solo a scambiarci un ciao o a parlarci a monosillabi.
Dopo una settimana di indifferenza …incominciarono a riaffiorare i ricordi di quello che successe quella sera e mi ritrovavo sempre più spesso con le mutandine bagnate ...a pensarci
Fine seconda parte
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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