Vacanza al mare

Da quando io e la mia compagna di scuola ci siamo ritrovati era la seconda volta che veniva a fare vacanza al mare con il marito nella località turistica dove siamo nati ed abbiamo trascorso la gioventù e il periodo scolastico prima di trasferirci altrove, per motivi di lavoro e di cuore. Avevamo programmato nelle nostre bollenti chat la settimana di vacanza dove lei avrebbe fatto coincidere il ruolo di moglie e il ruolo di amante. Due Giorni dopo il suo arrivo e la sistemazione in un B&B vicino alla spiaggia avevamo organizzato una giornata insieme motivata da una riunione di compagni di scuola con mattinata al mare, un aperipranzo in un lido e rientro a casa nel tardo pomeriggio. Ovviamente il programma era solo fittizio sulla carta perché in realtà non c’erano ex compagni o aperipranzi ma solo una maratona di sesso, io e lei, chiusi in una stanza di albergo che racconterò in un’altra occasione.
Come accennato, avevamo programmato di vederci almeno 3 o 4 volte, anche per una sveltina al volo, cosa che effettivamente realizzammo, nella settimana di vacanza che aveva prenotato con il marito. Una delle volte che ci siamo visti è stata forse la più eccitante delle tre che siamo riusciti a regalarci. La mattina era scesa sulla spiaggia con il marito e verso le 10 simulando un mal di pancia lascio lui sotto l’ombrellone e risali a casa per porre rimedio al malore. Dopo 5 minuti del suo arrivo a casa, bussai alla sua porta ed entrai con l’adrenalina a 1000. Era nostra abitudine scambiarci i nostri desideri in chat e prima della sua partenza per il mare scegliemmo insieme i capi che doveva mettere in valigia per indossarli durante i nostri incontri.
Per quel giorno avevamo scelto un bichini striminzito che tratteneva a stento le tette con un pezzo di sotto che si infilava nelle natiche. A coprire tutto un copricostume giallo trasparente. Al mattino il marito vedendola si eccito’ ed avrebbe voluto approfittarne prima di scendere in spiaggia . Ovviamente la mia compagna riservo’ a me il piacere di scoparla con quei capi addosso e respinse l’attacco. Appena entrai in stanza ci abbandonammo ad una furiosa pomiciata in piedi. Dopo 5 minuti si abbassò e si dedico ad un pompino lento e meraviglioso scrutando con gli occhi le mie espressioni di goduria. Fin dal nostro primo incontro avevamo iniziato a riprendere con il telefonino le nostre evoluzioni e nel mentre stavo inquadrando la cura che stava riservando alla mia cappella, il suo telefono prese a squillare. Dall’altro capo del telefono c’era il marito che voleva sincerarsi delle sue condizioni. Era capitato altre volte che mentre facevamo sesso il telefono squillasse ed era diventato un gioco erotico molto eccitante farla rispondere continuando a scoparla o a farla continuare a spompinarmi. Questa volta andammo oltre e mentre parlava con il marito le infilai tre dita nella figa cercando di metterla in difficoltà portandola all’orgasmo mentre il marito gli chiedeva cosa stesse facendo e se pensava di riuscire a tornare in spiaggia. Lei riuscì a smorzare i gemiti camuffandoli come se fosse in bagno per il malore diplomatico che aveva simulato. Dopo avermi spompinato per buoni 5 minuti, continuando a riprendere la scena ed i dialoghi con il marito, le feci cenno di salire sopra ed impalarsi sul mio cazzo proseguendo nella conversazione telefonica dove chiedeva al marito che cosa volesse mangiare a pranzo sulla spiaggia. La situazione era eccitantissima e tra le opzioni che la mia compagna offriva al marito tra un panino al prosciutto e un panino con la mortadella, io continuavo a stantuffarla facendola godere a ripetizione obbligandola a smorzare i gemiti. Scopammo per circa 10 minuti mentre contemporaneamente la mia compagna conversava al telefono con il marito e appena si congedarono ci scatenammo per altri dieci minuti buoni in una scopata frenetica che la portò all’orgasmo per altre due volte confermando la sua natura di femmina calda e multiorgasmica. Avremmo continuato a scopare all’infinito ma purtroppo lei tornare in spiaggia e prima passare dal salumiere a prendere i panini che il marito le aveva chiesto mentre si godeva il mio cazzo che erutto come un vulcano dentro la fica che la mia compagna non pulì volutamente per tornare da lui in spiaggia con il mio succo dentro