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Come diventai la porca di mio nipote (quarta parte)


di Compagnidiscuola78
09.03.2023    |    2.666    |    1 9.2
"Urlai per il dolore con tutto il fiato e lui accarezzandomi dolcemente iniziò a pomparmi con il suo grosso cazzo che entrava ed usciva donandomi un piacere..."
Eravamo rimasti alla proposta di mio nipote di rivederci il giorno successivo. Mi voleva ancora ed aveva in mente di farmi vivere esperienze nuove, ignaro della mia seconda vita con il mio compagno. Mi voleva per una notte intera dimenticando che ero sposata e che sarebbe stato difficile poterlo accontentare. Era ovvio che se mi fosse capitata l’occasione l’avrei sfruttata. Se ripensavo a quante notti avevo trascorso a letto con lui e con il fratello, quando gli facevo da baby sitter, mi veniva il magone. Quante volte avevo sentito la sua erezione nel solco delle natiche mentre facevo finta di dormire. Se avessi avuto più coraggio avremmo potuto sfruttare tantissime notti insieme e invece mi ero limitata a giocare in modo soft anche se l’eccitazione era tantissima. Mi eccitava vedere i miei nipoti che mi sbavavano dietro e non perdevo occasione di provocarli anche dopo aver conosciuto il vero sesso con il mio futuro marito. Ero stata ingenua a non essere andata a fondo. Comunque stavamo recuperando il tempo e le occasioni perse e rimanemmo d’accordo che ci saremmo visti il giorno dopo al solito posto e al solito orario.
Alle 13 in punto del giorno seguente lui era già li che mi aspettava. Salii in auto e ci avviammo subito verso casa sua.
In auto mi appoggiai con la testa sulla sua spalla e iniziai a picchiettare con la mia mano sulla sua gamba vicino al rigonfiamento dei pantaloni che celavano la sua erezione. Lo feci apposta a non toccarlo e ogni tanto la mia bocca cercavo la sua e le nostre lingue si intrecciavano. I suoi occhi erano rivolti verso la strada che stavamo percorrendo attento a non non rischiare di andare fuori strada. Arrivati a casa sua ci fiondammo veloci nella sua stanza e mi fece sdraiare sul letto dopo che ci liberammo dei vestiti
Mi si avvicinò all’orecchio e mi sussurrò che mi avrebbe sfondato la figa sistemandosi tra le mie cosce aperte con la sua cappella in mezzo alle grandi labbra . Aveva ragione che con mio marito avevo goduto poco…ma non immaginava il livello di complicità e trasgressione che invece avevo raggiunto con il mio compagno.
Capì dai suoi movimenti che mi voleva scopare anche il culo e cercai di divincolarmi adducendo come scusa che sarebbe stata la prima volta e avevo paura di farmi male. Era falso. In realtà avevo promesso al mio compagno che il culo sarebbe stato solo suo.
Mio nipote continuò imperterrito e dolcemente cercava di farmi mettere a pecorina.
Mi spalmò dell’olio sul buchetto del culo, secondo lui ancora vergine, facendolo entrare dentro con le dita. Prima mi penetrò con un dito, poi due, tre, finchè l’ano fu abbastanza dilatato. Non mi stava facendo male ed io lo assecondavo. Aveva ragione lui che era piacevole sentire la sua grossa cappella strusciare nel solco delle natiche mentre cercava di forzare leggermente l’apertura. Quando sentii il cazzo premere un poco di più contro il mio fiorellino lo feci fermare. Gli dissi che poteva scoparmi solo la figa ed ebbi un sussulto per la paura che lo spingesse dentro, sia perché aveva una grossa cappella e sia perché il culetto era solo del mio compagno. Preso atto del mio rifiuto cominciò a farsi strada dentro la figa.
Gli intimai di fare piano perché la sua cappella era enorme, intanto che continuava a spingere. Lo sentivo entrare in figa centimetro dopo centimetro ma sono sicura che se fosse entrato nel culo mi avrebbe sventrata .
Riuscì ad infilarmelo fino in fondo, ma non era tutto dentro e sentii la mia figa che si era dilatata come se si stesse rompendo. Urlai per il dolore con tutto il fiato e lui accarezzandomi dolcemente iniziò a pomparmi con il suo grosso cazzo che entrava ed usciva donandomi un piacere sconosciuto. Provai un primo, devastante orgasmo che mi arrivò al cervello facendomi perdere il controllo di me stessa. Ero in estasi e mi dimenavo gridando frasi oscene mentre lo incitavo a scoparmi con violenza.
Mi dette tregua solo dopo un paio d’ore, esausta per gli orgasmi avuti, distesa sul letto, nuda, fradicia dei miei umori e della sua sborra che colava dalla mia figa dilatata
Andammo a darci una ripulita in doccia e sotto il getto bollente gli feci un pompino con l’ingoio che a mio marito non avevo mai fatto.
Queste cose le facevo solo con il mio compagno ma dovetti annettere a me stessa che il cazzo di mio nipote era il più grosso che avevo assaggiato e in cuor mio ringraziai il mio compagno di avermi spinta a giocare ed a provare queste sensazioni nuove.
Rimessami in ordine come meglio potevo, mi feci riaccompagnare al parcheggio dove ci eravamo dati appuntamento e prima di scendere dall’auto ci baciammo ancora a lungo e mi mise la mano sulla fica penetrandola con un dito che poi mi poi porse per succhiarglielo. Mi sentivo davvero una troia e uscì dall’auto anticipandogli che lo avrei richiamato appena potevo.
La sera stessa, dopo poche ore che ci eravamo salutati, mi ritrovavo di nuovo a chattare con mio nipote per ricordare le sensazioni che mi aveva fatto provare il pomeriggio. Prima di chiudere la chat Infatti mi chiese un altro incontro perché ancora non ne aveva avuto abbastanza di me perché c’erano molte cose ancora da sperimentare insieme ed io gli promisi che ci avrei pensato.
Dopo diversi giorni mi prese un desiderio pungente di rivederlo, ma non potevo fare quello che lui avrebbe voluto, cioè stare una notte intera con lui. Chiesi il permesso di contattarlo al mio compagno e aspettai l’attimo giusto.
L’occasione mi arrivò un giorno in cui mio marito mi informo’ che la settimana successiva doveva stare due giorni fuori sede per un corso e non aveva poteva dire di no.
Presi la palla al balzo e gli dissi di stare tranquillo perché io avrei trovato il modo di occupare i due pomeriggi in cui sarebbe mancato essendo sempre indaffarata con la casa. Lo salutai dandogli un bacio a stampo che sapeva già di tradimento.
Il mattino seguente chiamai mio nipote e lo misi al corrente della assenza di mio marito dicendogli che appena partiva lo avrei avvisato per organizzare la notte insieme.


Fine quarta parte
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