incesto
Come diventai la porca di mio nipote (quinta parte)
di Compagnidiscuola78
10.03.2023 |
5.421 |
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"Quel cornuto di mio marito mi scopò la sera stessa e non si accorse che fingevo di godere..."
La mattina che mio marito parti , da brava mogliettina, gli preparai il trolley, lo accompagnai alla macchina e lo baciai facendogli le solite raccomandazioni. Non aveva ancora girato l’angolo che presi il telefono e telefonai a mio nipote per metterci d’accordo per la sera. Mandai mia figlia a dormire dalla nonna che abitava dall’altro lato della città cosi per tutto il week end sarei stata da sola.Ci si dette appuntamento per le 21 al solito parcheggio. Mio nipote mi prego di farmi più bella del solito con una minigonna e dei sandali con il tacco alto, come mi vestivo quando uscivo con il mio fidanzato all’epoca che ero la sua baby sitter e lui e il fratello mi ammiravano mentre mi preparavo. Sopra sarebbe bastato uno spolverino a 3/4 che copriva le mie grazie.
Mi sembrava di esagerare a vestirmi così alla mia età ma lui insistette perché si ricordava le seghe che si faceva quando mi vedeva vestita il quel modo. Ovviamente mi avrebbe vista solo lui perché in discoteca non potevamo andarci e per locali o luoghi pubblici in generale idem per il rischio di incontrare qualcuno che conoscevo. Lui mi assicuro’ che dove andavamo non mi conosceva nessuno.
Chiusi la conversazione piuttosto pensierosa per questa strana richiesta ma all’ora stabilita ero li.
Scesi dalla mia auto che sembravo una strafiga e camminando su quei tacchi alti la gonna mi saliva troppo ed io cercavo invano con movimenti del bacino di tenerla giù. Mi ero pettinata i capelli biondi a chignon, le gambe inguainate nelle calze autoreggenti a rete ed ai piedi i sandali rossi tacco 13 che tenevo per occasioni particolari. Mani e piedi smaltati di rosso fuoco così come le labbra e quando mi venne incontro gli domandai se andava bene come mi ero aggiustata. Lui mi venne vicino e mi bacio’ con passione facendomi sentire il bozzo che si ritrovava sotto i pantaloni sulla stoffa delle mutandine, prima di salire sulla sua auto e partire per non so dove. Mancava poco alle 22 quando arrivammo in un’area di sosta. C’erano molti grossi camion. Le lucette di alcune cabine erano ancora accese, segno che non erano ancora andati a dormire. Mio nipote fermò l’auto vicino alla recinzione in una zona non molto illuminata e mi disse di scendere e di camminare sculettando cercando di farmi notare, tirando su la mini fino a far vedere le autoreggenti e mettendo in risalto culo e cosce. Mi disse che mi sarei eccitata da morire a sentirmi puttana. Dopo aver fatto una sfilata davanti ai camion sarei dovuta rientrare in auto perché voleva scoparmi tenendo le luci di cortesia accese per far assistere allo spettacolo i camionisti. Volevo rifiutarmi e gli dissi che se immaginavo mi chiedesse questo non sarei venuta. Era questa la nuova esperienza che mio nipote voleva farmi provare e mi assicurò che dopo averla fatta l’avrei pensata diversamente. Mi disse di scendere e provare a passeggiare vicino ai camion ma prima mi dovevo togliere mutandine e reggiseno.
Senza aspettare la mia approvazione mi apri le cosce e mi sfilò il perizoma poi mi sganciò il reggiseno e mi disse di uscire. Sotto, a parte la minigonna, ero completamente nuda.
Feci alcuni timidi passi sul piazzale girata vero di lui andando verso quei grossi camion quando sentii sbattere uno sportello. Da uno di quei grossi TIR scesero due uomini di pelle scura in maglietta e maniche corte. Mi girai verso Marco sperando ci ripensasse. Lui mi fece OK con il pollice. La mia performance da puttana stava per iniziare ma non ero consapevole di quello che mi aspettava veramente e che scoprii di li a poco.
I camionisti mi chiesero se ero nuova e avvicinandosi dussero:
“Non ti abbiamo mai vista qui. E’ la prima volta? Sei di qui? Sei sposata? SI vede da lontano che non sei una del mestiere.”
“No non vi sbagliate io non sono…” non riuscii a finire la frase che uno di loro mi interruppe volendo rassicurarmi .
“Non ti preoccupare”, mi disse, “abbiamo capito, non occorre che tu ci spieghi, ti diamo cento euro a testa. Vieni sul camion con noi. Tu sei diversa ed anche una bella gnocca. A noi piacciono le donne sposate perché sono più calde”.
Quella offerta fatta così a bruciapelo mi lasciò sconcertata. Mi stavano offrendo dei soldi come ad una vera puttana.
“Allora andiamo?” Mi disse ancora quel ragazzone prendendomi per mano. Rimasi senza parole e scappai verso l’auto di mio nipote impaurita ma tremendamente eccitata. Gli bussai al vetro con la faccia stravolta e con l’aria da vera puttana.
Avevo superato le sue aspettative., mi disse.
Salii in auto e gli dissi che mi avevano offerto dei soldi e lui mi dette un bacio.
Forse mi era davvero piaciuto ed avrei potuto continuare ma non potrei giurarlo. Mentre mi rimettevo il reggiseno e le mutandine che gli avevo lasciato in auto, mi blocco dicendomi che avremmo scopato li…come mi aveva detto prima, dando spettacolo ai camionisti. Mi fece spogliare e mi impalai su di lui facendomi scopare in tutte le posizioni con intorno 4/5 camionisti che si segavano godendosi lo spettacolo. Alla fine, dopo un’ora abbondante, dopo aver goduto tante volte sborrarono tutti sul vetro.
Andammo via e mi portò a casa sua dove scopammo fino al mattino .
Mi riaccompagnò a casa che già albeggiava. Ci salutammo con un lungo bacio e per fortuna fino a sera potei riposare in quanto mio marito sarebbe rientrato dalla trasferta per cena .
Quel cornuto di mio marito mi scopò la sera stessa e non si accorse che fingevo di godere. Da quel giorno anche mio marito ebbe il suo tornaconto perché iniziai a dirigere io le scopate come mi aveva suggerito il mio compagno, cercando di farlo durare il tempo giusto per farmi godere con il suo cazzo dentro senza continuare e concludere sempre con le mie mani.Il cornuto non si accorse mai che il mio culo era già stato dilatato (o almeno lo speravo, visto che non disse mai nulla).
Continuai a vedere mio nipote , oltre al mio compagno, e le gite nei parcheggi continuarono. Mio marito un giorno mi confessò che si era accorto del mio cambiamento fisico e di quanto fossi diventata porca e ringraziava Dio per questo mio cambiamento…mentre gli unici che avrebbe dovuto ringraziare erano il mio compagno e mio nipote
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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