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Brighitte e la vacanza al lago


di pollicino
27.07.2021    |    13.766    |    3 9.5
"L’ultimo a parlare, questa volta fu Alex, il quale ipotizzò: - “Chissà che desiderio deve avere dopo tutti questi anni in solitaria…”..."
1. Premessa.

In una Berlino appena riunificata, Brighitte – una donna imprenditrice di 52 anni, divorziata e madre di 5 figli – sbuffava per il gran caldo che quell'anno attanagliava tutta la Germania...
Il lavoro languiva, ostaggio delle ormai prossime ferie estive, e la donna si stava organizzando per trasferirsi nella sua graziosa villetta con piscina di Waren, sul lago di Muritz.
Aveva appena terminato di ascoltare per telefono la sua numerosa prole, e quel mese di Agosto sarebbe stato epocale: tutti sarebbero riusciti a raggiungerla per alcuni momenti di relax in famiglia.

Dopo due ore e mezza di macchina, ecco finalmente apparire il piccolo borgo natio, dove Brighitte aveva trascorso la sua giovinezza prima di trasferirsi in città.

Disfatti i bagagli e salutati amici e parenti che ritrovava in quelle occasioni, la donna aveva potuto finalmente rilassarsi a bordo piscina...

Era sempre un piacere vederla abbandonata ai suoi pensieri: alta un metro e 65 per 55 kg, occhi scuri e capelli castani, carnagione chiara, aveva una bella quarta misura di seno (sodo), dei fianchi abbastanza sporgenti, un pancino appena accennato, e un piedino relativamente piccolo.

2. Finalmente riuniti.

Brighitte, era adusa prendere il sole in bikini, e d'altronde il suo fisico ancor giovanile glielo permetteva...
Complice un piacevole venticello, sprofondò in un sonno profondo e ristoratore quando all'improvviso sentì delle voci ovattate in lontananza...
Che stesse sognando? No, non era possibile, quel vociare confuso apparteneva a degli individui ben precisi e a lei noti...
Si, ma chi erano? Aprì gli occhi, ma la sua vista era ancora appannata... Tanto, però, le bastò per riconoscere l'avverarsi di quel desiderio che il suo cuore cullava da un anno.

Si, quelle voci appartenevano ai suoi "ragazzi"!
Cercò di alzarsi di scatto, e fu allora che li vide intorno a lei, in carne ed ossa... Non era un sogno!

La stavano ammirando come non avessero mai visto una donna, e in effetti aveva un fisico stellare, da far invidia a una teenager...
La salutarono tutti quanti con entusiasmo, baci e abbracci che volevano dare e chiedere molto di più, come dimostrava il gonfiore dei loro “pacchi” che emergeva mirabilmente dai costumi.
Il primo a parlare in nome di tutti i fratelli fu Simon, il più grande:
- “Mamma, ti trovo davvero in splendida forma, sembri una ragazzina”.
Poi fu la volta di Helmut, che osservò:
- “Non hai neppure una smagliatura, né un filo di pancia, andando avanti così mi lascerai disoccupato!”.
Ci fu una gran risata… e anche Brighitte si associò a quel momento di goliardia.
Wolfgang aggiunse:
- “Mamy, se non fossi mia madre ti chiederei di sposarmi…”.
E scattò un altro abbraccio tra i due.
Fabian, invece, la buttò più sul romantico:
- “Mi sembri Biancaneve tra i nani, che siamo noi cinque…”.
Infine, Alex:
- “Mamma, che posso dirti ancora che non hanno già detto i miei fratelli… Penso che quello che ti hanno detto sia tutto vero, ma è riduttivo per una splendida femmina come te”.

Ognuno di essi, come per tacito accordo, mentre si avvicinavano alla avvenente genitrice, fece anche in modo di strusciare il loro membro su di lei…
Brighitte dapprima arrossì, chinò il capo e provò a stemperare la situazione:
- “Sciocchi adulatori… Su, andiamo a tavola, che è ora di colazione…”.

Prima, però, di proseguire nel racconto delle vicende che coinvolsero intimamente questa donna con i suoi figli, credo sia il caso di “presentare” un po’ ciascuno di loro…

Ebbene, cominciamo con Simon, il più anziano della “nidiata”, 28 anni, alto 185 x 75 kg, capelli biondi e ben fisicato, elegante nei modi, gran carisma… Fa il boscaiolo, e sotto è ben messo, 20 cm. di potenza e resistenza.
Poi c’è Wolfgang, 26 anni, 165 x 90 kg, tarchiato e robusto, con una folta barba e pochi capelli rossicci. E’ musicista, ed ha una “dotazione” di 22 cm.
Appresso viene Fabian, 24 anni, 170 x 65 kg, fisico normale ma molto poco “tedesco”, infatti è scuro di carnagione, capelli neri, e 17 cm. “sotto”. E’ impiegato delle Ferrovie…
E ancora Alex, 23 anni, ispettore di polizia assai serioso, alto 168 x 70 kg, robusto, capelli biondi, e non molto dotato in lunghezza ma che “si sente” in larghezza.
Per ultimo viene Helmut, 21 anni, 170 x 80 kg con pochi muscoli, capelli corti castano chiaro, occhi castano, normodotato di 17 cm. E’ studente di medicina.

3. Una brusco risveglio.

La mattina seguente, molto presto, Brighitte – dimentica di avere in casa quella cresciutella cucciolata di allupati – vista la bella giornata che si annunciava, scese in piscina completamente nuda…
Le sue bellissime curve avrebbero emozionato chiunque… Era davvero una “femmina da letto” che da troppo tempo non provava quelle pulsioni sessuali proprie di un rapporto completo…

Dopo aver fatto un tuffo rigenerante, si sdraiò sul lettino e chiuse gli occhi… Ogni suo dettaglio risultava straordinario, e i capezzoli – toccati dal tepore dei raggi del sole – si erano già inturgiditi, mentre inaspettatamente la passerina stava manifestando le sue “voglie” (chissà, la vista dei corpi della sua prole, il giorno prima, l’aveva stuzzicata) sopite da troppo tempo…

Stava fantasticando, e meditava sulla possibilità di potersi ancora concedere – alla sua età ancora giovanile – a un uomo, quando un fischio alla pecorara la sorprese…
Aprì gli occhi, cercando di coprirsi istintivamente – con entrambe le mani – le sue "vergogne", e vide Wolfgang impietrito dalla bella sorpresa, ai piedi del lettino, anch'esso in costume adamitico e con un'importante erezione tanto era in estasi.
Lui si coprì il basso ventre, mettendo le mani a coppa, e mortificato le disse.
- “Scusa Mamy, ma non sono riuscito a trattenermi…”.
La donna lo guardò confusa, ma poi piano piano le sue labbra si aprirono in un sorriso che alla fine sfociò in una risata:
- “Ahahah… Se ti faccio questo effetto, la prossima volta non ti invito…”.
Le mani a coppa che il ragazzo aveva posto a “protezione” dei suoi genitali, infatti non riuscivano a nascondere il membro che prepotente faceva capolino.
L’imbarazzo di madre e figlio era evidente… Così Brighitte, per uscirne – dato che erano sempre stata una famiglia “liberale” – propose:
- “Dai, che stiamo a fare così impalati? Togliamo le mani e succeda quel che succeda!”.
Intendeva dire che se doveva essere così, che venissero pure alla luce del sole le loro rispettive emozioni…
Difatti, tolte quelle fragili protezioni, i due mostrarono tutto il loro stato: lei aveva la fica che le colava abbondantemente fin sulle cosce, mentre lui aveva i palmi delle mani insudiciati di abbondante precum.
Senza volerselo confessare, ma si sentivano soddisfatti da ciò che potevano finalmente contemplare.

Wolfgang riuscì per primo ad aprire bocca:
- “Se penso che nessuno ti ha più toccata… Mi fa una rabbia… Sei bellissima Mamma!”.
E Brighitte:
- “Beh, anche tu non hai messo a frutto quel ben di dio che ti ritrovi”.

Ma questa fragile armonia tra madre e figlio fu interrotta improvvisamente, quando i due sentirono avvicinarsi qualcuno…
Erano gli altri fratelli… Chissà cosa avrebbero pensato se li avessero trovati lì in quella situazione…
Madre e figlio, quindi, sgattaiolarono in tutta fretta verso i rispettivi spogliatoi per ricomporsi e rendersi decisamente più presentabili.

Intanto, pure gli altri fratelli non erano rimasti insensibili alle morbide fattezze della madre che avevano sempre sotto i loro occhi, benché lei si comporti con estrema naturalezza e senza far nulla per ostentarle in maniera provocante.
E una sera, dopo la consueta cena conviviale, nella loro stanza i discorsi dei ragazzi cadono fatalmente su di lei:
- “Ma avete visto che movenze? Se non fossi suo figlio la metterei a parete e sapeste che gli farei…”, disse Simon che era abituato ad andare per le spicce…
Tutti assentirono, e Wolfgang – che senza dir nulla ai fratelli l’aveva vista “come mamma l’ha fatta” – aggiunse:
- “Proprio così… E poi che corpo… Tonico… Chissà sotto come si bagna”.
Anche dinanzi a questa considerazione così spinta furono tutto d’accordo, e si toccarono le parti basse con insistente voglia, come se si masturbassero da sopra i boxer da mare.
L’ultimo a parlare, questa volta fu Alex, il quale ipotizzò:
- “Chissà che desiderio deve avere dopo tutti questi anni in solitaria…”.
Si fermò un attimo, e poi:
- “E se cercassimo noi di aiutarla?”.
Calcò appositamente la voce sulla parola “aiutarla”, guardando di sottechi gli altri quattro.

In breve, decisero di “metterla in mezzo”, di crearle appositamente imbarazzo…

4. Waren… ovvero il Paradiso terrestre.

La mattina del giorno seguente, li trovò già belli e vivaci per mettere alla prova la loro madre, perfettamente ignara dei progetti dei suoi ragazzi…
Infatti, mentre Brighitte – in bikini – era indaffarata a preparare la colazione, eccoli comparire l’uno dopo l’altro in sala…
Si sedettero a tavola, allegri come al solito, ma lei era troppo presa per accorgersi della “novità”.
Quando, però, lei si apprestò a servirli, giunta dinanzi al primo, Alex, vide che erano tutti a torso nudo, ma quando il suo sguardo si posò all’altezza delle sue cosce e risalì su fino all’inguine, noto un wurstel di carne che non gli era certo scivolato giù dalla padella…
Sgranò gli occhi, e il tegame che aveva in mano quasi gli cadde…
Stava per mettersi a urlare contro la bravata del figlio, quando – percorrendo con gli occhi tutti quanti gli altri – vide la stessa cosa: una parata, al vero rispettabilissima, di uccelli né mosci né ancora in tiro.

Non ebbe, quindi, la forza di inveire contro Alex, ma – guardando nel vuoto all’indirizzo dei cinque manigoldi – reagì bruscamente:
- “Ragazzi, ma che diamine avete fatto? Ma siete impazziti, tutti quanti con quei cosi di fuori?”.
Come era già avvenuto, a rispondere fu Simon, il più grande:
- “Ma mamma, mica ti scandalizzi per questi cannoli… Siamo o no a colazione? Abbiamo pensato di portarti dei gustosissimi dolcetti, tutti per te”.
E giù una sonora e cameratesca risata…
Brighitte, sentitasi in minoranza, non seppe che replicare, rimase un attimo a pensarci su, e poi:
- “Su, figli miei, se volete prendervi libertà qui in villa ok, ma non esagerate…”.

Finito il desinare, la donna no riusciva a non pensare a quello spettacolo offertole gratuitamente dalla sua prole... E si sentì, dopo tanto tempo, “smuovere” qualcosa tra le gambe…
Certo, era indubbio che i suoi ragazzi avessero dei fisici appetibili, ma lei, caspita, era la loro madre!

I ragazzi continuarono con queste “provocazioni” anche nei giorni seguenti, chi mostrandosi durante una masturbazione, chi mentre “giocava” lascivamente con i suoi grossi testicoli…
Dai oggi, dai domani, nonostante il suo lassismo, un bel giorno le disse, accoratamente, quasi supplicandoli:
- “Ma vi sembra giusto? Ma dai, su ragazzi, non fate i cretini…”.
Ma i figli, imperterriti, continuarono per settimane con questi giochetti…
Allora, Brighitte cercò di cambiare strategia e cercò di buttarla sullo scherzo, sulla battuta:
- “Scemi, su togliete di mezzo questi batacchi… che se no ve li suono io…”.
I ragazzi, colsero quell’innocente battuta come una seria offerta da parte della madre, e non si lasciavano sfuggire la pur minima occasione per rintuzzarla…

Alla fine, disperata, Brighitte si rassegnò a vederseli girare così per casa e in piscina, e loro ebbero marcato un altro punto a loro vantaggio…

5. Fuori controllo.

Iniziò così, per la seria imprenditrice, una nuova fase della sua vita… Meditò sul passato e sull’educazione che aveva dato ai suoi figli, sul senso del pudore, e sulla “lezione” che in queste settimane loro le stavano impartendo…
E sì, perché capì che la nudità non era per forza da vedere come scandalo, ma poteva anche essere vissuta serenamente.

Cominciò, quindi, a lasciarsi andare… E iniziò anche lei ad andare in giro nuda tutto il giorno, non solo la mattina presto in piscina quando nessuno la vedeva.
Un giorno, confessò ai suoi ragazzi:
- “Sapete, i vestiti sono solo orpelli non naturali…”.

I cinque erano al settimo cielo, ma non avevano ancora visto niente.
Un giorno, in pieno giorno, era in piscina e fece in modo che fossero tutti presenti: poi si sfilò le scarpe, si slacciò il reggiseno del costume, via gli slip, e in un lampo era nuda, completamente nuda, in piedi dinanzi a loro!
Helmut, il più sfacciato, gli domandò:
- “Come ci sente da donna libera?”
E lei, dopo aver fatto un sospiro profondo:
- “Benissimo!”.

Da allora, in quella casa, i vestiti furono banditi… E Brighitte iniziò a tenere un atteggiamento del quale a volte si vergognava, ma che le piacque molto.
Capitava, infatti, che – a turno, ma senza averlo studiato – si trovassero soli la donna con ciascuno dei suoi ragazzi.

Il primo fu Fabian, il quale non perdeva occasione di avvicinarsi con una scusa qualsiasi e strusciargli il cazzo addosso; Brighitte, per tutta risposta, si lasciò andare a un apprezzamento che in altri tempi non avrebbe mai fatto:
- “Ma che bel cazzo che hai, ragazzo, ho fatto proprio un bel lavoro…”.

Un’altra volta, toccò a Helmut “appartarsi” con la mamma… A lui piaceva da morire bagnarsi le dita e farle roteare i capezzoli, con conseguente uscita di testa di lei…
Quando ciò accadeva, Brighitte, quasi in trance emotiva, rispondeva con:
- “Sei un amatore di stile, fortunata la donna che ti avrà tutta per sé…”.

Wolfgang, invece, amava andare al sodo… Scese subito ad accarezzarle il monte di venere, e lì lei perse completamente il lume della ragione, e lo apostrofò:
- “Con quello spettacolo tra le gambe, farai faville…”.

Ad Alex faceva impazzire il corpo della genitrice nel suo complesso: non si stancava mai, quando si incrociavano, di girarle intorno mostrandole il suo apprezzamento…
E lei:
- “Se mi prendi tutta te, poi ai tuoi fratelli cosa resta?”.

Infine, arrivò Simon, il maggiore, che era sempre stato il “cocco di mamma”. Lo squadrò dalla testa ai piedi e gli disse:
- “Per te, darei il meglio, il mio lato b!”.

La sera, a letto, quei maschi ingrifati fecero il punto della situazione, constatando che la madre – sotto le vesti “pubbliche” di donna in carriera – era parecchio disinibita, e decisero di affondare il colpo decisivo: sottoporla ad una “gangbang familiare”, da cui nessuno sarebbe stato escluso, ma di cui nessuno – fuori della famiglia – doveva sapere...

6. La cena delle meraviglie.

L'occasione giusta per coinvolgere Brighitte nel loro progetto si presentò l’ultima sera delle vacanze, quando un'umidità pazzesca che invadeva la casa consigliò la donna ad organizzare la cena a bordo piscina, una bella tavolata di mandrilli serviti da una "cameriera" molto speciale…

Quando tutto fu pronto, Brighitte uscì fuori con il primo vassoio, e fece per avvicinarsi al tavolo quando Simon si alzò in piedi e chiese ai fratelli un grande applauso per la mamma, per ringraziarla di quelle splendide giornate vissute insieme e per lo spettacolo che gli aveva dato con il suo fisico, e che era stato un sicuro nutrimento per i loro occhi.
Poi, le disse:
- "Mamma, scusa ma noi avremmo pensato a un vassoio molto più prezioso e che fa certamente maggior onore a queste ottime pietanze".

Come era diventato usuale da qualche giorno in quella casa, tutti stavano completamente nudi...
E visto che Brighitte rimase stralunata dinanzi alla richiesta del figlio, i ragazzi tutti si alzarono da tavola e – dopo averle tolto di mano il piatto – la presero per braccia e gambe sollevandola da terra e la depositarono sul banco.

Lei, dapprima non volle, si irrigidì e cercò di tirarsi indietro:
- “Ma cosa fate, non vi pare questa volta di esagerare, siete tutti matti?”.
Ma poi, piano piano, l’idea di “offrirsi” in quella nuova veste cominciò ad intrigarla, e non poco…

Così Helmut iniziò ad imbandire il banchetto: collocò delle tartine al salmone “infilzandole” sulle punte dei suoi capezzoli e tutte intorno alle sue splendide mammelle, irrorandole di un condimento a base di soia che poi sarebbero andati ad intingere nella incantevole conca dell'ombelico; e ancora, sottili scaglie di parmigiano le adornarono il bel ventre piatto, e per finire una fettina di prosciutto crudo, ripiegata in quattro parti, fu introdotta nella fessura della vagina: quello, sarebbe stato il "premio" per chi – dopo aver mangiato tutto il resto – vi fosse arrivato per primo...

Allestito questo appetitoso banchetto, si rimisero a tavola, e cominciarono a desinare con gusto sul corpo di Brighitte.
Il boccone più prelibato toccò infine ad Alex, il quale lo estrasse religiosamente tutto inzuppato da un succo che non era soia… Lo mostrò orgoglioso ai fratelli e lo ingerì in un sol boccone…

Terminata la cena, la mamma stava per rialzarsi quando i ragazzi – trattenendola supina per le spalle – le fecero capire che non era ancora finito il divertimento: ora veniva il meglio…

7. Gangbang per una madre.

Mentre Brighitte stentava a comprendere le ragioni di quel rifiuto, i ragazzi si erano alzati in piedi e stavano iniziando a masturbarsi in prossimità del suo viso…
La donna era troppo riservata per accettare passivamente quella situazione, e ci volle quindi un gran lavoro da parte di Simon per convincerla.
Gli disse:
- “Mamma, avremmo pensato di concludere questa vacanza in modo degno… E qual è il modo migliore per un figlio se non dare tutto se stesso a sua madre? E qual è il modo migliore per una madre se non accogliere di nuovo un figlio dentro di sé?”.
Brighitte capì benissimo, ma ora non aveva più la forza per opporsi… Aveva dato il suo corpo come vassoio, perché non avrebbe dovuto fare altrettanto con quest’ultima richiesta, magari divertendosi un pò anche lei?
Non aveva mai provato personalmente una gangbang incestuosa, aveva solo sentito parlare di lontani parenti che si erano congiunti creando un certo scompiglio…
Ma cosa le importava? Erano tutti maggiorenni, tutti d’accordo e pienamente consenzienti… E dunque?
Guardò uno per uno i suoi figli, carne della sua carne, e poi:
- “Vi voglio quanto voi volete me… Beh, ragazzi, iniziamo?”.
Dopo quella prolungata seduta di autoerotismo, Brighitte osservò che erano tutti a buon punto, e la cosa la eccitò molto; si sollevò in ginocchio, senza alcuna sollecitazione, e con un gesto eloquente li chiamò in cerchio intorno a se.
Il primo cazzo che assaggiò fu quello di Alex; se lo infilò in bocca per succhiarlo, mentre con la mano sinistra e con la desta teneva rispettivamente quelli di Wolfgang e di Helmut.
Nel frattempo, sentì altri due membri – quelli di Fabian e di Simon – che gli si erano posizionati alle spalle, gli strusciavano le cappelle sulle sue chiappe sode, mentre ed iniziarono a palpargli il sedere.
Quando, pochi minuti prima, aveva iniziato quel “gioco”, si era imposta di contenersi, che avrebbe fatto una gangbang “soft”, ma più passava il tempo e più si sentiva come la peggiore delle troie, e questo la fece infoiare sempre di più.
Voleva assaporare e soddisfare tutti i suoi maschi, e quindi iniziò a ruotare lentamente su se stessa, per ciucciarseli tutti a turno e per poi ricominciare il giro da capo.
E mentre con la bocca Brighitte si dedicava a fare pompini, i ragazzi iniziarono – alternandosi – a leccarle la fica.
Brighitte cominciò a bagnarsi come non le era mai capitato, e si sentì le cosce umide del suo umore e della saliva dei suoi cinque figli.
Iniziò poi a mugugnare sempre più forte, gemeva con i cazzi in bocca come se la stessero già scopando.
E anche loro si eccitavano al sentire i gemiti della madre, percui aumentarono la forza con la quale le leccavano la fica e quella con cui le infilavano i membri in bocca.
Di tutti, l’unico che riusciva a contenere tutto fino in gola – palle comprese – era quello di Alex, che era il più piccolo. E fu proprio lui il primo a venire...
Brighitte sentì la sua gola che si infuocava del caldo sperma del figlio, ed anche lei ebbe il suo primo orgasmo…
Il ragazzo, preso dall’eccitazione del momento, le disse:
- “Adesso, ingoia tutto!”
Lo guardò, poi abbassò lo sguardo ed ingoiò il suo seme.
Rivolse nuovamente lo sguardo al figlio, aprì la bocca e gli dimostrò – muta – che del suo sperma non era rimasto niente.
Il sapore di sborra fu come un eccitante che diede alla femmina nuova forza per divorare anche gli altri quattro cazzi con relativo contenuto bollente.
Oramai, Brighitte era una scheggia impazzita, chiamò a sé Simon e lo fece stendere sulla tavola al posto suo, dopodiché salì accucciandosi su di lui e gli annunciò:
- “Ti voglio dietro, dai spingimelo dentro”.
E il giovanotto – che ce l’aveva più lungo di tutti – la accontentò appoggiando la sua cappella sul buchino stretto della mamma e scendendo profondamente nel suo intestino.
Poi, afferrò per un braccio Alex e se lo tirò su anche lui, indicandogli il buco della fica aperto ma ancora disponibile.
Si fece penetrare vaginalmente da un cazzo non super ma molto largo, che la squartò facendola ululare dalla libidine.
Stretta in quel groviglio di cazzi tutti per lei, Brighitte si sentì esplodere le interiora, e… venne una seconda volta!
Fece ruotare di posizione tutti i suoi ragazzi diverse volte, di modo che alla fine tutti e cinque avevano assaggiato la sua patata, il suo culo, la sua bocca e le sue mani…
Raggiunse ancora altri molteplici orgasmi, e a un certo punto pensò bene che era giunto il momento di farsi sommergere da un maremoto di sperma: scese dal tavolo, si inginocchiò e dispose i cinque attorno a lei, e come all’inizio ricominciò la sua attenta opera, spompinandoli fino a portarli al limite del piacere.
Mentre si aggirava ancora tra un cazzo e l’altro, sentì uno schizzo caldo nelle tette: il primo era venuto.
Il secondo le venne in bocca, e quasi contemporaneamente il terzo le sborrò in faccia.
Prese infine l’ultimo cazzo, e lo succhiò fino a che gli schizzò violentemente in gola.
La “gangbang di famiglia” era finita!

8. Conclusioni.

Così come quella intensissima gangbang, anche quelle vacanze stavano per finire...
Brighitte e i suoi ragazzi si interrogarono spesso nei mesi a venire su come avevano potuto non pensarci prima: lei divorziata e libera, loro pure senza alcun legame affettivo, avevano finalmente trovato il modo per completarsi.
Si promisero che quando uno dei sei avesse "bussato", tutti avrebbero risposto senza indugi...
Ritornarono alle loro vite di sempre, ma nelle loro menti e nei loro corpi ormai c'era come un marchio indelebile, come scolpito a lettere di fuoco: INCESTO.
E loro non sarebbero mai più tornati indietro...

FINE.
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