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Prime Esperienze

Io e mia sorella (XIII) - La svolta scambista


di pollicino
11.06.2021    |    7.859    |    1 7.8
"- “Datele ciò che si merita!”..."
1. Prologo.

Dopo un lungo peregrinare tra la deflorazione di mia cugina e la deriva fetish con la ragazza del sexy shop, in cui con Giorgia ci eravamo un po’ trascurati, decisi di dare una svolta al nostro particolarissimo rapporto, che rischiava di precipitare in una pericolosa fase di stallo.

Non c’erano tante esperienze che mia sorella ed io, come coppia, non avevamo ancora fatto, e quindi optai per qualcosa che avrebbe sicuramente ravvivato la fantasia e stimolato la (reciproca) gelosia di entrambi, aprendo un “percorso” sin qui assolutamente inesplorato.

Le proposi, quindi, di fare una vera esperienza scambista…

2. Primi approcci al mondo scambista.

Sulle prime, Giorgia era molto perplessa, temeva che – anziché aiutarci a ritrovare nuovo slancio – quell’esperienza avrebbe potuto dare il colpo di grazia al nostro rapporto, e questo lei non lo avrebbe mai accettato: meglio morire che separarci, noi che praticamente ci eravamo da sempre uniti carnalmente tra di noi, senza intromissioni esterne…
Anch’io non volevo assolutamente peggiorare la situazione, ma capivo che bisognava fare qualcosa… E mi dissi: “O la va o la spacca!”.

Iniziammo così, insieme, a “frequentare” su internet i più svariati siti specializzati di scambismo, per cercare di comprendere meglio un mondo a noi sconosciuto.
Man mano che ci addentravamo in questo mondo, ci sentivamo crescere dentro la curiosità e la voglia di provare, il brivido, l’eccitazione ma anche un pizzico di trasgressione, il desiderio sincero di metterci alla prova non come Giorgia e Marco, ma come coppia, condividendo e partecipando – in un percorso di crescita – la nostra intimità.

La nostra paura più grande era quella di incontrare gente interessata solo a un rapporto “mordi-e-fuggi”, ma in realtà quello si rivelò subito un timore infondato.

Così rassicurati, un giorno accadde ciò che io fino ad allora ritenevo di difficile realizzazione: Giorgia mi chiese di buttarci nella mischia…
Capii che era la volta buona, e che non potevo più tergiversare… Tutti gli eventuali dubbi e le perplessità dovevo metterle da parte, o al massimo tenermele per me.

3. La svolta.

Ma come fare? Mia sorella non voleva il solito club privè, ma gli sarebbe piaciuto incontrare una coppia – esperta ma tranquilla –, a casa nostra o a casa loro, dove non era poi tanto importante…

Frequentai per un bel po’ di tempo vari siti di annunci, e quando mi sentii sicuro misi il fatidico annuncio, corredato delle nostre fotografie:
“Coppia alla prima esperienza, con lei formosa e fantasiosa, seria e affidabile, cerca coppia che abbia voglia di divertirsi nel rispetto e nella pulizia”.

Speravo che tutto ciò potesse avere un seguito, ma non volevo farmi illusioni, così, quando una sera andai a leggere la posta del nostro profilo, rimasi incredulo: c’erano svariati messaggi, più o meno credibili, più o meno educati.
Uno di questi diceva:
“Ciao, siamo una coppia seria, di bella presenza, con lei 42 anni e lui 55, che riceviamo in casa, fuori da occhi indiscreti, per momenti di vero relax. Se poi davanti a un bicchiere di buon vino, facendo quattro chiacchiere, un massaggio per rompere il ghiaccio convince per cose più impegnative, possiamo andare a giocare tutti insieme!”.

Il messaggio mi intrigò moltissimo, e lo feci leggere subito anche a Giorgia… Ci guardammo negli occhi e rimanemmo in silenzio con fare interrogativo e dubbioso… E se ci stavano prendendo in giro?
Mia sorella fu la prima ad aprir bocca:
- “In fondo, che ci costa tentare? Mica si deve per forza finire subito a letto? Potremmo proporre un caffè o un aperitivo da qualche parte, in campo neutro”.
Dunque, accettammo, e le rispettive lei si parlarono lungamente e a più riprese per telefono…
Alla fine, stabilirono per un appuntamento diretto, senza altri preamboli, vista la grande affinità che si stava creando.

Per uscire ancor più dall’ovvietà, si decise di organizzare di mattina…
Affidammo l’azienda ai nostri collaboratori, e quando lasciammo la nostra abitazione per raggiungere la coppia che ci avrebbe ospitati, ci sentimmo come due scolaretti al primo giorno di scuola… eravamo tesissimi, ma non avremmo rinunciato per nulla al mondo al nostro progetto!

4. L’incontro.

Ci ritrovammo in un bar molto elegante più o meno a metà strada tra le nostre rispettive residenze, che loro conoscevano benissimo per averne fatto il loro “ufficio”.
Vidi subito che erano una bellissima coppia, Tommaso e Aurora, non solo di bella presenza fisica. Oltre a quello che ci avevano detto nelle lunghe telefonate, scoprimmo che erano ancora innamorati come il primo giorno, che erano genitori di tre ragazzi, e che da due anni praticavano questa “specialità” (quindi, ci stavamo mettendo nelle mani di gente che aveva già una discreta esperienza, ma che ricordava bene l’imbarazzo della prima volta).

Da parte nostra, svelammo di essere una “coppia di fatto”, che eravamo fratello e sorella, che bazzicavamo regolarmente club privè (ma senza scambio) e che facevamo sesso dall’età di 15 anni…

Ci testimoniarono tutta la loro ammirazione, provando una sana invidia per la nostra “scelta di vita”, e ci illustrarono un po’ il mondo scambista visto dalla loro ottica, e cioè in una forma più “casalinga”, lontano dalla frequentazione di locali particolari…

Era proprio quello che cercavamo, un inizio “soft” con persone tranquille che ci avessero presi per mano in questo nuovo inizio.

Ebbene, la lei ospite ci offrì un ottimo liquorino, tanto per scaldare l’ambiente, ed iniziò un chiacchiericcio fitto fitto con Giorgia.
Mentre Aurora prese per mano Giorgia e la condusse in un’altra stanza con un grande letto, noi due maschietti seguimmo in silenzio le nostre “dolci metà”.
Le femmine presero possesso del talamo…
Da lì a vederle avvinghiate l’una all’altra fu un momento… e mi compiacqui nel notare che le forme generose di mia sorella erano molto ammirate.

5. Preliminari strip.

Aurora indossava un bel vestitino tutto d’un pezzo, a fiori, elegante ma leggero, chiuso sopra da due triangolini di stoffa che terminavano con piccole bretelline annodate dietro alla nuca, mentre sotto arrivava a mala pena a coprire l’inguine, lasciando intravedere una sexy giarrettiera che sosteneva un paio di calze a rete. Infine, ai piedi calzava uno stivaletto che le arrivava appena sopra la caviglia…

Giorgia non perse tempo… Non smettendo mai di frugarle in bocca con la sua lingua, iniziò con passione a spogliare la donna dell’altra coppia…
Slacciò le bretelline di Aurora, lasciando cadere i lembi di tessuto sul davanti… La fissò intensamente, continuando a tirare verso il basso…
Non credetti ai miei occhi: come per magia, venne alla luce un immenso reggiseno nero a bustino, di stoffa pesante, dovendo contenere due tette che già si annunciavano enormi.

La mia sorellona, invece, vestiva un coordinato a due pezzi: sopra, solo un top fantasia a balconcino, chiuso a metà schiena, che a stento riusciva a trattenere, le mammelle le quali non erano poi tanto più piccole di quelle di Aurora, mentre la parte inferiore consisteva in un pantaloncino nero, attillato, che esaltava magnificamente le forme della sua pancia gonfia e non solo…
Niente calze, mentre i suoi piedini erano completamente esposti in un comodo e fantasioso sandaletto a tacco basso

Aurora si avventò sulla “mia” procace donna, e senza nemmeno interessarsi dei laccetti, le “strappò” di dosso il top…
Ero incantato da quella scena (una donna con le mani sulle tette di Giorgia!) che appena udii un ululato che proveniva dalla bocca di Tommaso, il mio simpaticissimo “istruttore”… Voltai lo sguardo verso di lui, e lo vidi che si era preso il suo cazzo in vano e si stava masturbando con grande veemenza.
Giorgia era a petto nudo, le sue tette erano leggermente schiacciate sul torace, una tendente verso destra e l’altra verso sinistra, mentre i capezzoli “soffrivano” già di un’erezione importante.
Aurora, se le strinse nelle sue mani, le tastò saggiandone la solidità, e – rivolta al suo compagno – disse:
- “Ci sarà molto da giocare con questa porcellona, ti assicuro che sono da spagnola super!”.

Io, intanto, imitando automaticamente Tommaso, avevo messo le mani nei pantaloni frugando nelle parti molli…

Nel frattempo, Giorgia, lasciandosi andare sempre più, proseguì a “scartare” il suo regalo: tirò via dai fianchi l’abito di Aurora, lo fece scendere lungo le cosce e le gambe, ed arrivò a sfilarglielo completamente da quei piedini tanto sexy.
Meraviglia! Comparve un corpo bellissimo, ancorchè camuffato dalla biancheria intima, massiccio ma molto bel proporzionato.
Guardai mia sorella afferrare quel gigantesco reggiseno chiuso sul davanti, e aprirlo con irruenza: come qualcosa di imponderabile, una massa colossale di ciccia le rotolò addosso, tette a tette, esaltando ulteriormente – nel paragone – quella ottava misura.
Che dire? Una pelle incredibilmente liscia, che sembrava fatta apposta per essere annusata oltre che toccata…
Giorgia ripeté la stessa manovra che poco prima aveva fatto Aurora con le sue mammelle: le soppesò, le carezzò, ci giocherello per un pò… Poi si voltò verso di me con uno sguardo tra il meravigliato e l’incredulo (tanto già pregustava la possibilità di potercisi trastullare), e dopo qualche secondo in cui ci scambiammo un cenno di assenso, annunciò:
- “Ma sono uno spettacolo, un peccato non goderne! Vieni, toccale!!!”.

Avanzai verso quel letto che mi parve un sacra mensa, sfiorai i capezzoli – decorati da preziosi piercing – di quelle mammellone che subito si irrigidirono… Erano tanto belli che ne rimasi rapito… Me li mangiavo con gli occhi e non solo: infatti, reclinando il busto in avanti, posai le labbra ad avvolgere quella massa carnosa… Fu amore a prima vista, tanto che non mi accorsi che Aurora - con la mano aperta – stava sbottonando la mia camicia insinuandosi sul mio petto… Andò a cercare i miei pettorali e i capezzoli che prontamente si allungarono e si fecero duri…
Al che Giorgia, senza alcuna gelosia ma quasi a marcare il territorio (più tardi i nostri “istruttori” ci spiegarono come in questo “gioco” bisognava temporaneamente tralasciare sentimenti di tal genere), completò l’opera iniziata dalla “collega”, mi tolse per intero la camicia e orgogliosa ammirò il petto del suo uomo.
Svelta, l’altra donna mi sfilò i pantaloni, lasciandomi con soltanto il mio slip nero, basso 3 dita sotto l’ombelico…

Tommaso, intanto, attendeva che la sua donna lo invitasse al godurioso “banchetto”; e Aurora, non se lo lasciò dire due volte: con il dito indice della mano destra chiamò il suo compagno a raggiungerci sul letto.
Giorgia, iniziò a “lavare l'onta” subita, replicando quanto l’altra aveva fatto con me, ed accettando di buon grado la collaborazione di Aurora: in un baleno, anche il mio amico fu spogliato, con la sostanziale differenza che lui non aveva in dosso neanche le mutande…

Le due donne, continuarono a lesbicare, sempre più fuori di testa…
Ora, le mani di Aurora stavano risalendo lungo le cosce, poi i fianchi di Giorgia, e si arrestarono lì… Agguantarono il calzoncino elastico di mia sorella e – fameliche – lo rimossero in un biz…
Uscì fuori un microscopico tanga rosa, praticamente una strisciolina di stoffa che faticava a coprire la sua già succosa fessurina; dietro, invece, contrariamente alle sue abitudini, l’indumento constava di un triangolo non proprio ridottissimo, con un bel pompon al centro, proprio dove si potè ammirare una incredibile apertura tra le natiche.
Ma anche quel capo tanto sexy durò poco sul basso ventre di Giorgia… Questa volta a prendere l’iniziativa di scoprire il centro del piacere fu Tommaso… Delicatamente lo tolse… e mia sorella si presentò, così, senza veli!
L’altra coppia, eccitatissima, ammirò tutta quella “mercanzia”: la sua bella fica pelosa e il suo culo imponente, fecero colpo su entrambi.

Adesso toccava a loro scoprire definitivamente le “carte” della lei… Carte d’altronde di ottima qualità, visto che – allo scomparire del perizoma filare che ancora portava – si mostrò un total body davvero entusiasmante: andai subito ad osservare la prominente miciona pelata in mezzo alle cosce, la quale mi diede una scossa emotiva super!

Ci guardammo tutti e quattro negli occhi: ora si poteva davvero cominciare…

6. Il primo scambio.

Calamitato da quelle tettone lottizzabili, mi avventai su Aurora, che capì tutto, assecondandomi…
Ci separammo leggermente dagli altri due, che analogamente iniziarono a dimostrare uno smisurato slancio selvaggio … e mi parve di sognare…
Non perché non amassi profondamente mia sorella, ma fu proprio in quel momento che capii che quella follia ci avrebbe uniti ancora di più, ridando slancio al nostro rapporto.

Ci disponemmo per un comodo “sessantanove”. Cominciammo a leccarci a vicenda, io ero in paradiso, e la mia lingua andò immediatamente a scontrarsi contro il suo clitoride già svettante fuori del suo “nascondiglio”.
Lei, dal canto suo, me lo aveva inghiottito giù fino alle palle, sentivo che quasi me lo “masticava”… La sua saliva avvolgeva come un velo ogni centimetro del mio cazzo, che si fece sempre più grosso, con la cappella che spingeva con forza per uscire fuori dal prepuzio…
Poi, sentii un dolce e sconosciuto sfregare sulla punta del glande: avevo sbattuto contro il suo palato, e dovetti fare un profondo respiro per non scaricarle nello stomaco tutto il mio nettare.
Me lo stava letteralmente divorando!

Tommaso non fu da meno: le salì sopra, appoggiò la passera di Giorgia al suo volto, misurò quel monte di venere “barbuto” sfregandolo con i polpastrelli delle dita, e attese che le sue labbra carnose si dischiudessero un poco: allora, con la lingua le perlustrò l’orifizio principale.
Lei, allora, ricambiò massaggiandogli e strizzandogli lievemente i grossi testicoli…
Ma Tommaso non si fermò lì… Continuò a leccare quella fica e a succhiarla con passione, le martellò le grandi labbra, inserendovi dentro due dita… Le estrasse, sostituendole nuovamente con la lingua che fece correre su tutta la lunghezza della fessura fino a fermarsi sul clitoride, ormai tutto dilatato dall’eccitazione montante.
Appena Tommaso glielo sfiorò, lei ebbe un sussulto che lo spinse ancora di più nella bocca del maschio…
Poi, lui mentre continuò a lappare la sua fica, si allontanò leggermente, quel tanto che bastava per poterle inserire l’indice nell’ano.
Ora la mia maiala stava impazzendo due volte, in entrambi i suoi buchi… Era sempre più agitata, segnale inequivocabile di un imminente orgasmo sconquassante.

Aurora, intanto, non aveva mai smesso di succhiarmi l’uccello, con la sua testolina sale e scende lungo la mia tormentata asta in un pompino superlativo.

Guardai Giorgia, e vidi che si contorceva con sempre maggiore frequenza… Bastò un soffice sfregamento del clitoride da parte delle sapienti mani di Tommaso affinché esplodesse ululando come un potentissimo idrante.
A quel “segnale”, tutti e quattro ci arrestammo… Era venuta soltanto lei, ma quella era una seduta “addestrativa”… Così, comunque esausti, ci sdraiammo sul letto così come ci trovavamo…

7. Scambio penetrativo.

Appena ripresici un poco, Aurora comincia a solleticarmi i testicoli (quella pratica, fa impazzire Tommaso, e devo dire che anche il mio cazzo non rimane insensibile), restituendo al mio organo il massimo del fulgore, benché non fossi venuto prima.
Come una brava allieva, anche Giorgia cercò di replicare la “manovra” su Tommaso, con ottimi risultati.

Cambiammo posizioni, e le ragazze si disposero “alla missionaria”: era il momento dello scambio penetrativo!
Fianco a fianco, entrambe – con due dita per mano – si aprirono le micione pulsanti, che sembrarono in minacciosa attesa delle rispettive vittime da sbranare…
Senza nemmeno uno sguardo, io e Tommaso ci avvicinammo e penetrammo con precisione le nostre (momentanee) compagne.
Si sentì un doppio, contemporaneo, gemito, e poi il classico rumore del frenetico stantuffare in vagina…

Da quel momento, mi disinteressai quasi completamente dell’altra coppia, e pensai di godere quanto più possibile tra le insaziabili cosce di Aurora, la quale – per favorire una penetrazione più profonda – si avvinghiò con i suoi piedini grassottelli alla mia schiena.
Sentivamo entrambi che ad ogni robusta pompata le andavo a colpire l’utero, e sembrava che le potessi penetrare pericolosamente – da un momento all’altro – anche lì dentro…
Non saprei dire quanto durò quel celestiale accoppiamento, quello che è certo è che venimmo insieme, lei innaffiando abbondantemente il mio ventre, io allagandole la fica…
Ci accasciammo l’uno sull’altra, in una posizione tale, però, che ci permise (soprattutto a me) di compiacerci della fragorosa venuta di Tommaso dentro Giorgia: con un grugnito animalesco, la colmò talmente che la sua sacca non fu un grado di contenere tutta quella sborra, che traboccò per un lungo tempo ancora dopo che ebbe estratto il pene.

Eravamo così felici che mia sorella disse, come a parlare tra se e se ma a voce alta:
- “E’ stato bellissimo, peccato che sia già finita…”.

Ovviamente lo sentimmo tutti… Aurora, sottovoce, ci esortò.
- “Datele ciò che si merita!”.
Sulle prime, non capii ciò che intendesse, poi quando Tommaso fece il gesto di unire i nostri due uccelli non ebbi più dubbi…

Aurora mi preparò lo “strumento” in modo che potesse nuovamente fare il suo dovere… Poi, mi fecero stendere supino, e fecero salire sopra Giorgia, in modo tale che il mio glande le entrasse nel culo fino alle palle.
Restammo immobili per quei pochi istanti necessari a far abituare lo sfintere (anche se era già abituato al mio calibro), poi cominciai – con la sua attiva collaborazione – a lavorarle il retto e a lubrificarlo.
Più la lavoravo, e più sentivo la sua lubrificazione vaginale crescere, colarmi sulle cosce…
Fu allora che afferrandola all’altezza del torace, sotto le tette, la feci distendere sopra di me, anch’essa supina… Che emozioni forti, mi trasmise il suo contatto pelle a pelle… Eravamo di nuovo una cosa sola, e credetti di percepire che quello era – in quel momento – anche il pensiero di Giorgia!
Mentre eravamo così uniti, incapaci quasi di ragionare, ecco che Tommaso – con il suo traliccio di carne in mano – salì sopra ad entrambi penetrando ancora una volta mia sorella in fica.
Lo sentimmo entrambi scendere nelle sostanziose carni di lei, e quando si sentì ben posizionato iniziammo un’azione di pompaggio simultaneo.
Giorgia era al settimo cielo: sbrodolava in continuazione, e pure Aurora, a vederci, stava avendo una quantità e qualità di orgasmi indicibili.
Infine, svuotati noi maschietti, ben farcita mia sorella, e comunque soddisfatta Aurora, ci accasciammo tutti sul letto e ci addormentammo.

8. Epilogo.

Forse, erano trascorse alcune ore quando ci risvegliammo… Era ormai sera inoltrata, ci ripulimmo e ci rivestimmo…
Fu allora che i nostri nuovi amici ci domandarono:
- “Beh, che ne pensate? Vi è piaciuto? Vi siamo piaciuti?”.
Risposi io per entrambi:
- “Non sappiamo che dire… Siete stati grandiosi, non solo a letto… E complimenti ad entrambi…”.
Allora Aurora e Tommaso ci dissero che se volevamo potevamo continuare ad incontrarci: anche per loro, noi eravamo una coppia adatta alle loro esigenze…

Ci salutammo, sicuri - rientrando a casa – che non sarebbe finita così… Giorgia era raggiante, ed io felice di averla ritrovata e salvato il nostro rapporto.

FINE.
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