Racconti Erotici > Lui & Lei > Come far godere la sorellina (I parte)
Lui & Lei

Come far godere la sorellina (I parte)


di pollicino
30.10.2021    |    3.506    |    1 9.3
"I MIEI SONO RIENTRATI SUL PIU’ BELLO ED E’ SALTATO TUTTO”..."
1. Prologo.

Anita lo aveva preso duramente nel culo davanti a Luciano, il suo fidanzato (vedi il capitolo precedente: "Nel culo di Anita davanti al cornuto"), e quel che era peggio era che a sventrarle l'ano era stato il miglior amico del ragazzo, Pietro.

Inoltre, ad Anita era piaciuto così tanto che lei e Pietro erano diventati un sodalizio sessuale alla "Bonnie e Clyde"...

Quella notte, durante il "gioco" che era seguito alla festa ufficiale, i due avevano scattato a Luciano una infinità di foto: mentre era legato nudo, con il suo minuscolo pisellino di fuori, mentre ripuliva il corpo di Anita dalla sborra di Pietro, e in tante altre situazioni non meno scabrose.

Ed ora, era arrivato il momento di servirsene...

Fu la stessa Anita, ormai troia dichiarata, a dare al suo sodale una notizia bomba che gli avrebbe permesso di utilizzare quelle foto:
- "Sai", gli disse una sera dopo l'ennesima inculata, "che Luciano ha una sorellina? Bene, è diventata maggiorenne da poco... È molto carina, con due tettone da spagnola clamorose... Direi una quarta, solidissima, tipica delle teenagers. Lei, fin da bambina, è perdutamente innamorata di te, ma il fratello non lo sa, altrimenti – geloso com'è – la ammazzerebbe... Purtroppo è molto timida, ma questo non dovrebbe essere un problema per te: lui è un vigliacco, e vedrai che crollerà subito appena vedrà le foto che gli abbiamo fatto l'altra volta alla villa...".

2. Ricatto e "castigo".

Pietro, era un ragazzo molto deciso, e ricevuta quella rivelazione da parte di Anita, prese le foto e chiamò immediatamente Luciano, ignorando l'imbarazzo dovuto alla sua condizione di traditore della fiducia dell'amico:
- "Ciao Luciano... No, non mi interrompere... So che sei molto arrabbiato, ma – a dire la verità – a me non me ne frega niente... In guerra e in amore tutto è permesso... Ti ricordi della serata alla piscina? Certamente ti ricorderai che mentre eri lì legato e nudo, io e Anita ti abbiamo scattato un bel pò di foto... Ebbene, ora quelle foto ce le ho io, e potrei restituirtele se tu farai il bravo e farai esattamente quello che ti dirò... Pensa cosa succederebbe se dovessi darle in pasto al giornale dell'università... Che vergogna che sarebbe!!! Oltre alle corna, dovrai portare pure il marchio del frocetto! Ahahah...".

All’udire quelle parole, Luciano non seppe che pensare... Adesso capiva perché quei due si erano dilungati a fargli tutte quelle foto... Già allora avevano in progetto di ricattarlo! Ma cosa potevano volere ancora da lui? Cosa voleva quell'ingrato che già gli aveva soffiato la donna?
All'altro capo del telefono Pietro – attendendo una risposta – taceva, e così lui prese coraggio e gli disse:
- "Non ho più nulla, non capisco cosa puoi ancora volere da me... Vuoi pure ricattarmi? Ma dopo che mi avrai sputtanato, che ti resta? Nulla!".
Pietro non si aspettava quella reazione apparentemente coraggiosa, e dovette riflettere un momento per tener testa a uno che considerava uno smidollato. Si ripeté:" È la reazione di un disperato", e reagì:
- "Ah si?, non hai nulla da perdere? E la tua dolce sorellina? Ha appena compiuto 18 anni, che ne diresti se mi divertissi un pò con lei? Mi hanno riferito che spasima per me… Non è bello lasciarla soffrire quelle pene d’amore... Pensa se quelle foto dovessero finire nelle sue mani… Ahahah...".
La "sorellina"… Chi era costei?
Era una giovane donna che si stava affacciando allora ai piaceri della vita, ma che – come Anita – aveva avuto la sfortuna di innamorarsi di un minidotato che non l’avrebbe mai fatta godere...
Si chiamava Adele, frequentava l'ultimo anno di liceo, era alta un metro e 62 centimetri, magrissima al limite dell'anoressia, con una soda quarta misura di tette (coppa "D") che sembrava ancora più enorme data la sua fisionomia così esile.
Occhi scuri e capelli neri tagliati corti "a caschetto" con frangetta, mostrava pure dei fianchi stretti, e sotto un culetto piccolo e compatto.

Percui Luciano – al solo sentir parlare in quei termini di sua sorella – gli andò il sangue al cervello, e accecato da una morbosa gelosia urlò nel microfono del suo cellulare:
- "Brutto schifoso, tu Adele non la tocchi, non è roba per te... Spassatela con quella puttanella a cui hai rotto il culo!".
Ma Pietro non si diede per vinto, e – conscio dell'asso che teneva in mano – gli rispose:
- "Ascolta, razza di incapace… Lo vedi che hai molto in gioco? Comunque, io Adele, prima o poi, me la scoperò, resta invece da decidere la figura che farai tu di fronte alla tua famiglia e ai tuoi amici quando ti vedranno in quelle condizioni... Ad ogni modo, fai come ti pare, hai due ore di tempo per pensarci...".
Ma il poveretto non lasciò passare neanche un minuto, e si arrese subito:
- "E va bene, dimmi quello che vuoi!".

Pietro, tutto soddisfatto, si fregò le mani e gli presentò il conto:
- "Voglio che tu fotografi – senza fartene accorgere – Adele nei momenti più disparati della sua giornata...".
- "Tutto qua?", ribattè sorpreso il vigliacco.
- "Sì, tutto qua; e a fine settimana, quando mi farò vivo, tu mi darai il materiale che avrai realizzato", gli ripeté Pietro, consapevole che il cappio intorno al collo di Luciano aveva cominciato a stringersi.

Chiusa la conversazione, quell'uomo così spregiudicato chiamò Anita per metterla al corrente dell'accaduto:
- "Il pesciolino ha abboccato... Ora, non ci resta che aspettare...

3. Fotografo suo malgrado.

Luciano non era molto convinto della promessa fatta a Pietro: per salvare il suo "onore", avrebbe dovuto dare in pasto a quel maiale la sua giovane sorellina... Era vero che ciò che gli aveva chiesto non era poi una cosa tanto sconveniente, ma la prospettiva che lui avesse in mano qualcosa che non lo riguardava gli faceva rodere il fegato...

Ad ogni modo, decise di assecondarlo, nella speranza che tutto si sarebbe concluso lì.
Cominciò, quindi, con scatti “casti”, di lei in cucina mentre si preparava un tramezzino, in sala con un libro di scuola in mano o mentre ascoltava musica; la riprese mentre si truccava, di spalle dinanzi allo specchio, o ancora in camera sua in tuta da ginnastica elasticizzata, o davanti alla scuola con le sue amiche... il tutto rigorosamente di nascosto, come concordato.

Aveva collezionato ormai centinaia e centinaia di scatti quando Pietro si fece vivo con un breve SMS:

- "EHI, CORNUTO, HAI CIO' CHE TI HO CHIESTO? MANDALE ALL'INDIRIZZO CHE SAI".

Luciano, sottomesso e obbediente, fece esattamente secondo il volere di Pietro, il quale dopo pochi istanti ebbe quel materiale, lo visionò e lo passò ad Anita perché lo potesse esaminare...
E la troia, non appena lo ebbe sotto gli occhi, non poté fare a meno di esclamare:
- "Ma cosa è questo schifo? Cazzo!, ma che ci sta prendendo in giro? Forse non ha capito che noi facciamo sul serio...".

Afferrò il telefono e chiamò l’amico:
- “Ciao… Hai visto che capolavoro… Uff… Non ci volevo credere… Quello è stato solo tempo perso, noi abbiamo bisogno di molto meglio…”.
Era furiosa, ma lui cercò di tranquillizzarla:
- “Stai calma, e vedrai che le cose andranno per il verso giusto… Diamogli tempo… Lui non ha spirito d’iniziativa, ha bisogno di essere guidato, che gli si dia un ordine preciso…”.
- “Calma un corno”, sbottò Anita, “ma non ti rendi conto? O questo è tutto scemo o ci sta prendendo per scemi… Fai fare a me questa volta e non te ne pentirai…”.

Decise, quindi, di fare di testa sua… La sera tardi, mentre era a letto, le scrisse:

- “CI STAI PRENDENDO PER IL CULO? HAI FATTO UNO SCHIFO… ADESSO PERO’ COMINCIAMO A DIVERTIRCI… VOGLIO CHE QUESTA SETTIMANA CI FAI UN BEL REPORTAGE DI ADELE NUDA. ANITA”.

Luciano ricevette questo messaggio che stava quasi per addormentarsi, e non fece in tempo a rispondere che subito ne arrivò un altro:

- “MI RACCOMANDO, IMMORTALA OGNI DETTAGLIO E SOPRATTUTTO CHE SI VEDA IL VISO”.

Certo, era un bel “bacino” della buona notte quello che gli aveva inviato la sua ex.
Si bloccò… Voleva contattarla, ma – dopo quelle parole – non ne ebbe il coraggio, e trascorse tutta la notte schiacciato tra la paura di fallire un’altra volta le aspettative dei suoi “committenti”, e quella di esporre ai loro sguardi la sua consanguinea… L’aveva sempre trattata come una regina, ed ora stava per sferrarle una pugnalta alle spalle!

La mattina seguente, di buon’ora, prese la sua reflex e quatto quatto si appostò nella speranza che Adele facesse qualcosa per finire, in maniera osé, dinanzi al suo obiettivo.
La sentì muoversi di là dalla porta della sua stanza… e andò a vedere dal buco della chiave… Si era tolta il pigiama, e – dandogli le spalle – stava leggendo dal suo cellulare…
Luciano si disse: “E’ il momento… non devi perdere l’occasione!”. Forse, si stava convincendo che anche per lui poteva essere l’occasione giusta per fare sfogo ai suoi repressi impulsi sessuali…
Così, adagio, girò la maniglia e socchiuse l’uscio, ed allungò una mano quel tanto che bastava per far passare la macchina fotografica. Poi, cominciò a scattare all’impazzata, senza vedere cosa inquadrava, mentre la sorellina – inconsapevole di tutto ciò – aveva continuato a spogliarsi: via il reggiseno, via le mutandine, era rimasta completamente senza veli… Si era alzata dal letto, e si era avvicinata al lavabo per lavarsi; poi si era voltata “a favore di camera”, ma non aveva avuto sentore di nulla di strano… Aveva continuato nelle sue operazioni, e alla fine si era rivestita…
Muovendosi, aveva fatto per avvicinarsi alla porta, e Luciano – svelto – aveva fatto appena in tempo a ritirarsi con tutta la sua attrezzatura…
Era, però, rimasto nei paraggi, pronto a pedinarla ancora… E infatti, dopo poco, vestita di tutto punto – con un gonnellino a minigonna che le nascondeva a malapena il perizoma, e un top dal quale stava per esplodere il suo seno stratosferico – aprì la porta e si diresse verso il bagno.
Lesto, Luciano la precedette, nascondendosi nel box della doccia, lasciando aperto uno spiraglio che gli consentiva di avere libera la visuale su tutta la stanza.
Poco dopo, ecco Adele che entrò, e – abbassandosi le mutandine – si sedette per fare pipì… mentre il fratello stava azionando il meccanismo di scatto e imprimeva a non finire fotogramma dopo fotogramma.

Finalmente, la ragazza, sistemandosi l’abito, uscì per andare a fare colazione, liberando anche lui che potè così fare ritorno nella sua stanza…
Passarono ancora una decina di minuti, e adele – lanciandogli una voce dall’ingresso – gli disse:
- “Io vado!”.

Era solo, adesso, Luciano… Accese il suo notebook, collegò la macchina fotografica e scaricò tutte le immagini… Scartate quelle venute male, saranno state un migliaio, questa volta le foto che aveva fatto alla “piccola”…
Cominciò a visionarle: si partiva dalla sua esile figura, di spalle, con quel sedere avvolto nella culotte, poi stessa immagine ma – dopo che si era tolto il reggiseno – con la schiena nuda da cui si intravedeva traboccare una piccola porzione di tette; e ancora, un’altra, in cui lei era seduta sul letto con nulla più addosso…
Luciano non avrebbe mai immaginato che quel corpicino l’avrebbe così tanto eccitato, in fondo erano cresciuti insieme, ma fu proprio in quel momento che – come un lampo accecante – comprese che quella bambina era ormai una donna…
Proseguì nell’esame di quel materiale… Ormai, il set si era spostato in bagno, e vide – per la prima volta – spudoratamente esposti – le mammelle enormi e la vagina di Adele!
Che spettacolo che era! Se non fosse stato incesto, avrebbe voluto conquistare i suoi favori, ma intanto erano lì a far godere i suoi occhi…
Quella leggera peluria, poi, che ricopriva il suo monte di venere, lo aveva ipnotizzato, e la fessurina bella stretta lo stava portando a un livello di eccitazione ai provato prima, nemmeno con Anita.

Quando uscì da quello stato estatico, lo scorrere di quelle immagini era terminato, e lui si sentì il minuscolo cazzettino “affogato” in un liquido umidiccio che gli aveva bagnato le mutande, lasciandone traccia anche sui pantaloni.
Corse a cambiarsi, e mentre era ancora con il pene gocciolante di fuori, il trillo del suo cellulare lo fece sussultare…
Non aveva molti amici, percui non potevano che essere i due malefici “compagni di merende”. Andò a scorrere la cartella degli SMS, e lesse:

- “TI VUOI SBRIGARE, IDIOTA? SPERO CHE HAI FATTO QUELLO CHE TI HO ORDINATO STANOTTE”.

Come immaginava… Era Anita che, con i suoi modi di fare spicci, gli chiedeva di mostrare il frutto del suo lavoro…
Questa volta, non la deluse affatto, anzi, e quando lei ebbe sottomano la cartella delle immagini che Luciano le aveva inviato, urlò:
- “Bingo! Finalmente quel fesso si è mosso!”.
Era quasi orgogliosa di lui, si accese una sigaretta e girò il prezioso dono a Pietro:
- “Ciao, pisellone… Ecco il lavoro del frocetto… Non ti dico nente, guarda tu stesso… A più tardi!”.
Il ragazzo, una volta esaminato il contenuto, rimase allibito: “porca miseria, Luciano è un detective perfetto… Mannaggia non averlo saputo prima…”.
Chiamò la troia, e le spiegò il suo prossimo piano:
- “Allora, direi che qui c’è abbastanza per compromettere fratello e sorella, ma ancora non basta… Certamente quella puttanella si farà sbattere da qualcuno… Che ne diresti se gli chiediamo di fare un video mentre la insifonano per bene? Naturalmente, questa volta sarò io a chiederglielo, voglio proprio gustarmi la sua reazione…”.
E scoppiarono in una grande risata…

4. Da fotografo a cameraman.

Pietro si mise subito all'opera, e questa volta decise che voleva umiliarlo davvero, voleva sentire la sua voce, tutto il suo imbarazzo... Ovviamente, lo avrebbe registrato, per Anita ma soprattutto per il ricatto finale...

Compose il suo numero... Attese a lungo... Forse perché Luciano - attendendosi un SMS - era indeciso se fosse il caso di rispondere.
Alla fine, quel bellimbusto, udì bisbigliare, quasi un soffio... Era la voce di Luciano...
_ "Pronto... Sono stato ai patti, adesso per favore basta... Che colpa ha Adele in tutto questo? Lasciatela in pace, almeno lei...", disse il cornuto.
Al che, Pietro perse la pazienza:
- "Stammi bene a sentire, basta lo dirò io quando mi sarò stancato di voi... Intanto apri bene le orecchie... Le foto che hai fatto a quella puttanella mi sono piaciute molto, ma... Come dire?, non basta per capire se a letto è davvero brava... Anche perché mi hanno detto che anche il fidanzatino non ha certo un mostro la sotto... Anzi! Perciò, adesso tu farai così: tra 10 giorni mi porterai un video di una loro scopata... Voglio vedere come si muove sul cazzo, la santarellina...".

Luciano non credeva alle sue orecchie... Fare qualche foto osé va bene, ma addirittura essere costretto a fare il guardone per conto terzi...
Provò a ribellarsi:
- "Siete due pervertiti, malati... Entrare nell'intimità di mia sorella... Ma siete matti? Questo è davvero troppo... Noooo... Scordatevelo!".
Ma Pietro, più deciso che mai, lo tacitò:
- "Non ti permettere mai più di dire cosa fai e cosa non fai... Qui, decido io... E se ti dico di fare una cosa, tu la fai... Capito???".
- "Si", sussurrò remissivo Luciano.
- "Bene", riprese il ragazzo senza scrupoli, "quindi, organizzati come credi meglio, ma portami quel maledetto video...".

Il cornuto dovette sottostare anche a questo ricatto... Ma come fare? Innanzitutto, non sapeva se la sorella faceva sesso: a chi avrebbe potuto chiederlo? Certo, non a lei... E poi, se lo faceva, mica poteva chiedergli: "Scusa, che mi faresti fare un film mentre ti fai sbattere?".
Era un bel problema, e rischiava un sonoro schiaffone...

Ma un giorno, inaspettatamente, quando non sapeva più dove andare a sbattere la testa, gli si presentò l'occasione propizia, e ciò proprio attraverso un'altra telefonata.
Infatti, passando davanti alla stanza di Adele, la udì parlare al cellulare con il fidanzatino, appunto, e dirgli:
- "Stai tranquillo, anch'io ho tanta voglia... Domani, mio fratello sarà in Università e i miei saranno a lavoro fino a tardi... Vieni da me e non te ne pentirai... Sarò tua...".
Dopo un primo impeto di gelosia in cui avrebbe voluto conoscere quel disgraziato che aveva approfittato della sorellina, Luciano si sentì più sollevato... Aveva finalmente trovato il modo di raggiungere l'obiettivo...

Ora, però, doveva sbrigarsi ad allestire una vera e propria sala da ripresa cinematografica.
Approfittando di un momento in cui Adele era uscita a fare la spesa, trasformò la sua stanza, allestendo con una serie di micro telecamere a circuito chiuso, che avrebbero rimandato le immagini sul suo pc...
La sera, infine, quando lei si preparò per andare a letto, poté verificare che tutto era a posto per il gran giorno.

La mattina, Luciano fece come se fosse pronto per uscire: lasciò aperta la finestra della sua stanza al piano terra, chiuse a chiave la porta, poi salutò e si avviò giù per le scale... Ma non appena fu fuori, girò tutto intorno alla casa rientrò dalla finestra che aveva lasciato aperta.
Così facendo, era pronto a sistemarsi in postazione per godersi lo spettacolo...

Non passò molto altro tempo che sentì suonare il campanello: era Mirko, il fidanzatino della sorella che era arrivato per divertirsi... Poi si udì la ragazza, più sveglia del fratello in queste cose, dire:
- "No, non qui, andiamo in camera mia che stiamo più comodi".
Si spostarono nell'altra stanza, e da quel momento Luciano ebbe tutto inquadrato.
Il ragazzino cominciò a spogliare Adele... Anche se in giovane età, era un amante dei piedi, e così - seduti l'uno di fronte all'altra - le fece togliere le scarpe da ginnastica e accolse le sue estremità sulle sue cosce.
Le accarezzò ponendo le sue mani sul suo collo del piede, e andando velocemente avanti e indietro, e chinandosi ogni tanto a baciarli.
Per tutta risposta, lei cominciò a sbottonargli la camicia candida, e mise le due mani aperte sul petto glabro di lui...
Ma il giovane era smanioso di andare al dunque, e con gesto rapido quanto irruento la aiutò a togliersi il top grigio scollato, che finì a terra e fece sobbalzare rigidamente - benché ancora racchiuso nel reggiseno - quel grosso paio di tette da urlo.
Si vedeva anche che Adele non aspettava altro, che voleva offrirgli come primizia tutto il ben di dio che c'era lì sotto... E siccome il ragazzo sembrava tergiversare, lei si mise una mano sulla schiena e si apri il gancetto metallico, mentre con l'altra mano si strappò letteralmente di dosso il tessuto.
Fu un attimo, e poi quella meraviglia delle meraviglie si palesò senza veli...
Mirko non sapeva dove mettere le mani, tanta era quella roba, ma alla fine si decise e posò le labbra sui suoi capezzoli, iniziando a succhiare come un lattante.
Adele si eccitò molto a quel "trattamento", e non poté fare a meno di gemere:
- "Ohhh, siiii... Dai, ancoraaa... È meravigliosooo!".
Intanto aveva tutte e due le mani sui fianchi del maschio, che cercava di trovare la fibbia della sua cintura. La trovò, e liberò da quell'accessorio i pantaloni... Sbottonò l'unico bottone presente... Tirò giù la cerniera... Tornò nuovamente sui fianchi e con uno strattone deciso gli tolse jeans e mutande...
Mirko si guardò il membro flaccido... Era davvero minuscolo, e quasi se ne vergognò... Ma Adele, per metterlo a suo agio - con la stessa velocità usata su di lui - si liberò del gonnellino e del perizoma...

Ora erano definitivamente nudi entrambi, faccia a faccia, entrambi emozionati, quando la fanciulla glielo prese tra le mani... Effettivamente, era qualcosa di ridicolo, un pisellino di quattro, cinque centimetri di "lunghezza", molto sottile, poco più di una matita... Prese a massaggiarlo, nella speranza di vederlo crescere, si impegnò in un pompino in piena regola, molto intenso, ma dopo circa un quarto d'ora - quando il suo polso cominciava ad essere tutto un dolore - la situazione non era migliorata di molto: in erezione, sarà diventato non più di 10 centimetri...
Adele, era un po' sconfortata, ma non voleva umiliarlo, e così - dopo averlo scappellato per bene - lo prese e se lo diresse in mezzo alla fessurina... Si disse, speranzosa:
- "Chissà che sentendo i miei umori non reagisca...".
Così fece, e comincio a muoversi avanti e indietro, ma pur usando tutta la cautela del caso, ad ogni movimento quel pisellino le usciva fuori...

Provò, allora, un’altra strada, per verificare se così fosse cresciuto almeno un altro po’, tanto da riuscire a rimanerle dentro: quella delle parolacce…
Lo estrasse dal suo paradiso, gli guardò l’asta che si stava di nuovo ammosciando, e con voce roca dalla voglia – guardandolo fisso negli occhi, con fare da vera porca – gli disse (ovviamente, fingendo):
- “Come mi hai eccitato, porco bastardo!“.
Le supertette di Adele erano davanti a lui, e con un semplice movimento della ragazza precipitarono sulle cosce di lui, come una valanga inarrestabile…
Finalmente, qualcosa si mosse nello spirito di Mirko, il quale si lanciò a baciarle e a succhiarle i capezzoli...
Continuò così per un bel pò, incitato dai suoi guaiti di piacere, mentre lei gli aveva preso quel pisellino in mano e lo stava scuotendo a dovere.
Sotto, aveva la fica che colava come una fontana... era fantastica... e i suoi capezzoli erano diventati duri come l’acciaio…
Poi, Adele gli disse:
- “Dai, prendilo e ficcamelo tra le tette, vediamo se così funziona…”.
Mirko obbedì, e la giovane glielo strinse tra la sua soffice carne. Iniziò a dare ritmo… ma purtroppo quel membro non ne volle sapere, e scomparve in quelle immense montagne, e nonostante le movenze profonde di lei non riuscì a sbucare fuori per consentire ad Adele almeno di dare una leccata consolatoria alla cappella.

La ragazza temette di non riuscire mai più a godere con lui, che avrebbe dovuto inventarsi ancora qualcos’altro di diverso, ma proprio in quel momento, all'improvviso si udì una chiave girare con suono metallico nella toppa... Erano i genitori che, causa un contrattempo, erano rientrati anticipatamente e la chiamavano.
Di corsa, i ragazzi si rivestirono e si presentarono in sala, facendo finta di stare studiando.

Ma per Luciano questo imprevisto fu una vera catastrofe. Si chiese, tra se e se:
- "Maledizione... E ora? Che dico a Pietro?".
In fondo, anche le sue aspettative per quella scopata erano state grandi, ci aveva fatto la bocca, era curioso di vedere sua sorella posseduta selvaggiamente da un uomo, tanto che quell'attesa lo aveva sfiancato come se li con Adele ci fosse stato lui...
Nel pomeriggio, andò a rimuovere tutta l’attrezzatura, e poi cercò di riflettere, a mente fredda, sul da farsi, concludendo che in fondo lui aveva fatto il massimo e che il suo “traditore” si sarebbe dovuto accontentare.

Stavano per mettersi a cena quando arrivò l’ormai atteso SMS. Era Anita, anziché Pietro, ansiosa di vedere cosa quella cagnetta era capace di fare:

- “PIETRO E’ STATO FIN TROPPO BUONO CON TE. GUARDA DI NON APPROFITTARTENE. HAI IL VIDEO?”.

Luciano sussultò: con lui, sapeva bene o male come prenderlo, ma lei era una bestia, e quando voleva qualcosa non c’erano storie, se la prendeva, con le buone o con le cattive.
Perciò, si rassegnò a rispondere:

- “TRA UN’ORA AVRAI TUTTO. MA LA SCOPATA NON C’E’ STATA. I MIEI SONO RIENTRATI SUL PIU’ BELLO ED E’ SALTATO TUTTO”.

Anita, a leggere quello scarno messaggio, si arrabbiò moltissimo… Attese di avere in mano il filmato – che visionò toccandosi la sua patata –, lo girò a Pietro e dopo un paio di minuti lo chiamò telefonicamente:
- “Hai visto cosa ha combinato quel deficiente? Non gli si può affidare un compitino semplice semplice che fallisce, come sempre! Ad ogni modo, quella troia direi che si muove bene e che mette in mostra abbastanza…”.
E l’altro:
- “Stai calma, che adesso viene il bello… Con questo materiale in mano, vedrai che non ci vorrà molto a far sì che mi apra quelle stupende cosce…”.

Infatti, era il momento di raccogliere i frutti di tutto quel lavoro, e di far cadere nella trappola fratello e sorella…

5. Fratello e sorella uniti da un unico crudele destino.

Era fin dal primo momento del loro sodalizio che Pietro e Anita avevano in mente di far divertire davvero Adele, di farne una vera femmina da letto; di portarla a che ogni posizione non avesse più segreti per lei; e di fare di Luciano un doppio cornuto…
Presto, avrebbero capito se lei aveva la stoffa della "macchina da sesso", non solo a parole ma con i fatti, e per questo motivo, decisero di passare subito all'azione.

Capitò, dunque, che passarono pochi giorni da quella mancata scopata, quando Pietro invitò a casa sua l'ex amico, con la scusa di restituirgli ogni cosa, e dicendogli che "il gioco è bello quando dura poco":
- "Dai, non te la prendere, ci siamo solo voluti divertire un pò... Anzi, sai che ti dico? Vieni su da che ci facciamo una bella bevuta sopra!".
Convinto che stavolta i due dicevano la verità, non ebbe timori ed accettò.
Ma quando fu nella dimora di lui, si ritrovò – a fine serata, con addosso un tasso alcolemico da far paura – dinanzi all'ennesima amara delusione.
Fu Anita a parlare:
- Possibile che non riesci proprio a capire? Che ti fidi ancora di noi? Ahahah... che ingenuone che sei!".
E Pietro:
-"Vedi, io ti avrei pure restituito tutto, ma quel video mi ha eccitato molto, e allo stesso tempo mi ha lasciato un certo amaro in bocca... Mi sono chiesto: chissà se con un altro la ragazzina si sarebbe davvero fatta sbattere... E' un tarlo che mi frulla per la testa e che vorrei togliermi... Oltretutto, lei ha un debole per me, ricordi? Facciamo cosi: organizza una bella cena, alla villa, dove tutto è cominciato... Inviti me e Anita, e ti porti dietro Adele... Soltanto noi quattro! ".
Luciano era irritato per la trappola in cui era cascato come uno sciocco, ma ancor di più dalla prospettiva che quel farabutto gli aveva presentato... Non poteva gettarle Adele in pasto, soprattutto a sua insaputa... Anche perché quello che le sarebbe toccato era chiaro.
Provò a contrattaccare, minacciando di rivelare tutto alla sorella, la quale già lo odiava per fatti suoi...
- "Adesso basta, Pietro... O mi restituisci le foto, o dico tutto...".
- "Ancora con questa storia?", replicò con aria disgustata quello, "guarda: ho già pronta la e-mail con tutto il reportage, dall'inizio alla fine, da inviare alla redazione del giornale dell'università... Basta un solo click... Suvvia, cerca di essere ragionevole... Vuoi davvero farla rimanere illibata?".
E per l'ennesima volta Luciano fu costretto a soddisfare il loro volere...

Tornato a casa, lontano dalle orecchie dei genitori, prese da parte Adele e le spiegò ogni cosa per filo e per segno.
Al che la ragazza, dapprima rimase incredula, e poi esplose in un urlo:
- "Ma sei diventato tutto scemo? Ti sei fatto fregare come un cretino, e adesso io devo essere il loro giocattolino per salvarti il culo?".
Timidamente, Luciano, non poté fare a meno di rivelarle che le aveva fatto un'infinità di foto e un video, per conto loro, a dir poco compromettenti, e che anche queste cose erano nelle loro mani...
Alla fine, Adele scoppiò in lacrime, ma poi – riflettendoci bene – si disse: "in fondo sbavo fin da piccola per questo stronzo, chissà che finalmente non mi fa fare una chiavata come si deve... E peggio per loro... Cornuto il fratello, cornuto il fidanzato!".
Accettò, ma con la clausola che Pietro e Anita dovevano sapere che – al di là della cena – lei era all'oscuro di tutto...

FINE I PARTE.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Come far godere la sorellina (I parte):

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni