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Io e la cugina matura (IV) – Doppia penetrazione


di pollicino
02.06.2021    |    12.461    |    4 8.3
"Giorgia o Barbara? La “festa” era fissata per la settimana successiva, ma io non resistetti a tenere tutto nascosto alla mia donna, sapevo che insieme..."
1. Nuova esperienza.

Dopo che Barbara era stata “fatta donna”, la vita mia e di Giorgià subì una netta sterzata…
Complice anche l’amicizia con Perla che si andava sempre più consolidando (e che – grazie al Sexy Shop – ci permise di avere a disposizione qualsiasi genere di “attrezzo”) e la docilità di nostra cugina che stavamo istruendo giorno dopo giorno in ogni pratica sessuale, e che era venuta a stabilirsi definitivamente a casa nostra, stavamo riscoprendo molti dettagli della nostra sessualità che erano rimasti per molto tempo un po’ in ombra…
D’altronde, la nostra amica non era seconda a Giorgia in quanto a progettare fantasie sempre nuove…
Un giorno, ci venne a trovare… Barbara era uscita per alcune compere, e Giorgia era andata con lei, quindi eravamo in casa solo io e Perla, liberi di elaborare pratiche sempre più spinte.
Tra una chiacchiera e l’altra, le chiesi di aiutarmi a “regalare” a mia sorella, per il suo prossimo compleanno, una gangbang (o un’orgia, giudicate voi…) indimenticabile, di quelle che piacciono a lei, molto affollate e a base di doppie penetrazioni e pissing.

2. Pianificazione “con i fiocchi”.

Insieme a Perla mi misi subito all’opera: stabilito che mia sorella dovesse essere l’unica femmina “attiva”, la invitai ad occuparsi del “reclutamento” dei maschi.
Percui, postò il seguente annuncio:
“Sto organizzando una gangbang, senza preservativo e senza limiti, chi vuole darmi una mano? Cerco almeno 15 tori superdotati dalla resistenza provata, per domare una vacca da monta. Ben accetti anche uomini di colore”.
Per qualche giorno, le nostre vite ripresero il loro solito tran-tran, con saltuari amplessi ed accoppiamenti con Barbara, finchè mi giunse la telefonata tanto attesa di Perla, con la quale mi raccomandai di mantenere il segreto:
- “Marco, non hai idea i messaggi che sono arrivati per la gangbang! Dovrò fare una selezione, vuoi partecipare?”.
L’eccitazione in me stava montando, così le risposi di non volere nessuna “anteprima”, che mi fidavo di lei, e che li avrei visti al momento opportuno.
Perla – anche grazie alla disponibilità del suo datore di lavoro, che le mise a disposizione il Privè dove eravamo stati con Barbara – non ebbe difficoltà ad organizzare il “casting”, e alla fine mi portò suo dossier.
Mi disse che li aveva “testati” personalmente (il che voleva dire che se li era scopati) tutti, e che i 15 prescelti erano davvero il meglio che si potesse trovare, nessuno andava sotto i 18 centimetri.
Adesso dovevamo scegliere la location…
Per aggiungere un altro pizzico di suspance, non volle portarci al suo locale, ma prenotare alla tipica trattoria romana “La Parolaccia”, dove i gestori sarebbero stati consensienti e partecipi del “gioco”.
Lì, prima l’avremmo festeggiata, e poi le avremmo “fatto la festa”…

3. Giorgia o Barbara?

La “festa” era fissata per la settimana successiva, ma io non resistetti a tenere tutto nascosto alla mia donna, sapevo che insieme avremmo goduto di più nell’eccitazione dell’attesa, così – trovata l’occasione adatta, le feci trovare a tavola, sotto il piatto, l’invito che io stesso avevo realizzato al computer.
Sulle prime, Giorgia ne fu entusiasta – era da tanto che le avevo promesso una gangbang –, poi però mi disse:
- “Amore mio, che ne sarà di Barby? Non vorrei che se la prenda a male…”.
Immaginava, infatti, che ci sarebbe stata solo lei di sesso femminile. Io, ci pensai su, e poi le risposi:
- “Beh, ma è il tuo compleanno, è ovvio che sia tu la festeggiata… Per lei, magari potremmo trovare un posticino assieme a Perla…”.
Giorgia, a sentir nominare la sua nuova compagna di giochi, subito drizzò le antenne…
- “E che c’entra Perla? Lo sai che mi piace festeggiare in intimità solo con te”.
Così le dovetti anche spiegare che era stata lei l’organizzatrice della serata, che aveva trovato il locale e i suoi stalloni…
A quel punto, mia sorella cedette… ma non del tutto… L’idea di lasciar fuori nostra cugina non le andava molto a genio, la libidine che le si era scatenata dentro al mio annuncio le stava scemando, ed io sapevo che quando accadeva così non dovevo insistere…
Perciò, la lasciai libera di decidere lei cosa fare…
E lei, decise… Seppur a malincuore per l’occasione che stava perdendo (ma sapeva benissimo che noi di gangbang ne facevamo moltissime), con un malizioso sorrisino che le si palesava ogni volta che il suo cervelletto lavorava vertiginosamente, mi fece una contro-proposta:
- “E se la regalassimo a Barbara? D’altronde sarebbe un’altra sua prima volta… Festeggiamo come avete preparato, e poi il mio regalo sarà assistere alla prima gangbang della puttanella!”.
Come facevo a non voler bene a una femmina così? Il vero regalo me lo stava facendo lei a me!
Ad ogni modo, precisò che neanche Perla doveva “partecipare”, solo a me era concesso “rifarmi la punta” dentro i buchi di Barbara…
Ora, il problema era dirlo alla diretta interessata, e come al solito toccò a me… Le dissi, però – dopo averlo concordato con Giorgia – solo una parte di quello che sarebbe accaduto: che cioè saremmo andati a festeggiare il compleanno di sua cugina… Il resto, sarebbe stata per lei l’ennesima sorpresa!

4. Che effetto, quel completino!

Finalmente, giunse la sera stabilita, ed eravamo tutti presi a prepararci… Nel mentre, mi presentai in camera di Barbara e le dissi di indossare uno di quegli abitini del sexy shop, magari uno di quelli che non aveva ancora mai messo…
La scelta cadde su quel set di reggiseno e slip in rete a maglie grosse… La aiutai ad indossarlo, e… Praticamente, era nuda, il suo corpo integralmente scoperto, godibile e “apparecchiato” per essere offerto in pasto a tutti quei maschi traboccanti di testosterone…
Sopra, il solito soprabito, che – appena dentro al ristorante – avrebbe tolto… Non vedevo l’ora di gustarmi le reazioni che avrebbe provocato, con quel corpo così da skinny…
Alle 20 Perla già ci attendeva impaziente, anche lei tutta in tiro, e decisa a dar fuoco alle polveri.
Appena dentro, ci liberammo dei cappotti… Fu un istante: non appena il cameriere che ci aveva accolto vide Barbara così “scoperta”, la apostrofò:
- “Anvedì sta zoccola, l’avete portata a piallo ner culo??”.
Barbara, non era mai stata in quel locale, e rimase molto impressionata, direi offesa… Con quell’abbigliamento addosso, era pronta a subire apprezzamenti pesanti, ma non si aspettava di essere trattata in quel modo dai ristoratori.
Non disse nulla, anche perché vedeva che noi non avevamo minimamente reagito.
Ci accomodammo al tavolo che aveva riservato Perla… La sala era stracolma di avventori, habitué di quel tipo di posto…
Consumammo la cena tra una battuta e l’altra, sembrava una tranquilla festicciola in famiglia, con Giorgia più bella che mai che fece i complimenti all’amica per l’ottima scelta…
Alla fine, giungemmo alla torta, mentre la trattoria si era andata svuotando.
Rimanevano solo alcuni tavoli, occupati da soli uomini…
- “Strano che non ci sia nemmeno una donna”, mi sussurrò sottovoce Barbara.

5. Comincia… la festa!

Mentre noi terminavamo di desinare, pigramente i camerieri chiesero a quegli uomini di alzarsi, tolsero i tavoli, abbassarono la saracinesca esterna e chiusero a chiave la porta d’ingresso…
Si disposero tutti alle nostre spalle… Li contai: erano 12 maschi tutti ben palestrati… Perla aveva fatto proprio un bel lavoro!
Non posso descrivere la sensazione esatta che provai, ma – in un lampo – guardai la ragazza, e ci capimmo al volo…
Guardai poi Giorgia e le dissi:
- “Buon Compleanno, Amore… E’ ora di prenderti il regalo…”.
Mia sorella non se lo lasciò ripetere due volte, si alzò in piedi, e andò a mettersi dietro a Barbara…
Prese un calice di spumante, e fece come se volesse fare il brindisi. A voce alta, in modo che sentissero bene tutti, compresi i quei 12 maschi, tenendo una mano sulla spalla della cugina disse:
- “Grazie a tutti ragazzi… Grazie a te Marco, grazie Perla e grazie Barby… Ora, è arrivato il momento in cui dovrei scartare il mio regalo… Mio fratello mi ha anticipato che sarebbe stato qualcosa di molto sfizioso…”.
Si voltò, e guardò intensamente i ragazzi che, forse fraintendendo, dimostravano un grande apprezzamento per le forme giunoniche di Giorgia ed erano tutti già sovraeccitati.
Riprese:
- “Io, però, chi mi conosce lo sa, ho gusti molto raffinati, molto cerebrali, direi…”.
Con garbo, prese la mano di Barbara, la fece alzare, e la fece accomodare al centro della stanza, tra noi e i ragazzi… Ci scrutò uno per uno, e disse:
- “Ecco, cuginetta, il mio regalo sarai tu! Io sono generosa, e lo lascio a te!”.
Barbara rimase confusa per alcuni istanti, poi iniziò a capire: fece il suo ingresso nella sala un grande tavolo rettangolare, foderato con un soffice materasso, e quattro ragazzi lo posizionarono al centro, ben visibile a tutti…
Allo stesso tempo, fissarono al soffitto una speciale “altalena dell’amore”, di cui vi parlerò in seguito…

6. Iniziano i “giochi”.

Già così il corpo di Barbara era libero alla visuale, ma Perla volle dare un segnale forte… Le tolse reggiseno e mutandine, lasciandola completamente nuda… e la accompagnò su quel letto che – in quell’atmosfera – andava sempre più ad assomigliare ad un’ara sacrificale.
All’improvviso, le luci della sala si spensero, e si accese contemporaneamente un “occhio di bue” che puntava su quel talamo…
Io, sapevo cosa fare: nell’oscurità, mi tolsi tutti i vestiti e mi approssimai a Barbara, come un novello ministro di quello strano cerimoniale.
Giorgia, nel frattempo, era stata fatta accomodare su una comoda poltrona da cui avrebbe potuto assistere alla scena, ma senza poter intervenire…
Perla assunse il ruolo di speaker della serata, annunciò le regole, e disse:
- “Signori e Signore, buonasera! Diamo inizio alla festa… Vi ricordo le regole: per nessun motivo dovrete indossare il preservativo, non ci sono regole e tutto è consentito; si sborra dentro, e la festa non avrà termine fino a che non sarete venuti tutti… Barbara, per molto tempo sarai la loro puttana… Vuoi davvero tutto questo?”.
Barbara era lì, incredula… Non osava immaginare cosa ci saremo inventati questa volta… Pensava di aver “subito” tutto, ma evidentemente c’era dell’altro. Era arrapata. Rispose:
- “Sì, lo voglio!”.
Perla fece spogliare anche gli altri uomini; uno alla volta, ci fece avvicinare alla bocca di mia cugina che ormai faceva dei pompini e bocchini da favola, ciucciava le cappelle e manipolava abilmente i nostri testicoli…
Ci volle un po’, ma alla fine tutti eravamo in tiro, con grossi cazzi rigidi e pulsanti, che parevano esplodere da un momento all’altro…
Pian piano, iniziammo le penetrazioni, prima in bocca, poi in fica e infine in ano…
Quegli orifizi erano dilatati e traboccanti di sperma come non li avevo mai visti, dato sì che eravamo rimasti tutti quanti senza sborrare per più di una settimana.
La cugina era bagnatissima anche dei suoi umori, e voleva solo essere chiavata ancora con violenza, chiavata e solo chiavata… Aveva il clitoride oscenamente gonfio e i capezzoli durissimi… Insomma era davvero una bella cagnetta dalla passerina infuocata!

7. Quello che non era ancora accaduto… è successo!

Improvvisamente, vidi un uomo, probabilmente il più muscoloso, avanzare minacciosamente verso Barbara… Quasi la scansò, poi si stese lui stesso sul letto, la prese di peso e – tenendola di spalle – introdusse il suo grosso cazzo nella sua pancia.
Intanto, un altro si avvicinò alla “coppia”, si insalivò la mano, le sfiorò il buco del culo e infine le spinse il suo uccello nell’intestino.
Era una situazione da non credere… Mentre quei due la stavano squartando e lei gridava – non so più se dal dolore o dal piacere –, altri le stavano intorno e si masturbavano…
Passò poco tempo che Barbara ebbe un orgasmo meraviglioso… Fui tentato di accostarmi e succhiarle il suo nettare mieloso, ma resistetti, per vedere dove sarebbero andati a finire…
I due le vennero dentro, tanto copiosamente che il suo addome si dilatò… Uscendo da lei, le dissero, con fare spregevole:
- “Cagna, quello che hai avuto è solo un piccolo anticipo!”.
Poi, la afferrarono con grande energia e la rivoltarono, pancia sotto, mettendola alla pecorina…
La tirarono indietro prendendola per il bacino, ed esposero meglio il culo e le grandi labbra: era pronta per ricominciare, e questa volta di “doppiette” se ne susseguirono molte, coinvolgendo tutti coloro che ne avevano voglia.
Gli altri, introdotti nella sua bocca, le scopavano pure quella, lasciando poi che la sborra le colasse fuori a fiotti…
La cugina non era mai stata, prima, sottoposta a così tante eiaculazioni, ne a così tante dilatazioni… E non furono queste nemmeno le ultime…
Infatti, i baldi maschioni si diedero ancora una volta il cambio: non ebbe nemmeno il tempo di respirare, che si ritrovò una cappella spinta nuovamente contro il buco del culo e in men che non si dica tutta in fondo al retto…
Credette fosse “normale amministrazione”, e invece… un altro glande, lucidissimo e violaceo, puntò decisamente anche lui lo stesso orifizio.
Subito, cercò di indirizzarlo nel buco “giusto”, ma il legittimo proprietario lo rimise in posizione, si fece largo lungo l’asta dell’altro, e spingendo riuscì agevolmente a superare lo sfintere, che sembrava essere preda di spasmi inarrestabili.
Subito, i due iniziarono a pompare poderosamente quel canale, fino ad irrorarlo e a rendere più fluido il doppio movimento.
Quando ne uscirono, il buco stretto si era trasformato in una autentica voragine…

8. Ciliegina sulla torta.

Intanto, un uomo di colore, che sin qui era rimasto in disparte, avanzò verso Barbara che nel frattempo era stata “svuotata” da tutti quei pulsanti pali di carne.
Le fece mettere le mani a coppa, e con garbo vi depose dentro i suoi “gioielli”… Erano grossi e gonfi come non mai, ma Barbara seppe come trattarli: iniziò un massaggio lento con i polpastrelli dei due pollici, li baciò sfiorandoli appena con le labbra… Li succhia, assestandoci anche rapidi morsetti…
Poi, quel “massaggio” si fece sempre più rapido ed energico, finchè la verga divenne durissima… Ora si poteva ricominciare, la “giostra” era pronta!
Il nero, stando con le gambe ben piantate a terra, la sollevò tra le sue braccia, e – restando in piedi – cercò di “depositarla” sul suo cazzo.
Barbara si guardò tra le gambe, ed ebbe un attimo di paura, poi gli disse:
“ E’ troppo grosso, non può entrare, così mi squarti tutta“.
Mentre pronuncia queste parole, vedo nei suoi occhi un misto di paura e desiderio…
E lui, con un insolito tono di voce rassicurante:
- “Sei fradicia, vedrai che scorrerà dentro come una lama calda nel burro”.
Nonostante sia ormai stata ben aperta da tutti i piselli che le erano entrati dentro quella sera, si vede che il nero deve spingere, spingere forte… Barbara urla…
Entrambi restano immobili, si “assaggiano” per lunghi attimi, le mani del maschio cercano di esplorare la vagina e lo sfintere.
Mia cugina ha un sussulto, forse le ha fatto male, e lei gli si aggrappa addosso conficcandole le unghie nella schiena.
Poi, lui spinge ancora, e – con un colpo netto – entra dentro di lei fino in fondo, fino a che i suoi grossi testicoli gonfi di piacere non vanno a sbattere sulle grandi labbra di lei…
Anche se è enorme, sembra esserle tutto dentro, l’ha riempita!
La “piccola” lo arpiona con braccia e gambe dietro la schiena, evidentemente per reggersi meglio…
E, proprio in quell’istante, nel ventre di mia cugina si scaricò una quantità di seme maschile che non aveva ricevuto in tutta la serata.
Vennero entrambi, poi si abbatterono sul lettone, dove Barbara non riuscì a tenere gli occhi aperti dalla stanchezza e si addormentò…

9. Festa a sorpresa.

La “festa” sembrava avviarsi al termine, quando il faretto che aveva accompagnato quelle evoluzioni così animalesche si spense e si riaccesero le luci di sala…
Gli inservienti-camerieri portarono asciugamani e tovaglioli per ripulire tutto dalla gran quantità di liquidi presenti, cambiarono la copertura del “letto”, e… ripiombammo nell’oscurità!
Quando tornò ad accendersi l’occhio di bue, questo era puntato sul letto vuoto… Tutti attendevano gli sviluppi, non avendo precedentemente avuto istruzioni in merito…
Immediatamente, il raggio di luce si voltò andando a “prendere” Giorgia… e una voce nell’oscurità che diceva:
- “Buon compleanno, mia cara… Pensavi che ci eravamo dimenticati di te?”.
Io, che ero rimasto a bocca (o meglio, cazzo) asciutta, sapevo che quello sarebbe stato il nostro momento… Nudo com’ero, la andai a prendere e la condussi per mano su quel letto che fino a poco prima era stato il Trono di Barbara…
Gli altri maschi, che – ripuliti – erano però ancora rimasti in costume adamitico, mi aiutarono a denudarla completamente…
Ogni volta che avevo sotto le mani mia sorella completamente nuda, non riuscivo mai ad abituarmi a tanta “roba”… Giunonica com’era, sapeva sempre offrirmi sensazioni mai provate prima!
Questa volta, però, dovetti essere io ad offrirle una “novità” che sapevo avrebbe apprezzato: molte volte, infatti, ne avevamo parlato, ma poi – per un motivo o per l’altro – non si era mai realizzata…
Ricordate di quella “altalena dell’amore” che all’inizio della serata era stata appesa al soffitto?
Ebbene, si trattava di una variante che mi ero fatto costruire appositamente per il mio amore… Dal soffitto, pendevano due bande alle quali erano agganciate le fasce trasversali che le avrebbero dovuto sostenere la schiena e le cosce; in fondo a ciascuna banda verticale, poi, era agganciata un’altra cintura indipendente che terminava in una cavigliera che si chiudeva con una fibbia…
La feci calare, ed accertatomi che avrebbe retto il peso della mia donna, gliela feci “indossare”.
Vedevo quanto fosse eccitata, con gli occhi sembrava volermi ringraziare, ma non aprì bocca, impegnata com’era a gustarsi tutto il piacere che le avrei dato.
Le strinsi le caviglie, e – aiutato dai presenti – la feci sollevare dal lettone di circa mezzo metro; poi, le allargammo le gambe fino a portarle perfettamente perpendicolari con il tronco.
Le sue tettone sballonzolavano alla grande, ed io mi eccitavo sempre di più…
Il cazzo era durissimo, così mi potei sdraiare supino esattamente sotto ai suoi orifizi, reggendo in mano le corde che mi avrebbero permesso di calarla su di me…
Tutti si allontanarono, e solo Perla – che sin qui era rimasta inoperosa – era al nostro fianco. Dopo anni e anni di sesso sfrenato, alla ricerca di sempre nuove emotività, la nostra amica sarebbe stata testimone di una nostra rarissima “prima volta”…
Così iniziai la discesa… Dalla mia posizione, vedevo perfettamente la sua vagina e il suo sfintere, deciso ad impalarla nell’ano… Più Giorgia scendeva, guidata dalla ragazza, e più mi rendevo conto che tutto stava andando per il meglio… Il mio membro era sempre più rigido…
Stavo quasi sfiorando con la cappella il suo buco del culo… Così decisi di mollare del tutto la cinghia, rischiando grosso entrambi: potevamo farci male, ma in quel momento l’eccitazione funzionava più del cervello…
Giorgia mi urlo:
- “Molla… Mollaaaa!”.
Ubbidii… Ma improvvisamente, senza che ci fosse stato prima un programma concordato, Perla guidò la vagina di mia sorella ad “incastrarsi” sul mio pene…
Nella caduta, ebbi la prontezza di stringere Giorgia sui fianchi, e me la tirai a me in un gesto di unione profonda…
Ci fu un applauso scrosciante, mentre il mio sperma stava silenziosamente invadendo l’utero di mia sorella…
Passato il momento del reciproco orgasmo, ci svincolammo e ci perdemmo in un lunghissimo abbraccio da veri fratelli… Solo dopo ci rendemmo conto del meccanismo che quella scellerata di Perla aveva innescato: Giorgia – a differenza di Barbara – era ancora fertile e nel pieno del periodo “giusto”!
Stavamo rischiando una gravidanza, per il gusto di un’emozione tanto intensa che solo così potevamo vivere…
Ne eravamo completamente coscienti e felici, ma una volta faccia a faccia con Perla le chiedemmo:
- “Perché lo hai fatto?”.
E lei:
- “Siete una gran bella coppia, non importa se illegale… meritate quel bimbo!”.
Restammo in silenzio… ma eravamo consapevoli che era esattamente ciò che desideravamo anche noi da tanto tempo…
FINE.
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