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Betty, Alice e il boss (I parte)


di pollicino
27.11.2021    |    1.190    |    0 6.0
"Ha il vizietto di accompagnarsi con ragazzine giovani, e adesso vuole incontrarvi..."
1. Introduzione.

Elisabetta aveva fatto parecchia strada da quando era stata forzata in ogni buco dal suo collega di università nero, e da quando poi era stata cacciata di casa da suo padre, traumatizzato dalla scoperta di avere una figlia così depravata.
Alice, dal canto suo, aveva seguito degnamente le orme della sua ex compagna di scuola, e quando la famiglia aveva scoperto che il lavoro da cameriera al pub era solo una “copertura”, era stata costretta anche lei a fuggire da un perbenismo ipocrita.

Comunque, le due si erano fatte valere: non erano più le ragazzine sprovvedute di poco tempo prima, e da brutti anatroccoli erano diventati dei splendidi cigni, acclamati da uomini e donne che si entusiasmavano per i loro corpi esibiti senza veli.
Insomma, Elisabetta aveva gettato alle ortiche il camice da futuro medico, e insieme stavano facendo la loro fortuna...
E, naturalmente, quella dello zio Luca: infatti, da quando le due ragazze erano state reclutate – o sarebbe meglio dire ricattate – da lui, avevano preso ad esibirsi stabilmente al "Olimpo" ed erano diventate la cifra "piccante" del pub; non c'era sera che non ci fosse il pienone, ed il locale si era trasferito in una zona più centrale e scic della città.

Lo zio, allora, pensò che quella sfida era stata vinta un pò da tutti, e che il ricatto potesse trasformarsi in una proficua collaborazione.
Le chiamò nel suo studio, e le disse:
- "Ragazze mie, non vi nascondo che quando ho cominciato a ricattare Betty era solo per un mio sfizio ai danni di mio fratello, ma con il passare del tempo ho visto che voi due avevate delle qualità innate... Tuo padre, Betty, ha potuto fare ben poco per frenarti... E te, Alice, da timida e riservata, sei diventata incontenibile, richiestissima, credimi! Anche più di Elisabetta... Che volete che vi dica? Se siamo arrivati a questo punto, è soprattutto merito vostro... Direi quasi, totalmente merito vostro... Dirvi grazie sarebbe poco… Perciò, vi voglio fare una proposta: un contratto a tempo indeterminato...".

Alice ed Elisabetta si guardarono incredule: ma come era possibile? Si sentivano ancora come delle schiave sessuali, delle puttane da bordello, dove chi voleva divertirsi con loro bastava che pagasse... Come era possibile che lo zio Luca improvvisamente le restituisse in un certo senso la liberta?
Fu la nipotina a prendere la parola:
- "Zio, ma stai dicendo sul serio? Sarebbe un sogno...", disse Betty.
Ma Alice, la interruppe e si ribellò:
- "Stai scherzando, vero, Betty? Ti accontenti di poco... Sarò pure richiestissima, però sempre puttane siamo... Era questo che volevi facendo l'università? Io ho bisogno di lavorare, ma dignitosamente".
Allora Elisabetta, incurante della presenza di Luca, la prese per un braccio e la strattonò in sala grande, dove una donna sulla cinquantina, con un grembiule, stava inginocchiata a lavare il pavimento...
Poi, guardò Alice con rabbia e le chiese:
- "Vuoi davvero finire così? Con le mani nell'acqua fredda in pieno inverno? Beh, io voglio giocarmi le mie carte, e i mezzi non ci mancano... Tu fai come vuoi, io firmo il contratto...".
- "Ma così ci stiamo mettendo le catene ai polsi, non lo capisci?", provò per l'ultima volta a ribellarsi la ragazza.
Elisabetta, non le rispose nemmeno, e risoluta stava tornando nello studio dello zio; quando si trovò sulla porta, Alice le urlò:
- "E va bene!, facciamo questa follia... Aspettami...".

Rientrarono entrambe, e finalmente firmarono il contratto.
Luca era al settimo cielo, tanto che le disse:
- "La cifra, mettetela voi!".

Quello "scatto di anzianità", comportava un camerino ciascuna (che però rifiutarono, perché così si sarebbero sentite più sole), una estetista-truccatrice personale, e un fotografo che ne avrebbe curato l'immagine...

Luca si mosse immediatamente, e per festeggiare questa "promozione" decise di organizzare, per il sabato successivo, un evento epocale, tutto dedicato a Betty e Alice, uno spettacolo mai visto prima, reclamizzato in tutta la regione con manifesti a tappeto, al fine di presentare le nuove stelline...

2. La presentazione.

Quella sera, il pubblico era composto da selezionati frequentatori abituali di Club Privè, e mischiati tra loro c'erano anche impresari e pornostar e porno attori famosi che volevano conoscere dal vivo quelle ragazzine alle prime armi di cui si stava parlando molto bene...

Al centro della sala erano state approntare due pedane basse, e tutte intorno erano disposte le sedie degli spettatori, di modo che da qualunque angolo si potesse avere una perfetta visuale.
A un segnale prestabilito, un rullo di tamburi segnò l'inizio dello spettacolo, e Luca – prendendo il microfono – da vero showman introdusse la serata e chiamò la prima ragazza:
- "Signori, benvenuti all'Olimpo Pub... Stasera, abbiamo il piacere di offrirvi uno spettacolo mai visto prima, le nuove stelline del porno, le "ragazze terribili", le "gemelle dell'Eros"... Sono qui per voi, e per soddisfare ogni vostro desiderio Betty Love e Red Girl! Ed ecco a voi la prima... Betty Love!".

Il rullo di tamburi riprese più forte di prima, e un potente fascio di luce andò a "prendere" l'entrata da cui si scorse Elisabetta, o meglio Betty Love, come l'aveva ribattezzata il suo zio-manager.
La ragazza, avanzò lungo un tappeto di luci ancheggiando e gettando sguardi sensuali a destra e a sinistra, sempre seguita dal faro ed accompagnata da un applauso interminabile, che finì per sovrastare il rullo dei tamburi.
La giovane, era fasciata da una raffinata vestaglia corta di seta, chiusa in vita da una cintura di diamanti che ne esaltava i bei fianchi larghi.
Non appena fu giunta in pedana, si avvicinò alle sue spalle un giovane inserviente, che prese la veste per le spalle, e quando Betty Love si slacciò la cintura gliela sfilò dolcemente, come il "secondo" di un pugile sul ring che sta per iniziare il combattimento.
E in effetti le sue movenze ricordavano proprio quelle di un atleta... Girò lentamente intorno alla pedana, dando a tutti modo di contemplare la sua bellezza. Le luci, poi, fecero il resto: proiettate sul suo corpo nudo che era stato unto in precedenza con dell'olio idratante, la fecero apparire ancora più sensuale...
Luca, prese di nuovo la parola:
- "Guardate, signori... Ammirate ogni dettaglio, un corpo perfetto... Senza bisogno del chirurgo, né di diete mortificanti... Una starlette chubby, con le curve al posto giusto... Guardate, non vale il prezzo del biglietto solo a guardarla?".

Betty stava vivendo una nuova sensazione... Mai, fino ad allora il suo corpo era stato proposto particolare dopo particolare... Si sentiva come una schiava d'altri tempi, tutti quegli occhi addosso, che la indagavano ossessivamente, indugiando sulla sua intimità, su quelle poche imperfezioni che quella sera erano valutate come dei punti di forza.
Infatti, quello che più colpiva in lei era la sua normalità, da "ragazza della porta accanto"... Con la sua figura minuta – 1 metro e 65 centimetri per 60 kg – che emanava un afrodisiaco odore di femmina, due occhi vivaci, una terza misura di tette e una passerina completamente rasata, Betty era riuscita a sfondare nel mondo della pornografia...

Luca, che da par sua era vestito con un elegante smoking e un farfallino nero, si calò alla perfezione nel ruolo del battitore d'asta. Disse:
- "Signori, stasera vendo al miglior offerente la mia stellina Betty Love... Mi raccomando, siate generosi... Osservate attentamente che pelle, sembra velluto di primissima qualità... E le tette? È un piacere notare come stanno su... Chi se la aggiudicherà, farà un vero affare... Potrà possederla qui, davanti a tutti noi, secondo la posizione che preferirà...".

Si aprì così l'asta, gli spettatori cominciarono ad agitarsi e a fare le loro offerte, e infine Betty Love fu battuta per 37.500 euro...
Se la aggiudicò un uomo piuttosto sovrappeso, con piglio freddo e un colorito scuro, certamente un orientale...
Si avvicinò alla sua "vincita", e in quel momento tutti poterono vedere che lei si era bagnata dall'eccitazione...

Senza dire niente, l'uomo la prese per una mano, la sbattè contro il muro più vicino, le allargò le gambe e – dopo essersi totalmente svestito dei suoi abiti – la penetrò con decisione nell'ano... Betty provò un forte dolore, poiché aveva un membro molto largo, ma lei non disse nulla: d'altra parte, era il suo lavoro, e per quello veniva stipendiata...
Era assai dotato, e alla ragazza sembrò di avere dentro di sé una palo d’acciaio... Le dava dei grandi colpi di reni, e alla fine scaricò tutto il contenuto dei suoi testicoli dentro il suo intestino...
Betty ebbe anche lei un ampio orgasmo, e a quel punto quell'uomo, appagato, se ne tornò a sedere con l'uccello esausto tra le gambe...

Allora la ragazza – con lo sperma che le colava dalle natiche giù per le gambe e fino alle caviglie – fu aiutata a rivestire la sua vestaglia, e le venne portata una sedia su cui accomodarsi a riposare.

Nella sala si fece di nuovo buio, e il faro tornò ad illuminare la porticina da cui era uscita prima Betty...
Nuovo impetuoso rullo di tamburi, e ancora una volta Luca tornò a arringare la folla:
- "Grazie Betty Love, sei stata davvero meravigliosa... Ma questo è il momento di" Red Girl", l'altro nostro regalo per voi, signori e signore... Una peperina di fuoco, proprio come i suoi capelli... Vedrete, anche lei non vi deluderà...".

La rossa, non indossava una vestaglia come l'amica, ma un semplice mantello argentato, tutto lustrini, poggiato sulle spalle e annodato al collo...
Avanzò, accompagnata solo dal fascio luminoso, e quando fu sulla sua pedana si slacciò il manto che cadde subito a terra.
Platealmente, apri le braccia in croce, come a dire: "eccomi, sono questa, e sono qui per appagare le vostre voglie...".
Poi, iniziò ad esibirsi in quello che sapeva fare meglio, ancheggiò mettendo in mostra due cosce da capogiro, e con quel movimento prese ad ondeggiare anche il suo seno da sballo, una quarta misura fiabesca, con su dei capezzoli chiari e carnosi, da far resuscitare i morti...
Si voltò, e offrì agli spettatori anche un culo grosso, non scolpito ma decisamente ben fatto, con sopra due fianchi stupendi, che strapparono una esclamazione di meraviglia da parte di tutti...
Con fare da ballerina classica, tornò faccia a faccia con il pubblico, il quale poté ammirare pure un cuore rosso tatuato sul bel pube, gonfio e perfettamente depilato.
Per un certo aspetto Red Girl, 1 metro e 55 di voglia di vivere, era ancora più bella e intrigante di Betty... La surclassava alla grande, tanto che non ci fu bisogno di stimoli esterni per convincere i presenti a vivacizzare l'asta, e Luca si contentò di annotare le singole offerte, che raggiunsero cifre vertiginose tanto era grande la voglia di "possedere" quella splendida femmina.
Alla fine, la ragazza fu aggiudicata per 178.000 euro, uno sproposito che però era assolutamente motivato...

Nonostante le tante volte che fino ad allora si era concessa a uomini di varie pretese, Alice aveva ancora la fessurina abbastanza stretta, certamente elastica, e assai appetibile...

Il maschio che aveva deciso di investire una fortuna per pochi minuti di piacere, era un uomo robusto, di statura media, spalle grandi e collo taurino. Si presentò già a torso nudo, e sotto indossava solamente un paio di pantaloni neri, molto raffinati...
Un folto strato di peli gli copriva il torace e scendeva giù fino a sotto il ventre... Red Girl immaginò che quella foresta proseguisse anche intorno al cazzo, e senti un calore particolare propagarsi tra le sue cosce.
- "Coraggio, avvicinati, e comportati da vera femmina", le disse l'uomo.
Alice fece il suo dovere, gli leccò i capezzoli, e poi scese dandogli dei baci fino ad arrivare alla cintola.
Si notava anche un'evidente erezione che gonfiò i pantaloni, in modo tale da rendere evidente il fatto che sotto non aveva le mutande.
Senza alcuna esitazione, gli sfilò i pantaloni, e da una spessa selva di peli spiccò un cazzo dalle dimensioni mai viste tra i maschi che lei aveva frequentato fino a quel momento.
Alice rimase muta dall'emozione, e lui se ne rese conto... Si mise a ridere, e
le disse:
- "Ti piace, eh, porcellina?, è abbastanza grosso per te? Allora, comincia a darti da fare...".
Quel cazzo era veramente massiccio, e lei vi fece scendere la mano lungo l'asta fino alle palle... Lo prese in bocca e si mise a succhiarlo per bene...
Poi lui afferrò una seggiola e si sedette, e lei riprese come niente fosse il suo “lavoretto”, mentre quel maschio spingeva forsennatamente sempre più giù, fino ad arrivarle in gola...
A un certo punto, un'ondata di sborra calda e cremosa, una sborrata mai vista, potenti schizzi colpirono la bocca e la faccia di Alice...
Finita i caldi getti, l'uomo le disse:
- "Che troietta che sei...", e dopo essersi rimesso i pantaloni riguadagnò il suo posto in fondo alla sala.
Red Girl restò un momento sorpresa, visto come si erano messe le cose si aspettava che quell'uomo così rozzo pretendesse molto di più, ma invece i suoi “buchetti più importanti” furono risparmiati da quella furia...

Il solito aiutante restituì alla giovane starlette il suo mantello... Betty Love la raggiunse sul podio, ed insieme – con un profondo inchino – salutarono il pubblico e scomparvero dalla porta da cui erano entrate...

Tornarono nel loro camerino a ripulirsi, ma nel frattempo nel locale stava per accadere un fatto inatteso...

3. Le ragazze spiccano il volo.

Anche quella sera il locale di Luca aveva fatto il "tutto esaurito", con l'asta delle due fanciulle aveva incamerato un bel po' di soldi e tutto si stava avviando ad una tranquilla conclusione quando lo zio – che stava sorseggiando un whisky al banco del bar – si sentì trattenere la mano.

Si voltò nella direzione in cui era stato bloccato, e vide un uomo di mezza età, robusto, elegante ma non troppo, con occhiali scuri, un sigaro in bocca e un cappello in mano...
Luca rimase interdetto, non lo aveva mai visto prima lì dentro...
Stava per aprire bocca quando l'uomo che gli si era parato innanzi gli disse:
- "Complimenti per il locale, signor Luca, e complimenti per il personale! Soprattutto quelle due ragazzine... Peccato che non possano essere valorizzate come meriterebbero...".
Luca sentiva qualcosa di strano nell'aria, quell'uomo non era uno sbruffone come tanti altri, aveva un non so che di... Gli sfuggiva il termine giusto per inquadrarlo...
Ma chiunque fosse, lui non avrebbe permesso a nessuno di mettere le mani su Betty e Alice. Perciò, gli rispose:
- "Lasci stare le ragazze, che so io come gestirle... Pensi a fare lo spettatore, se le è piaciuto lo show torni pure, se no vada altrove...".
E si stava voltando verso l'orchestra quando quell'uomo misterioso gli mise una mano sulla spalla... Gli stava quasi facendo male, ma si trattenne e gli sussurrò:
- "Scusate se non mi sono presentato... È colpa mia... Sono l'assistente di don Carmine Altieri... Mi capite ora? Il mio capo ha visto lo spettacolo, e gradirebbe avere un incontro privato con Betty Love e Red Girl... Tutto qua... Pensi sia possibile?".

Luca, al fare quel nome si sentì come tramortito... Don Carmine era un boss della malavita locale famoso per la sua ferocia, era spietato e sanguinario con chi non si piegava ai suoi capricci più spiccioli, e amava le ragazze giovani...
Molti negozianti che non si erano piegati a lui, avevano fatto una brutta fine,e lui certamente non voleva andare ad allungare quella macabra lista.
D'altronde, proprio non se la sentiva di buttare a mare quelle due malcapitate, che oltretutto per lui erano due "galline dalle uova d'oro"...
Cercò quindi di farlo tornare sui suoi passi, screditandole:
- "Quelle puttanelle ne hanno presi talmente tanti che chissà quali malattie hanno in corpo... Don Carmine non vorrà mica rischiare per una chiavata?".
Ma l'altro, che non era stupido e si stava seccando per quello che gli sembrò un diniego, tagliò corto:
- "Luca, non siamo dei ragazzini... Quelle due, sono carne pregiata di prima qualità, e don Carmine le vuole incontrare assolutamente... Non vorrai mica che succeda qualcosa alla tua famiglia o al tuo bel locale? Su, basta così poco... Il mio capo è in auto che aspetta una mia risposta...".
A quel punto, Luca capì che non c'era più niente da fare, e decise di abbandonarle al loro destino.
Disse quindi al suo interlocutore:
- "E va bene... Ma potevi dirmi subito che don Carmine è qui fuori... Fallo accomodare nel mio ufficio... Io, intanto, vado a chiamare le ragazze!".

Luca aveva il cuore a pezzi... Poteva sembrare cinico, ma teneva tanto alla nipote e quell'altra ragazza gli era entrata dentro... Potevano essere sue figlie...
Fece un respiro profondo, poi si diresse a passo veloce verso il camerino dove Betty e Alice si stavano rivestendo. Bussò alla porta, ed entrò. Le fissò in volto entrambe, poi si sedette e cominciò a parlare:
- "Ragazze, non avrei mai voluto essere qui adesso a chiedervi quello che sto per domandarvi... Credetemi, per me siete come figlie, e vi ho difese fino all'ultimo... Ma a certa gente non si può dire di no...".
Cercò di prendere fiato, o piuttosto coraggio per andare avanti a spiegare meglio, quando Betty - preoccupata da quelle parole ed anche da quell'espressione di terrore che gli leggeva negli occhi - gli chiese:
- "Zio, ma che sta succedendo? Non ti senti bene?".
E lui:
- "Tranquilla, Betty, non è di me che si tratta... Stasera, mentre voi eravate già qui, è venuto al locale uno scagnozzo di don Carmine Altieri... Voi non lo conoscete, o meglio non ancora, per vostra fortuna, ma è un assassino, e nessuno può dire di no alle sue richieste... Per salvare il locale gli sto pagando il pizzo, e ora ha alzato il prezzo... Ha il vizietto di accompagnarsi con ragazzine giovani, e adesso vuole incontrarvi...".
Le due si guardarono tra di loro, e nervosamente cercarono le loro mani, si abbracciarono, e quindi Alice gli domando:
- "Va bene, se vuole solo incontrarci, che sarà mai? Noi non siamo ricattabili, non abbiamo niente, se ci sarai anche tu...".
Guardò Betty, la quale terminò:
- "Per noi non c'è problema... Ti siamo riconoscenti per tutto quello che hai fatto per noi... E vogliamo aiutarti!".

4. L'incontro della vita.

Ottenuto con riluttanza il consenso di Elisabetta e Alice, Luca si ripromise di fare in modo che le ragazze si presentassero al boss nel miglior modo possibile, da vere stelline del porno, nella speranza di ingraziarselo e di preparare il terreno affinché le trattasse almeno con rispetto.
Le fece dare le migliori vestaglie di scena, e le fece fare un bagno in idromassaggio, profumando la loro pelle con costosi unguenti.
Nonostante ciò, sembrava la preparazione di due agnelli sacrificali, in un clima di grande malinconia e di rassegnazione...

Quando tutto fu sistemato, Luca diede un'ultima controllata alle sue protette, e prima di uscire per l’ultima volta da quella stanza le disse:
- "Su, un pò di allegria... E ricordatevi, che io ci sarò sempre per voi... Basta che mi chiamate e io arrivo... Vi torcessero solo un capello, e faranno i conti con me, al diavolo il malavitoso!".

Arrivarono nel suo ufficio, dove trovarono – seduto nella comoda poltrona in pelle dietro la scrivania – un uomo sui 40 anni, vestito in maniera raffinata, abbastanza alto ma non troppo, capelli corti e un'espressione arrogante...
Betty e Alice, imbronciate, accennarono a un vago saluto, forse intimidite da quell'uomo, o forse perché si sentivano in imbarazzo...
Anche Luca entrò nello studio, e si andò a sedere su una seggiola di legno tutta sgangherata... Poi, rivolgendosi con deferenza al boss, gli disse:
- "Ecco quanto hai chiesto...".
Gliele presentò indicandole l’una dopo l’altra.

Le ragazze stavano in piedi davanti allo scrittoio, ad occhi bassi… Avevano le gambe scoperte, e sopra i due lati sovrapposti delle vestaglie non erano sufficienti a coprire adeguatamente le forme delle mammelle.
Don Carmine, allora, si alzò lentamente, e con le quattro dita delle due mani rivolte verso l’alto andò a sollevare il viso delle fanciulle… Gli sorrise, e le rassicurò:
- “Coraggio, non sono mica il lupo cattivo! Non so cosa vi abbia detto di me Luca, ma sono qui per proporvi un affare… A me piace che i miei dipendenti si divertano nel lavoro, e se farete come mi chiedo vedrete che saprò essere molto riconoscente… Oltretutto, non mi pare conveniente che due bocconcini come voi se ne stiano in questa foglia di locale… Scusa, Luca, eh, ma è proprio così, buio, freddo… Io, invece, vi prometto ogni comfort… E in più, compenserò il vostro disturbo con 5.000 euro al mese… Un bello stipendio, no? E tutto questo solo per divertirvi… Cosa che ho visto sapete fare, e molto bene!”.
Poi le chiese:
- “Come vi chiamate? Intendo i nomi veri, non quelli d’arte…”.
E le ragazze gli dissero:
- “Elisabetta”;
- “Alice”.
- “Bene, bene, Alice ed Elisabetta… Siete davvero graziose… Però, tu, Alice, sei davvero uno schianto di femmina… Non ti nascondo che, prima, mentre ti esibivi… Con i tuoi fianchi larghi, le cosce e il culo bello grosso… E che tette! Non farmici pensare che se no il pacco mi si gonfia e poi tu dovresti provvedere…”, le dichiarò ammiccante e facendogli l’occhiolino.
Luca capì subito che il boss aveva già gatto la sua scelta, e allora cercò di sostenere la nipotina:
- “Don Carmine, però anche Elisabetta ha i suoi numeri…”.
E il malavitoso:
- “Si, si… certo… Ma io conosco bene i gusti dei miei amici… E anche i miei!!!”, e si mise a ridere…
Poi riprese:
- “Ora, però, voglio vedere bene la merce che sto acquistando… Su, toglietevi tutto, e lasciatemi giudicare”.
Si sedette di nuovo, pronto a gustarsi lo spettacolo…

Betty e Alice obbedirono, si liberarono di quell’unico capo che nascondeva i loro corpi così conturbanti…
Don Carmine cominciò ad assaporare e a succhiare i capezzoli rosati della sua preferita, e allo stesso tempo gli infilò due dita nella fessura tra le cosce che trovò già abbondantemente fradicia di piacere; lei, prese ad ansimare, e – quasi incoscientemente – socchiuse gli occhi e si lasciò sfuggire:
- “Siii… proprio cosii… Oh, mi fai godereee, spingi, spingi tutto dentro, più che puoi…”.
Lui, si sentì “autorizzato” a proseguire, a testare le capacità recettive della ragazzina… La fece voltare di schiena, le baciò le grosse chiappe sode piegandola leggermente a 90 gradi, e percepì immediatamente tutto il sapore della sua pelle. Saggiò il suo ben definito orifizio anale, sfiorandolo con la punta della lingua.
Alice si lasciò nuovamente andare:
- “Siii… ooh… godo… godooooo…”.
Quel maiale, la rigirò ancora, scese in prossimità dell’ingresso del suo “paradiso” e stuzzicò brevemente il clitoride con le dita e con la lingua: avvertì quel tripudio di sapori forti e al tempo stesso irresistibili che rischiavano di farlo esplodere in un orgasmo…
Pur non avendo mai preso l’iniziativa, Alice era riuscita a portarlo a un punto tale di eccitazione che l’uomo decise improvvisamente di fermarsi.

Era il turno di Elisabetta… Certo, dopo Alice, la “voglia” di don Carmine era rapidamente scemata, ma non si tirò certamente indietro, e prese ad esplorarla e stimolarla per verificare di persona lo stato di quell’altra femmina…
Con lei, prese ad afferrarle le tette – più piccole rispetto a quelle dell’amica – con le mani e a baciarle golosamente il collo.
Betty sentiva che quell’uomo la considerava semplicemente la “”spalla di Alice, e così fece una cosa che nessuno in quello studio si aspettava: visto che sul tavolo c’era una tazzina con dentro un fondo di caffè, la prese e vi inzuppò la punta del cazzo di don Carmine. Poi, con la lingua cominciò a leccarlo, succhiando via tutto il caffè, lo strinse tra le sue labbra e cominciò a mordicchiarlo.
Quell’uccello era veramente grosso, e le riempiva tutta la bocca, arrivandole fino in gola, ma volle dimostrare di che pasta era fatta...
Il malavitoso, però, non amava subire, perciò le disse:
- “Ehi, puttanella, ho visto che di bocca sei grande, ma adesso tocca a me divertirmi…”.
Si sfilò da quella bocca calda e vorace, e spinse la sua faccia nelle fica, leccandola e gustandosi – mentre lei urlava e ansimava di brutto – tutto il frutto della sua eccitazione.
Quando Betty fu al culmine massimo della sua soddisfazione, don Carmine la penetrò con violenza, facendosi strada dentro di lei, sempre più giù, fino a martellarle incessantemente il collo dell’utero.
Si esplorarono intimamente, e quando il ritmo aumentò il boss esplose in un imprevisto orgasmo.
Rimasero entrambi fermi in quella posizione per interminabili istanti, guardandosi negli occhi… Poi, lui si staccò da lei e si rimise a sedere per riprendere le forze…
Nel mentre, vedendo che Elisabetta era rimasta con gli occhi sbarrati dalla paura, le domandò:
- “Qualche problema, piccola?”.
E lei:
- “Non ho preso la pillola… speriamo bene!”.
Don Carmine non rispose nulla, ma anzi fece spallucce di insofferenza.
Piuttosto, una volta tornato lucido dallo sforzo, si felicitò con Elisabetta e Alice, e gli disse:
- "Siete delle vere macchine da sesso... Instancabili... D'altronde, alla vostra età... Facciamo così: domani vi presenterete alla mia villa di Genova Nervi, dove darò una festa con molti uomini d'onore... Sapete, si impegnano molto, lavorano per me giorno e notte, e io voglio fargli una sorpresa che certamente gradiranno... Hanno tante virtù, e tra queste quella che gli piacciono le ragazzine tenere come voi...".
Lo disse, e gli si disegnò sulle labbra un leggero ghigno di perversione...
Poi riprese, per aggiungere:
- "Per questo vi ho volute provare di persona... Allora, che mi dite? Facciamo questo affare? Quanto a te, Luca, non mi dimenticherò della tua nobiltà d’animo...".

Calò un silenzio irreale e denso di attesa nell'ufficio, finché Betty – timidamente e toccandosi tra le gambe ancora bagnate, a ricordarsi quei fantastici momenti di pochi minuti prima – prese la parola:
-" Zio, per me va bene... Mi spiace lasciarti, ma queste occasioni sono da prendere al volo...".
Don Carmine passò con lo sguardo dalla ragazza all'uomo maturo, e perplesso domandò:
- "Luca, ma... È tua nipote davvero? Non mi avevi mai detto niente! Comunque, ti perdono, visto l'esito della trattativa...".

Poi, si volse verso la sua prediletta... Era soprattutto lei che desiderava e che lo faceva stare sulle spine... Infatti, la fanciulla tentennava nervosamente... Non voleva fare uno sgarbo a quel potente malavitoso, ma d'altra parte il salto nel buio che le aspettava non era cosa da poco... Taceva, perché non sapeva che decisione prendere...
Così, don Carmine la chiamò a se, la fece sedere ancora nuda sulle sue ginocchia in modo che sentisse il suo cazzo duro (anch’esso ancora nudo) a contatto con i suoi glutei, e le domandò:
- "Alice, cosa c'è che non va? L'offerta economica non ti pare sufficiente? Vedrai che in casa mia sarai trattata come una regina, nessuno pretenderà cose che tu non vorrai fare, perché sarai il mio patrimonio più importante... Ti sarai accorta che ho sempre apprezzato le tue grazie più di quelle della tua amica... Giocare con i miei amici non vorrà dire essere carne da macello... Ti prometto che ti troverai bene... Allora che dici?".
La ragazza, realmente non sapeva cosa dire e cosa fare, si sentiva più confusa che mai, ma alla fine cedette e acconsentì a passare nella "scuderia" di don Carmine...

5. La prova.

Se l'accordo con le due ragazze era ormai cosa fatta, non altrettanto poteva dirsi per quanto riguardava l'accertamento delle loro qualità "estreme"...
Gli amici di don Carmine, infatti, erano dei fini specialisti in materia sessuale, ed amavano si le ragazzine ma soprattutto quelle che sapevano squirtare, e anche parecchio...
Perciò, il malavitoso diede voce al suo assistente, il quale portò nella stanza uno strano aggeggio e una sedia ginecologica, lo installò, e solo a quel punto il capo si rivolse a Betty e Alice, e gli chiese:
- "Sapete cos'è questa, vero?".
Betty, che era la più smaliziata delle due, rispose subito, con gli occhi che le brillavano alla sola idea di dovercisi cimentare:
- "Certo, una fucking machine!".
Alice, invece, era la prima volta che vedeva una diavoleria simile, e rimase imbambolata...
Con fare paterno, allora, il boss la tranquillizzò:
- "Non ti preoccupare, Elisabetta si sottoporrà per prima a questa prova, e tu vedrai come funziona, non è difficile... E tu, Luca, condurrai il test".

Presero dunque Betty e la bendarono, poi la sistemarono su quella particolare sedia ginecologica – in modo che avesse la zona ano-vaginale sollevata e ben riconoscibile, e con le gambe allargate – e la immobilizzarono ai polsi e alle caviglie per impedirgli di muoversi e far sì in questo modo che godesse di più.
Intanto Alice era sempre più perplessa, impaurita ma anche incuriosita al vedere cosa stavano facendo alla sua ex compagna.
Nella stanza, c'era anche una cassettina metallica da cui uscivano dei fili, e attaccati a delle aste dei cazzi di silicone di varie forme e dimensioni, che spruzzarono con un po’ di gel lubrificante per fare in modo che scivolassero meglio.
Betty poteva sentire bene voci e rumori, e don Carmine la avvisò di quello che stavano per farle:
- "Ora ti inserirò un dildo nella patatina... Cominceremo con una velocità ridotta, per poi aumentare man mano che i tuoi succhi miglioreranno la lubrificazione...".
Il malavitoso accese la macchina, e Luca prese in mano il telecomando.
Impostò il primo livello, e la macchina cominciò a pomparla dentro come un toro impazzito.
Quel membro finto era davvero di ragguardevoli dimensioni, ed Elisabetta si sentì già così squartata.
Il boss, osservava con attenzione le sue reazioni, e vedendo che cominciava a provare piacere, sussurrò tra se e se:
- "Guarda, guarda che cagnetta... Ha delle grandi labbra molto reattive, guarda come hanno risucchiato quel cazzo... Per niente slabbrate ma molto cedevoli... Pensa quando riceverà quel palo di carne nero di Anwar come si contorcerà tutta...".
Notò anche una smorfia sul volto di Betty, e i suoi capezzoli erano diventati d'acciaio e cominciavano a farle male… Così ordinò a Luca:
- "Sali di frequenza!".
Lo stantuffo prese a entrare e uscire dalla vagina di Betty vorticosamente, e lei si lasciò uscire un:
- "Ahh si, che bello, molto più piacevole di un vero maschio... Questo coso qua non si stanca mai!".
Le sottili piccole labbra si stavano arrossando, ma la ragazza non se ne accorse, e iniziò a provare un piacere indescrivibile... Il fallo di silicone – che nel frattempo Luca aveva sostituito con uno più grosso – stava diventando sempre più lucido, imperlato di minuscole goccioline viscose dei suoi umori...
Il boss osservò quello spettacolo della natura, e tornò a immergersi nelle sue considerazioni a voce alta:
- "Sei una favola di maialina, con me ti sazierai davvero...".
Intanto la macchina stava andando a meraviglia, e Betty era quasi sul punto di "morire", di svenire dall'intensità del piacere che stava provando... La frequenza aveva raggiunto i 100 inserimenti al minuto, e lei cominciò a mugolare:
- "Uhmm... Siii... Ancoraa.. Più forteee...".
Don Carmine guardò Luca, e con un cenno di intesa gli chiese di portare la velocità al massimo... Elisabetta era vicina a godere...
Si vedeva il clitoride che si era gonfiato come un piccolo grande cazzo e svettava al di sopra del fallo di silicone che stava continuando a massacrarla piacevolmente...
Betty era allo stremo, e infatti di lì a pochi minuti si irrigidì... Qualcosa stava succedendo all'interno della sua fica, e improvvisamente uno schizzo come d'acqua uscì da lei come se fosse stato sparato, e la giovane si "perse" in uno squirting da manuale...
Non riuscì nemmeno a gridare quanto fu intenso il suo piacere... Era stravolta, con il cuore che le stava esplodendo nel petto... Se non fosse stata così giovane, si poteva credere che avrebbe rischiato un infarto...
Chi invece gridò per la contentezza dello spettacolo a cui aveva assistito fu Don Carmine:
- "Ma questa non è una donna, è una macchina lei stessa!!! I miei ospiti resteranno a bocca aperta...".
E a proposito di bocca aperta, non riuscì a trattenersi, e corse tra le cosce di lei a leccare fino all'ultima goccia di quel liquido salato ma tanto gustoso...

Ripulita per bene tutta la vagina di Elisabetta, il boss non vedeva l'ora di mettere alla prova Alice, da cui si aspettava davvero tanto. Molto di più che Elisabetta... Era la sua prediletta, fisicamente perfetta, e se avesse superato positivamente anche quella prova, chissà che non ne avrebbe fatto la sua donna, visto che a 40 anni era ancora uno scapolo impenitente...
Ma Alice – che aveva assistito spaventata allo squirting di Betty – era terrorizzata al pensiero che anche il suo corpo, sollecitato in quel modo, avrebbe reagito in quella maniera... Non voleva stendersi sulla sedia ginecologica, e anche questa volta il boss dovette sudare le proverbiali sette camicie per convincerla...
Alla fine, si distese lì dove era stata la sua amica, e Luca – accarezzandole le tette per prepararla con uno stato di eccitazione decente – procedette a bendarla e legarla.
L'uomo era pronto con il telecomando in mano quando don Carmine gli fece cenno di aspettare... Tirò via la macchina che era servita per dare piacere ad Elisabetta, e la sostituì con un'altra a nastro, a ciclo continuo, la cosiddetta "lingua di gatto".
Poi, avvicinò la prima lingua all’estremità inferiore della fessurina di Alice, che al contatto con quell'oggetto freddo e di plastica esalò un sospiro di ansia.
Allora il boss le sfiorò le guance e le disse:
- "Stai tranquilla, non pensare a niente, e concentrati solo a godere...".

Luca diede un impulso, e la macchina si avviò al minimo dei giri... Così impostata, ogni appendice iniziò a tormentare, senza soluzione di continuità, prima l’ano, poi le labbra e infine il “bottoncino meraviglioso” della fica della ragazza...
Alice stava già impazzendo, e si contorceva come un'anguilla... Ogni volta che una lingua usciva dalla sua intimità era zuppa di umori che colavano copiosi sulle sue cosce.
Don Carmine, al vedere quella meraviglia, non si tenne più dall'emozione, e rivolgendosi alla ragazzina la esortò:
- "Coraggio… Lo vedi che sei la migliore? Mi aspetto molto da te, ma voglio che tu sia naturale…”.
Là sotto, Alice era un lago che ribolliva di piacere, i suoi piedini si muovevano impazziti e fuori dal suo controllo…
Ogni tanto, dei leggeri spasmi delle cosce provocarono un incontrollabile stato di grazia da parte di don Carmine, il quale non smetteva mai di incalzarla:
- “Dai, bravissima… Come vorrei essere io con la mia lingua a produrre quelle sensazioni… Continua a scaldarti come una troietta in calore!”.
A un certo punto, il boss ritenne che il suo stato di “godimento spirituale” non era sufficiente, e allora si fece consegnare dal suo assistente un elettrocardiografo portatile… Applicò alla femmina gli elettrodi, ed accese l’apparecchio…
Intanto, Luca aveva aumentato il ritmo, e Alice aveva praticamente sempre dentro una lingua che la stimolava.
Ora, don Carmine divideva le sue attenzioni tra la passerina – che si andava sempre più impiastricciando di umori – e il monitor del battito cardiaco… I numeri crescevano all’impazzata, di pari passo con l’eccitazione di Alice…
Ormai la sua patatina era dilatata, i muscoli vaginali si stavano contraendo freneticamente… e si erano raggiunti i 250 battiti al minuto.
La respirazione della ragazza si stava facendo sempre più corta e ansimante, il ventre si alzava e si abbassava ritmicamente, come se dentro avesse una “bestia” che premeva per uscire.
Don Carmine non aveva mai smesso di guardarla in viso, per aiutarla a squirtare, e le sussurrò:
- “Ci siamo quasi… Raccogli tutta la tua sborra e offrimela…”.
Luca mise al massimo dei giri la fucking machine, e Alice sentì il suo clitoride “battere” forte, indurirsi sempre di più, e un calore nuovo diffondersi, centimetro dopo centimetro, nel suo corpo… Aprì la bocca, inarcò la schiena, e infine – con gli occhi rivoltati all’indietro dal piacere – si lasciò andare…
I suoi capezzoli si inturgidirono, e squirtò come una pazza.
Sentì il frutto del suo godimento uscire inizialmente come fosse pipì, poi sempre più forte… Era fantastico, e urlò:
- “Vengoooo… Vengooooooooo…”.
Schizzò un orgasmo potentissimo, che parve voler andare oltre la porta dello studio… Si irradiò sul soffitto come le precipitazioni durante un temporale; tutte le pareti ne erano intrise, e persino il corpo nudo di Betty – che aveva assistito seduta accanto al boss – ne era stato “lavato”…
Quanto agli altri due uomini, Luca era esterrefatto da tanta potenza che la ragazza on aveva mai dimostrato prima durante i “suoi” spettacoli, mentre don Carmine – che si era volutamente piazzato davanti alle cosce di Alice – era stato investito da quel magnifico uragano.

Rimasero tutti sospesi in una sorta di "day after", finché il boss non le sorrise, massaggiandole il ventre e facendole notare la pozza delle sue secrezioni che si era raccolta sulla scrivania e per terra.
Quell'odore era inebriante, quasi afrodisiaco, sapeva di femmina che aveva goduto....
Lei abbassò gli occhi vergognosa, e lui le disse:
- "Lo sapevo che tu non mi avresti deluso... Abbiamo fatto le prove generali, ma quando sarai con i miei amici mi farai fare un figurone...”.

Si ricomposero, e don Carmine alla fine sentenziò:
- “Ragazze, la prova è superata… Siete due squirtatrici incredibili…”.

Albeggiava… Gli diede appuntamento per la sera stessa e poi tutti se ne andarono a ritemprare le forze perdute…

FINE I PARTE
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