trio
Welcome home - Ben Venuto 03
di Castellozzo02
25.09.2024 |
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"Chiara, nel sentire l’amica parlare in quella maniera al proprio uomo, accelerò il ritmo e accarezzò il perineo di Fausto che emise un rauco “…aaahh..."
In ascensore, durante la salita, non resistettero e si baciarono con impeto. Le loro lingue come cazzi penetravano le loro bocche.Simona si staccò.
«Che fai?» disse con voce rauca e il fiato corto Chiara.
«Spompinami la lingua!» rispose Simona estraendola.
Chiara non se lo fece ripetere e prese a succhiare.
Trasalirono quando la cabina si arrestò con uno scossone al quarto piano.
Ciascuna si piazzò in un angolo e le porte si aprirono.
«Ah!» disse l’uomo con gli occhiali nel trovare l’ascensore già occupato.
Il Chihuahua che teneva al guinzaglio attaccò ad abbaiare istericamente. L’eco del suo acuto latrare saturò la tromba delle scale.
Chiara riconobbe l’ingegner Cagoni, il presidente di tutti cagacazzi dell’universo.
Simona si era tappata le orecchie.
«Senta, ingegnere, le dispiace?» urlò Chiara per sovrastare la voce del cane.
«Dispiace cosa?» ribatté Cagoni che non era un campione di intelligenza.
«LE DISPIACE LEVARSI DAI COGLIONI, LEI E IL SUO CANE DI MERDA?» urlò Chiara.
Cagoni strabuzzò gli occhi e si ritrasse. Le porte dell’ascensore si richiusero e le due donne proseguirono verso il sesto piano. A causa dell’interferenza, la loro passione si era momentaneamente spenta.
Entrarono nell’appartamento e si tolsero le scarpe.
L’entrata era un tutt’uno col salotto. Le luci erano spente - in compenso Fausto aveva acceso una serie di candele disposte un po’ alla rinfusa conferendo all’ambiente un che di intimo, calmo, misterioso.
«Cos’è stato tutto quel casino?» chiese Fausto dall’angolo cottura in cui si trovava un tavolo e quattro sedie.
Si era denudato e stava stappando una bottiglia di spumante ghiacciato.
«Cagoni e il suo cane di merda.» disse Chiara avvicinandosi. «Già pronto all’uso.» aggiunse allungando una mano sul cazzo del marito.
«Quasi pronto.» sorrise lui.
Simona li aveva raggiunti. Era arrivata alle spalle di Chiara e l’aveva baciata sul collo «Posso toccarlo anch’io?» le aveva sussurrato all’orecchio.
«Anzi! Datti da fare.» aveva risposto Chiara brindando col marito.
Simona si sfilò il vestito aderente lasciandolo cadere a terra restando in perizoma. Poggiò il suo seno contro la schiena di Fausto a cui si gonfiò il cazzo. L’uomo si girò verso Chiara che gli sorrise. Poi si spogliò anche lei e lo baciò con la lingua mentre Simona gli mordicchiava la nuca. Fausto mosse le braccia all’indietro per afferrare le natiche di Simona e le strinse.
«Il tuo uomo è un porco: mi sta palpando il culo…» mormorò rivolta a Chiara.
«Spero che dopo te lo apra pure, il tuo culo.» rispose lei e si inginocchiò per iniziare un lento pompino.
Simona si spostò per appoggiarsi al tavolo, Fausto si infilò due dita in bocca e le massaggiò il clitoride. «Ficcale dentro, quelle dita e senti come sono bagnata, porco!» gli disse. Fausto ubbidì e assaggiò le dita dopo averle intinte nella figa.
Chiara, nel sentire l’amica parlare in quella maniera al proprio uomo, accelerò il ritmo e accarezzò il perineo di Fausto che emise un rauco “…aaahh...”
A quel punto, Chiara si alzò e mise una mano sul culo del marito. «Non è meglio di là?» disse a bassa voce.
Le donne presero in mezzo Fausto che posò un braccio su ciascuna di loro mentre camminavano verso la camera da letto.
Fausto buttò sul materasso a cui aveva tolto il copriletto. Disteso sulla schiena si spostò al centro.
Chiara gli si sedette sulla faccia col culo rivolto verso il cazzo che Simona stava succhiando. Fausto leccò la figa della moglie che si stimolava i capezzoli.
Dopo un po’ Simona si rivolse a Chiara «Dai, spostati e impalati su questo bel cazzone che ho preparato per te…» La donna non se lo fece ripetere e lasciò che Simona tenesse fermo il cazzo scappellato per lei per poi inglobarlo nella figa.
«Brava, scopa, troia!» mormorò Simona e andò a sedersi sulla faccia di Fausto, rivolta verso Chiara. Le due donne ripresero a slinguare e a succhiarsi le tette a vicenda.
«Dai, scopatelo un po’ anche tu.» disse poi Chiara e si spostò.
Simona cavalcò Fausto lasciandosi andare a versi e mugolii.
Chiara andò al comodino da cui prese un dildo, si distese accanto al suo uomo ed iniziò a masturbarsi guardando i due amanti attraverso gli occhi socchiusi.
Simona, aiutandosi con le dita sul clitoride raggiunse una serie di orgasmi che la fecero fremere ed emettere alcuni gridolini. Poi si piegò su Fausto e lo baciò «Era da tanto che non godevo così. Siete fantastici.» si scostò e si distese di fianco all’uomo che la baciò sulla bocca. «Mi piace come scopi.» le disse e lei sospirò.
Poi Fausto si voltò verso la moglie. Le tolse il dildo, le si mise sopra e la penetrò alla missionaria. «Ti amo!» le bisbigliò all’orecchio e lei lo strinse a sé.
Simona si mise a osservarli, più per curiosità che lussuria.
Fausto stava scopando la moglie lentamente e i suoi movimenti erano vagamente rotatori. A tratti, i due si scambiavano teneri baci asciutti.
«Ma voi state facendo l’amore.» commentò Simona.
Chiara si voltò appena e a occhi chiusi disse con un soffio di voce «Sì…»
Simona sorrise e pose una mano sulla schiena di Fausto che non si fece distrarre.
Chiara allungò una mano per accarezzare il volto di Simona e lei gliela baciò.
«Amore ci sono quasi.» disse Fausto a bassa voce.
«Vienimi dentro, dentro.» rispose Chiara con lo stesso volume.
«Vengo, amore.» l’orgasmo di Fausto fu lungo e profondo.
Poi uscì e si distese per riprendere fiato. Dalla bernarda di Chiara colava sborra sul lenzuolo.
«Ti è spiaciuto, questo intermezzo romantico?» chiese Chiara girata verso Simona che li osservava distesa su un fianco, un gomito piegato e la testa appoggiata alla mano.
«No. Non me l’aspettavo, però.»
Fausto rise a occhi chiusi «Nemmeno noi. Sei stata brava a creare l’atmosfera giusta.»
«Io?» si meravigliò Simona.
«Sì.» confermò Chiara e tirò l’amica verso di sé per baciarla sulla bocca. «È grazie a te, a come sei, che è andata così.»
«E pensare che io immaginavo una situazione molto porca…» disse Simona.
«La notte è lunga.» sorrise Chiara nel buio della stanza.
«E stasera è sabato.» aggiunse Fausto. «Ti fermi da noi.»
«Davvero?»
«Certo!» confermò Chiara «Però devi meritartela, la nostra ospitalità…» così dicendo le strizzò delicatamente un capezzolo.
«Ah, è adesso che inizia la serata porca!» disse Simona.
«Sì, molto porca. Inizia a leccarmi la figa farcita di sborra e poi bacia il mio uomo.»
Simona ebbe una debole risata e si mosse. Chiara divaricò le gambe.
Simona la leccò e poi infilò due dita, Chiara emise un sibilo. Simona si mosse verso Fausto «Fai “aaahhh”» gli ordinò e poi gli mise le dita in bocca «Succhia la tua sborra!»
«Ti spompino le dita, troia.»
«Come mi hai chiamata?»
«Ha detto che sei una troia.» intervenne Chiara e si sollevò sui gomiti. «Ti avevo detto di baciarlo con la bocca che sa della sua sborra!»
«Hai ragione.» disse Simona e slinguò con Fausto «Ed è vero: sono una troia. E ho voglia di essere cavalcata mentre ti lecco.»
Simona si mise in posizione.
«Che fai? Non te la sbatti, amore?» fece Chiara ridendo rivolta al suo uomo ma smise subito perché Simona le stava stimolando il clitoride con la lingua dopo averle cacciato nuovamente le dita in figa.
Fausto iniziò a masturbarsi per rimandarselo in tiro e poi montò Simona. Chiavandola, l’erezione si consolidò e così passo dalla figa al culo dopo averlo bagnato con parecchia saliva.
«Bastardi…» disse Simona tra i denti.
«Ti sta aprendo il culo?» chiese Chiara.
Simona annuì strizzando gli occhi. «Va là che ti piacerà.» disse Chiara.
«Mi sta già piacendo…» mormorò Simona.
Chiara si spostò e si infilò sotto all’amica con la testa verso la bernarda. Fausto inculava Simona mentre Chiara le leccava la bernarda
Simona, dal canto suo, presa dal piacere anale riuscì a mala pena a stimolare a tratti la figa di Chiara con due dita. A un certo punto smise concentrandosi sul suo piacere il cui apice raggiunse poco dopo.
«Cazzo, mi hai fatto venire col culo...» riuscì a dire.
Chiara uscì da sotto di Simona e disse «Mi sa che è meglio se vi date una sciacquata.»
Fausto sfilò il cazzo che si era leggermente sporcato e si infilò in doccia mentre Simona si mise sul bidet. Chiara era rimasta appoggiata allo stipite.
La doccia era di quelle rettangolari in cui due persone potevano comodamente fare la doccia assieme.
«Possiamo venire anche noi?» chiese, rivolta al marito. Lui chiuse l’acqua e aprì la porta di vetro sorridendo.
«Lo sai che l’uomo tra due dame fa la figura del salame?» lo canzonò Simona.
«Tu pensa a succhiarlo, quel salame...» sorrise Fausto.
«L’hai lavato per bene?»
«Col sapone disinfettante.»
«Siete attrezzati!»
«Amiamo godere.» disse Chiara e si inginocchiò davanti a Fausto imitata dall’amica.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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