trio
La mattana - proseguimento 03 by Castellozzo
di Castellozzo02
27.10.2024 |
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Marco si alzò «Scusatemi un attimo..."
Nei giorni successivi Marco lavorò sul materiale filmato che ritraeva Giancarlo nella veste di puttaniere. Lui e Carla lo avevano anche seguito dalla zona industriale al motel e poi ne avevano atteso il ritorno. Ne era uscito un video di circa due minuti e molto materiale era stato ovviamente eliminato.Il filmato venne poi caricato su un sito apposito che permetteva di poter proteggerne la visione con password.
«Un giorno, forse, ne avremo bisogno. Consideriamola la nostra polizza assicurativa.» aveva detto Marco e poi fecero l’amore per celebrare la loro complicità e la ritrovata serenità.
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Marco si prese alcuni giorni di ferie per pedinare Antonia e scoprirne orari e abitudini.
Emerse che aveva un lavoro part-time in uno studio di commercialisti. Lavorava soltanto di mattina.
Marco scoprì il supermercato in cui si recava il giovedì, dopo il lavoro.
Ne parlò a casa con Carla e lei si organizzò per prendere una giornata di ferie per il giovedì della settimana successiva.
Fu così che, seduti in macchina, attesero che Antonia entrasse nel supermercato e poi, separatamente vi andarono anche loro.
Marco la individuò al banco della verdura. «Ok. Io vado e tu tieniti nei paraggi.»
Carla annuì.
Marco si avvicinò e affiancò Antonia «Non ci siamo già visti?» le chiese.
«Mi sembra un modo un po’ inflazionato per abbordare una donna!» rispose Antonia con espressione accigliata.
«No. Non ci sto provando. La domanda è sincera.» Marco sollevò lo sguardo e socchiuse gli occhi come se stesse riflettendo. Poi esclamò «Ma sì! L’anno scorso. Alla cena di Natale! Mia moglie e suo marito sono colleghi!»
Antonia inclinò la testa e socchiuse leggermente gli occhi. Poi li spalancò «Giusto! Carla! Carla è il nome della collega. È sua moglie?»
«Esatto! Molto piacere, sono Marco.» disse lui porgendole la mano che lei gli strinse con cordialità.
Era il segnale per Carla di entrare in scena.
«Buongiorno!» disse.
Antonia si voltò e le donne si strinsero la mano.
«Non lavorate, oggi?» chiese Antonia.
«Abbiamo da sbrigare delle commissioni. Cose burocratiche. Sa com’è.» spiegò Marco e Carla annuì «E così abbiamo incluso anche la spesa settimanale. E lei? Anzi, e tu? Ti spiace se ci diamo del tu?»
«Volentieri! Io lavoro part-time.» iniziò Antonia e disse loro cose di cui erano già al corrente.
Proseguirono la spesa chiacchierando e i due coniugi proposero un aperitivo post-spesa che Antonia accettò volentieri. Raccontò loro del marito spesso assente alla sera e della sua solitudine.
«Mi sembra di capire che avevi proprio bisogno di sfogarti.» disse a bassa voce Carla prendendo una mano di Antonia che annuì con lo sguardo abbassato.
Carla sospirò. «Io e Marco siamo stati fortunati.»
Antonia li guardò entrambi e sorrise. Poi si rifece seria e disse «Scusate. Forse non avrei dovuto parlarvene.»
Carla avvicinò la sua sedia ad Antonia e l’abbracciò. «Se dovesse ricapitare, chiamaci. Non rimanere da sola.»
Marco si alzò «Scusatemi un attimo.»
«Senti, ti lascio il mio numero di telefono.» disse Carla quando il marito si fu allontanato. «Giancarlo è spesso via per lavoro?»
«Abbastanza. Ma ho dei dubbi.» rispose Antonia dopo aver salvato il numero in rubrica.
«Sarebbe a dire?»
«Secondo me c’è un’altra donna.»
«Gliene hai mai parlato?»
«No. Ho paura.»
«Paura di cosa?»
«Paura che sia vero. Paura delle bugie.» Antonia fece una pausa e sollevò lo sguardo e ispirò a fondo. Poi si girò verso Carla. «Ho paura di perdere la vita che ho ora. Ho paura che possa essere peggiore.»
Carla annuì «Ti capisco. Ma rischi di sprecare la tua vita. Non è facile vincere la paura.» mormorò.
«Significa molto per me che tu mi capisca.» disse a bassa voce Antonia.
Carla la abbracciò stringendola forte.
In quel momento Marco fece ritorno. «Tutto bene?» volle sapere.
«Sì.» disse Carla.
«Quanto vi devo?» chiese Antonia.
«Niente. Sei nostra ospite.» disse Marco che era andato a pagare.
La settimana successiva Antonia si fece coraggio e scrisse a Carla dicendole che suo marito era in trasferta fino a sabato mattina.
Carla la invitò a cena per mercoledì sera e Antonia accettò dicendo che avrebbe portato il dolce.
Marco andò a prenderla con l’impegno di riportarla a casa.
Prima di cena fecero un piccolo aperitivo con degli stuzzichini e del Prosecco. Cenarono accompagnando l’arrosto con del Primitivo di Manduria e poi assaggiarono il dolce di Antonia.
A fine cena si offrì per aiutare Carla a riordinare e lei accettò perché sapeva che ad Antonia avrebbe pesato non fare niente. Quando ebbero finito, si trasferirono sul divano. Marco, con una scusa, uscì dicendo che sarebbe rientrato nel giro di mezz’ora.
Rimaste sole sul divano le donne ripresero a chiacchierare.
«Giancarlo è proprio uno stupido.» disse Carla ad un certo punto.
«In che senso?»
«Trascurare una bella donna come te...» e le accarezzò il viso con il dorso della mano.
«Trovi?»
«Assolutamente. Forse non ci hai fatto caso ma ho colto gli sguardi che ti lanciava il mio Marco.»
«Oh, mi spiace!» esclamò Antonia.
«Perché? Non sono mica gelosa.»
«No?»
«E perché dovrei? Io so che mi ama. E so anche che gli piacciono le belle donne.»
«Davvero non ce l’hai con me?»
«Davvero. Anche a me piacciono le belle donne.»
«In che senso?»
Carla rispose con un sorriso e strinse leggermente gli occhi.
Antonia avvampò.
«Hai caldo?» chiese Carla.
«Un po’. Dev’essere il vino.»
«Forse non soltanto il vino.» sorrise Carla e si avvicinò leggermente ad Antonia e le prese una mano e la poggiò contro la sua guancia. Gliela baciò.
Antonia allungò l’altra mano e accarezzò il viso dell’amica.
A quel punto Carla si avvicinò e baciò Antonia sulla bocca. «Ne avevo proprio voglia. Tu no?» le chiese a voce bassa. Antonia non rispose ma si avventò su Carla baciandola appassionatamente.
Carla si distese sul divano e Antonia le fu sopra. «Cosa stiamo facendo?» bisbigliò.
«Ci amiamo come solo le donne sanno amarsi.»
«Mi sento strana. Un po’ in colpa ma anche eccitata.»
«Anch’io. Ma solo eccitata. Perché ti senti in colpa?»
«Non so. I pregiudizi.»
«Fottitene!» rispose Carla e tirò Antonia verso di sé e si baciarono ancora.
«Ti va di far l’amore?» chiese quando si staccarono.
Antonia esitò.
«Dai, distenditi.» le disse Carla a bassa voce.
«Ma se arriva Marco?»
«Non arriverà tanto presto. Abbiamo tempo!»
Antonia non resistette al sorriso tentatore dell’amica e ubbidì.
«Ti devo spogliare.» disse Carla. Antonia chiuse gli occhi e si abbandonò all’amica. Nel giro di poco si ritrovò in slip e reggiseno. Quest’ultimo, lo sganciò da sé. Carla rise.
«Perché ridi?» chiese Antonia.
«Tesoro, non sono un uomo: riesco ad aprirlo con due dita!»
Anche Antonia rise e Carla si denudò del tutto.
«Cazzo, se sei bella!» mormorò Antonia.
«Pure tu.» e le sfilò gli slip.
«Scusa se non mi sono depilata come te.» si scusò Antonia vedendo la bernarda glabra dell’amica.
«Non fa niente. Stasera va bene così. Magari più tardi te la rado io...» dopodiché usò la lingua per baciare e stimolare il clitoride dell’amica. Poi passò anche alla penetrazione con il dito medio e successivamente infilò anche l’indice. «Ti piace sentirti riempita, eh?» disse Carla.
«Oh, sì... Però ci starebbe un cazzo. Mi farei scopare da un bel cazzo!»
«Si può fare.»
Antonia aprì gli occhi che aveva chiuso durante il “trattamento” da parte di Carla. Quest’ultima si cacciò le due dita in bocca per assaggiare l’acqua di brogna dell’amica. «Però prima voglio godere con la tua lingua!» si distese e divaricò le gambe. Antonia si mise a gattoni e diresse il viso verso la figa di Carla che stava giocando coi proprio capezzoli.
Antonia iniziò con dei baci, poi estrasse la lingua che passò inizialmente sulle grandi labbra e poi puntò il clitoride. Lo leccò come avrebbe voluto le fosse leccato il suo.
«Cazzo! Che bell’esordio!» mormorò Carla. «Infilaci due dita, dai!»
Carla si lasciò andare ad un orgasmo. «Vieni qua.» disse sorridendo. Antonia si distese sull’amica e si baciarono.
Poi si alzarono. «Andiamo in camera da letto.»
«Avrei bisogno del bagno.» disse Antonia.
Carla l’accompagnò e poi tornò in soggiorno, recuperò il suo smartphone e scrisse a Marco “Ci siamo! Vieni. Noi siamo in camera da letto!”
Dopo tre minuti fu davanti alla porta dell’appartamento. In realtà era sceso solamente al pianterreno in attesa del messaggio di Carla.
Entrò in casa, si tolse le scarpe, si spogliò e lasciò i vestiti sul divano.
Si affacciò nudo alla porta della camera da letto.
Antonia e Carla, distese su un fianco, una di fronte all’altra si stavano scambiando carezze e baci.
«C’è posto per uno stanco viandante?» fece Marco appoggiato allo stipite.
«Forse...» rispose Carla e Antonia rise debolmente.
Marco le raggiunse sul letto. Si mise su un fianco dietro ad Antonia e le palpeggiò le tette. La cosa le piacque: si girò e lo baciò. Marco allungò una mano verso il pelo di Antonia e le accarezzò le grandi labbra prima di entrarle in figa con una falange. La estrasse bagnata. «Ho voglia di chiavarti!» le sussurrò all’orecchio. Antonia non disse niente ma aprì le gambe. «Come sei stretta.» commentò Marco «È da un po’ che ti trascura, quel cornuto!» le bisbigliò all’orecchio.
«Scopami!» rispose lei.
Carla allargò le gambe e prese a masturbarsi guardando la scena.
Marco entrava e usciva a ritmo medio lento.
«Fammi venire sopra!» disse Antonia. Marco si ritrasse e si distese sulla schiena. Ne approfittò anche Carla che si sedette sulla faccia del marito che assecondò il desiderio di lei e la leccò.
Antonia si era impalata sul cazzo di Marco e aveva iniziato a goderselo. Le due donne erano una di fronte all’altra e stavano limonando alla grande giocando reciprocamente coi capezzoli.
Antonia venne per prima. Si sganciò e andò a distendersi.
Carla si mise a quattro zampe con la faccia rivolta verso l’amica e Marco la montò. Aveva tirato una decina di colpi di bacino quando si fermò e disse «Voglio aprirti il culo, troia!»
«E allora fallo! Bastardo.»
Antonia si gustava il porno dal vivo accarezzandosi la figa.
Marco sborrò in culo a sua moglie con un rauco urlo.
Poi si ritrasse e si distese.
«Che goduria...» commentò Carla restando a pecora.
«Siete bellissimi.» disse Antonia e diede una carezza a Carla che le si avvicinò e la baciò.
- continua -
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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