trio
H 16:00 Appuntamento in hotel con una coppia.


14.02.2025 |
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"Le dita della sua mano si infilano tra i miei capelli e li tirano con forza contro di lei..."
H15:45. Sono fermo in macchina davanti all’ingresso dell’hotel. Il cuore batte forte, un tamburo sordo nel petto.Abbiamo chattato a lungo, condiviso fantasie, giocato con le parole fino a renderle quasi tangibili. Ma ora è reale. Ora sono qui. Non sono più solo messaggi sullo schermo; sono persone in carne e ossa che mi aspettano in una camera dell’albergo.
Un brivido mi attraversa la schiena. È eccitazione, pura e densa, mescolata all’ansia. Mi chiedo se piacerò ad Anna e a Luigi, se l’alchimia sarà la stessa di quando ci siamo scritti.
Ci siamo conosciuti su un sito di annunci erotici, un posto dove i desideri prendono forma tra le parole. La loro proposta era chiara, diretta, intrigante: cercavano un uomo bisessuale per un threesome. Una coppia matura, sicura di sé, abituata a esplorare il piacere senza inibizioni.
Mentre fisso la porta dell’hotel, la mente torna alle nostre conversazioni. Non sono state solo messaggi eccitanti e provocazioni. C’è stato anche un momento in cui lui si è aperto con me, raccontandomi qualcosa di personale.
Mi ha detto che per anni aveva tenuto nascosto il suo lato bisessuale. Non perché si vergognasse, ma perché temeva la reazione di sua moglie. E se lei non l’avesse accettato? Se l’avesse visto come un tradimento, un desiderio inconfessabile? Per molto tempo ha combattuto con quei pensieri, rimandando il discorso, nascondendo quella parte di sé.
Poi un giorno ha trovato il coraggio di dirglielo. E la sua reazione lo ha sorpreso. Non c’era rabbia nei suoi occhi, né delusione. C’era curiosità. E poi eccitazione. Gli ha confessato che l’idea di vederlo con un altro uomo la intrigava più di quanto lui potesse immaginare.
Da quel momento, qualcosa tra loro è cambiato. Il desiderio è esploso di nuovo tra loro, come nei primi tempi. Facevano l’amore molto più spesso e si sussurravano di questa nuova esperienza che si apprestavano ad affrontare. Poi, entusiasti ed eccitati, hanno cercato il loro primo uomo bisex con cui condividere quelle fantasie, a esplorare quel mondo senza più timori ed è stato favoloso. Da quel momento sono diventati una coppia più forte, più complice, più affamata di esperienze nuove.
Ed è così che siamo arrivati qui. Io dovrei essere la loro prossima avventura.
Lui voleva sapere tutto nelle nostre chat. Non si è limitato a chiedermi se fossi bisex. Voleva capire quanto lo fossi, cosa mi attirava davvero. Avevo già avuto esperienze con uomini? Mi piaceva baciarli, sentirne il contatto?
All’inizio le sue domande erano sottili, quasi caute, ma poi, messaggio dopo messaggio, sono diventate più dirette, più esplicite. "Ti eccita l’idea di toccare un uomo come toccheresti una donna?" "Hai mai sentito il desiderio di un corpo maschile contro il tuo?"
Non era solo curiosità. Lo sentivo tra le righe, nelle pause tra un messaggio e l’altro. Voleva sapere fino a che punto mi sarei spinto con lui.
Gli ho risposto con sincerità. Gli ho detto che sì, avevo già avuto esperienze, e che non mi fermavo solo a desiderarle. Mi piace il contatto, il bacio, la tensione che cresce tra due uomini prima di lasciarsi andare.
Durante le nostre chat lei non era affatto esclusa come spesso purtroppo succede in molti casi. Era sempre accanto a lui e interveniva scrivendo e divertendosi a provocarci, a immaginare la scena, a desiderare di vederci baciare di fronte a lei e a non vedere l’ora di sentire le nostre mani e le nostre bocche sulla sua pelle. A ogni messaggio il desiderio cresceva sempre di più.
Ora sono qui, davanti alla porta dell’hotel, con il sangue che mi pulsa nelle vene e mille domande in testa. Saremo davvero compatibili come sembrava online? Ci piaceremo? La chimica sarà la stessa? Non c’è modo di saperlo finché non entro.
Sono ormai le 16:00. Prendo un respiro profondo, chiudo gli occhi per un istante. La mia pelle formicola in previsione di ciò che verrà. Il tempo è arrivato.
Entro in albergo. Vado alla reception e avverto la ragazza dietro il bancone che mi stanno aspettando. Le dico il numero della camera, mi indica la direzione.
Sono davanti la loro porta. Un altro respiro profondo e busso.
Qualche secondo di silenzio, poi la porta si apre.
Lui è lì, davanti a me, avvolto in un morbido accappatoio bianco. Profuma di doccia appena fatta. Ha un gran sorriso sul volto. Ha un’energia calda, sicura, quella di un uomo che sa cosa vuole.
«Benvenuto.» La sua voce è bassa, avvolgente.
Faccio un passo dentro, sentendo l’aria della stanza avvolgermi. Il profumo leggero di un’essenza speziata, il suono della città fuori dalla finestra, l’atmosfera intima e soffusa.
E poi la vedo. Lei è seduta su una poltrona, di fronte a noi. Ha lo stesso accappatoio bianco. Le gambe sono accavallate. Ha un sorriso appena accennato sulle labbra e uno sguardo che mi studia. Non sembra uno sguardo deluso.
Lui chiude la porta dietro di me. Sento il clic della serratura, un suono che manda un brivido lungo la schiena. Ci guardiamo tutti e tre, un momento di sospensione. È il momento in cui le parole smettono di avere peso.
Luigi si avvicina, si ferma a pochi centimetri da me. Si toglie l’accappatoio che scivola a terra. È nudo. Mi prende una mano e la sposta sul suo cazzo. Lo afferro e comincio a masturbarlo lentamente. Lui gira il viso verso sua moglie. Lo faccio anch’io. Lei è sempre seduta sulla poltrona ma non ha più le gambe accavallate. La sua mano si è insinuata tra le pieghe dell’accappatoio, proprio lì, in mezzo alle gambe. Un’aria eccitata ha preso il posto del sorriso. Lui appoggia le mani sulle mie spalle e mi spinge giù. Sono adesso a pochi centimetri dal suo cazzo. Lecco la cappella, calda come un forno, poi tutto il cazzo. Vado più giù e prendo in bocca i suoi testicoli, uno per volta, poi risalgo lungo l’asta con la lingua. Gli lecco ancora una volta la cappella, poi inizio a succhiarlo forte. Lui emette un mugolio eccitato e toglie il cazzo dalla mia bocca. Stava per venire. Mi alzo, le ginocchia stavano iniziando a farmi male. Lui mi toglie la giacca e la butta su un comò, poi mi slaccia la camicia e la cintura dei pantaloni. Mi tolgo la camicia e faccio scivolare i pantaloni a terra. Sto per togliermi le mutande quando lei mi dice:
-“Vieni qui.”
Mi avvicino a lei come un cagnolino ubbidiente.
-“Mi piace togliere le mutande personalmente.” – dice. Mette pollici e indice sui lati delle mie mutande e lentamente li abbassa.
- “Mmmh, mi piacciono gli uccelli depilati, sembrano così indifesi.” – dice. Con una mano circonda la base del mio cazzo e con la lingua ne percorre tutta la lunghezza. Poi mi scappella e succhia il glande come si fa con una caramella. Nel frattempo, lui si avvicina dietro di me e sento il suo cazzo che si struscia tra le mie chiappe.
Eccitazione, desiderio, lussuria scorrono come lava ardente nelle mie vene.
Ci buttiamo tutti e tre su letto. Luigi non perde tempo; infila la testa tra le mie cosce e inizia a succhiarlo. Anna si sdraia accanto a me, avvicina le sue labbra e la bacio. Niente, nel sesso, è più profondo di un bacio. Rimaniamo a baciarci a lungo scambiandoci le salive e intrecciando le nostre lingue. Poi, d’un tratto, si siede sul mio viso con il suo sesso bagnato sulla mia bocca. Sensazioni impossibili da descrivere. Inizio a baciarla e a leccarla. Le dita della sua mano si infilano tra i miei capelli e li tirano con forza contro di lei. Sento dolore e piacere allo stesso tempo. Luigi abbandona per un attimo il mio cazzo. Lo speravo. Non avrei resistito a lungo. Pura illusione. Si siede sul mio cazzo e lo fa scivolare dentro. Inizia a muoversi ritmicamente in silenzio Davanti a sé, la bella schiena di Anna.
Le mie labbra, la bocca, il palato, tutto è intriso degli umori del sesso di lei. Quel sapore dolce e al contempo aspro mi esplode in bocca come nettare. Ogni movimento della mia lingua sulla sua carne ardente la fa gemere.
“Guardami!” – le dico, mentre ingoio con voluttà i suoi umori e stuzzico con la punta della lingua il clitoride. Lei mi guarda e mi tira con i capelli verso la sua fica con ancora più forza.
“Fammi venire!” – dice.
Faccio scivolare un dito dentro di lei, facendola gemere ancora di più. Ne faccio scivolare dentro un altro. Lei muove i fianchi e le mie dita e la mia lingua seguono il suo ritmo. Capisco che sta per venire e questo mi eccita così forte da portarmi dritto sull’orlo dell’orgasmo. Luigi lo capisce e inizia a masturbarsi e al contempo a muoversi su e giù sul mio cazzo. L’orgasmo ci coglie tutti insieme. I nostri corpi vengono. Dopo lunghi istanti Anna si sposta dal mio viso facendosi scivolare accanto a me e anche Luigi si scosta sdraiandosi sull’altro lato. Piano piano i nostri respiri si calmano. Rimaniamo senza parlare per alcuni minuti guardando il soffitto, poi, Luigi afferra di nuovo il mio cazzo.
-“Non ho 30 più anni, ne ho due volte di più.” - gli dico.
-“Lo so” – mi dice lui – “abbiamo la stessa età, però mi piace prenderlo in bocca impregnato degli umori di mia moglie. Ti dispiace se lo metto in bocca?
-“No” – gli dico.
Si rimette tra le mie cosce e prima di succhiarlo, mi dice:
-“Se avviene il miracolo per entrambi “– e mentre lo dice, sorride –“faremo la fantasia preferita di Anna.”
-“Qual è?” – chiedo.
-“Il trenino.”
-“Cioè? “
-“Tu inculi mia moglie e allo stesso tempo io inculo te. Questo è il trenino.” – dice.
-“Oh, sto in mezzo quindi…”
-“Mettiamo sempre l’ospite al centro dell’attenzione.” – dice lei ridendo.
Nel frattempo, Luigi si è rituffato tra le mie cosce.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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