Breve Storia Di Un Cuckold E Di Sua Moglie. 2

Parte finale.

Ci sono incontri che lasciano il segno. Quando tornano alla memoria ci riportano sguardi, suoni, profumi, sensazioni mai provate prima. Il mio incontro con Anna e Alberto era stato tutto questo. Un incontro di pura bellezza.

Non ci eravamo più sentiti da quella sera. All’inizio pensavo che li avrei risentiti – se non altro perché quell'incontro era stato perfetto, - ma dopo una settimana avevo cominciato a rendermi conto che non si sarebbero fatti vivi. Ho provato a dimenticare ma quelle sensazioni mi erano rimaste appiccicate addosso come una seconda pelle e non riuscivo a scollarmele di dosso. Poi, improvvisamente, come per magia, vidi il loro Nick sulla casella della posta. Sognavo questo momento da mesi. Ho cliccato sopra. C’era scritto: “Ciao, come va? Ti abbiamo pensato in questi giorni. Se ti va possiamo rivederci uno di questi giorni.” Non riuscivo a crederci. Non so quanto tempo sono rimasto a fissare come uno scemo quella frase prima di rendermi conto che era successo davvero. Appoggiai le mani sulla tastiera del mio laptop, feci un profondo respiro, e scrissi: “Mi va. Mi va molto. È da tanto tempo che mi va. Ditemi solo quando e dove.” La risposta arrivò la sera. “Che ne dici di lunedì, stessa ora, stesso bar? Beviamoci un caffè prima.”

Arrivai in anticipo. Mi succede sempre, sono fatto così. Passai un po' di tempo a osservare le persone che entravano e uscivano dal locale, ma ero talmente emozionato che era come se non li vedessi. Dopo un po’ li vidi entrare. Mi alzai dal tavolino del bar e feci un cenno di saluto con la mano, si avvicinarono e lei mi diede un bacio sulla guancia mentre lui una vigorosa stretta di mano. Ci accomodammo e ordinammo da bere. La conversazione filò liscia grazie soprattutto a lei. In ogni comitiva c’è sempre l’anima della festa. È quello – o quella - che è sempre con la battuta pronta, sempre pronto a mettere tutti di buonumore. Ecco, lei è così, sempre allegra con le sue risate e i suoi commenti piccanti.

-“Alberto non vedeva l’ora di ricominciare. Gli è piaciuto vedermi scopare con te. Adora essere cornuto. E a me, come sai, piace molto accontentarlo.”

Si sono guardati e si sono sorrisi. Mentre lo guardava, con la mano sinistra ha preso la mia mano destra e l’ha posata sulla sua gamba, sotto il tavolino. Le ho accarezzato il suo interno coscia, così delicato, liscio, sensuale. Ho avvicinato poi la mano in mezzo alle sue gambe pensando di incontrare l’orlo delle sue mutandine. Non aveva nulla addosso.Lentam ente la penetrai con le dita. Lei ansimò, continuando sempre a guardare Alberto. Era liscia e già bagnata. Le accarezzai il clitoride con movimenti circolari che le provocarono un gemito piuttosto rumoroso.

“Basta, altrimenti ci arrestano” – disse.
Tolsi la mano dalle sue cosce e infilai le dita in bocca.
“Che sapore hanno? “– mi disse sorridente.
“Di buono.” – risposi e continuai a leccarmi le dita.
“Ok, adesso andiamo prima che esploda” – disse lei.

Siamo saliti sulla loro auto e ci siamo recati nella loro casa al mare. Appena chiusa la porta Anna si è messa davanti a me e ci siamo baciati. Si è poi girata verso Alberto:
“Spogliami” – gli ha detto.
Lui si è avvicinato da dietro e le ha tolto il cappotto e l’ha appoggiato delicatamente su una poltrona. Poi si è riavvicinato e le ha tolto prima la maglietta, poi la gonna e infine il reggiseno. Poi si è disteso sul letto. Ora che era nuda, accarezzarla era come accarezzare dolci colline, valli e pianure. Le baciai e succhiai un capezzolo mentre le mie mani afferravano le sue morbide chiappe. Lei mi posò le mani sulle mie spalle e mi spinse in ginocchio. Aprì le gambe, mi afferrò i capelli e spinse la mia bocca sul suo sesso. Lo baciai, poi insinuai un dito, poi un altro. Allo stesso tempo succhiai il suo punto più sensibile. Lei fu scossa da una convulsione. Dopo un po', allontanò la mia testa dalle sue gambe e si buttò sul letto, accanto ad Alberto.

“Continua qui” – mi disse. Salii sul letto e infilai di nuovo la mia testa tra le sue cosce e mentre la leccavo chiese a suo marito di leccarle i capezzoli. Poi fece una cosa che non mi aspettavo. Disse a lui di succhiarmi il cazzo mentre io la leccavo tra le sue gambe. Spostai quindi il mio bacino in modo che lui potesse ubbidirle. Prese il mio cazzo e lo infilò in bocca. Sapeva succhiarlo benissimo. Continuammo così per un po', io che succhiavo lei e lui che succhiava me, fino a quando lei mi tirò su e mi chiese di scoparla. Alberto tirò fuori il mio cazzo dalla sua bocca e io la penetrai. Era così bagnata, calda e morbida che riuscivo a stento a trattenermi. Le sue mani sulle mie natiche seguivano i miei affondi. Lei avidamente spingeva il suo bacino verso di me.Spingevo anch'io verso di lei tenendola per i fianchi.
“Continua, continua così, continua, sì, si… “– disse biascicando le parole e nel frattempo guardò Alberto e gli infilò le dita di una mano in bocca. Lui le leccò cone avidità.Quella scena fu così intensa che la mia resistenza si sciolse come neve al sole e sono venuto.

Un minuto dopo aver preso fiato, rotolai sulla schiena e mi misi accanto a lei. Dall’altra parte c’era Alberto. Lei girò il viso verso di lui.

È stato bello” – gli disse con un filo di voce.
“Sono contento" - disse lui.
“Lo promuoviamo come mio amante fisso.” – disse lei.
“Come desideri.”
“Mi farò scopare dappertutto.”
“Certo, come vuoi tu.”
“Mi piace farti cornuto.”
“Piace anche a me” – disse Alberto. Si guardarono in viso, poi lei disse:
“Leccami adesso. Fammi venire.”

Alberto si spostò tra le cosce di Anna, le allargò piano e abbassò la testa. Anna lo accolse e lentamente cominciarono a muoversi insieme. Non ci fu ansia, né frenesia, sembrava che avessero tutto il tempo del mondo. Lei gli accarezzava i capelli e lui le accarezzava le gambe. Tutto era silenzio.