Lui & Lei
La vita ricomincia a 70 anni, anzi a 72. 4° parte.
di acquainbocca50
03.10.2022 |
10.511 |
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"Ho provveduto io stesso a togliermeli..."
È stato piuttosto imbarazzante, durante una riunione di condominio, trovarmi Anna, la mia anziana amante, seduta proprio di fronte a me e a mia moglie. Erano passati circa tre mesi da quando avevamo fatto sesso l’ultima volta. Nonostante avessi una grande voglia di scoparmela di nuovo avevo paura che potesse succedere l’irreparabile: non è una cosa intelligente, infatti, avere la propria amante al piano di sopra ed ecco la ragione per cui facevo in modo di non incrociarla nelle mie entrate e uscite dal condominio. Ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine ed io adesso mi sentivo seduto sui carboni ardenti e ogni secondo sembrava un’ora. Peraltro, lei non aveva remore a rivolgermi sguardi sorridenti e un po’ maliziosi e se mia moglie non si è accorta di nulla è solo perché non avrebbe mai potuto pensare che una signora di 72 anni potesse avere ancora pulsioni sessuali. Alla fine della riunione condominiale, proprio quando stavo per “fuggire”, mia moglie ha iniziato a chiacchierare con una condomina lasciandomi solo. La signora Anna ne ha approfittato e sebbene si muovesse col bastone per via dell’anca, si è precipitata verso di me:
“Cosa ti ho fatto?” mi ha detto sottovoce.
“Niente, è che ho avuto poco tempo per…”
“Ti aspetto domani, ho voglia di te. Sarò tutto il giorno a casa. “– mi ha detto interrompendomi. Ed è andata via.
Quella notte ho dormito poco. Da un lato sapevo che stavo correndo un rischio, ma dall’altro lato la signora mi aveva fatto ribollire di nuovo il sangue e alla fine ho deciso di andarci. La mattina seguente, anziché scendere le scale sono salito su. Ho bussato piano, ho aspettato un po' per via della sua sordità, poi, finalmente, ha sentito e ha aperto. Dopo aver chiuso la porta mi ha buttato le braccia al collo baciandomi a lungo e appassionatamente. Poi mi ha preso la mano e siamo andati in camera da letto.
Nonostante la sua età avanzata, la miopia, l’andatura zoppicante dovuta alla protesi e la sua artrosi, io ero già con il cazzo in erezione. Quella signora continuava a suscitarmi istinti primordiali. Entrati in camera, l’ho fatta sedere sul bordo del letto e mi sono messo in piedi davanti a lei senza dire nulla. Lei mi ha guardato con uno sguardo tra il malizioso e l’innocente, poi le sue mani si sono aggrappate alla mia cintura che ha aperto per sbottonare la patta dei pantaloni. Li ha abbassati lentamente dandomi dei baci sulla pelle man mano che la scopriva. L’ultimo bacio l’ha dato al mio cazzo in erezione ancora dentro le mutande.
“Toglile” – le ho ordinato. Non se l’è fatto ripetere due volte. Ha afferrato i bordi delle mie mutande e le ha tirate giù fino alle ginocchia. Oltre non poteva andare perché l’artrite non glielo permetteva. Ho provveduto io stesso a togliermeli. Il mio cazzo adesso svettava libero a pochi centimetri dalla sua bocca.
“Apri la bocca”, le ho detto. L’ha subito aperta. Ho afferrato il cazzo e l’ho infilato dentro la sua bocca fin dove ho potuto. Non era più impacciata come la prima volta. Ancora una volta le ho messo le mani ai lati della testa e sono andato dentro e fuori la sua bocca sbattendo il cazzo sulla sua lingua, sul suo palato, sui suoi denti. Ho dovuto smettere. Non sarei durato a lungo se continuavo a sbatterglielo in bocca in quel modo.
“Stenditi sulla schiena” – le ho ordinato
Ho sentito un deciso scricchiolio di ossa quando ha reclinato la schiena all’indietro. La cosa anziché raffreddarmi mi ha eccitato ancora di più. Le ho tolto la gonna, le ho scostate le mutandine e ho infilato la mano tra le sue cosce. La sua fica era bagnata come se avesse fatto una doccia. Le ho allargato le gambe, le ho passato la lingua sulle sue pieghe inondate dei suoi liquidi e mi sono poi dedicato al suo clitoride. La signora Anna si contorceva e allora io ho aumentato il suo piacere infilandole due dita. Lei era al limite, lo sentivo, ho tolto le dita e l’ho scopata con colpi decisi fino a che non siamo venuti entrambi.
Dopo aver recuperato il fiato, si è alzata dal letto e trascinando i piedi si è diretta in bagno. Ancora una volta quel culo asimmetrico e cascante mi ha ipnotizzato a tal punto che ho pensato di andarle dietro e incularla in piedi mentre camminava, ma ho temuto che le sue ginocchia non avrebbero retto e poi era tardi per me. Mi sono vestito e ho aspettato che uscisse per salutarla.
“Ti ricordi cosa ti ho detto l’ultima volta che ci siamo visti?” – mi ha detto mentre usciva dal bagno.
“No, cosa?”
“Dai, non mettermi in imbarazzo” – ha detto.
“Non mi pare che l’imbarazzo sia un problema per te.” – ho risposto.
“Mi piacerebbe provare con due uomini.”
“Ecco, appunto, parlavamo di imbarazzo… non è così facile, Anna, ma ti prometto che farò di tutto per accontentarti, ok?”
“Ok. Non scappare però come hai fatto in tutto questo periodo.”
“Non lo farò, però adesso devo andare. Ciao.”
L’ho baciata e sono uscito.
Non è stato facile trovare un partner. Tutti i miei amici erano sposati e le mogli erano amiche di mia moglie. Meglio non pretendere troppo dalla fortuna. Prima o poi qualcosa sarebbe andata a finire nelle orecchie di mia moglie. Alla fine, ho pensato a Vittorio. L’avevo conosciuto su un sito di incontri. Lui era presente nel sito con sua moglie Catalina. Vivevano nell’Italia del nord ma d’estate organizzavano le ferie in qualche spiaggia del sud Italia. Li ho convinti a venire nella mia città e sono venuti. Ho avuto modo di conoscerli bene in quella settimana di vacanza. La loro alleanza, il loro affiatamento, la fiducia totale che avevano l’uno dell’altro erano tali che potevano permettersi di dare libero sfogo a qualsiasi pulsione e trasgressione come, ad esempio, poter fare sesso da soli, senza la presenza dell’altro partner. L’unico problema è che Vittorio avrebbe dovuto spostarsi per una scopata con una donna anziana e per giunta in cooperazione con me. Non era una cosa razionale però avevo potuto constatare in quei sette giorni di vacanza che Vittorio amava le cose irrazionali e così gli ho scritto e gli ho raccontato tutto.
Mi ha risposto quasi subito con una espressione tipica della nostra tradizione italiana:
“Gallina vecchia fa buon brodo. Scendo domani."
Due giorni dopo, io e Vittorio eravamo a casa della signora Anna. Vittorio le è piaciuto subito. Dopo i convenevoli di rito e un buon caffè, siamo passati in camera da letto. Alla signora Anna non le sembrava vero avere due uomini al suo servizio. Ci ha invitato a sederci sul bordo del letto poi ha preso una sedia e si è seduta di fronte a noi due. Sembrava una maestra che volesse sgridare due suoi alunni. Invece si è sfilata la maglia rimanendo in reggiseno ed è stato inevitabile per noi posare i nostri sguardi sul suo seno. Vittorio aveva la bocca semiaperta nel fissarglielo
“E’ una quarta se proprio ti interessa.” – ha detto la signora Anna
“E’ una misura che apprezzo tanto” – ha risposto lui.
Lei si è allora tolto il reggiseno.
“Leccatemi i capezzoli, uno ciascuno. – ha detto. L’idea di poterci gestire la eccitava da morire.
Abbiamo avvicinato le nostre bocche ai suoi capezzoli e li abbiamo leccati e mordicchiati senza però farle male. Le mie mani sono scivolate sulle sue cosce bianche e paffute, mentre Vittorio giocava con le dita sul capezzolo della signora Anna. Era davvero arrapante che fosse lei, una volta tanto, a prendere l’iniziativa e a non subirla. In quel momento lei era la nostra padrona. Si è alzata dalla sedia e mi ha chiesto di toglierle la gonna e le mutandine mentre Vito continuava a leccarle i capezzoli gonfi di piacere. Appena ho tolto le mutandine, mi ha preso per i capelli e mi ha tirato verso la sua fica.
“Leccala” – ha detto. Poi si è rivolto a Vittorio:
“Baciami!”
Vittorio ha mollato la presa del capezzolo e l’ha baciata con un trasporto tale che l’ha fatta barcollare.
“Piano, giovanotto.” – ha detto lei sorridendo – “non sono più una ragazzina. Sto scherzando, mi piace la tua passione, continua così...."
Vito l’ha baciata di nuovo e lei ha risposto al bacio con lo stesso ardore. Sembravano davvero due ragazzini alla scoperta del primo bacio.
Dopo un bel po’, lei si è staccata dal lungo bacio con Vito e ha detto:
“Adesso fate cambio. Tu, Vittorio, leccami la fica e tu baciami.”
Ho lasciato a malincuore quella fica bagnatissima ma ho ubbidito. Vittorio si è inginocchiato e ha iniziato a leccarla.
L’ho baciata con la bocca impregnata dei suoi umori. Questo l’ha eccitata ancora di più. Siamo rimasti così a lungo, poi, bruciante dal desiderio di essere scopata, si è staccata da noi due e guardandoci ci ha detto
“Quant’è la vostra voglia di penetrarmi? Su, datemi le prove” E così dicendo si è sdraiata sul letto. Ci stava chiedendo se avevamo il cazzo in erezione. Ci siamo spogliati nudi davanti a lei e i nostri cazzi svettavano fieri.
“Mmmm, siete come due babà. Vieni Vittorio, è il tuo momento. Scopami!” Poi si è rivolta a me:
“Porta il tuo cazzo vicino la mia bocca.”
Mi sono avvicinato. Ha afferrato il mio cazzo e lo ha succhiato come se non ci fosse un domani. Nel frattempo, Vittorio le aveva allargato le cosce ed era entrato dentro come un coltello nel burro. Abbiamo continuato così per parecchio tempo poi, anche questa volta, ci ha chiesto di cambiare. Stavolta era Vittorio che lo faceva a malincuore ma si è ripreso subito con un pompino da favola. Io sono entrato dentro quella fornace e ho iniziato ad assestarle colpi decisi.
Non è passato molto tempo che la temperatura dei nostri corpi è aumentata a tal punto che venire per tutti e tre è stata un’autentica liberazione. Entrambi ci siamo accasciati su di lei esausti ed era evidente che la Signora Anna era, dall’alto dei suoi 72 anni, era orgogliosa per aver messo al tappeto due uomini contemporaneamente. Ma la sua fantasia era senza confini, ce ne saremmo accorti ben presto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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