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IL DOCENTE


di gianfrancesco
13.03.2023    |    8.316    |    4 9.9
""Pensavo ci fosse anche il tuo ragazzo, almeno credo che quello di stamattina era il tuo ragazzo?"..."
Mi chiamo Andrea, sono un docente universitario, ho 42 anni, libero sentimentalmente, ovvero sinora non ho trovato la donna giusta ed essendo molto libertino, ho ritenuto di non impegnarmi con nessuna.
Mi piace scopare, non ho difficoltà a trovare donne che vengono con me, essendo molto affascinante, almeno cosi dicono loro.
In Università mi è capitato di scopare qualche collega, sempre nella massima riservatezza, con le ragazze che frequentano l'Università solo una volta.
Evito deliberatamente, per non avere nessun problema, ci tengo al mio lavoro e non vortrei finire in qualche casino.
Comunque l'unica volta che è successo era una ragazza che è venuta a letto con me solo perché le piacevo, non voleva favori in cambio.
Ora da un po di tempo noto che un altra ragazza sta cercando di attirare su di lei la mia attenzione.
Bella, molto bella, una vera puledra di razza, non altissima, capelli neri corvino, occhi meravigliosi, un seno da quarta, insomma sarebbe una goduria da finirci a letto.
Frequenta i miei corsi, ha ottimi voti, ed è prossima a dare un esame.
Anche questa, come l'altra, non ha sicuramente niente da chiedermi in cambio, ma io tentenno un po prima di affondare il colpo.
Viene il giorno dell'esame, arriva vestita in modo sobrio, ma nonostante tutto, la sua bellezza ed avvenenza non poteva passare inosservata.
Ha studiato, si vede che vuole fare bella figura e poi ha tutti bei voti e non vuole rovinare la media.
Era l'ultimo esame della giornata, quindi abbiamo fatto tutto con calma, finito l'esame parliamo un po.
Era di Parma, viveva in un monolocale della città, che i suoi gli avevano preso in affitto.
Parliamo di come si trova nella nostra città, Padova, e lei dice che gli manca tanto Parma e la sua gente.
Conversiamo amabilmente per un po, poi raccogliamo i libri, le dispense e ci accingiamo ad uscire.
"Professore, visto che oramai l'esame l'ho dato, verrebbe a bere qualcosa con me?".
"Non ho problemi ma vorrei evitare di farmi vedere con universitari nella zona, ci sono in giro un mucchio di malelingue".
"Capisco tutto, allora se vuole stasera la invito a casa mia, lontano da tutto".
Insomma, me la metteva proprio su un piatto d'argento.
Oramai non potevo tirarmi indietro, insomma non volevo fare la figura del coglione.
Accetto e salutandola, gli dico che accetto.
Usciamo e fuori della classe c'era un giovanotto, infatti lei gli va incontro e gli da un tenero bacio.
Caspita, penso io, ha il ragazzo e vuole scopare con me.
Sono affari suoi, io non sono geloso.....
Il cazzo al pensiero mi viene duro, stasera avrà di che divertirsi.
Ero convintissimo che saremmo finiti a letto.
Che poi avesse un ragazzo la questione non mi turbava alquanto.
Vado a casa, mangio qualcosa, faccio un po di lavoro, e poi mi appisolo per un ora.
Mi alzo, ed ora mi concedo un bagno rilassante.
Dopo del bagno una doccia rigenerante e mi preparo per andare all'appuntamento.
Mi vesto di tutto punto ed esco.
Abitava ad una ventina di minuti di distanza, mi fermo da un fioraio, un mazzo di fiori, prendo anche una scatola di Baci Perugina, e vado all'incontro.
Citofono al suo indirizzo, mi apre, salgo al terzo piano, mi apre.
Cazzo penso dentro di me, il casto della mattina si era trasformato in un vestito molto provocante, una gonna cortissima, una camicetta attilata, due capezzoli che spingono e sembra che vogliono esplodere.
Entro, mi fa accomodare in cucina, mi mette a mio agio.
"Ora se non ti dispiace ti posso chiamare Andrea?".
"Certo, qua siamo fuori da tutti gli schemi dell'Università, e possiamo darci del tu".
"Pensavo ci fosse anche il tuo ragazzo, almeno credo che quello di stamattina era il tuo ragazzo?".
"Si, è il mio ragazzo, ma volevo vederti da sola".
Parliamo un po, mi chiede se sono impegnato, dove vivo, insomma stava passando quel primo momento un po imbarazzante.
Gli dico che sono solo, che per ora non volevo impegnarmi, che volevo essere libero di frequentare chi volevo.
Allora si fa sfrontata.
"Ma frequenti giovani indifese come me o belle signore?".
"Indifesa?".
Scoppiamo a ridere.
Mi attira a lei e mi bacia. Un lungo bacio.
Non mi tiro indietro.
"Ma del tuo ragazzo non te ne frega nulla?".
"Ascolta Andrea, tanto oramai lo hai capito, non me ne importa nulla, non vedevo l'ora di fare l'esame e stare con te".
"Prima volevo fare l'esame per non creare conflitti oppure che tu pensassi..".
Non volevo sentire altro.
Stavolta sono io a prenderla e baciarla.
Comincio a frugarla dappertutto, un seno morbido ed allo stesso tempo sodo, dei capezzoli duri e rigidi, una pelle vellutata.
Anche lei non scherza, mi spoglia e in poco tempo siamo nudi, mi trascina in camera da letto, un letto non grandissimo, tutto molto spartano.
Mi butta sul letto, mi comincia a baciare sul petto, sul collo, sulla bocca.
Una furia, io faccio tutto con più calma, volevo assaporare quel bocconcino che mi era capitato.
Allungo una mano sulla figa, un lago, era bagnatissima.
Decido allora che era ora di metterci la lingua.
Aveva una fessura piccola, mi faccio largo con la lingua, arrivo al clitoride, lo bacio con delicatezza, freme, si inarca e in poco tempo gode.
Mi tira la testa verso di lei e gode, gode, poi mi mette le gambe sulle mie spalle ed io continuo a farla godere.
Mi distacco ed allora è lei che scende verso il mio cazzo.
Lo prende in bocca, non mi sembrava avesse molta esperienza ne fare pompini, ma aveva una bella bocca, allora io le prendo la testa e le do i tempi.
Lei capisce e comincia a spompinare meglio di prima.
Sono quasi al culmine, non sapevo se voleva la mia sborra in bocca, mi tolgo e le sborro sulle tette.
Mi abbraccia e mi bacia.
Mi confessa che era innamorata di me, dal primo momento che mi aveva visto.
Voleva fare l'amore con me, senza creare problemi.
Mi faceva tenerezza.
Ci puliamo un po, si mette sul mio petto, mi accarezza, mi bacia.
"Ed ora", mi dice, "voglio essere tua":
La abbraccio, la bacio ancora, la faccio distendere sul letto, e dopo aver infilato un preservativo mi appresto a chiavarla.
Sentivo che questa volta era diverso.
Questa donna era veramente innamorata di me, non dovevo deluderla.
Ero arrivato per scoparla come altre ma ora ero un po in crisi.
Non voleva solo sesso, voleva amore.
Comunque, lei era li, più bella che mai.
La accarezzo, le bacio il seno, e poi, piano piano entro dentro di lei.
Un calore mi avvolge, sono estasiato, come un pivellino sento il piacere che mi sale per tutto il corpo.
Sensazioni mai provate, facciamo l'amore in tutti i sensi.
Ora volevo sentire ancora di più tutta mia.
La faccio venire su con la faccia verso di me, lentamente si impala, poi ci abbracciamo e scopiamo come non mai.
Mi continua a baciare, mi dice che mai aveva avuto quelle emozioni, andiamo avanti ancora un po e poi godiamo assieme.
Sfiniti restiamo sul letto ancora per un bel po.
Poi andiamo in bagno e ci facciamo una doccia, tutti e due assieme.
Come mettere la paglia vicino al fuoco.
Le passo il bagnoschiuma, poi comincio a limonare ed infine mi inginocchio e le mangio la fica.
Ha un altro orgasmo, molto forte.
Avrei voluto che anche lei mi facesse un pompino ma non volevo forzare la mano, aveva ancora tanto da imparare e io, da consumato maiale, l'avrei aiutata nella crescita e ne avrei goduto i benefici.
Ci mettiamo a parlare in un divanetto, sempre a stretto contatto.
Sto bene con lei, ho perso orientamento del tempo.
Ora voglio sapere di più.
"Ma allora, avevi progettato tutto?".
"Si, da quando ti ho visto, mi sono innamorato di te, e pazienza se finisce tutto qui".
La stringo a me e le sussurro.
"Non so cosa succederà ma se tu mi vorrai nel tuo letto, ci sarò, per il resto non ti prometto nulla".
"E con il tuo ragazzo?".
"Nessun problema, stiamo assieme, ma sappiamo tutti e due che non duriamo, su tante cose non siamo compatibili, e poi... a letto...".
"A letto?".
"In due anni non ho mai provato quello che ho provato oggi con te, una sola volta".
La bacio teneramente.
Stiamo ancora un po a parlare, poi le dico che vado via.
Si fa promettere che l'avrei chiamata, mi da un bacio e vado via.
Vado per strada, un po di vento mi soffia in faccia, sono molto pensieroso, ma su una cosa sono sicuro, quella di oggi non sarà l'unica scopata con la mia bella universitaria.


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