Gay & Bisex
IL PILOTA
di gianfrancesco
28.03.2023 |
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"Era della mia stessa città, Milano, e tifava per la mia stessa squadra..."
Vi voglio raccontare il mio fare sesso con un pilota di quella che una volta era l'Alitalia.In occasione di un mio viaggio ho avuto modo di scambiare due parole con un pilota ad un bar dell'aeroporto.
Eravamo a Roma di ritorno da una partita della squadra del mio cuore, e il pilota vedendomi al bar aveva scambiato due parole con me.
Era della mia stessa città, Milano, e tifava per la mia stessa squadra.
"Immagino torni a Milano?", mi disse.
"Certo, torno a casa".
"Bene, io sono il pilota, e magari ci vedremo qualche volta allo stadio a Milano".
A quel punto ci presentiamo, io Aldo, lui Livio, e mi dice che dopo sull'aereo ci potevamo scambiare i numeri di telefono e magari qualche volta andare allo stadio assieme.
Io ho 35 anni, piuttosto robusto, con qualche capello bianco, insomma mi definisco un bell'uomo.
Lui avrà avuto sui 40 anni, piuttosto in forma, molti capelli neri, insomma bello, molto bello.
Io, sessualmente parlando mi definisco bisex, mi piacciono le donne, ma non disdegno i bei culetti di ragazzi ed uomini.
Di questo nessuno sapeva nulla, facevo tutto con la massima discrezione.
Avevo visto in Livio qualche cosa di piacevole, e pensavo, chissà se potevo combinare qualcosa.
Ci imbarchiamo, e poi a bordo ci scambiamo i numeri di telefono.
Gli chiedo cosa fa quando arriviamo a Milano e se vorrebbe bere una birra con me.
Mi dice che ci vuole un po di tempo dopo essere atterrati, ed io dico che non ci sarebbero stati problemi per il tempo.
Io vivevo da solo, un po distante dai miei che erano in un paese della periferia di Milano.
Anche lui abitava fuori Milano, ed a volte stava con una ragazza che viveva in un altra città.
Quando doveva ripartire la mattina successiva presto era ospitato in un albergo apposito per loro piloti.
Sicchè quella sera sarebbe andato li.
Io gli propongo di andare a casa mia, e dopo andare in un pub li vicino.
Lui accetta, e mi dice che ha la macchina, cosi avremmo fatto ancora prima.
La faccenda stava prendendo una bella piega, e cominciavo ad avere qualche sospetto che a lui io gli piacevo.
Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi.
Arriviamo, mi dice dove aspettarlo, e dopo un po arriva con la sua macchina.
Salgo, gli do l'indirizzo ed andiamo a casa mia.
Tutto con la massima naturalezza, sembravamo vecchi amici.
In macchina parliamo delle nostre vite, del suo amore per gli aerei sin da piccolo, per i suoi voli in America, in Asia e dappertutto nel mondo.
Ora da un po di tempo viaggiava in Italia, per una "mezza relazione", cosi la chiama lui.
Sua mamma lo supplicava di sistemarsi finchè lei era in vita e di dargli qualche nipotino.
Per i suoi genitori essendo figlio unico era tutto.
Mi parla di Chiara che abitava a Bergamo, ma non era ancora convinto fosse la donna giusta per lui.
D'altronde, confessa lui, anche io non sono serio, corro dietro tutte le gonnelle e non solo...
Il non solo apre in me una speranza non da poco.
Ma non approfondisco sul momento.
Arriviamo a casa mia, parcheggia e saliamo in casa.
Un monolocale arredato con gusto, tutto frutto della mia amica architetto, con la quale qualche volta finivamo a letto, ma niente di più.
La casa gli piace, io gli dico che vado a fare la doccia, e dopo se voleva anche lui poteva farla.
Naturalmente dopo aver bevuto una birra, che nel mio frigorifero non mancava mai.
Vado a fare la doccia, lascio Livio sul divano, gli dico che ci sono dvd, se vuole vedere qualcosa.
Esco con l'accappatoio, e vedo alla televisione qualcosa che conoscevo.
Era una bella orgia di uomini e donne nudi, che facevano sesso.
"Sei un bel maiale", mi dice.
"Si, lo so, ma anche tu in mezzo a tanti dvd hai trovato proprio quello".
"Non ci sono problemi, siamo adulti e vaccinati, e non diamo fastidio a nessuno se guardiamo qualche porno".
Ridiamo.
"Ora se ti vuoi staccare dalla tele, maiale che non sei altro puoi fare la doccia".
"Ho capito, vuoi continuare tu a vedere".
"Facciamo cosi, tu vai in bagno, spegniamo la tele, e dopo, lo guardiamo assieme".
Così facciamo.
Io metto a posto un po di cose, preparo qualcosa da sgranocchiare e aspetto che esca dalla doccia.
Non mi vesto, rimango in accappatoio, potrebbe essere utile essere già pronto.
Livio esce dalla doccia, era molto attraente con i capelli appena bagnati, un bel fisico.
Accappatoio leggermente legato con la cintura, non riuscivo a vedere nulla di più.
Si siede sul divano, avevo preparato come detto da mangiare qualcosa e un altra birra.
Nel sedersi scorgo una folta chioma di peli, dalle parti del cazzo, che sembrava in riposo.
Dovevo fare in modo di vedere sino in fondo se mi sbagliavo oppure gli piacevo.
Propongo di rimettere il dvd che avevamo interrotto, lui è d'accordo.
Il solito film senza uno straccio di trama, ma cazzi e culi e fighe in quantità industriale.
Comunque siamo attratti dal video, non facevamo nulla per nasconderlo.
Parliamo, non c'è imbarazzo tra di noi.
"Con chi li vedi questi film?", dice lui.
"A volte con amici ed a volte con amiche", dico io.
"Non fai distinzione di sesso, allora?".
"Sono un libertino, non mi pongo problemi, mi piace così e non sono impegnato con nessuno".
"E tu?".
"Neanche io, prendo quello che la vita mi offre", risponde.
Non c'era più niente da dire.
Allungo una mano sulla sua coscia, e lui mi lascia fare.
Avevamo capito benissimo come sarebbe finita, a modo nostro eravamo due bei figli di puttana.
Lo accarezzo, infilo la mano dentro l'accappatoio ed arrivo alle palle, belle dure, poi salgo ed il cazzo era già un po duro.
In un secondo ci togliamo di dosso il poco che avevamo e siamo nudi.
Scendo con la testa ed arrivo al cazzo che ora era sempre più duro.
Apro la bocca e me lo faccio scivolare dentro.
Era molto villoso, aveva un buon gusto, salgo e scendo con la lingua.
Il porco gradisce.
Con le mani mi fruga dappertutto, poi avvicina la bocca e mi bacia i capezzoli.
La sua lingua sui capezzoli mi fa impazzire, scarico la voglia sul suo cazzo, lo divoro avidamente, lo sento sussultare, geme, si agita come un forsennato, io aumento il ritmo sapendo che a breve mi arriverà un getto di sborra in bocca, infatti poco dopo gode e mi sborra in bocca, quasi mi strozza, ma non lascio neanche una goccia.
Spossato, lascia i miei capezzoli, con le mani accarezza il mio cazzo, io intanto con una mano cerco di arrivare al suo bel culo.
Comincio ad arrivare al suo buchetto, gradisce il primo dito, poi ne aggiungo un altro, gli piace.
Non ci sono dubbi.
Si merita di essere messo a pecora. Lo tiro a me e lo bacio.
Risponde in modo stupendo, le nostre lingue si intrecciano.
Poi mi avvicino ad un orecchio e le sussurro: "ti voglio fottere".
Non risponde con la voce, ma non lascia dubbi che anche lui lo vuole, si distende sul letto in una posizione che non lascia dubbi.
Sento intanto che il suo culo è bagnato, quasi come se godesse già.
Per ogni buon conto allungo le mani in un cassetto del comodino, prendo del gel lubrificante, non lesino sulla quantità, prendo anche un preservativo e sono pronto per scoparlo.
Lo faccio mettere sulle ginocchia, mi avvicino e in un attimo col cazzo sono dentro il suo culo.
Che meraviglia!
Non ho un cazzo tanto piccolo, ma entra tutto con naturalezza, il culo era già abituato a misure grosse.
Comincio a scoparlo, lui spinge anche, gli piace.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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