tradimenti
come sono diventato cornuto e contento (secondo tempo)
di gianfrancesco
03.06.2022 |
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"Viene il lunedi, chiamo Clara come d'accordo, la "signora" era molto eccitata, voleva scopare a tutti i costi..."
Riassumendo quanto scritto in precedenza, in pochi giorni ero passato dall'essere etero, ad aver inculato Carlo e Fabio, ad essere inculato io stesso da Fabio, insomma ad essere e voler continuare a fare sesso con tutti e due i sessi, ma non volevo fare tutto di nascosto di mia moglie Marcella.Uscito dalla casa di Carlo, dopo aver fatto sesso con Fabio, o meglio, averlo preso in culo da Fabio, pensavo a quanto mi era stato detto dallo stesso, e con il suo aiuto e di sua moglie, incontrarci, finire a letto e poi scoprirmi con Marcella, confessando che mi piacevano anche gli uomini.
Ero molto combattuto, ma sapevo che continuare sempre di nascosto era pericoloso se venivo scoperto, ma d'altra parte vedere Marcella con altri uomini mi sembrava ancora peggio.
Ci avrei pensato e poi avrei deciso.
Passano un po di giorni, sono inquieto, Carlo se ne accorge e mi chiede.
"Non so cosa fare, ma non penso se ne farà niente con Fabio e sua moglie, Marcella scopata da un'altro non mi piace proprio".
Con molta calma mi dice: "E' una decisione tutta tua, io certamente sarei interessato, a me basta continuare ad essere scopato da te, e se sei tranquillo va meglio ancora".
Lascio passare ancora un paio di giorni e ragionando, a comodo mio, naturalmente, penso che poi era la soluzione migliore.
Tutti e due eravamo coinvolti, il matrimonio non avrebbe subito scossoni, io avrei goduto con uomini e donne e magari il tutto sarebbe piaciuto anche a Marcella.
Chiamo Fabio, parliamo, mi dice che era meglio vedersi a casa sua, in un paese non lontano.
Avrei conosciuto Clara, lei mi avrebbe visto e vedevamo come fare, se c'era il giusto feeling tra di noi, e come fare a coinvolgere Marcella senza che si accorgesse delle nostre menzogne.
L'indomani invento una scusa con mia moglie dicendo che avrei saltato pranzo per incontrarmi con una persona per lavoro, e quindi in pausa pranzo sarei andato da Fabio e Clara.
Arrivo come d'accordo verso l'una, molto cordialmente mi accolgono, siamo solo noi tre, ci guardiamo con Clara, ci "annusiamo", insomma mi mettono molto a mio agio.
Avevano preparato uno spuntino, un buon bicchiere di bollicine e cosi parliamo.
Fabio, con una scusa si allontana, il tempo che rimaniamo soli, scambiamo qualche parola.
Ci piaciamo. Non ci sarebbero state difficoltà.
Era la prima volta che un uomo mi invitava a casa sua per farmi conoscere sua moglie e vedere se mi sarebbe piaciuto fotterla.
Pensavo però che poi anche io avrei fatto la stessa cosa...
Clara era un tipo di donna diversa dal mio modello, ma non per questo meno piacente...
Era alta, non molto formosa, a parte il seno che sembrava non proporzionato alla sua magrezza, ma era bella in viso.
Occhi chiari, capelli su un castano chiaro chiaro, mani lunghe ed affusolate..
Un parlare fluido, piacevole, insomma andava tutto benissimo.
Lei senza girarci tanto attorno, mi dice: "so tutto di Fabio, di te e di Carlo, ormai non ci nascondiamo nulla, siamo fedeli a nostro modo, ma va bene, tutto fila liscio":
"Tu sei molto carino, penso che se tutto va in porto faremo delle belle cavalcate, perchè a te piace cavalcare, oltre essere cavalcato?".
"Certamente, io sino a pochi giorni fa, cavalcavo e basta, ora ho scoperto che essere cavalcati è piacevole anche".
Ridiamo di gusto.
Nel mentre ritorna Fabio, si compiace nel vederci ridere.
Ora dovevamo studiare come coinvolgere Marcella.
I due personaggi, avevano già studiato tutto.
"Io e te Paolo, ci conosciamo da molto tempo, ci eravamo persi di vista, ci siamo incontrati per caso, ed abbiamo deciso di passare una serata assieme a casa mia":
"Da quando ci conoscevamo?" chiedo io.
"Frequentavamo la scuola calcio del paese, ti sei dimenticato?".
"Si ora ricordo bene".
E giù a ridere.
"Allora ci vediamo sabato sera, mi raccomando, vedrai che poi tutto si incastra per bene ed arriviamo a fare quello che vogliamo e infiliamo nel mezzo anche Carlo".
"Perchè non inviti anche lui" dico io.
"Ci potrebbe essere utile, nello svolgimento delle nostre porcherie".
"Una buona idea, ne parlo con lui e vediamo cosa dice".
Rimaniamo d'accordo comunque per sabaro sera.
Abbraccio Clara, e nel farlo, una scossa mi arriva, cazzo penso, e non l'ho ancora nemmeno sfiorata.
La sera, tornato a casa, recito la mia menzogna, con garbo e senza esitazioni.
"Sai , oggi mi è capitato di incontrare un amico di vecchia data, non ci vedevamo da parecchi anni, mi ha fatto tanto piacere ed anche a lui":
"Dai racconta" dice Marcella.
Io come un alunno all'esame racconto di Fabio, da quanto ci conosciamo, insomma tutto sembrava vero.
"Non era solo, era con la moglie, Clara, mi sembra una brava donna".
"Hanno voluto sapere di noi, dei bambini, e ci terrebbero a conoscerti, anzi se vogliamo possiamo andare a cena da loro, hanno una casetta in campagna, dove si vedono con gli amici".
"Cosi presto, non li conosco nemmeno", provò ad obiettare Marcella.
La rassicuro e cosi accetta senza ulteriori domande.
Il sabato pomeriggio portiamo i bimbi dai nonni, sarebbero rimasti anche la notte e cosi avevamo serata e nottata solo per noi.
Ci prepariamo, e verso fine pomeriggio andiamo dai nostri "amici".
Nei giorni precedenti l'incontro Marcella chiede cosa potremmo portare a loro.
Sicuramente una bottiglia di Passito, di quello che mi faccio arrivare ogni anno da alcuni amici.
Poi Marcella, che è bravissima a fare i dolci, ha preparato un tiramisù da urlo, e cosi arriviamo dai nostri amici.
Un clima molto amichevole fa si che le due donne dopo poco confabulano fitto fitto, ed io e Fabio guardandoci pensavamo a cosa poteva venire fuori.
Fabio per la verità mangiava Marcella con gli occhi, per questo non ero contento, comunque nulla era ancora scontato ed avrei ancora potuto cambiare idea.
La casa dove eravamo ospitati era una figata pazzesca, una casa di una volta all'esterno, con la facciata dove risaltavano le pietre come si usava una volta, all'interno invece tutto molto moderno, caminetto, aria condizionata, un frigo all'americana.
Esternamente un giardino molto curato, ombreggiato da alberi ben tenuti.
Insomma non se la passavano male.
La veranda era meravigliosa, sembrava di essere nel paradiso, veramente un bel posto.
La cena era stata preparata a meraviglia, un ottimo vino ha accompagnato tutta la cena, ed alla fine il dolce di mia moglie ha avuto un successo molto buono.
Si era fatta mezzanotte e quindi eravamo pronti per andare via, loro insistevano per farci fermare a dormire, avevano una stanza degli ospiti già pronta, io lasciai la scelta a Marcella, che gli sembrava di essere troppo invadente, ma dopo varie pressioni da parte di Clara accetta e quindi ci fermiamo a dormire.
L'amicizia si rafforza, era quello che volevano i due nostri amici, per arrivare a portarci a letto.
D'altronde anche io sapevo quello che volevano e quello che volevo anche io.
Si, mi piaceva Clara, ed avrei voluto provarla a letto, ero sicuro che era una che non mi avrebbe deluso.
Ci prepariamo per la notte, ci forniscono asciugamani ed accapatoi e ci ritiriamo nelle nostre stanze.
Neanche a dirlo, la stanza era con un bagno attiguo, manco a dirlo pulito, tutto alla perfezione.
"Cavolo", dice Marcella, "tutto preparato a meraviglia, sapevano già che ci saremmo fermati?".
"Io non conoscevo Clara, ma Fabio si, sempre stato bravissimo, sin da piccolo".
Andiamo a letto, stuzzico un po Marcella, lei ha paura di sporcare il letto, io insisto ed alla fine facciamo l'amore.
Pensando a Clara la scopata è ancora più energica, e Marcella si accorge di questo.
"Senti un po, ti ho visto come ti mangiavi quella gatta morta, stai attento!".
"Si perché tu con Fabio?".
"Si un bell'uomo, ma io ho te e mi basti e mi avanzi".
Si, si, penso io, vedrai come va a finire.
L'indomani mi alzo presto, come mia abitudine, volevo godermi un po di fresco in giardino, lascio Marcella a letto e vado fuori.
Non passa tanto tempo e vedo arrivare Clara, in abiti abbastanza streminziti, con un vassoio con due caffè.
"Anche tu preferisci alzarti presto?" mi dice.
"Io adoro farlo, al contrario di Fabio che dorme più delle lenzuola.
Prendiamo il caffè, sbircio sulle cosce e sul seno di Clara, lei se ne accorge.
"Lo so, vorresti mettere quelle manine qua, a non è ancora ora, un po di pazienza, lascia fare a me".
Dopo un po si alzano gli altri due, facciamo colazione, parliamo un po, facciamo un giro nell'orto, curato dal suocero di Fabio, ci staccano degli ortaggi da portare via.
Ci prepariamo e dopo un po andiamo via.
Malvolentieri. Si stava proprio bene.
La promessa era che sarebbero venuti loro a casa nostra.
Le due donne si scambiano il numero di telefono ed andiamo via.
In macchina chiedo a Marcella cosa pensava.
Lei mi dice che avevo ragione, si era trovata molto bene, sarebbe stato bello curare questa amicizia.
"Certamente, penso proprio sia il caso, sono due belle persone...".
"Ed Clara anche molto carina..".
"Stai attento, è un attimo farti cornuto...".
Carlo non era potuto venire per un impegno di lavoro.
Passano un po di giorni, chiedo a Marcella se si era sentita con Clara.
"Si, si, ci sentiamo molto spesso, stiamo diventando amiche":
Finalmente arriva il giorno che vengono a casa nostra, ricambiamo nel migliore dei modi, certo non avevamo una casa come la loro, ma pur sempre una signora casa, con tanto di terrazzo.
Quella sera, d'accordo con Fabio, avremmo provato, con un po di alcool, ad alzare il tono della serata, volevamo vedere se Clara aveva già cominciato a lavorare su Marcella e dove potevamo arrivare.
Io oramai ero convinto, mi volevo scopare Clara e il sacrificio era quello che Marcella scopasse con Fabio.
Speravo di non dovermi poi pentire di questa mia decisione.
La cena va a meraviglia, le donne alzano il gomito, noi due anche, insomma c'era un'atmosfera di euforia.
Clara ad un certo punto, si alza, mi viene vicino, mi accarezza il viso, si rivolge a Marcella:
"posso baciarlo sulla guancia?".
"Si ma senza sciuparlo, lui è solo mio".
MI da un tenero bacio.
Allora Fabio in tono scherzoso: "brava la mia cara mogliettina, vai cercando altro, non ti basta quello che ti do io?".
Marcella allora, si alza a sua volta, prende Fabio per la testa e le stampa un bacio sulla guancia.
"Cosi ora non ti lamenti più".
Un esplosione di risate.
Terminiamo con ancora qualche amaro, poi come avevano fatto loro, avevamo preparato una stanza e tutti andiamo a dormire.
Io e Marcella non prendevamo sonno, parlavamo, ci dicevamo contenti di quella bella serata.
Poi Marcella dice: "guarda che si vede che ti piace Clara, non fare lo stupido".
"Non posso negarlo, ma anche tu con Fabio non mi sembri dameno".
"D'accordo, d'accordo", dice Marcella,"siamo entrambi colpevoli, Vostro Onore".
Finisce tutto con un bacio passionale e successiva fottuta.
Poi rimaniamo un po rilassati e parliamo ancora.
"Sai, amore", dico rivolto a Marcella, con te l'amore è meraviglioso, ma effettivamente la scoperei Clara".
"Allora, lo stesso posso dire io", risponde.
"Va bene , dormiamo".
Un piccolo sasso nello stagno è stato buttato.
Ci vuole pazienza per arrivare a quello che volevamo noi tre, senza far capire nulla a Marcella.
Eravamo quasi alla mèta.
Ora dormiamo e poi domani vedremo il da farsi.
L'indomani mattina, ricambio il caffè a Clara, che si era seduta sul dondolo in terrazzo.
Si alza, viene al tavolo, prende il caffè, mi prende una mano, guarda che non arrivasse Marcella, se la porta sul seno, e candidamente mi dice:
"Non vedo l'ora che mi metti le tue mani addosso, ti voglio, in qualsiasi modo ed anche abbastanza in fretta".
Ritiro la mano e le dico: "tu, non sai io quanta voglia ho io di scoparti, ma cerchiamo di fare le cose per bene".
"Va bene, ma con Fabio o senza devo farmi chiavare da te, sappilo".
Il tono non ammetteva repliche, ero come un bambino felice.
Ci mettiamo d'accordo per sentirci per telefono.
Nel frattempo si alzano anche gli altri due, tutti assieme facciamo colazione, poi decidiamo di andare a fare un giro in un mercatino che era li vicino.
Giriamo un po tra le bancarelle, mangiamo un panino e beviamo una birra, poi torniamo a casa tutti assieme, ancora un caffè e poi i nostri amici vanno via.
Insomma l'amicizia si rafforzava ed oramai eravamo vicino a raggiungere l'obiettivo di fare lo scambio di coppia, ancora all'insaputa di Marcella.
In settimana Clara sarebbe uscita con Marcella e avrebbe cercato di poter fare si che si avverasse questo nostro desiderio.
Viene il lunedi, chiamo Clara come d'accordo, la "signora" era molto eccitata, voleva scopare a tutti i costi.
Scartate le nostre abitazioni per ovvi motivi, mi dice che aveva la possibilità di una casa di una sua amica, una casa isolata e sicura.
CI accordiamo per il mercoledi pomeriggio.
Non stavo più nella pelle.
In poco più di un mese ero passato dall'essere un fedele marito, ad avere scopato con due uomini ed ora avevo la possibilità di farmi una donna, una calda donna, a quanto mi sembrava.
Un po mi vergognavo, ma l'istinto di scopare un altra donna era forte ed irresistibile.
Aspettavo con molta voglia il mercoledi ed arrivò.
Seguendo le istruzioni di sicurezza arrivo al posto indicatomi, macchina nel retro della casa, Clara era già la.
Quando mi vede, mi viene incontro, e senza esitazioni, mi bacia.
Più che baciarmi mi mangia con la sua bocca.
Se questo è l'inizio, penso io, chissà dopo.
Infatti, non mi da tempo di nulla, mi trascina dentro, mi spoglia come una magia, e senza mezzi termini scende con la bocca e si prende tutto il cazzo in bocca.
Bocca famelica, lingua ineguagliabile, il mio cervello cominciava a fumare, non sapevo neanche dove mi trovavo.
Dopo il primo assalto mi porta in una camera da letto. Mi butta sul letto e torna alla carica.
Io ero come un adolescente che vede una donna la prima volta, imbranato.
Poco a poco rallenta, io allora la accarezzo, sembrava una corda di violino, sobbalzava ad ogni mia carezza.
Mollato il cazzo mi comincia a baciare dappertutto, anche io la mangio tutta.
La bacio sul collo, sulla schiena, sulle gambe ed infine arrivo lì...
Non era bagnata, di più, un lago di odori, sapori forti, una cosa eccezionale.
La bacio, sussulta, gode, gode...
Poi senza mezzi termini, mi dice: "ed ora fottimi, fammi sentire il cazzo, dammene tanto, trattami da zoccola".
La dolce Clara, la bella signora, alla vista del cazzo si trasforma.
Mai cavalcata fu più bella, non lunga ma bella.
Gode a più riprese ed infine anche io godo come non mai.
Ci accasciamo uno sull'altra, abbracciati e ritroviamo un po di tenerezza.
Clara ora sembra calma, mi dice che dal primo momento che mi ha visto desiderava essere chiavata da me, e che in qualunque modo finiva l'eventuale scambio di coppia, avrebbe voluto essere chiavata ma solo noi due.
"Ma perchè, nel caso vada tutto in porto, non posso chiavarti alla presenza di tuo marito?".
"No, non mi posso dare come abbiamo fatto qua prima, qui sono libera e un po più puttana, e tu mi devi trattare da tale".
"Non chiedo di meglio", dico io, e la abbraccio forte forte.
Continuiamo per un ora a fare sesso, in tutte le posizioni.
Allora, mi voglio spingere oltre, e fare quello che con mia moglie non era possibile.
"Sai" dico, "avrei un desiderio".
"Dimmi" risponde,
"Vorrei prenderti alla pecorina, e metterlo in culo, nel tuo bel culo".
Mi sorride, mi prende la faccia, mi accarezza, mi bacia sulla guancia.
"Te lo darò il mio culo, ma non adesso, fai il bravo e lo avrai".
Intanto si era fatto tardi, ci rimettiamo in ordine e andiamo via.
L'indomani, mi dice, avrebbe visto Marcella, e pensava di affondare il colpo.
Le dico di fare lei, che sicuramente era brava, e cosi avremmo scopato ancora.
Passano un paio di giorni, Clara non l'ho sentita, Marcella non mi dice niente.
Mi riprometto di chiamare Clara per sapere qualcosa di preciso.
La sera, a letto, invece, Marcella mi parla.
"Sai, altro giorno ho visto Clara, siamo uscite assieme, e poi mi ha fatto un certo discorso".
"Che discorso?", rispondo io.
"Non so da dove cominciare" risponde.
"Cosa ti ha detto, che non sai da dove cominciare?".
"Non indovinerai mai".
"Allora dimmi, non mi tenere sulle spine".
"Sulle spine, magari sulle tette".
"Che cavolo dici?".
Si avvicina, mi abbraccia e comincia.
"Clara è fortemente attratta da te, ed invece Fabio da me".
"Che Clara mi piace non ci sono dubbi, ma di Fabio non pensavo, ed allora?".
"Insomma per farla breve e togliermi questo macigno dallo stomaco, vorrebbero fare quello che si chiama uno scambio di coppia".
"Cazzo dici", e comincio la scena madre.
"Tu con un altro, e per di più consenziente?".
"E tu cosa dici?".
"Gli ho detto che non avevamo mai preso in considerazione un fatto del genere, e che comunque, senza guastare la nostra amicizia, anche in caso di un nostro rifiuto, ne avrei parlato con te".
"Queste cose mi sembravano strane, non pensavo potessero interessare noi, un giorno, comunque lasciamo perdere tutto, stiamo bene cosi, a meno che....".
"A meno che, cosa?".
"Niente, se anche tu sei d'accordo lasciamo stare, se invece mi solletica il discorso possiamo affrontarlo".
"Sai benissimo che io non ti tradirei mai, quindi se facciamo qualcosa di diverso assieme e siamo tutti e due che lo vogliamo è un altro discorso".
Il discorso di Clara un po aveva suscitato un po di interesse in Marcella, non lo voleva dare a vedere ma era così, ed io, che non chiedevo altro, cerco di approfittare della situazione per farle fare quello che io volevo fare.
"In un primo momento" dico, "mi ha dato fastidio, te nelle braccia di un altro, ma se invece non ti disturba, e anche vedere me nelle braccia di Clara, facciamolo".
"Comunque dobbiamo essere convinti al cento per cento, una volta iniziata questa nostra o loro fantasia si va avanti".
Mi abbraccia e mi bacia.
L'avevo portata dove volevo, ed un po mi sentivo un miserabile.
"Allora poi lo dici a Clara ed organizziamo tutto per bene".
Tutto il discorso comunque ha sortito una certa voglia da parte di mia moglie, e non solo, e la serata finisce con una scopata da urlo, e sicuramente nello scambio avrei visto Marcella come non l'avevo vista prima. Una donna, che magari voleva di più anche da me, ed io non mi sono accorto.
(nella prossima puntata tutto l'incontro a quattro)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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