lesbo
In hotel
di Smithmarcus
03.08.2024 |
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"Ma ora sono arrivati all'hotel..."
L'hotel è decisamente all'altezza delle aspettative. Dotato di ogni comfort, piscina, palestra, colazione di lusso, è l'ideale per trascorrere un weekend nel più totale relax. Roberto, che ha fatto le prenotazioni, ha riservato la super suite a quattro posti, per soggiornare con sua moglie Michela. Purtroppo nella suite non saranno affatto soli. Luisa, la governante di casa, colei che durante il giorno manda avanti la loro lussuosa villa, e Greta, la giovane e spigliata donna delle pulizie, saranno con loro, a turbare costantemente la loro tranquillità.
Ovviamente questo accade perché loro due, marito e moglie, sono sotto ricatto da parte della coppia delle due inservienti. E, fino al momento in cui non riusciranno a trovare qualcosa per potersi liberare da questo fastidiosissimo giogo, saranno costretti ad adeguarsi ai loro voleri, senza alcuna via d'uscita. Il tragitto aereo, per esempio, è stato un vero strazio (vedi: Servitù Ribelle – Il Viaggio): Roberto lo ha dovuto fare tutto con una cinghia che gli stringeva dolorosamente cazzo e palle, Michela, invece, notoriamente donna di grandissima classe, è stata obbligata a indossare capi di abbigliamento pressoché osceni, e ha subito le attenzioni pesanti delle due perfide aguzzine, culminate in un fradicio orgasmo, causato dal piedino malizioso della hostess di volo.
Ma ora sono arrivati all'hotel.
"Sentite, Luisa...Greta...mi appello alla vostra sensibilità. - tenta di mediare subito Michela non appena entrano nella elegante suite - Siamo in una bella città, godiamoci questi due giorni di soggiorno. Possiamo convivere pacificamente, e stare bene tutti, pure rimanendo ognuno per conto proprio. Soprattutto lei, Luisa...lavora da noi da quasi dieci anni, è una persona di famiglia ormai. Sa bene che problemi economici non ne esistono, vi offriremo le cene nei ristoranti top della città, tour guidati e tutto ciò che vorrete. Ma vi chiediamo solo di...lasciarci in pace. Sessualmente, intendo."
"Oh! Tour guidati...Lasciarvi in pace sessualmente! Questo intende, signora Michela! - ripete divertita Luisa – Capisco..."
Così dicendo la governante prende posizione nella poltrona con braccioli, con la postura di una regina, accavallando le gambe e continuando a fissare la donna, sorridendo.
"Sì, volevo...volevo chiedere proprio questo..." prosegue Michela, un po' intimidita dal tono, dall'atteggiamento sprezzante della governante e dal suo sguardo, tagliente come una lama.
"Greta! - dice Luisa in tono imperativo – Ti dispiace spogliare la signora Michela? Completamente. Forse se ripetesse la richiesta, nuda e in ginocchio davanti a me, potrei essere più accondiscendente nei suoi confronti."
"Ma certo Luisa! Non vedevo l'ora." annuisce Greta con un entusiasmo che non fa presagire nulla di buono.
La ragazza delle pulizie, molto divertita, si avvicina alla imbarazzatissima Michela, e le sfila subito la canottiera bianca, e la lunga gonna aderente. Costretta a non indossare alcun indumento intimo, Michela, in un attimo, è già nuda. Arrossisce in volto, il suo sguardo è fisso a terra, si sente profondamente in difficoltà. Preda di quelle due donne, ancora una volta. Il silenzio delle due, i loro occhi che la fissano, la presenza di suo marito che non fa nulla per intervenire, la fanno sentire completamente indifesa e inerme.
Greta percepisce il suo disagio e gioca con lei, sfiorandole la schiena, e scendendo fino al suo culo sodo e rotondo. Michela avverte la classica sensazione di pelle d'oca, e i suoi capezzoli diventano subito enormi e turgidi. Mentre la vergogna la invade, sente un indiscutibile brivido di eccitazione. Inconfondibile. Ma spera che nessuno se ne sia accorto dentro la suite.
"Allora, signora Michela? Vuole inginocchiarsi, e ripetere la sua richiesta?" parla Luisa.
"Io...io..." esita lei timidamente.
Il suo orgoglio le impedisce di mettersi in ginocchio, nuda, di fronte alla governante di casa, ma sa benissimo i rischi che corre a ribellarsi a un ordine di Luisa.
"Devi strisciare, cagna." la insulta Greta, insolente, senza nessun rispetto.
Roberto sente nuovamente il suo cazzo crescere nei pantaloni.
"Fatti rispettare, tesoro!" la incita.
Così, in un attimo di coraggio, Michela guarda la arrogante ragazza delle pulizie, e, rifiutandosi di inginocchiarsi, si volta e le risponde seccamente:
"Vaffanculo ragazzina, ok? Mi hai rotto! Io non mi inginocchio!" la sfida è lanciata.
E ovviamente è un gravissimo errore. Subito, Greta le rifila due sculaccioni molto forti sul culo nudo, lasciandole i segni rossi delle cinque dita sulla pelle candida. Quindi le strizza i capezzoli turgidi, non lasciandole nessuno scampo. Sopraffatta dal dolore, in un attimo, Michela crolla immediatamente a carponi, sconfitta molto facilmente, fra le risate umilianti di Luisa e di Greta.
"Oggi vedo la nostra gran donna davvero indisciplinata, vero Greta?" chiede la governante.
"Sì, molto. Però rimane sempre così...vulnerabile." risponde la ragazzetta, molto tronfia dal successo avuto nel confronto fisico.
"Forse dovresti darle una bella lezione, che so, un po' di sculaccioni forti."
"No, no! Aspettate...ok..." tenta di scusarsi Michela, ma il piede di Luisa, avvolto dal collant, le entra subito completamente in bocca, mettendola a tacere.
"E sta decisamente parlando troppo." commenta freddamente la governante, mentre col piede spinge ancora più a fondo dentro la bocca di Michela, che può solo emettere suoni gutturali e scomposti. In un attimo Greta esegue l'ordine e inizia a colpire i glutei sodi della donna, facendola gemere a ogni schiaffone.
Roberto, in piedi, sente il suo cazzo letteralmente esplodere. Greta continua per un minuto abbondante a percuotere il culo di sua moglie, e, per lui, sentirla mugolare a ogni colpo è una cosa irresistibile.
Luisa, sempre comoda sulla sua poltrona lo vede con lo sguardo di una bestia vogliosa di godere, e gli chiede di avvicinarsi.
"Oh Roberto! La tua Michela è davvero un disastro! Non ce la fa proprio..." ride Luisa.
"In effetti la immaginavo un po' più...resistente. Mi ha deluso, sai?" risponde lui, avvicinandosi.
E immediatamente lei gli slaccia il pantalone. Il suo cazzo è di dimensioni notevoli. Luisa lo osserva e apprezza. Quindi comincia a maneggiarlo.
Ma nel frattempo Greta sta completando la punizione per l'insubordinazione di sua moglie. La prende per i capelli, la risolleva da terra, e la scaglia brutalmente sul lettone matrimoniale. Quindi le si getta sopra, sdraiandosi sopra di lei, che è nuda totalmente. Le afferra i due polsi, bloccandoli sopra la testa, prima con due mani, poi con una sola, in modo da averne una libera. Michela scuote la testa, sgranando gli occhioni azzurri, terrorizzata. Sa che quella ragazzetta, pure se più piccolina fisicamente, è più forte di lei, e può farle tutto ciò che vuole. Lo ha già sperimentato. E non può negare che questo la ecciti, anziché portarla a una reazione.
Greta infatti ride perfidamente. E subito affonda la bocca su un capezzolo, prendendolo tutto fra le sue labbra.
"Oddio, no!" sobbalza Michela.
Ma la ragazzina comincia a succhiare, prima forte poi più dolcemente. Il capezzolo è turgido e gonfio, le manda stimoli di eccitazione devastanti. Michela, sconvolta, sente letteralmente di impazzire. Tenta di controllarsi, ma le scappa un grido sommesso. Prima. Poi urla senza ritegno. Greta la incalza, col ginocchio si insinua fra le sue cosce, distruggendo ogni sua resistenza. Per un attimo lascia il capezzolo, e la guarda in faccia con grande soddisfazione. Si rende conto perfettamente di averla in pugno.
"Apri la bocca, troia." le ordina.
Michela, eccitata e sfinita, titubante, si morde il labbro inferiore, e poi esegue. E la ragazzina le fa colare la sua saliva dentro con grande precisione. Quindi inizia di nuovo a succhiarle avidamente l'altro capezzolo.
"Oh, maledizione! No! - strilla Michela – Ti prego...Così mi fai morire!"
Ma quella non le risponde nemmeno. E' davvero una grande artista in ciò che sta facendo. Alterna suzioni dolci e leggere, a tirate più forti e decise, facendole mancare letteralmente il respiro.
Dalla bocca di Michela escono ormai solo suoni inarticolati.
"Credo che Greta ti restituirà tua moglie a brandelli, caro Roberto. - osserva divertita Luisa, continuando sempre a manipolargli il cazzo duro come una sbarra di metallo. - Ma se vuoi posso fermarla. Che ne dici? Vuoi che la interrompa?"
"Mm...no. Direi proprio di no. Si merita questo trattamento." risponde lui.
"Già. E' la giusta punizione per la sua boria e per la sua debolezza, al tempo stesso." sibila Luisa, divertita, dandogli un bacio sulle palle.
"D'altra parte se non riesce a resistere a una ragazzina...non resta che godermi lo spettacolo." conferma lui, ansimando.
"Oh bravo! Finalmente ammetti che ti piace, maiale!" ride con complicità, la governante.
E lui non potrebbe dire diversamente, eccitato come una bestia nel vedere la loro ragazza delle pulizie che succhia con avidità i capezzoli ipersensibili di sua moglie. Ormai non ha nemmeno bisogno di tenerle bloccati i polsi. Michela si è arresa definitivamente. Ansima senza ritegno, cercando di coprirsi il volto con gli avambracci, mentre la bocca di Greta passa da un seno all'altro, alternando ancora una volta morsi leggeri a succhiate, e lavorando con la linguetta a titillare la punta ipersensibile delle sue tette o a circumnavigare l'areola. Maliziosamente la coscia della ragazzina sfrega sulle parti genitali, premendole sul clitoride e dando ulteriori scosse e brividi.
Luisa, comodamente adagiata in poltrona, si gode l'intenso dominio sessuale della donna che per diverso tempo ha dovuto chiamare 'signora', anche se era più giovane di lei, contemporaneamente giocando con il cazzo e con le palle di Roberto. La sbarra di lui non cede di un millimetro.
"Ehi, Greta! Sei fenomenale!" commenta lui, ormai schierato con le due maliziose inservienti.
"Se continui così la nostra gran donna inonderà presto tutto il lettone!" ride con scherno la governante.
"Hai sentito cagna? Vuoi bagnarci tutto il letto? Vuoi che ti faccia godere? Rispondi, lurida schifosa." incalza la giovane, fissando Michela negli occhi azzurri.
Lei scuote la testa, rossa in viso e sudata. E' combattuta tra la sua dignità personale, ridotta ai minimi termini, e il suo corpo che le chiede solo di arrivare all'orgasmo. Non sa cosa rispondere. Capisce di avere perso ogni rispetto da parte di suo marito. Odia la sua stessa debolezza, ma l'eccitazione la invade con troppa forza.
I suoi capezzoli, rossi e gonfi le mandano scosse elettriche irresistibili, che arrivano dirette alla sua fica bagnata. Greta lecca le sue labbra socchiuse, senza dargli respiro.
"Forza troia, - le sussurra sottovoce – lo so che vuoi godere come la cagna che neghi di essere..."
"No...no, io...io..." farfuglia lei.
"Guarda come piace al tuo bel maritino ciò che ti sto facendo. Scommetto che ti eccita a bestia vedere quanto gli fai diventare duro il cazzo quando la tua padroncina ti mette in riga mostrandoti quanto sei cagna."
Le parole di Greta sono coltellate per l'autostima di Michela, ma anche incredibilmente stimolanti sui genitali. Una parte di sé non riesce a credere a ciò che si sta facendo fare, ma è una parte ormai sempre più piccola, ormai quasi cancellata dagli impulsi che le arrivano dalle zone intime, che sono letteralmente un lago.
"Oh Greta..."
"Vuoi dirmi qualcosa? Sei troia e schiava." e ancora le sputa in bocca. Michela accoglie nuovamente la saliva della sua vincitrice. Ha un sapore dolcissimo e caldo. Ormai i brividi di piacere le arrivano devastanti.
"Ti prego...Greta..."
"Mi preghi di cosa, cagna schifosa?"
E dicendo così, Greta riprende ad accanirsi sui capezzoli rossi e gonfi di Michela, che lascia partire solo un urlo scomposto.
"Di cosa mi preghi, troia?!?!" le grida più forte, sputandole ancora in faccia, la ragazza delle pulizie.
"Di farmi....di farmi....GODERE!!!! TI PREGO!!!" Michela abbandona ogni residuo di dignità, arrivando a supplicare la perfida ragazzina.
"Lurida puttana." le sussurra Greta.
E all'improvviso si alza, con un sorrisino diabolico stampato sul viso, lasciandola lì, sfinita e delusa, senza portare a compimento l'opera.
"Che...fai?" balbetta Michela guardandola, sgranando gli occhioni con aria interrogativa. E' quasi spaventata da quanto il suo corpo le chieda di godere. Arriverebbe a supplicare strisciando per quell'orgasmo.
"Tu godrai quando lo decideremo noi, cara." interviene Luisa.
"No, vi prego...non lasciatemi così...ho...ho bisogno di venire...ora...vi prego..." implora Michela.
"Tesoro, ma che dici? - si intromette Roberto, severo – Abbi un po' di amor proprio!"
"Credo che tuo marito apprezzi l'educazione che ti stiamo impartendo. Non trovi? Guarda che bel cazzone che ha. Avvicinati!" dice Luisa, con l'uccello di lui in mano, umiliandola ancora di più.
Michela non ha alcuna voglia di obbedire, ma Greta, ancora una volta, le afferra i capelli, costringendola a gattonare proprio fino a sotto le gambe di suo marito. Ormai si sente un giocattolo nelle mani della ragazzina.
"Sei un bastardo!" mormora lei a denti stretti, notando l'erezione di lui.
"Te lo meriti, tesoro. Ti sei rivelata una cagna in calore. Pensavo fossi un po' più tosta." ribatte Roberto.
Luisa continua a muovere la mano su e giù, e, tempo dieci secondi, lui viene copiosamente. La governante orienta il suo cazzo in modo che il liquido finisca tutto sulla faccia di sua moglie.
"Bravo davvero!" sorride Luisa alzandosi, e baciandolo in bocca.
Poi guarda verso di lei, inginocchiata a testa bassa, col viso da cui cola lo sperma di lui. La governante nota un piccolo particolare.
"Oh guarda, Michela! Una bella goccia del suo sperma è caduta sul pavimento! Leccala. E ingoiala. Subito." l'ordine è perentorio.
E' estremamente degradante. Lei guarda Roberto sperando ancora una volta in un suo intervento. Ma dal suo sorrisino stanco e appagato capisce che da lui non avrà nessun aiuto. E sa che sarebbe inutile tentare di resistere a quelle due. Inutile e doloroso. Quindi estrae la lingua e lecca per bene il pavimento, raccogliendo la goccia di sperma, e leccandosi le labbra, per far vedere di averla ingoiata.
Per enfatizzare il suo dominio, Luisa le mette un piede nudo sulla testa, premendola a terra., e costringendola a stare così, con la faccia sul pavimento e col culo all'aria per un minuto buono. Le due la osservano soddisfatte. Hanno una schiava, anche se un po' tendente alla ribellione. Ma educarla sarà molto divertente, oltretutto con la collaborazione di suo marito.
"Alzati, puttana, e vai a farti una doccia che fai schifo. Ho caldo. E quindi ho voglia di portarti a fare un giro nella piscina all'aperto dell'hotel." ordina Luisa.
"Ma...possiamo...possiamo andarci domani...adesso sono stanca..." obietta Michela timidamente.
"Ora. Ho bisogno di rinfrescarmi prima di cena. E voglio che tu mi accompagni. E' tassativo." la zittisce la governante, sotto lo sguardo accondiscendente di Roberto, che annuisce.
A testa bassa, la gran donna si avvia verso il bagno, ben sapendo che la sua sofferenza è appena iniziata. Oltretutto le è rimasta addosso una gran voglia, quella che prima non ha potuto sfogare in nessun modo. Un pensierino le attraversa la testa. Quasi quasi, sotto la doccia...
"Ah, Michela! - la richiama subito la governante Luisa – Quando sarai nella doccia, non osare toccarti sotto l'acqua, troia che non sei altra, capito? Se no prenderai altri schiaffi fino all'alba. Molti schiaffi. Potrai godere solo quando lo vorrò io. Chiaro?"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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