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Cristiana e Giulia - Schiava e più schiava

31.03.2025 |
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"E infatti, botta dopo botta, raggiungono l'orgasmo in modo sostanzialmente simultaneo, dopo solo pochi secondi, urlando scompostamente..."
Alla porta vediamo una signora alta, con tacchi alti, e con un soprabito elegante. Cristiana, la padrona di casa, profondamente umiliata, la invita a entrare con sguardo basso a terra. Fino a pochi istanti fa è stata oggetto di ogni genere di abuso sessuale da parte di Giulia, la mia compagna, che voleva fare pagare caro una scopata traditrice fra noi. Ha subito ciò che non aveva mai subito nella sua vita, e ora è costretta a presentarsi a una sconosciuta alla porta, mostrandosi completamente nuda, e sporca di umori sessuali di vario tipo.
"Sono Daniela – si presenta la sconosciuta – vedo che hai avuto una serata molto difficile..."
"...io...io..." balbetta confusa Cristiana.
Vorrebbe scomparire, nascondersi. Eppure sentirsi così indifesa e in difficoltà, davanti a una donna misteriosa le trasmette dei potenti impulsi sessuali. Cerca di scacciarli.
Si chiede per quale motivo quella donna sia lì, a casa sua, e cosa voglia da lei. E ovviamente ce lo chiediamo anche io e Fabrizio, suo marito, seduti comodi nel divano.
"Povera cucciolona, - le dice la nuova arrivata – quella monella di Giulia ti ha maltrattato eh...Hai delle tette davvero grandi e sode..."
E così dicendo le sfiora appena un capezzolo, stretto in micro elastici dolorosi, facendola sobbalzare ed emettere un gemito.
"Hmm, che sensibile..." commenta la donna, cominciando a levarsi il soprabito.
Ammirando il suo vestiario, noi due uomini rimaniamo oggettivamente sorpresi.
Daniela infatti, veste dei lunghi stivali neri fino a mezza coscia, nessun indumento intimo, un reggicalze nero, e un bustino con le stecche che ne costringe il ventre, evidenziando il bel seno nudo, con capezzoli neri e appuntiti che emergono dalle coppe che portano dei piercing a barretta. E' biondissima, quasi bianca, e i suoi capelli sono decisamente corti. La particolarità è che dalle grandi labbra pendono degli anelli che gliele tengono aperte e dilatate all'estremo.
Giulia la osserva affascinata. Ha sempre amato l'indipendenza femminile, e quel genere di libertà le piace da morire. Cristiana è un po' più conservatrice nelle idee, e la guarda molto intimidita, anche per le proprie oscene condizioni. E anche perché la Dama ha in mano un frustino rigido. E sembra proprio voler prendere in mano la conduzione della serata.
"Tutti a tavola, signori! Direi che è ora! - ordina. - Tu no! Tu vieni qui vicino a me. E inginocchiati."
Gli ultimi comandi sono riferiti alla povera Cri. Anche la nuova arrivata sembra averla già opzionata come schiava. Ci guardiamo con Fabrizio, come a chiederci se obbedirà agli ordini, o se mostrerà un minimo di orgoglio residuo.
Sembra essere quest'ultima la scelta. Infatti Cri arriva di fronte alla donna, e con espressione sofferente ma piena di orgoglio, le dice:
"Chi credi di essere tu, per venire in casa mia a darmi degli ordini?"
Ma naturalmente questa resistenza è assolutamente solo di facciata. Infatti Daniela, le affibbia una scudisciata non forte, ma secca e decisa sul seno grosso e ipersensibile, facendole emettere un mugolio di dolore, e facendola subito crollare in ginocchio.
"Wow, tesoro! Sei davvero una dura!" ride divertito suo marito.
Ma la verità è che siamo entrambi molto eccitati nel vederla conciata così.
"Io sono la Dama, cagna, la tua Padrona. Farai bene a ricordartelo nel prosieguo di questa serata. Non osare più ribellarti." le dice Daniela.
E così facendo le applica un collarino, con tanto di guinzaglio. Lei non ha il coraggio di rispondere nulla, e si lascia tirare come un animale domestico, dietro la sua nuova Padrona. Sente la sua figa inumidirsi. Tenta di scacciare via l'eccitazione, ma è davvero difficile.
Molto incuriositi ci accomodiamo a tavola.
Alla Dama non sfugge sicuramente come Giulia, la mia donna, indossi solo una maglietta leggera, ma sia completamente nuda di sotto. Nessun indumento intimo, né su né giù. E ovviamente non le sfugge nemmeno che Cristiana abbia un plug anale infilato nel suo opportuno buchetto.
"No, direi proprio che non ci siamo..." afferma però un po' delusa.
Sorpresi ci chiediamo perché. Tutti la guardiamo curiosi.
"Questo plug non va davvero bene - dice senza ammettere repliche - va cambiato."
Mentre noi assistiamo ammirati, risolleva Cri da terra, sbattendola sul tavolo. Tutti possiamo notare che, nonostante il tentativo di dissimulare, la padrona di casa sia eccitatissima nel venire maltrattata pubblicamente da una vera padrona esperta.
"Cosa...cosa mi vuoi fare..." biascica in modo patetico.
"Zitta. - le dice Daniela premendole la faccia sul tavolo – Tira fuori la lingua."
Osserviamo come, completamente soggiogata, esegua l'ordine, e cominci di sua spontanea volontà a leccare piatti, e tovaglioli.
"Brava cagna. - prosegue ancora la sua nuova Padrona – Leccali bene, perché il tuo posto non sarà a tavola con noi."
"N-no?" chiede Cri spaventata e un po' eccitata.
"No." sottolinea Daniela.
In un attimo le estrae il plug dal culo, facendola sobbalzare con un gemito acuto. Quindi Cristiana sospira di sollievo, pur sentendosi il buchetto di dietro completamente dilatato.
"Giulia! - ordina – Apri la mia borsa e prendine un altro. Lo troverai facilmente."
Rimango sorpreso nel vedere la mia donna che, senza rispondere nulla, accetta quel comando, e si adegua alle disposizioni di Daniela. Forse la serata stava prendendo una piega nuova. Ma molto interessante. La Padrona rivolge un'occhiata alla mia compagna, mentre prende l'oggetto dalla sua borsa, e si lascia sfuggire un compiaciuto sorrisetto. Secondo me ha apprezzato le chilometriche cosce di Giulia, o il suo bel culetto rotondo. Comunque penso che, se la mia donna si ritiene al sicuro, si sbaglia davvero di grosso, la Dama le ha messo gli occhi addosso.
Ma intanto, con delicatezza, la Padrona inserisce il nuovo plug nell'ano di Cristiana, che sobbalza incredula. Le manca quasi il respiro.
"Ommioddio...." si lascia sfuggire.
Si rimette in posizione eretta. Il nuovo oggetto è più grosso del vecchio, ed è luminoso. Ma soprattutto, è vibrante, mediante un telecomandino.
Con un sorriso complice, Daniela passa proprio il telecomandino a Fabrizio.
"No, Fabri...amore ti prego, non farlo..." supplica Cristiana, vedendo suo marito che lo studia, capendo come farlo funzionare..
E naturalmente, nonostante le suppliche di sua moglie, lui schiaccia il pulsantino, attivandolo immediatamente.
Il plug inizia a vibrare, e lei a urlare.
Io, Giulia e Fabrizio, assistiamo ipnotizzati, con gli occhi sbarrati. Cristiana immediatamente crolla a quattro zampe per terra, ansima e geme come non l'avevamo mai sentita fare prima. Il suo seno extra large balla senza controllo. Spalanca la bocca cercando di prendere aria, di respirare, ma istintivamente le viene fuori un grido. Sta per sopraggiungerle, rapido, un orgasmo anale, spalanca gli occhi in preda al piacere.
E in quel momento, Fabrizio schiaccia il pulsante, arrestando la vibrazione, con un sogghigno. Evidentemente si sta divertendo a tenere sua moglie, la traditrice, in questo stato di piacere devastante, ma senza farla arrivare a godere.
Vedo Cri, infatti, piegare la testa, sfinita e delusa, ansimando. E' letteralmente sconvolta, i capelli le coprono la faccia dalla vergogna.
"Bravo Fabrizio, tua moglie se lo deve guadagnare l'orgasmo. - approva la Dama soddisfatta – Ora procederà sotto il tavolo, e comincerà a leccare per bene Giulia, a partire dai piedi, fino a salire. Sono stata chiara, Cristiana? Schiava?"
"S-sì, Padrona..." annuisce lei, piegata completamente ai voleri della donna.
Gattonando si infila sotto il tavolo. Non resistiamo alla tentazione di guardare, e anche io e Fabrizio, con la testa, sbirciamo quello che avviene sotto. La schiava, padrona di casa, ma ormai sottomessa a tutti, comincia a leccare l'alluce della mia compagna, poi tutto il piede, entrando anche fra le dita. Quindi sale lungo il polpaccio, fino al ginocchio, poi in mezzo alle cosce. Giulia è eccitatissima.
"Oh cazzo! - si lascia sfuggire – Così, da brava, leccami tutto, schiava...sei una proprio una troia! La mia troia, amica!"
Tiro su la testa, per vedere l'espressione di piacere di Giulia, mentre Cri le inizia a leccare la figa, ma vengo colpito da una nota di disaccordo nel viso della Padrona. Che infatti si avvicina alla mia donna. Ma Daniela è in piedi, mentre Giulia è seduta. La Padrona le afferra i capelli. La mia compagna sgrana i suoi bellissimi occhi verdi. Daniela la bacia nelle labbra carnose. Giulia non si sottrae al bacio, ma non avrebbe potuto farlo neanche volendo, tenuta salda per i capelli. La lingua della Padrona penetra nella sua bocca, e la esplora per qualche secondo. Non avevo mai assistito alla mia compagna limonata davanti ai miei occhi. E' stato molto eccitante, devo ammettere.
"Apri la bocca." le ordina Daniela.
Giulia sembra decisamente succube di lei. Anche indebolita dal fatto che sotto il tavolo, la sua cara amica le stia intensamente leccando il clitoride. La vedo in completo stato confusionale. Esegue l'ordine, aprendo le sue labbra, come Daniela le ha comandato. E non appena lo fa, la Padrona ci sputa dentro, facendole colare una corposa goccia della sua saliva calda. La mia compagna deglutisce, senza fiatare, in segno di sottomissione. Ma non riesce a concentrarsi. Sotto il tavolo, Cri, la sta portando al piacere. Inesorabilmente. I suoi piccoli capezzoli sono turgidi e appuntiti.
"Ricordati che la Padrona sono io. E gli ordini alla schiava li do io. Capito?" la incalza Daniela.
"...io...io...sì, ok, Padrona..." annuisce remissivamente.
Wow!
La vedo sottomettersi, e contemporaneamente avvicinarsi al piacere, che si fa largo sempre più intenso.
Non resiste che qualche secondo, ansima sempre più forte, e poi esplode in un orgasmo devastante. Per un momento rimane quasi esanime, abbandonandosi sullo schienale della sedia. La ammiro. Schiava sottomessa mi fa ancora più sesso, non ho dubbi.
Ma immediatamente, la Dama riprende il comando delle operazioni.
"Schiava, vieni fuori da sotto il tavolo! - ordina a Cristiana – Ma sempre camminando a quattro zampe. Tu sei la cagna."
Cri esegue. L'umiliazione di venire trattata come un animale domestico, in casa sua, davanti a suo marito e al suo amante, la fa letteralmente bagnare.
"Vai alla mia borsa. - prosegue – Prendi il plug tolto dal tuo culo, e l'ovetto vibrante. E portali qui."
Docilmente Cristiana si avvia verso la borsa, come le è stato comandato. Gattonando, sente le sue cosce bagnate strofinarsi. La voglia di toccarsi è enorme.
"Giulia, tu inginocchiati davanti a me." dispone Daniela perentoria.
E così dicendo si siede nel divano, comodamente, spalancando le cosce, e mostrando la sua figa, larga, tumida ed eccitata. La mia donna, soggiogata ormai tanto quanto Cristiana, si mette a carponi, e con una camminata a quattro zampe, sinuosa, giunge fino ai piedi della Padrona.
"S-sono qui..." balbetta timidamente.
"Ora leccamela." comanda la Dama.
Giulia è riluttante. Non ha mai leccato un sesso femminile. Non è certo una donna che ha problemi a sperimentare, e la cosa sicuramente un po' la incuriosisce, ma farlo in pubblico le crea probabilmente qualche inibizione.
"Muoviti." le dice la Padrona.
Allora lentamente lei si avvicina, e comincia a baciarle le grandi labbra. Prima con delicatezza, sfiorandola appena. Poi esplorando l'interno con la lingua. Daniela è bagnata, chiaramente, e la lingua della mia donna scorre davvero bene. Quando raggiunge il clitoride, le sfugge un sommesso mugolio. Giulia si impegna, e ha un discreto talento nell'uso della bocca, devo dire. E' molto concentrata, quando all'improvviso, da dietro, sente una presenza. Due mani le sfilano la maglietta, lasciandola completamente nuda. Il suo seno è piccolo, e i capezzoli appuntiti e sensibili. Le mani da dietro glieli sfiorano e glieli temperano. Sobbalza, gemendo eccitata. E continua a leccare ancora con maggiore impegno. Sta facendo un lavoro sopraffino, e la Padrona se ne compiace.
Quindi sente una bocca leggera e carnosa leccarle dolcemente l'ano, nella zona intorno al buchetto, inumidendola decisamente. Sa benissimo che a fare ciò è la sua odiata amica e rivale. Ma in questo momento non ha la forza di opporsi. Frastornata, si concentra sul sesso della Dama, ma non è semplice resistere all'eccitazione. Soprattutto perché, all'improvviso, sente qualcosa di ingombrante profanarle il buchetto dell'ano. Spalanca gli occhi, sotto shock. Per un secondo si volta, staccandosi dalla passera della Padrona, e guarda furiosa Cristiana, quella traditrice. E' stata lei a infilarle il plug nel posteriore.
"Brutta stronza! - le strilla Giulia – Mi hai fatto male! Già ti odiavo prima, figurati ora! Sono vergine lì dietro..."
"Oh, pure io lo ero, tesoro...e per quanto riguarda l'odio...beh, dopo tutto ciò che mi hai fatto, hai anche il coraggio di parlare?" ribatte Cri, altrettanto incazzata.
"Quando finisco qui, io ti...io ti..." fa Giulia.
"Oh andiamo... - ridacchia Cristiana, muovendo impercettibilmente il plug nel suo ano – all'inizio sembra che ti sfondi, poi piano piano lo apprezzi, non è vero? E scommetto che sei ancora più troia di me..."
La mia compagna non sa proprio cosa rispondere. La sua ex amica sta toccando i tasti giusti, i suoi punti fragili. Vorrebbe forse reagire, odia subire, proprio da lei. Ma la Dama non gliene lascia il tempo. Dolcemente le mette una mano sui capelli, accompagnando nuovamente la sua testa fra le gambe, e forzandole la bocca sulla propria figa bagnatissima.
"Non perdere di vista l'obiettivo principale, tesoro. Leccamela. Stavi andando davvero alla grande." le dice Daniela, senza ammettere discussioni, ricordandole quali sono i ruoli e le priorità.
Giulia sente il suo culo iper dilatato, una sensazione completamente nuova. Ancheggiando il plug si sistema meglio, regalandole una strana potente eccitazione. Ma Cristiana non ha finito. Infatti, approfittando del fatto che la mia donna sia impegnata, e non possa in alcun modo fare nulla, le infila anche l'ovetto vibrante nella figa umida.
"Oddio, no, maledetta...che cazzo fai...io ti ammazzo..." mormora lei, avvertendo che l'odiata ex amica le abbia inserito qualcosa nel sesso. Si sente sempre di più allo sbando, sottomessa e senza alcuna possibilità, se non quella di essere dominata.
Cristiana, dopo aver subito di tutto da lei, ora si sta semplicemente godendo la vendetta. Senza aggiungere nulla si avvicina a me, e mi consegna il telecomando dell'ovetto, sorridendo.
"Il destino della tua vendicativa compagna è nelle tue mani, caro..." mi dice ammiccando.
Non resisto nemmeno un attimo. E lo aziono subito.
Giulia protesta, ma, con la faccia sprofondata nella passera della Padrona, le escono solo dei suoni confusi e gutturali. Si capisce che è sconvolta, ma continua a leccare, sempre più intensamente, e questo aumenta in modo esponenziale l'eccitazione della Dama.
"Sei una troia stupenda..." le sussurra infatti Daniela, mentre con i tacchi degli stivali le batte sui glutei rotondi, come a volerla stimolare a non calare il ritmo.
E lei, non lo diminuisce per niente. Eccitatissima anch'essa dalle vibrazioni dell'ovetto, porta all'orgasmo la Padrona che le bagna completamente bocca e viso dei suoi umori. Giulia è sfinita, la vedo gemere e ansimare a terra. So che sta per venire anche lei. E quindi spengo immediatamente la vibrazione. Non è il momento di farla godere. Deve soffrire un po'.
Riprendendosi dall'intenso orgasmo, la Padrona, con un leggero calcetto la spinge via, buttandola schiena a terra. La mia compagna è distrutta, dal lavoro fatto e dalla eccitazione inappagata. Il suo corpo lungo e snello, giace esausto sul tappeto. Ma il supplizio per lei è solo all'inizio. Apre i suoi meravigliosi occhioni verdi, e vede sopra di sé la sagoma della Padrona, che torreggia in piedi con le gambe aperte. Naturalmente non ha alcun indumento intimo. Giulia realizza immediatamente che la figa della Dama è giusto allineata con la propria faccia, e capisce con terrore che, se volesse, quella donna potrebbe anche pisciarle in faccia. E dopo un secondo, la sua paura si trasforma subito in realtà. Daniela lascia fluire la sua orina sullo splendido viso della mia compagna senza nessun rispetto.
"Apri la bocca." le ordina. Vuole che assaggi la sua pioggia dorata, che incredibile umiliazione.
Vedo il bel viso di Giulia inondato dagli schizzi del piscio della Dama. Vedo che cerca inizialmente di voltare la faccia, ma non appena la Padrona fa schioccare il frustino con precisione sui suoi sensibili capezzoli, una, e poi due volte, spalanca la bocca, accogliendo il liquido giallastro e trasparente dentro.
"Ora sì che sei ufficialmente mia..." sorride la Dama, soddisfatta.
Cristiana se la ride. E' ormai evidente che fra le due sia guerra aperta, e l'una non può che compiacersi delle disgrazie dell'altra.
Giulia si risolleva, scuotendosi. Non riesce a credere di avere bevuto il piscio di un'altra donna. Rimane a carponi senza dire nulla. Un ovetto vibrante davanti, un plug nell'ano, costretta a leccare la figa della Padrona, che le ha pure urinato in faccia e in bocca...aveva iniziato la sera, per dominare Cristiana, e umiliarla, in modo da farle pagare di essersi scopata me, ossia il suo uomo, e invece stava finendo più schiava di lei.
Ma ciò che non ha minimamente considerato è che Cristiana è proprio dietro di lei. E indossa uno strap-on doppio, con un estremità che penetra sul davanti chi lo indossa, e un'altra più piccola, destinata al buchetto anale della vittima. In ogni caso, senza avvisarla, Cri le sfila il plug dal culo, facendola sobbalzare. Noto che stia acquisendo una certa autorità, e che i ruoli fra le due si stiano ribaltando.
"Ohh, ma che cazzo..." esclama Giulia sorpresa.
Ma prima che possa completare la frase, l'ex amica la penetra nell'ano. La mia compagna spalanca gli occhioni verdi, e caccia un urlo. Cristiana le afferra i capelli, tirandole con forza la testa all'indietro. Vuole decisamente farle pagare tutto ciò che è successo prima. Ma forse vuole anche togliersi la soddisfazione di sottomettere per una volta la compagna dell'uomo con il quale ha avuto un rapporto sessuale. Quindi la fotte nel culo con cattiveria, eccitandosi da morire nel farlo, visto che il fallo è doppio, e penetra pure lei.
Ogni colpo corrisponde a un urlo di Giulia.
"Aahh...maledetta....aahh...m-me la paghi...aahh...ti odio stronza....aahh..." strilla.
"Che paura che mi fai, Giulia..." la sfotte l'altra, sentendosi in completo controllo.
"Aahhh maledetta, lasciami...oddio..." la mia donna è combattuta tra dolore, umiliazione e fortissimo piacere.
"Sei la mia cagna, troia." la offende Cri, gustandosi il momento.
I colpi sono sempre intensissimi, la sta stantuffando senza pietà. Ma Giulia non può nasconderlo. E' eccitatissima. Gli strilli diventano presto gemiti. E subito dopo gemiti di piacere. Ansima, farfugliando cose senza senso. Cristiana non è da meno. Sta per venire anche lei. Sono tutte e due sul punto di godere, si capisce da come ansimano. E infatti, botta dopo botta, raggiungono l'orgasmo in modo sostanzialmente simultaneo, dopo solo pochi secondi, urlando scompostamente.
Io e Fabri ci guardiamo. Siamo estasiati dallo spettacolo che ci hanno regalato le nostre due donne. Le vediamo sdraiate a terra, distrutte. Faranno davvero molta fatica ad alzarsi.
Ma a stimolarle ci pensa la Dama, che, dopo l'appagante orgasmo, si è alzata e ha ripreso in mano il frustino. E si capisce che voglia rimettere ordine in tutto questo caos. Sa che deve disciplinare le due schiave. Così, vibra alcuni fendenti, che si abbattono sul seno ampio di Cristiana, lasciandole evidenti righe rosse sulla pelle candida e sensibile, e sui piccoli capezzoli di Giulia, anch'essi molto reattivi.
"Alzatevi cagne, non vi ho ordinato di stare sdraiate sul tappeto." dice.
Ed è stupefacente come possa esercitare un così completo dominio sulle nostre donne. Si alzano, ma fanno fatica a stare in piedi. Sono confuse e frastornate, mentre la Padrona pare proprio in gran forma. Dopo avere risistemato il plug nel culo di Giulia, affibbia alle nostre donne diverse frustate, leggere ma secche e decise, sui loro culi. Sconvolte, istintivamente, si abbracciano, i loro corpi nudi e sporchi si sfiorano, sofferenti, e pieni di desiderio, scivolando l'uno sull'altro. Si odiano, ma si eccitano a strusciarsi, toccando i rispettivi bellissimi corpi, completamente esposti. Le loro bocche sono vicine. E' una lotta molto serrata tra odio, e attrazione fisica l'una per l'altra. Per noi maschi, la tentazione di azionare l'ovetto e il plug vibrante luminoso, delle nostre rispettive mogli è praticamente irresistibile. E lo facciamo.
Immediatamente cadono entrambe in ginocchio, abbracciate, frontalmente. Mugolano, sconvolte.
"Siete davvero cattivelli, voi due..." ci dice la Dama.
Giulia e Cristiana sono a terra, e si contorcono, devastate nuovamente dal piacere. L'ovetto vibrante sta lavorando perfettamente il sesso della mia compagna, ancora meglio di quanto non stia facendo il plug vibrante con il buchetto di Cri. Infatti la sua ex amica, vedendola così in difficoltà, allunga una mano fra le cosce chilometriche della mia donna, sfiorandole maliziosamente il clitoride con due ditine. Il disastro si compie in pochi secondi. Giulia gode ancora una volta, venendo intensamente, senza ritegno e senza vergogna, di fronte a tutti i nostri sguardi che la osserviamo come ipnotizzati.
"E questa troia voleva darmi lezioni di moralità!" ride di gusto Cristiana, trionfante.
E, divertendosi un mondo, allunga le sue belle gambe, mettendo tutti e due i piedi sul viso di Giulia, esanime a terra.
"Cri, no...s-smettila..." supplica pateticamente lei.
"Leccami i piedi, schiava." le ordina la ex amica.
Frastornata e soggiogata, la mia compagna estrae la lingua, cominciando a leccare i piedi della ex amica. E' crollata completamente, l'orgoglio sparito in modo definitivo.
E allora la Dama decide di intervenire.
"Ora basta, schiave! Avete giocato abbastanza! Mi state stancando! Ora ci siederemo tutti a tavola, e a turno, ognuna di voi, servirà le portate. Vestite proprio così come siete. Sono stata chiara?"
Afferra per i capelli le nostre due donne, mettendole inginocchiate l'una a fianco all'altra, con le mani sulle ginocchia.
"...sì...sì, Padrona..." annuiscono tutte e due, spaventate, sottomettendosi una volta ancora.
Daniela si avvicina a loro. Prima si avvicina a Cristiana. Controlla il suo collare, in acciaio luccicante, con un anellino metallico per legare un eventuale guinzaglio. Quindi tocca il plug anale vibrante, di discrete dimensioni, muovendolo, e facendola sobbalzare. E infine verifica gli elastici sui capezzoli, titillandoli con le dita. Le punte dei suoi seni sono irritatissime e sensibili, e immediatamente Cri chiude gli occhi, gemendo, rossa in viso.
"Ti sei divertita a maltrattare la tua amica, eh?" le sibila la Dama.
"Ohhhh....P-Padrona...la prego...le tette no..." supplica subito lei.
"Brava...vedo che hai capito chi è la Padrona, cagna. Se ti comporti male, te le maciullo queste enormi tettone, capito?" le ricorda sprezzante.
"Sì...sì, Padrona..." annuisce subito lei, abbassando la testa.
Poi si avvicina a Giulia. La mia compagna è già sconvolta dal doppio orgasmo, appena avuto, e la guarda con terrore.
"Oh, la nostra spilungona, che si dava arie da dominatrice, ora è la più sottomessa di tutte, giusto?" la deride la Dama.
Lei vorrebbe tirare fuori un minimo di orgoglio, e rispondere qualcosa, ma la Padrona, senza aspettare, le infila due dita in bocca completamente, costringendola a succhiarle.
"L-La prego non mi faccia male..." supplica appena Daniela le estrae le dita.
"Oh no, assolutamente, nessun male! Devo solo completare un po' il tuo abbigliamento..."
"...in che senso..." protesta Giulia preoccupata. Sa che i gusti di Daniela non coincidono esattamente con i suoi.
Ma la Padrona non risponde. Semplicemente agisce. La applica un collarino in pelle nera al collo. Poi prende due pinzette con catenelle, e le attacca ai capezzolini della mia compagna e al collarino. L'espressione del viso di Giulia esprime subito una notevole sofferenza. Deglutisce, cercando di assorbire le sensazioni molteplici che arrivano dal suo seno piccolo, ma decisamente sensibile. Poi la Dama la spinge leggermente in avanti, costringendola a poggiarsi sui gomiti, ed evidenziando il suo bellissimo culo perfettamente rotondo. Senza nessun avvertimento le sfila il plug. Giulia sospira di sollievo per un momento, apprezzando questa gentilezza. Ma solo per un momento, perché poi si rende conto che non è una gentilezza. E' solo una questione di dimensioni. Daniela ne inserisce uno ben più grosso strappandole un gemito di sorpresa. Lei stringe i denti. Suda vistosamente, ma il sudore si confonde con tutto il resto di cui è sporca. Tira il respiro, chiude gli occhi, raccoglie le forze, e per un attimo cerca di calmarsi. Ma, anche qui, non appena riesce a stabilizzarsi, capisce che la calma è di breve durata. La Dama schiaccia un piccolo tasto, e, con orrore, la mia donna scopre che il plug nel suo buchetto, è vibrante. Emette subito un urlo di sgomento. E' già distrutta, non sopporterebbe un altro orgasmo. Comincia ad ansimare. Sente il piacere irradiarsi dal suo buchetto. E' un misto tra piacere e panico.
Ma per sua fortuna la Padrona lo spegne subito, annuendo soddisfatta. Era solo una prova.
Allora Giulia chiude gli occhi, e respira a pieni polmoni, comprendendo che sarà una serata lunga e piena di sorprese e dure prove.
Ma ora è tempo di accomodarsi.
"Bene, ragazze e ragazzi! Tutti a tavola! Veloci." comanda la Padrona, schioccando le dita.
La cena ha inizio.
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