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Michela - Le Punizioni (parte 2)
di Smithmarcus
25.11.2024 |
1.238 |
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"La Padrona si volta, e vede a qualche metro, una donna, giovane, ma molto mascolina..."
E' il momento della nuova punizione. Daniela estrae dall'ampolla un altro bigliettino. Il pubblico freme impaziente. Le precedenti sono state molto soddisfacenti, e le due schiave sono già fisicamente provate, anche se davvero soddisfatte dai diversi orgasmi già avuti. Quale sarà il numero della nuova estratta?"Numero 34!" esclama la Padrona con un gran sorriso.
C'è qualche attimo di silenzio. Tutti si guardano, cercando la fortunata possidente di quel tagliando. E immediatamente si fa avanti una donna, la cui età è indecifrabile, forse intorno ai trenta anni. E' molto bassa. Una nana.
E' riconoscibile dai tipici tratti somatici, e ha i capelli neri lisci, raccolti in due codette sbarazzine. E' vestita completamente in pelle nera, molto aderente e lucida, che ne fascia perfettamente il corpicino tonico. Si vede chiaramente che non indossa nulla sotto. E' molto eccitata, e si capisce dai capezzoli, che spuntano come chiodi dal bustino, e dalla figa, ben gonfia e con il solco nitidamente visibile. La pelle le spalanca le grandi labbra e si intuisce che sia bagnata, molto probabilmente da ciò che sta già pregustando di fare.
Porta degli stivali anch'essi neri e lucidi, con tacco alto e sottile, che ne snelliscono un minimo la figura. Le arrivano a metà coscia, e la obbligano ad ancheggiare, mostrando il culetto stretto nei pantaloni aderenti.
"Ecco qui la nostra fortunata vincitrice!" sottolinea al microfono Daniela, perfettamente a suo agio nel condurre la serata.
La nana saluta tutto il pubblico presente con ampi gesti delle mani.
"Allora dicci, - le sussurra la Padrona avvicinandosi – Quale delle due vorresti? E cosa vorresti farle?"
Anche lei effettivamente non riesce a trattenere la curiosità.
"Oh tutte e due! - risponde l'altra sottovoce, guardandola sorridente dal basso – Voglio fotterle entrambe..."
"Bene! - dice Daniela al microfono, rivolgendosi ora alla folla – Non voglio anticiparvi nulla per non rovinare la sorpresa, ma la nostra piccola amica, ha deciso di punire entrambe le nostre schiave!"
Il pubblico freme dalla curiosità, mentre Michela e Patrizia, accasciate a terra, e bendate, non capiscono assolutamente cosa stia accadendo.
La nana si avvicina a loro, e le afferra per i capelli. Entrambe cominciano a emettere degli urletti striduli, protestando per la scarsa grazia e gentilezza con cui sono state prese.
"Ahia! I capelli!" strilla Michela.
Le due si sentono tirate, e seguono la vincitrice del sorteggio, come due cagne, gattonando a quattro zampe dietro di lei. Ma presto quella si stufa di trascinarsele dietro, e con un brusco movimento delle sue piccole mani, le costringe a sdraiarsi schiena a terra, ad un passo dal pubblico. Con quella posa scomposta, e le gambe spalancate, le loro fighe umide e aperte sono perfettamente visibili agli spettatori. Con le manine la nana verifica il corretto posizionamento del plug nell'ano delle due schiave, facendole sobbalzare. Lo muove avanti e indietro, lo toglie e lo rimette, sempre con foga maggiore, facendole gemere e portandole quasi all'orgasmo. Michela è sudata, si sente esausta ed eccitata. Il buchetto suo e di Patrizia ora si vede apertissimo. Il plug entra ormai facilmente.
Il pubblico presente assiste agli spasmi delle due, e ai sussulti dei loro corpi. La nana è gasatissima nel sentirsi così protagonista. Anche la sua fighetta è bagnatissima.
Poi non resiste a sentire la consistenza del seno grosso e sodo di Michela, la quale avvertendo la estrema piccolezza delle dita della donna, comincia a sospettare qualcosa. Spera soprattutto che la piccolezza non sia dovuta all'età. Le piccole ditina della donna si chiudono intorno ai suoi capezzoli, gonfi e ipersensibili.
"...ahhh...piano...m-mi fanno maleee..." balbetta Michela un po' preoccupata, sentendo che quella glieli strizza dolorosamente. Li sente turgidi, e sa che sono il suo punto più debole.
Ma la piccola donnina, mostrando una notevole dose di cattiveria, glieli tira con forza, facendola contemporaneamente impazzire dal dolore e dal piacere. Così lunghi e sottili, sono davvero tanto sensibili.
A cavalcioni, si gode quel momento di puro dominio.
"Sei proprio troia. E ora, sei la mia troia..." le dice.
E accompagna questa frase, sputandole in faccia con grande disprezzo.
Michela subisce il trattamento umiliante senza proferire parola alcuna, sperando che quelle manine continuino a torturarle il seno, dandole piacere immenso, ma anche un po' allarmata dalle cattive intenzioni della donna.
Sdraiate a terra, lei e Patrizia si domandano come abbia intenzione di prenderle la loro nuova dominatrice. I plug premono nei loro orifizi anali, restringendo un po' la figa bagnata. Nè lei, nè Patrizia possono nascondere la potente eccitazione per questa nuova punizione.
La nana ha degli anelli bombati alle sue ditine, e inserisce, senza alcun rispetto, le sue mani contemporaneamente dentro il sesso di tutte e due le donne. Piano piano, dito per dito, le sue manine penetrano come nel burro, nelle loro fighe fradicie.
"Ohhh! - strillano – Che male! Hai...hai degli anelli alle dita..."
La protesta delle due schiave fa solo sorridere la nana, che per nulla intenerita da quelle parole, spinge le sue manine chiuse a pugno, ancora più in fondo, fino al polso.
Michela sobbalza, ansimando.
"Oddio, fa male...piccola stronzetta...." mormora protestando.
Ma è palesemente evidente quanto sia clamorosamente eccitata.
"Ohhh piccola bastarda!" urla anche Patrizia.
Ma pure lei non sta minimamente resistendo agli impulsi di quelle manine, che centimetro dopo centimetro, si fanno spazio dentro di loro. Ora sono dentro almeno fino a metà dell'avambraccio della piccola donna. E quella continua ad andare su e giù con un movimento simile a un doppio stantuffo. E' piccolina di statura, ma non ha davvero nessuna pietà.
"Fai...maleeeee... - urla Michela, ora udibile a tutto il pubblico – Non fermartiiii!!!"
Patrizia non riesce più a dire nulla. Urla senza ritegno, subendo, indifesa, il fisting della donna.
E la mini-donnina, continua. Su e giù, e poi ancora e ancora, sempre più veloce. Daniela assiste ipnotizzata, così come il pubblico.
Patrizia e Michela hanno le cosce spalancate, accogliendo le due braccine, ormai dentro di loro fino a quanto è possibile. La nana le fotte sempre più rapida, mostrando anche una notevole resistenza.
"Oddio...fa male...non fermarti, ti prego..." supplica Michela.
"...io...io sto per...godere...mi stai spaccandooooo!!!" urla Patrizia.
E la nanetta non deve durare a lungo, perché prima Michela e qualche attimo dopo Patrizia, godono, urlando senza contenersi assolutamente.
Il pubblico applaude a scena aperta la piccola dominatrice in pelle nera, che è riuscita a farne venire e squirtare due, quasi contemporaneamente in pochi minuti. Le due schiave, fottute e sfinite dalla prova si voltano a pancia in giù, ansimando, o raggomitolandosi su sé stesse, per guadagnare forse qualche minuto di respiro. O magari per avere una seppur minima sensazione di protezione.
Contemporaneamente la piccoletta si gode gli applausi meritatissimi della folla, sollevando le manine fradicie al cielo, ed esibendo le due prede, distrutte.
"E uno! Guardate come gocciolano le figone di queste due troie! Sembrano due caverne bagnate! - esulta – Pronti per un altro giro?"
Michela è a terra, sfinita e appagata. Le sue cosce spalancate non nascondono più nulla, dalla sua figa in effetti colano i suoi stessi liquidi. Daniela le si avvicina teneramente e la carezza sulla testa..
"Oh povera schiava, te li hanno finalmente slabbrati questi buchi, eh?"
Contemporaneamente la sfiora, scendendo sul seno fino ad arrivare alla figa, e al buchetto del culo, a ora riempito dall'ingombrante plug verde. Michela sobbalza, deglutendo.
"Oh no, Padrona... - supplica – Sono...sono distrutta..."
Ma in realtà, il tocco leggero della Padrona la sta ancora eccitando in modo imbarazzante. I suoi capezzoli in un attimo tornano al loro stato di turgore, facendo sorridere Daniela.
"Non ce la puoi proprio fare...sei troppo troia." le dice ridendo divertita.
Tuttavia la nana, presi i dovuti onori, è di nuovo lì, pronta. Con un malefico ghignetto sul viso, infila ancora una manina nel sesso di Michela, che istintivamente urla.
"Nooooo! Bastaaaa!!"
"Mi sembra invece che tu voglia ancora godere, gran signora!" le sibila, mostrando totale assenza di pietà.
"No, ooohhhh...mi stai...spaccando...." farfuglia Michela, sempre più confusa, mentre quella riprende a fistarla.
Daniela allora afferra Patrizia per la chioma, riportandola vicina alla nana.
"Pensi di scampartela, tu?" le dice.
"Nooooooo!" urla la bionda, sfinita sessualmente.
"Ma sì, che ne vuoi anche tu." le dice la Padrona.
La nana non ci pensa due volte, e penetra subito anche lei con la sua invadente manina.
"Oddio... - mormora la bionda – No...non un altro...fermatiiii..."
I lamenti delle due donne si sovrappongono, facendo ridere tutto il pubblico. La nana non si ferma. Continua a pompare le due schiave senza nessuna pietà. E ben presto i lamenti delle due si traformano in apprezzamenti goduriosi. I loro corpi si contorcono nel piacere, penetrati dalle braccine della piccoletta.
"Ohhh...non fermarti, ti prego, lurida bastarda nana!" urla Michela, totalmente fuori controllo, accarezzandosi i capezzoli turgidi.
"Non fermarti, spaccamiiiiii!" grida Patrizia.
E' ben chiaro come le due siano completamente soggiogate dalla piccola dominatrice, e dal piacere che lei le sta dando. Dopo pochissimi minuti, godono ancora, portate all'orgasmo ancora dagli avambracci della donnina che le fotte contemporaneamente con grandissima arte. Godono e squirtano oscenamente sul pavimento, urlando il loro piacere senza ritegno.
Sono fisicamente a pezzi. Rimangono esauste ed esanimi per qualche istante interminabile. Le loro fighe sono dilatate e incapaci di chiudersi. Chiunque può vedere al loro interno.
"Molto bene, signore e signori! - annuncia Daniela – Diamo un attimo di respiro alle nostre belle schiave! La direzione vi offre un piccolo rinfresco! Ci concediamo tutti una mezz'ora di pausa. Ma...in questo lasso di tempo. Michela e Patrizia staranno con noi. E naturalmente non potranno pulirsi né lavarsi. Le vogliamo così. Belle naturali in mezzo a noi."
Il pubblico applaude. Effettivamente un momento di break è ciò che ci vuole, e tutti si rilassano un momento.
La Padrona applica le mollette ai capezzoli di Michela e di Patrizia, legate a una catenella, in modo da poterle portare con sè, e costringerle a seguire.
"Ahiiii, - protesta Michela sensibilissima al dolore in quel punto – Mi fa maleeeee...."
"Sssst... - le sussurra amorevolmente Daniela – Qualcuna un po' cattivella potrebbe sentirti, e decidere di approfittare di questo tuo punto debole, tesoro...C'è tanta gente qui, che ti conosce,e, alla quale non stai troppo simpatica..."
Il pensiero fa venire un brivido di terrore a Michela, che improvvisamente si sente ancora più nuda e indifesa, una sensazione che le causa grande vergogna, ma anche che la eccita senza limite. Così, bendata, non può distinguere sagome e figure, e le voci si sentono molto confuse nel mormorio generale.
"Non farmi...picchiare da nessuna, ti prego..." supplica all'indirizzo di Daniela.
"Hahahah, nessuna o nessuno ti picchierà, schiava. Ma penso che ti scoperanno ancora parecchio. E non solo."
Durante il rinfresco, le due sono obbligate a stare lì in piedi, nude, bendate, e con i loro plug ben inseriti nel buchetto, a disposizione di tutti. I più, o le più, gentili, le portano un bicchiere con dell'acqua alla bocca, consentendo a Michela e a Patrizia di bere. Ma anche qualche signora un po' cattivella, gioca con i corpi delle schiave. In particolar modo qualcuna passa e muove il plug nei buchetti dei loro culi, o peggio, estrae e rimette l'oggetto stesso, mentre qualche uomo non riesce a trattenersi ovviamente dallo sculacciare i glutei rotondi delle due, o a toccare loro le tette, costituendo in special modo quelle di Michela una irresistibile attrazione per il maschio medio.
Dopo qualche minuto, quando le palpate diventano sempre più insistenti e invadenti, le due schiave cominciano a cedere al panico, richiamando l'attenzione della Padrona, con gridolini isterici, e urla supplichevoli.
"Okay, okay, ora basta!" interviene con decisione Daniela. Si frappone fra le schiave e il pubblico, invitando tutti a tornare nelle loro poltroncine.
"Voglio toccare ancora un po' quel bel culo e quelle tette spettacolari!" insiste un partecipante che non voleva essere interrotto.
"Vedi di adeguarti alle regole, o chiamo il buttafuori, e ti faccio andare casa." lo incenerisce Daniela, senza troppi complimenti.
E guida le due schiave ancora al centro della sala.
Afferra per i capelli Michela, reclinandole la testa all'indietro. La schiava naturalmente non oppone alcuna resistenza. Le apre la bocca con le dita, e poi ci sputa dentro. E' una gran quantità di saliva, calda, che entra nella bocca spalancata della milf soggiogata. Michela la ingoia tutta.
Quindi Daniela la bacia sulla bocca, infilandole tutta la lingua dentro.
"Stai diventando sempre più troia, schiava, te ne accorgi?" le chiede.
Michela non vorrebbe ammetterlo, ma sa che la sua Padrona ha perfettamente ragione. La sta trasformando in una perfetta troia. Non risponde nulla, e Daniela allora le tira un po' i capezzoli, mandandola ancora una volta in tilt.
"Oh...no...no, Padrona, i capezzoli, no..." farfuglia.
"Ammetti che sei sempre più troia." insiste Daniela.
"Sì, sì! Sono...ahiiii....una grandissima troia....non posso...negarlo...soddisferò ogni tuo ordine, per il tuo, ma soprattutto per il...mio piacere...di essere diventata una schiava...una schiava molto troia...come tu volevi, mia Padrona."
Con un sorriso di grande soddisfazione, Daniela la posiziona al centro della sala, dove le punizioni possono riprendere.
Quindi ritorna all'ampolla, e, non appena tutti sono di nuovo seduti ordinatamente, riprende l'estrazione.
"Numero 33!" grida a gran voce, sollevando il tagliando fortunato.
"Io! - si solleva con entusiasmo una bella ragazza sui venticinque anni, bionda e molto curata – il 33 è mio!"
Non è molto alta, ma ha davvero un gran bel fisico. Poco seno, ma un fondo schiena stupendo, e gambe toniche sportive. E' bionda, e il suo viso è estremamente appariscente. Indossa un mini vestitino, che la fascia perfettamente. E' morbido, e a una occhiata più attenta, lascia intendere che non indossi alcun intimo. Le sue calze sono nere, tenute su dal reggicalze, ma il suo ondeggiare, fa salire un po' la parte del vestito, scoprendo leggermente la fessura nuda.
Daniela la osserva sinceramente ammirata.
"Sono Claudia." esordisce la bionda, sconosciuta a tutti nel Club. Il suo abbigliamento, nel quale è perfettamente a suo agio, causa molti sguardi di ammirazione, compreso quello della Padrona stessa.
"Piacere." sorride Daniela, pregustando qualche giochino con quella notevole ragazza.
"Vorrei chiedere se alla punizione può partecipare anche la mia compagna... - dice la bionda - è lei." e con un cenno del braccio indica una figura nel pubblico.
La Padrona si volta, e vede a qualche metro, una donna, giovane, ma molto mascolina. Mora, capelli corti, tatuata, indossa un vestitino leggero nero, e stivali dello stesso colore. Il suo fisico è decisamente tonico. Belle spalle, braccia definite, non tanto alta. Le due devono essere sportive, magari compagne di squadra nella pallavolo, nel basket, o qualcosa di simile.
"Io sono Tania, la sua ragazza." si presenta.
Daniela le osserva, incuriosita. E' evidente nella coppia chi sia la figura maschile e chi quella femminile. Tania non indossa reggiseno, e la leggerezza del vestito lascia intuire che porti dei piercing sui capezzoli. E il suo modo di muoversi, fa intuire anche che potrebbe esserci anche un rapporto non paritario fra le due, e cioè che Claudia sia sottomessa a Tania. La Padrona nota anche che mentre parla con la moretta, invece la bionda sta studiando Michela, girandole intorno.
"Permesso accordato, - risponde Daniela – potete punirla insieme. Ma..."
"Ma?"
"Non voglio dolore eccessivo. Poca sofferenza, molto godimento. E' chiaro?"
Non fa in tempo a finire la frase, che la biondina Claudia sta già afferrando i capezzoli di Michela, tirandoli e giocandoci senza alcun rispetto.
"Oddio, smettila ragazzina...mi...ouhhh...mi fanno male...." protesta la milf rendendosi conto che sarà presto schiava anche di queste due donne.
Claudia, comunque, non smette per niente, nonostante le suppliche. Si sta gustando il momento di dominazione, abituata come è a subire ogni volere della sua compagna. Due schiaffi secchi sulle tettone di Michela, la fanno emettere due strilli acuti.
"Ha detto la Padrona di non farle troppo male..." interviene Tania, prendendo la sua compagna indisciplinata per il braccio, e tirandola all'indietro. Ma Claudia, con aria divertita e impertinente, ride di gusto. Quindi Tania le solleva il vestitino, mostrando uno splendido gluteo sodo e abbronzato, ed evidenziando una volta più la assenza di indumenti intimi.
Il pubblico ammira nuovamente il culetto perfettamente modellato di Claudia, e la sua pelle così liscia da sembrare lucida. Tania le rifila subito tre sculaccioni forti e decisi, facendola gemere, mugolando. Ma Claudia sorride. Si vede che è abituata a prenderli, e che le piacciono gli sculaccioni della sua partner. Infatti riprende subito il gioco, avvicinandosi di nuovo a Michela e dandole altri due schiaffi sulle tette, questi ancora più forti.
"Ahiiii! Brutta stronza!" ansima Michela, tenendosi l'ampio seno.
"Ops! - ridacchia divertita Claudia rivolta alla sua compagna – L'ho picchiata di nuovo, che sbadata! Mi punisci con qualche altro sculaccione?"
"No. - la gela Tania – Non punisco te. Punisco lei, visto che si fa prendere a schiaffi sulle tette da te."
"Ma non è giusto..." protesta Claudia simulando di offendersi, anche se in realtà il gioco le sta piacendo parecchio.
Allora afferra Michela per i capelli, tirandola su in posizione eretta. Quindi inizia a succhiarle avidamente i capezzoli, aspirandoli e rilasciandoli, facendole quasi mancare il respiro. Sono duri e allungati come chiodi, e Michela impazzisce, ma ora per il piacere. Farfuglia qualcosa confusamente, ma ben presto si trova chiusa a sandwich fra le due lesbiche, che si muovono a ritmo, a contatto con il suo corpo.
Tania da dietro le volta il viso, e la bacia, infilandole completamente la lingua in bocca. Michela, bendata, si sente completamente inerme, un oggetto sessuale nelle mani delle due. Claudia frontalmente continua a succhiarle i capezzoli grossi e turgidi.
"Potremmo chiedere alla direzione se ci da qualche oggettino da usare, no, amore?" ammicca la biondina.
"Hmm...mi stai facendo venire alcune idee..." approva immediatamente Tania.
Daniela interviene subito, porgendo un tiralatte, e due pompette a ventola per i capezzoli.
"Gentile omaggio della direzione..." dice sorridendo, e consegnando gli oggetti.
A Tania si illuminano gli occhi. Porta le due pompette sui capezzoli di Michela, azionandoli.
Michela sente i suoi capezzoli, tirati e stimolati all'eccesso. Le sembra di impazzire. Urla. Urla cose oscene, eccitatissima.
"Ohhhhhhhh.....Oddiooooo!!!! Vi prego sfondatemi! Scopatemi! Fatemi qualcosa!"
Claudia, davvero cattivella, però si è procurata anche delle pinzette. E gliele applica con precisione nella zona inguinale, dilatandole la figa, e tenendogliela aperta. Michela sente l'aria penetrarle all'interno, ed è una sensazione di fresco eccitante. Ma mentre apprezza questo brivido, la biondina esagera, muovendole pure il plug nel culo.
"Oddddiooo... - supplica Michela cedendo senza più nessun ritegno – No...no! Basta torture...Fottetemi....fottetemi di brutto, vi prego...."
"Hmm, non così in fretta... - ridacchia Claudia. - Prima passeggia un po'. Facci vedere questo bel corpaccione in movimento..."
Michela obbedisce, e comincia a muovere i passi. Lo fa molto lentamente. Le pinzette le dilatano la figa, ristretta però dal plug infilato nel buchetto. Le tette le mandano però stimoli irresistibili. E' visibilmente sudata, mentre avanza verso il pubblico, bendata, ma riconoscibilmente distrutta dall'eccitazione, con la bocca socchiusa che sussurra incomprensibili preghiere di essere scopata. Esegue una sfilata, camminando scomposta, con la figa oscenamente aperta, mentre Claudia la tiene per un braccio, dandole qualche leggero schiaffetto sul culo.
Quindi la ferma, rivolgendola frontalmente verso il pubblico, e le leva le pompette dai capezzoli, lasciandoli turgidi, enormi e ipersensibili. Michela mugola, emettendo gemiti sconnessi. Ma contemporaneamente Claudia, spietata, le applica il tiralatte al clitoride. E' davvero troppo.
Michela, sopraffatta dagli stimoli, crolla in ginocchio, mentre Claudia si diverte a torturarle il sesso, con questo nuovo giocattolo. E non si avvede che da dietro Tania arriva con uno strap-on. Ora è nuda, e mostra i suoi diversi piercing, alle grandi labbra, oltre che ai capezzoli. Ha un corpo molto tonico, quasi androgino. Sfrutta perfettamente la posizione inginocchiata di Michela per afferrarle la coda dei capelli, e guidarle lo strap-on diretto in bocca. E' davvero enorme, fatica a starle dentro, tanto che deve allargare le labbra per contenerlo. Le arriva fino alla gola, forzandole quasi il vomito, e causandole conati. Ma Tania è spietata, e continua, con un sorrisino crudele, a spingerlo dentro la bocca con forza. Michela lo succhia tutto perfettamente come se fosse un cazzo vero. E' un pompino allo strap-on perfetto. Claudia, inginocchiata davanti a lei, gioca col suo clitoride utilizzando perfettamente il tiralatte, e mordicchiandole alternativamente i capezzoli enormi, gonfi e umidi.
"Te li stacco questi, troia di una schiava!" le ringhia, centrandola anche con qualche leggero ma deciso schiaffetto che fa ballare il grosso seno della milf.
Michela non può rispondere, avendo la bocca piena dallo strap-on di Tania, ma le tirate al clitoride la stanno portando velocemente verso un orgasmo devastante.
Daniela la Padrona, osserva basita e ammirata. Non pensava che quelle due giovani, neanche trentenni potessero ridurla in queste condizioni, a una cagna che supplica di essere fottuta. Ma i suoi pensieri sono interrotti proprio dall'urlo soffocato di Michela che gode superbamente, urlando, e lasciandosi cadere a terra sfinita. La schiava, si racchiude in posizione fetale, dopo questa nuova umiliazione.
"E' già venuta questa troiona...non ha resistito nulla..." commenta soddisfatta Claudia.
"Già ma non è affatto finita per lei." replica Tania.
Con un piede gira Michela a pancia in su.
"Cosa...cosa volete farmi ancora..." chiede lei distrutta e preoccupata.
Ma Tania non risponde. E in un attimo è sopra di lei. E la penetra fino in fondo. Lo strap-on è davvero grosso, e inizialmente penetra con difficoltà. Ma poi, piano piano entra molto più facilmente, scorrendo perfettamente fra le sue grandi labbra. La penetrazione è dura. Michela all'inizio soffre per le dimensioni dell'oggetto, ma poi il dolore diventa piacere.
Tania la fotte con cattiveria. Il suo corpo tonico sportivo sopra quello femminile di Michela, i suoi piercing che le sfregano ovunque, lasciando visibili segni rossi.
Michela soffre, vede letteralmente le stelle, il suo corpo aristocratico, la sua pelle bianchissima, irritati in troppi punti dalle appendici metalliche della sua aguzzina. In particolare quando i piercing sul seno di Tania, sfregano sui suoi già ipersensibili capezzoli, la sofferenza è immane. Anche quelli applicati nella figa strofinano sulle grandi labbra e sul clitoride di Michela, gonfio e duro. E non fa che aumentare il suo piacere, facendola esplodere in breve nel suo secondo orgasmo consecutivo.
Michela urla, e lo fa senza contenersi. Non si era mai sentita penetrata così duramente. La sensazione è di essere aperta in due come una cozza, sfondata, e non sa se riuscirà a resistere alla voglia di riprovare lo stesso piacere così intenso.
"AHHHH P-padrona...mi ha...sfondato...la figa...come...come volevi tu...Sono una troia, come...come tu mi volevi..." urla.
"Manca ancora un buco da sfondare, mia schiava. E chissà chi lo sfonderà..." risponde Daniela.
Non c'è persona nel pubblico che non sia impressionata di quanto le due l'abbiano scopata bene. Qualcuno addirittura applaude.
"Posso sfondarglielo ancora io a questa puttana." insiste Tania.
"Ok, ok! - interviene Daniela – Siete molto brave...davvero...ma ora vi chiedo di rivestirvi...la state distruggendo. E ci serve ancora a lungo, siamo appena alla sesta punizione...e voglio che ne rimanga qualcosa intatto."
Le due ragazze lesbiche sono un po' contrariate. Si rialzano, e esitano per un momento, un po' interdette. Volevano continuare a giocare con la povera schiava ancora a lungo. Ma, a malincuore, devono accettare la fine del loro gioco.
"Un bell'applauso per le nostre amiche Tania e Claudia!" dice a gran voce Daniela al microfono, reclamando una calorosa ovazione per le due giovani, che salutano la folla con cenni della mano e sorrisi, acclamate dal pubblico.
"E' il momento delle settima punizione! - prosegue Daniela – Chi sarà la fortunata?"
La Padrona fa una pausa studiata per aumentare la suspence.
Infatti per un attimo l'attenzione è totale da parte del folto pubblico.
La Padrona con misurata lentezza estrae il nuovo tagliando.
"Numerooooo 55!" esclama.
Poi scruta la folla, cercando con lo sguardo la sagoma della vincitrice. Inizialmente non c'è nessuna risposta. Ma dopo pochi istanti si fa largo fra la gente una figura di donna alta, definita, piuttosto muscolosa, e dalla pelle pressoché mulatta. Potrebbe essere brasiliana.
Indossa un vestitino aderente, che ne fascia alla perfezione il corpo tonico, ed evidenzia gambe lunghe e un seno grosso e marmoreo. Quando si avvicina a Daniela, la Padrona si accorge di quanto la donna sia alta. Quasi due metri. E porta anche tacchi vertiginosi. Daniela non può fare a meno di notare il seno della donna, che è sodo e immobile, nonostante la grossezza. E soprattutto non può fare a meno di notare anche un gonfiore sospetto sul pube della donna. Il vestitino leggero non riesce a coprire nulla di lei. La Padrona pensa che evidentemente debba avere qualche giochino erotico inserito dentro di sé.
"Bene, wow! - dice sinceramente ammirata dalla bellezza della donna – Allora, chi vorresti punire delle due?"
"Oh...Tutte e due anch'io... - risponde la donna con voce bassa e piuttosto profonda – Voglio prenderle da dietro, analmente...e voglio che anche loro facciano lo stesso con me..."
"Oh! Signore e signori...pare che la nostra vincitrice abbia le idee molto chiare! Le nostre due schiave avranno i prossimi minuti decisamente intensi!"
La donna comincia a muovere il bacino sensualmente, ancheggiando come se fosse una danza.
"In Brasile sappiamo tutte ballare...se no, non sei nessuno..." sorride lei sottovoce.
Con la sua danza sensuale, si avvicina molto alla Padrona, sfiorandola anche con i seni turgidi, e con la protuberanza sul davanti.
"Che fisico tonico..." commenta la Padrona, appoggiandole una mano sulle spalle, e sfiorandole il petto.
"Ti piace?" chiede la donna brasiliana, accompagnando la mano della Padrona a esplorarle il seno.
"Molto..." commenta Daniela, incuriosita ora dalla grossa sporgenza in mezzo alle gambe.
Maliziosamente solleva leggermente il vestito della mulatta. E ciò che vede la lascia esterrefatta. E pure le due schiave, non appena se ne accorgono, lo sono. Un enorme pene, forse da trenta centimetri, grosso, pende fra le gambe della donna.
"Tu sei una..." commenta Daniela affascinata, come ipnotizzata.
"Ma certo...sono una trans" commenta l'altra. Il pene è stretto da un anello che ne facilita l'erezione, e ha anche un piercing a barretta, proprio sul glande. E' semplicemente enorme.
"Onestamente non avevo mai visto un cazzo così grande..." dice divertita Daniela.
La Padrona immediatamente ha una gran voglia di sentirlo dentro di sè. Sa che può farlo, è la Padrona, e non deve chiedere nulla a nessuno, ma non deve certo perdere di vista la punizione delle due schiave indisciplinate. Non resiste alla tentazione di toccarlo, di sfiorarlo delicatamente. Il pene della trans si solleva immediatamente, con sua grande soddisfazione.
"Hmm, sei molto reattiva eh? Schiave, subito qui!" ordina.
Con un semplice gesto della mano, lo indica a Michela e a Patrizia, che arrivano come cagnette scodinzolanti, e si inginocchiano davanti al cazzo enorme della trans, ai lati di esso, e cominciano a baciarlo lateralmente, leccandolo e mordicchiandolo. E subito la donna mostra una elevatissima sensibilità, ansimando e sospirando parole incomprensibili in portoghese. Il lavoro di lingua e piccoli morsi da parte di Michela e Patrizia è delizioso, tanto che in pochi attimi l'erezione diventa evidente.
Daniela osserva eccitata a occhi spalancati. Il cazzo ora è davvero impressionante. Grande e duro. Nè Michela nè Patrizia riescono a contenerlo in bocca, quindi si limitano a leccarlo lateralmente, dando dei leggeri succhiotti. La turgidità ora è fin troppo evidente. Pure le vene sono facilmente visibili
"Sdraiati, Patrizia." ordina la Padrona alla sua schiava bionda.
Lei abbandona il pompino che stava eseguendo, mettendosi subito schiena a terra, come Daniela le ha ordinato. La Padrona le si avvicina, e delicatamente le si siede sul viso. Non indossa alcun intimo, per cui la sua figa fradicia, comincia subito a gocciolare nella bocca della donna. La trans osserva incuriosita come la Padrona si stia facendo leccare il sesso dalla sua schiava, ma non le sfugge nemmeno il grosso plug che ha infilato nel culo. Allora si avvicina anch'essa, da dietro, e glielo sfila, senza dire nulla. Daniela, sorpresa, si trova per un momento in imbarazzo. Non sa se ha perfettamente il controllo della situazione. Le sensazioni che le arrivano dalla figa, la confondono, e il cazzo enorme della trans preme contro il suo buchetto dilatato. Il suo ano è bello largo, ma il cazzo della brasiliana mulatta è enorme davvero, e penetra inizialmente con grande fatica, facendola sobbalzare a più riprese.
"Te lo sfondo questo bel culetto, Padrona..." le sussurra all'orecchio, con inconfondibile accento portoghese.
"Oh santo cielo, fai piano..." mormora Daniela, sentendosi devastata dal membro della mulatta.
"No, piano per niente..." dice la brasiliana.
"Oh cazzo, cazzo..." urla ora Daniela, sentendosi spaccata dentro.
Il cazzone dell'altra è davvero di dimensioni notevoli, e lei lo sente premere forte.
E quella sa di averla in pugno, e da dei decisi colpi, scuotendola visibilmente, e facendola gemere. Passano diversi interminabili secondi, quando la sensazione per la Padrona inizia a essere gradevole, poi bella, e poi finalmente fantastica. I suoi mugolii sono evidenti segnali di grande piacere.
"Ti piace, eh troia?" le dice la trans all'orecchio.
Per Daniela la sensazione è strana. Abituata a essere lei in dominio della situazione, ora si sente nelle mani di questa donna forte, e iperdotata, che la penetra senza pietà e rispetto. Non le viene nessuna risposta.
Anche perché da dietro arriva Michela, a disturbarle la concentrazione.
"Posso unirmi alla festa?" dice sorridendo e ansimando.
Ha indossato un doppio strap-on, grosso da ambedue le parti, sia quella dentro sé stessa, che quella che esce all'esterno. Si avvicina da dietro alla trans, e la penetra subito senza tanti complimenti.
"Oh, questo buchetto è bello recettivo, eh?" sorride, mordendosi il labbro per l'eccitazione.
Facendo questo appoggia il suo grosso morbido seno sulla schiena della brasiliana, che ora, bloccata tra due donne, è costretta a farsi fottere il culo, mentre compie la stessa operazione su Daniela.
"Puttana! - ringhia di rimando verso Michela – Vedrai quello che ti faccio dopo..." sussurra.
I suoi colpi diventano più rabbiosi, e Daniela ha l'impressione che quella ragazzona mulatta voglia davvero sfondarle il culo. Le sensazioni sono miste, fra il piacere, dato dal cazzone della trans, e il dolore, causato dal piercing a barretta che strofina sulle sue parti intime e delicate. Ma comunque è visibilmente eccitata. Questa situazione è completamente nuova, pure per lei che ha una notevole esperienza. O forse è Patrizia, che sotto le sta leccando la figa, a tenerla in questo stato di grande piacere. Le due cose insieme la stanno portando all'orgasmo, non c'è dubbio.
Michela, ultima del trenino, assapora la rara sensazione di essere lei a scopare qualcuno, e non viceversa. Passano pochi secondi, e in contemporanea, arriva l'orgasmo della brasiliana che, fottuta dal fallo, viene nel culo di Daniela, e quello della Padrona, scopata dalla mulatta, che gode, leccata da Patrizia. E dopo qualche istante viene anche Michela, fottuta dallo strap-on bifronte che lei stessa indossa. Provata dall'intenso orgasmo, Michela si accascia in ginocchio, ansimando.
Per un attimo, regna il silenzio totale nella sala.
Nessuno parla, si possono quasi sentire i respiri affannosi e pieni di piacere delle tre donne. Solo Patrizia è rimasta priva del piacere estremo.
Appena recupera qualche energia, la brasiliana raccoglie il plug, e lo sistema di nuovo nel buchetto di Daniela, facendola sobbalzare.
Quindi la bacia sulla bocca con passione, non trovando alcuna resistenza. Il plug, entrando di nuovo nel culetto della Padrona, le fa uscire fuori lo sperma che la mulatta ha lasciato dentro.
E Daniela sente colare tutto in mezzo alle sue cosce. La sensazione di calore è bella per lei, non c'è dubbio. Ma non vuole rimanere sporca.
"Vieni schiava. - dice rivolta a Michela – Puliscimi."
"Sì, Padrona." risponde l'altra.
Michela, cagna obbediente, si avvicina a quattro zampe, con le grosse tettone che penzolano libere. Sottomessa completamente, esegue, tira fuori la linguetta, e raccoglie con grande cura ogni goccia che scorre sulla gamba della sua Padrona.
"Hmmm brava Michelona..." ride eccitata Daniela, realizzando con massima soddisfazione quanto abbia ormai soggiogato quella donna, rendendola una grandissima troia.
Tutto il liquido, infatti, è ora sulle labbra di Michela, che non può negare di avere una gran voglia di quel grosso cazzo. Istintivamente guarda con speranza verso la brasiliana.
"Ora tocca a te, troiona." le sibila la trans, girandosi improvvisamente e avvicinandosi minacciosa.
"Non mi dirai che sei già in grado di rigonfiare quel pisellone..." scherza lei, immaginando che essendo appena venuta, la mulatta non sia in grado di iniziare nuovamente a scopare. In particolare a scopare lei con quell'enorme attrezzo.
Ma ovviamente sbaglia. La brasiliana la afferra per i capelli, e la mette a carponi davanti a sé. senza nessun riguardo. Michela è un po' spaventata. Subito comincia a carezzare le palle e il cazzo della trans, cercando di intenerirla.
"A-aspetta non essere cattiva..." le dice, ricominciando a baciarla sul glande, pulendolo da quanto era avanzato dalla scopata precedente.
I baci e le carezze di Michela, dopo qualche secondo, riattivano incredibilmente il pene gigantesco della bella mulatta. Che dopo qualche secondo torna a essere duro ed enorme. Quando la brasiliana la gira, le va alle spalle e le sfila il plug dal buchetto, Michela sa già perfettamente cosa la attende.
Messa a quattro zampe, non può sfuggire alla penetrazione della donna. Non aveva mai ricevuto un cazzo così grosso. La sensazione che la invade è di essere spaccata in due. Ma invece resiste. Il plug ha fatto un ottimo lavoro di preparazione. In questo momento lo apprezza ancora di più.
La trans glielo spinge a fondo. Lei sobbalza, geme, e ansima. Le escono gridolini scomposti dalla bocca, mentre la mulatta le pompa il culo, con forza, senza pietà.
"Oddio...mi stai distruggendo...sfondando...." ansima Michela.
"E ti piace vero, cagna?" incalza l'altra.
"Oh sì...m-moltissmo..."
"Cosa vuoi che ti faccia, puttana?" dice la mulatta.
"Dammelo più forte! Più forte ancora..." urla Michela, scomponendosi senza alcun ritegno.
Quella non vede l'ora di sentire ciò. Incrementa la potenza dei colpi. Michela si rende conto di urlare come una troia, si rende conto che tutti la guardano, e la osservano rapiti.
E pochi istanti dopo arriva Patrizia. Ha indossato il doppio strap-on che pochi istanti prima aveva dentro Michela, e ora arriva da dietro alla brasiliana. Patrizia è molto seccata. La Padrona le ha goduto in bocca senza darle nessun contentino, e schiacciandole il musetto per diversi secondi.
E' incattivita. Vede la mulatta che sta fottendo il culo della sua titolare, e la sorprende alle spalle. La sua mano va diretta sulle palle della brasiliana.
"Oh meu Deu, no!" sospira la trans, colpita nel suo punto debole.
Ma non fa in tempo a voltarsi, che la bionda le ha già inserito lo strap-on ancora nell'ano.
"Continua a scoparti la cara Michela, o ti stritolo le palle." le ordina a denti stretti Patrizia. E accompagna queste parole, con profondi e decisi colpi, che immediatamente eccitano anche lei.
La brasiliana è costretta a obbedire. Da una posizione di dominio ora si trova lei stessa fottuta da dietro. E non le dispiace affatto. Con le mani tiene i fianchi di Michela, messa a quattro zampe. Il suo pisellone è come uno stantuffo nel suo culo. Patrizia però non le da respiro. La mulatta viene scopata analmente, ancora, senza pietà, e dopo un minuto buono, il doppio stimolo, cazzo e ano, la fa nuovamente godere. Viene dentro Michela, inondandola completamente dentro. E' sfinita.
Daniela osserva il buchetto della sua schiava, iper dilatato, e pieno di liquido che cola.
"Vuoi pisciare la mia schiava, ragazzona?" chiede la Padrona, carezzando la testa della brasiliana.
"Oh sì..." risponde l'altra, sfinita ma entusiasta.
"Allora inondala."
E la mulatta non se lo fa ripetere. Prende Michela, sollevandole il culo, e le piscia nel buco aperto, oscenamente spalancato. La sensazione per Michela è devastante. Un fluido caldo le entra dentro copioso, le sembra risalga fino all'intestino. E' una sensazione nuovissima, la fa sentire completamente pervasa. Passa qualche secondo e cade anche lei pancia a terra, senza forze. Divertita la trans, le infila nuovamente il plug nel buchetto. La pressione dell'oggetto fa colare fuori tutti i liquidi all'interno. Michela prova la umiliante sensazione di avere un lungo scroscio di liquidi misti, in mezzo alle sue belle candide gambe. Una parte di lei vorrebbe scomparire, ma sa benissimo quanto le stia piacendo tutto ciò.
Patrizia, in piedi, riprende allora a fottere la mulatta nel culo.
"Godi ancora, porcona. - le ringhia – Fammi sentire come urla una cazzo di trans brasiliana!"
Aumenta i colpi dello strap-on, e la loro forza, con grande cattiveria. Sorpresa, la mulatta gode nuovamente, e lo sottolinea con delle grida di piacere intensissime.
E' distrutta. Accasciata a terra, senza più una goccia di energia.
Patrizia gode. Il lato dello strap-on destinato a lei si mostra inesorabile come lo era stato con Michela. Crolla a carponi pure lei, ansimando senza sosta.
Il pubblico applaude, è quasi una ovazione. Anche Daniela è ammirata. La ragazza mulatta ha dato davvero gran spettacolo, e le sue schiave sono state assolutamente all'altezza.
Tutte e due, sia lei che Michela, sono stanchissime, e sdraiate sul pavimento. Come la bella gigantesca mulatta brasiliana.
Daniela cammina fino a lì, e le osserva divertita. Per terra è pieno di liquidi vari.
"Wow! Molto bene, signore e signori... - commenta al microfono – Pare che qui abbiamo un vero e proprio campo di battaglia..."
Il pubblico applaude ancora.
La trans, si rialza, ricomponendosi. Si rimette il vestitino attillato, e si riassetta i capelli, riesce a essere ancora piuttosto sexy, anche se decisamente scompigliata.
Quindi si muove, dirigendosi verso il bagno, con una corsa non molto energica.
Daniela le dedica un ultimo sguardo fugace. 'E' stata una bella esperienza, potrei pensare di ripeterla' si dice soddisfatta. Con gli occhi la accompagna fino alla porta del bagno.
Poi si avvicina a Michela.
"Hai goduto schiava? Dillo al microfono." le dice carezzandole dolcemente i capelli.
Michela è un po' timida inizialmente. Non vuole gridare al mondo di essere diventata una grandissima troia.
"Io...io..." balbetta.
"Ti hanno visto tutti. Dillo."
"Io ho goduto...molto..."
"Dì tutta la verità."
"Io ho goduto da...impazzire."
"Meglio. Ma puoi essere ancora più sincera, dai."
"Ho goduto da impazzire! Mi è piaciuto troppo quell'enorme cazzone!"
"Urlalo al microfono."
"Sono una grandissima troia!! Mi è piaciuto moltissimo quell'enorme cazzone!!!"
Il pubblico ride e applaude. Tranne una figura che si muove tra la gente. Sembra astiosa e incazzata.
Ma intanto le punizioni delle due schiave non sono affatto finite.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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