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Servitù Ribelle - Party (1)


di Smithmarcus
03.01.2024    |    3.744    |    2 9.8
"E questo nuovo contratto prevede il raddoppio dello stipendio, la possibilità di prendere permessi a piacimento, e, una volta al mese, la partecipazione a..."
Roberto e Michela lo sapevano benissimo. Quelle due li avevano in pugno. Loro erano una splendida coppia quarantenne e aristocratica della città, una coppia molto in vista. E con tutta la documentazione fotografica che le due servitrici avevano realizzato, sapevano anche che, se quelle immagini fossero circolate, sarebbero stati rovinati. Oltre tutto l'uso della forza era assolutamente da evitare. Lo aveva sperimentato Michela stessa, che quando aveva sfidato la giovane Greta, ragazza delle pulizie, si era dimostrata gravemente inadeguata e impreparata a quel genere di contesa.
Signora Luisa, la governante e mente dell'operazione, e Greta si sono così trovate a preparare un nuovo contratto di lavoro. E questo nuovo contratto prevede il raddoppio dello stipendio, la possibilità di prendere permessi a piacimento, e, una volta al mese, la partecipazione a un party.
Ma cosa significava "partecipare a un party" si erano chiesti i due coniugi, mentre Michela, in ginocchio, con la penna in bocca, firmava il contratto posto sul pavimento, sotto il piede della signora Luisa?
La spiegazione era prossima ad arrivare.
***
Oggi è proprio il giorno predefinito del party. Marito e moglie hanno capito immediatamente a cosa si sarebbero dovuti sottoporre.
Roberto è a carponi, nudo, con un collare di pelle al collo, portato al guinzaglio dalla giovane Greta, che ogni tanto gli rifila una scudisciata sul culo con un frustino in plastica per cavalli. Quando osa protestare, Greta, che è molto cattivella, come si è già capito, sposta il bersaglio dal culo dell'uomo alle sue palle che sono visibili ed esposte in mezzo alle cosce. E lui può solo soffrire in silenzio, emettendo gemiti soffocati.
Michela è in piedi, completamente nuda, su scarpe alte con tacco 12, che la fanno sembrare ancora più alta e traballante, con i polsi ammanettati dietro la schiena. La signora Luisa la tiene sull'attenti, mediante un altro frustino rigido, uguale a quello di Greta, con cui le da precise stoccate sui glutei e sui seni. I colpetti della signora Luisa provocano dei sommessi gemiti nella donna, apparentemente di dolore, anche se l'inturgidimento estremo dei suoi grandi capezzoli fa pensare anche a un altro genere di stimolo.
Entrambi sono bendati, e questo aumenta ancora in loro la sensazione di incertezza e smarrimento.
Sono letteralmente nelle mani di quelle due donne.
Improvvisamente suona il campanello.
"Ecco! Gli ospiti sono arrivati!" commenta giuliva Greta, portando Roberto dietro di sé come un animale domestico.
"Oh no, vi prego...chi avete...invitato?" chiede subito preoccupata Michela.
Non potendo vedere, a causa della benda scura sugli occhioni azzurri, cerca di tendere l'orecchio per capire chi sia entrato in casa, ma riesce solo a sentire voci indistinte, maschili e femminili. Le sembrano voci familiari, indubbiamente, ma non riesce a distinguere nitidamente a chi appartengano, e quante siano. Forse tre, quattro o cinque, non si capisce bene.
"Abbiamo invitato altre due coppie, Michela. E' un party ristretto per questa volta... – le sussurra all'orecchio la signora Luisa, con tono falsamente materno, gettandola nello sconforto – Sono coppie di amici, più o meno..."
"Come...che significa...più o meno?" chiede lei in allarme.
La signora Luisa si inumidisce i polpastrelli, e comincia a stuzzicarle e temperare i capezzoli, ormai duri e dritti come chiodi. Poi le sussurra ancora all'orecchio, a voce bassissima, sfiorandole il lobo.
"Loro sono Sara, e Giovanni. - le dice – Sara è la tua amica, e Giovanni è suo marito...quello che in un momento di noia, ti sei scopata. Non hai dimenticato, vero?"
E come potrebbe avere dimenticato? Il più grosso errore della sua vita.
Michela arrossisce in viso, ricordando quel momento di debolezza.
"Vedi, - prosegue la governante – ho provveduto a mostrare le belle foto inequivocabili che vi ritraggono insieme, tu e suo marito, alla piccola e dolce Sara...pensi che sarà gentile con te o che si sarà arrabbiata?"
"Oddio, no...Sara, scusami..." balbetta Michela, sentendosi ancora più indifesa. E' completamente alla mercé di tutti là dentro. Nuda, con i polsi bloccati dietro alla schiena, sa che il suo corpo è a disposizione di chiunque voglia farle qualcosa.
Non riesce a capire dove sia posizionata Sara, ma sa che è vicina a lei, e che la sta fissando con odio estremo. Il battito del suo cuore aumenta, il respiro diventa affannoso, e i capezzoli sono enormi e turgidi. Perché si sta eccitando così?
"Allora, Miky? Ti è piaciuto scoparti mio marito?" le chiede Sara, esattamente dietro di lei.
"No! No...è stato un grave errore, amica mia...un momento di...debolezza...posso spiegare..." tenta penosamente di scusarsi.
"Ma dai, che banalità!" ride Sara, appoggiandole entrambe le mani sulle spalle.
E premendo verso il basso la costringe a inginocchiarsi. Michela si domanda che intenzioni abbia la sua amica, e questa incertezza, sentirsi nelle mani di un'altra donna, le causa ancora uno strano brivido. Sara la libera dalle manette, ma non è detto che sia un buon segno per lei.
"A quattro zampe, Miky! Come la cagna che sei." le dice, tirandola in avanti per la coda e costringendola a carponi.
"Ma...cosa vuoi farmi?" chiede lei preoccupata.
In quel momento, Roberto è di fronte a lei. Greta gli leva la benda dagli occhi per costringerlo a vedere. Lui recupera subito la vista, solo per ammirare Sara che introduce un plug nel buco del sedere di sua moglie, con attaccata una coda. L'oggetto dilata notevolmente il culo di Michela, e lei emette un urlo di sorpresa e indignazione, mentre due lacrime le scendono dagli occhi. Roberto vorrebbe forse venire in suo soccorso, ma è ammanettato e al guinzaglio di Greta, quindi può fare davvero poco. Oltretutto Giovanni, il marito di Sara, gli da un calcetto secco da dietro sulle palle esposte.
"Ehi, cornuto! - lo sfotte – Penso che mia moglie voglia vendicarsi un po' con Michela, non pensi?"
Roberto cerca di rispondere, ma il piede di Giovanni che gli preme con forza da dietro sulle palle, fa sì che dalla sua bocca esca solo un rantolo indistinto. Ma le parole di Giovanni sono vere. Sara afferra la coda dei capelli di Michela, trascinandola dietro di sé, e facendosi apprezzare da tutti i presenti.
"Vi piace la mia cagna personale?" dice con aria trionfante, trascinando la rivale come un animale domestico, sotto gli occhi di tutti.
Bendata e umiliata, lei può solo sentire lo stretto numero di partecipanti al party, uomini e donne, che ridacchiano, allungando una mano per darle qualche sculaccione, qualche calcetto, o nel peggiore dei casi qualche colpetto sulla coda, che le causa dolore intenso, muovendole il plug nel buco del culo.
Michela geme, ma sente incredibilmente che si sta bagnando nell'essere indifesa a disposizione di tutti. Si vergogna di sé stessa, maledicendosi per quella debolezza, e non sa se, a eccitarla di più siano le mani maschili che percuotono i suoi glutei, le unghie o i tacchi femminili che le passano sulla schiena, sul sedere e sulle cosce, o semplicemente il senso di umiliazione nell'essere trattata in questo modo pubblicamente, e con suo marito, sottomesso, ad assistere.
"Sei bagnata, troia schifosa." le dice Sara con disprezzo, sputandole in faccia.
"Ohh...perché mi fai questo, Sara..." piagnucola lei, incapace di abbozzare qualsiasi reazione.
"Perché ti sei sempre data arie da gran donna, e ora tutti devono vedere che razza di lurida puttana tu sia." le dice la sua amica gelidamente.
E senza aggiungere niente le introduce un nuovo plug, stavolta nella passera fradicia.
"...ooh...n-no..." riesce solo a mugolare Michela, ansimando vistosamente.
La sua amica la penetra, muovendole il dildo nella fica, la sensazione la sconvolge, e lei non riesce a opporsi all'eccitazione che cresce inarrestabile in lei. Non può vedere, ma sa che tutti gli sguardi sono puntati sul suo viso, sul suo corpo, che tutti stanno vedendo quanto le stia piacendo essere usata in questo modo dalla sua stessa amica, che tutti sentono il suo respiro inequivocabilmente eccitato. Sente voci indistinte di uomini e donne che commentano.
"Guarda Michela, che puttana!"
"Chi l'avrebbe detto?"
"Dietro la facciata di donna super morigerata..."
Ormai è devastata dagli stimoli di piacere, sente l'orgasmo che sta arrivando, sa che sarà la sua vergogna definitiva, una parte di lei vorrebbe scomparire. Ma a prevalere è la parte che vuole solo arrivare a godere brutalmente, e gli insulti e l'umiliazione, purtroppo per lei, non fanno che contribuire ad aumentare questi stimoli.
Mille pensieri passano nella sua testa, a cosa stia pensando Roberto nel vederla così, a cosa sarebbe stato dopo quel party, alla loro reputazione ormai irrecuperabile.
Ma la voglia di venire cancella ogni remora morale, e dopo appena pochissimi minuti, Michela esplode in un fragoroso orgasmo, urlando senza ritegno e accasciandosi a terra.
"Hai goduto schifosa..." la offende Sara, lasciandole il plug dentro la fica gocciolante. La donna si alza, la osserva a terra, distrutta, e, per enfatizzare l'umiliazione, le sputa nuovamente addosso, mettendole un piede in faccia. Lei non si muove, lasciandosi fare tutto. Sa bene che ciò che ha subito difficilmente sarà dimenticato dai partecipanti al party, e che non avrà più il coraggio di guardare nessuno di loro in volto.
Poco più in là, Roberto è moralmente devastato da ciò che ha appena visto, ma non riesce a nascondere che il suo uccello sia spaventosamente duro. Dopo diversi anni di matrimonio, sta probabilmente realizzando che questo tipo di visioni e di fantasie su sua moglie sono terribilmente eccitanti. Anche lui se ne vergogna enormemente, soprattutto che la cosa sia così visibile in pubblico, ma non riesce a controllare la durezza del suo cazzo.
"Buffo, no? Non mi aspettavo che la tua bella, dopo essersi fatta scopare da me, ora amasse prendere cazzo anche da mia moglie." lo sfotte ridacchiando Giovanni.
Roberto vorrebbe mandarlo sonoramente a quel paese, o alzarsi e dargli una bella lezione, ma non appena sta per rispondere, quello gli afferra le palle stritolando con forza, e lui, rosso in viso e sofferente, può solo gemere sbuffando per il dolore. Ma il peggio deve ancora arrivare. Solleva gli occhi, e vede Sara che ha indossato uno strap-on, e lo guarda con cattiveria.
"Credo che anche tu meriti di essere punito, Roby." gli dice.
"Cosa?? Io?? Ma perché..." obietta lui.
"Perché dovevi controllare un po' meglio quella cagna di tua moglie, no?" ribatte lei, posizionandosi alle sue spalle.
"No, aspetta!" strilla lui nel panico, capendo cosa stia per succedergli. Ma non appena fa per muoversi, o per alzarsi, Giovanni gli pesta entrambe le mani, costringendo l'uomo a tenerle a terra, e a stare a quattro zampe.
E l'istante successivo, Sara, da dietro, lo penetra nel culo con lo strap-on.
"N-no, lì no! Lì no!!!" urla lui terrorizzato.
"Zitto." comanda lei. E comincia a pomparlo nel culo. Ma con grande sorpresa dei presenti, pur facendosi scopare didietro, il cazzo di Roberto non molla affatto, rimanendo duro come il marmo.
Luisa e Greta ridono della cosa.
"Non avrei mai detto che al signor Roberto piacesse prenderla nel culo" commenta la donna delle pulizie.
"E' una serata piena di sorprese, evidentemente." conferma la governante.
E con finta noncuranza leva la benda dagli occhi di Michela, così che anche lei possa capire questa nuova tendenza del suo virile marito.
Sara, molto soddisfatta, allunga le mani, afferrando l'uccello di Roberto.
"Andiamo, questa è una grande sorpresa! Ti piace fartelo sbattere nel culo!" gli dice con tono irridente.
"No! No!" geme lui. Ma è evidente che stia ansimando. Sara continua a maneggiare il suo cazzo, e lui può solo scuotere la testa incredulo.
"Ah ah ah! - ride Giovanni guardandolo dall'alto in basso – Al cornuto piace farsi fottere! Sta per godere..."
E infatti Giovanni ha di nuovo perfettamente ragione. Dopo pochi istanti, Roberto viene copiosamente sul pavimento, rimanendo poi, per un interminabile secondo, immobile e privo di forza. Immediatamente dopo si accascia, raggomitolandosi a terra per la vergogna.
"Roby..." balbetta Michela. Non ha la forza di dire niente altro a suo marito.
"Oh Miky, scusa..." farfuglia lui, sprofondando nell'umiliazione, realizzando cosa sia appena successo.
"Non avrei mai creduto che..." prova a dire lei tra costernazione e delusione. Ma non riesce a completare la frase, perché la governante Luisa le afferra la coda, tirandola verso l'alto, e costringendola ad alzarsi in piedi.
"Si muova, signora, o ha anche il coraggio di avere qualcosa da dire?" la deride Luisa.
"Ma cosa vuole ancora da me, Luisa??" strilla lei terrorizzata.
"Abbiamo ancora due partecipanti al party che volevano giocare un po' con lei, signora Michela. Il suo lavoro non è affatto finito."
Michela alza gli occhi, e vede davanti a sé, Anna e suo marito Luca. E sa che per lei, purtroppo o per fortuna, sarà ancora una serata molto lunga.



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