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Di Domenica mattina


di Lutero57
28.10.2020    |    2.210    |    0 6.7
"Quella domenica ero tutto eccitato ma anche un po preoccupato dalla possibile reazione di mamma, la porta non si apriva quindi decisi di venire, ma proprio..."
Non sono mai stato un secchione, ne volevo esserlo ma devo riconoscere che nella mia ancor breve vita ho avuto qualche lampo di genio che mi ha aiutato in tanti campi.

Quella volta era al bar e si discuteva sul fatto che Luca aveva lasciato il fazzolettino di carta sul comodino pieno di sborra dovuta ad una sega fatta prima di addormentarsi e non si capacitava del fatto che sua madre sicuramente se ne fosse accorta.

“ ma sei proprio un coglione, ma tu pensi che i tuoi genitori non sappiano che ti fai le seghe? Ma fossero queste le figure di merda, guarda che non solo lo sanno, ma per esempio tuo padre ne andrebbe fiero e guarda anche tua madre, non sono solo tuoi genitori, ma persone adulte che sanno tutto del sesso e ci sono passate anche loro”

Così Andrea, il piu' grande di noi chiuse il discorso, sembravano i soliti argomenti del cazzo che si dicono al bar, pero' a me lascio' uno strascico mentale, infatti ci pensai e ripensai.

Anche io mi facevo le seghe a letto e come Luca mi portavo i fazzolettini di carta, il mio giorno preferito era la domenica mattina, salvo eccitazioni improvvise durante la settimana.

La domenica invece era speciale, mio padre appassionato di caccia e di pesca non c'era quasi mai, e mia madre ne approfittava per pulire a fondo la casa, lei mi voleva bene e solo quando era sicura che ero sveglio , cominciava a ripassare il pavimento con l'aspirapolvere, così potevo segarmi tranquillamente e beatamente.

Ma dopo quel discorso da bar cominciò a venirmi un dubbio: possibile che mia madre non si fosse mai accorta di quello che facevo? Non avrà mai sbirciato? Come faceva a sapere che ero sveglio per passare l'aspirapolvere?.

Proprio da quel discorso da bar cominciai a rimuginare cosi' che mi venne l'idea di prolungare la sega oltre il tempo dovuto e nel farlo sbirciare la porta pre vedere se lei si fosse affacciata.

All'inizio ero titubante e non osavo voltarmi per guardare, anche per non essere visto, ma in compenso mugolavo piu' forte in modo da fargli capire, qualora fosse stata dietro la porta, che mi stavo segando.

Poi ecco il primo colpetto di genio, posizionai lo specchio che avevo sul comò in modo da vedere la porta senza che mi voltassi. Quella domenica ero tutto eccitato ma anche un po preoccupato dalla possibile reazione di mamma, la porta non si apriva quindi decisi di venire, ma proprio mentre sentivo il primo fiotto di sborra lungo l'asta del mio cazzo, vidi chiaramente la porta aprirsi di poco ma aprirsi, il primo istinto fu come di impedire la fuoriuscita, ma come ben sapete è fatica sprecata e cosi' sborrai tutto gemendo tra le labbra ma con lo sguardo fisso sullo specchio, solo quando mi alzai per pulirmi vidi che la porta si richiuse e dopo una decina di minuti sentii l'aspirapolvere entrare in funzione, alla fine fu una domenica come le altre, ma con la consapevolezza che Andrea aveva ragione, mia mamma sapeva che mi facevo le seghe la domenica mattina. Inutile dirvelo ci ripensai tutto la settimana e più ci pensavo e più la cosa stranamente mi eccitava. Verso la fine della settimana altro piccolo colpo di genio. Oltre allo specchio per vedere la porta , posizionai la abat jour in modo che l'ombra del mio cazzo si proiettasse sul muro,anche in proporzionai maggiori, in modo che non potesse non vedersi.

Aspettai la domenica mattina che quasi non ci dormii, preparai tutto e cominciai a segarmi con movimenti lenti, l'avevo molto duro ma non volevo venire subito, finalmente la porta si socchiuse ed io riuscii anche a vedere chiaramente la sua fronte e i capelli che facevano capolino,

anche se l'eccitazione era massima resistetti ancora qualche minuto prima di sborrare e per tutto il tempo mia madre rimase li' a guardare, fino a che

sborrai violentemente e stavolta non sospirai ma diedi fondo a tutte le mie voglie. Che libidine, che sborrata, che voglia di farlo sempre, ma lei era la mia mamma e oltre a vederla come osservatrice non la realizzavo in altro modo.

Non so se per le seghe che mi feci o per l'influenza che c'era in giro, ma mi ammalai, 38 di febbre e mal di gola. Erano decisamente accettabili anche perché durarono solo due giorni e per una settimana non andai a scuola,

Quella domenica mattina avevo tutto in testa tranne di segarmi, ero convalescente e con gli ormoni azzerati. In camera avevo acceso la TV e stavo cazzeggiando col telecomando, quando entrò mia madre.

“su via apriamo queste finestre e diamo aria alla stanza ce una puzza di chiuso qui dentro , e non solo di chiuso? Quindi vai a farti un bagno per favore ti ho già preparato l'acqua”

“no dai ma, non me la sento ho voglia di stare a letto ancora un po,magari

oggi pomeriggio, tanto lunedì torno a scuola”

Ma le mie lamentele non servirono a nulla, aprì tutto mi tolse le coperte e mi accompagnò al bagno.

Devo dire che l'acqua calda sul mio corpo mi fece una bella impressione di fatti, forse anche perché il mio uccello sapeva che giorno era, diventò subito duro e menarselo nel bagno non è poi così male, ma eccoti servito il colpo di genio, mi alzai ed aprii la porta che era chiusa e la socchiusi, poi mi rimisi nella vasca e appena sentii i passi di mia madre cominciai a mugolare come di dolore, lei entrò quasi di scatto e mi trovò praticamente a cazzo dritto e con una faccia triste e lamentandomi.

“ma che fai che ti succede?

“ te l'avevo detto di non farmi alzare che ancora ero debole”

“ma che centra perché ti lamenti?”

Lei chiaramente aveva gli occhi fissi sul mio cazzo bello duro.

“mamma io spesso ce l'ho così e se non riesco a farlo ammosciare mi fa un male boia ed ora ci ho provato ma mi fa fatica, sono debole”

“ma se questo è un problema, perché non lo hai detto?! capisco a tua madre ma potevi dirlo a tuo padre”

“a chi?!! Se non è pesca o caccia papà non ne sa un cavolo e poi mi portereste da un dottore ed io non ci voglio andare”

“ma proprio un dottore ti ci vorrebbe invece”

“ dai ma' per favore esci che provo a venire se no mi fa troppo male”

“ si , si ma non ti chiudere che sto preoccupata”

Cosi' col il cazzo in mano facevo finta di lamentarmi, ma ero eccitato da boia, mi sarebbero bastati due o tre movimenti per sborrare a fiumi.

“amore ce l'hai fatta?”

“no mamma no non ci riesco”

poco dopo la sentii entrare si tirò su la manica e me lo prese segandomi piano piano. Maledetta eccitazione, avrei voluto che la situazione durasse una vita invece dopo poco esplosi come un vulcano lei non lasciò la presa finché non mi svuotai tutto.

“ mamma mia quanta....”

dopo un po e continuando a fare il malato immaginario

“Ma mi devi promettere che non lo dici a papà”

“papà o non papà bisogna andare da un dottore, se è un problema “

“ ma no un mio amico più grande di me ha detto che quando è cresciuto poi è tornato tutto normale, vedrai succederà anche a me”

“sarà?!! ma un dottore ci vorrebbe proprio altro che un tuo amico”

Comunque lei non lo disse a mio padre e la domenica dopo mi rifeci trovare con il cazzo in mano e sempre con la stessa faccia sofferente e i lamenti come se mi facesse male, lei dopo un po entrò in camera,

“ancora a queste condizioni stiamo?”

“o ma non ti ci mettere pure tu, cavolo”

“dai qua che faccio io”

e così mi fece una sega stavolta come dio comanda, e me la rifece anche la domenica successiva, era diventata un abitudine ma stavolta ci vedevo anche un po di malizia da parte sua tanto che il colpetto di genio successivo quasi quasi me lo ispirò lei.

“non capisco perchè provi cosi' dolore?”

“non lo so?! È come se dopo un po strusciasse, si asciugasse”

“cioe' ti faccio male, devo andare più piano o piu' veloce”

Voltai lo sguardo verso il muro e glielo dissi”

“ ci vorrebbe che me lo lubrificassi magari con la saliva sentirei meno dolore”

Avevo un sentore di avere esagerato, infatti non la guardai volutamente in faccia, finché non sentii il calore della sua bocca sul mio uccello.

Fu il primo mio bocchino ricevuto e un altra domenica anche il mio primo bocchino con l'ingoio, furono delle settimane indimenticabili ma................



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