Lui & Lei
Figli di p........
di Lutero57
09.11.2018 |
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"-Ma qui le regole sono che ognuno fa come cazzo gli pare ed io ora ho voglia senti anche tu quanto..."
Figli di p.........
Ogni mercoledì venivano al mercato del paese, erano dei romani che si erano trasferiti nella nostra campagna a fare i contadini. Vestivano un po alla meno peggio, non certo come i contadini nostrani, per farla breve, una di loro una certa Katia, era bella da morire, almeno a me piaceva, bionda con occhi azzurri, sicuramente un bel fisico anche se nascosto nelle gonne lunghe che lei portava, oltre a camicette abbondanti indossate senza reggiseno e che spesso lasciavano intravvedere il suo bel seno.
Lei era incurante di cio', ma sicuramente dopo tanti incroci, aveva capito che gli avevo messo gli occhi addosso e come non poteva non capirlo, quando andavano a fare colazione allo stesso mio bar non gli cavavo gli occhi di dosso nemmeno un attimo, ma putroppo era sempre in compagnia.
-Posso offrirgli il cappuccino?
Finalmente mi feci avanti quell'unica volta che arrivo' accompagnata da un altra donna.
-Perchè proprio a me?
Rimasi come un salame e prima che inventassi una cazzate, lei scoppiò a ridere come una matta.
-Scusa, scusa ma mi è venuto da ridere, non sei buffo tu , ma io, guarda che ho visto come mi guardi e dopo una vita hai preso coraggio e non poteva essere che cosi...
-Si perché eri sempre in compagnia non so se sei sposata, fidanzata o che altro...
Giu' un altra risata, questa volta risero tutte e due.
-Lo so che sembriamo matte, ma tranquillo, è che ogni volta ci tocca spiegare,
siamo una comune conosci?
-Comune come quelle di una volta, tipo i figli dei fiori?
-Bravo preciso, termine un po vetusto ma ci sta, coltiviamo la terra e siamo vegani in parte e in parte vegetariani, ma assolutamente produciamo e mangiamo solo quello coltiviamo usando le nostre mani e nessun agente chimico.
Chiacchierammo un po, lei era interessata ed interessante anche quando arrivarono gli altri, compreso un certo Mario che oltre a sembrare il capo era anche quello che io avevo pensato potesse essere il compagno di Katia.
Sempre per farla breve, pur avendo sempre lo sguardo verso Katia, ma questa volta ricambiato, Mario, da chiacchierone che era, mi prese in simpatia tanto da invitarmi nel loro casolare in campagna per una cena.
Quella sera non stavo piu' nella pelle, ma avevo anche tante incertezze nella testa, che riguardavano il genere Hippy da me solo conosciuto tramite film e TV.
Il primo impatto non fu positivo, in quel casolare il disordine regnava sovrano, tegami e piatti non lavati da tutte le parti, animali che entravano e uscivano dalla cucina, loro che non avevano nessun tipo di calzature e piedi sporchi di malta ecc.e cc.. Insomma se non avessi avuto il pensiero fisso su Katia me ne sarei andato alla svelta.
Finalmente cenammo e lei era vicino a me, mi parlava sempre ad un centimetro dalla mia faccia e potevo notare la bellezza dei suoi occhi e del suo viso, inoltre ogni volta che Mario diceva qualche cazzata e faceva ridere la compagnia, lei mi si avvicinava tenendomi le mani con le sue, qualche volta mi abbracciava facendomi sentire il suo seno, ero decisamente eccitato.
Vino biologico, ma sempre vino era e scorreva a fiumi ed io nonostante fossi sempre in me ero allegro e pimpante. Finita la cena come se nulla fosse e come nelle tradizioni dei veri figli dei fiori cominciarono a prepararsi e poi a fumare erba a volontà.
Premetto che io non ho mai fumato ne erba ne sigarette, ma non mi tirai indietro, anche tossendo non poco, il risultato su di me non fu cosi speciale, si ero allegro ma lo ero anche prima, Invece loro cominciarono a ridere continuamente per ogni cazzata, ma soprattutto Katia mi si avvicinava sussurrandomi all'orecchio parole sempre più esplicite.
-Lo so che mi vuoi scopare.... mi mangiavi con gli occhi......, perchè non ti sei fatto avanti prima... pensi che non ne avessi voglia anche io....
-Ma con gli altri come facciamo?
E giu' a ridere...
-Ma qui le regole sono che ognuno fa come cazzo gli pare ed io ora ho voglia senti anche tu quanto..
Mi prese la mano me la mise sotto la sua gonna, arrivai alla sua fica subito perché non portava le mutande ed in effetti era fradicia di umori..
.E tu?
Mi prese in mano il mio cazzo già duro da un pezzo da sopra i miei jeans, mi bacio
e poi mi prese per mano portandomi in un locale che avrebbe dovuto essere la camera da letto, ma che era solo un ammasso di materassi e coperte con un odore acre, poteva farmi anche schifo ma non quando Katia si levo il vestito e rimase completamente nuda, era uno splendore, mi si inginocchio davanti e slacciandomi i calzoni me lo tirò fuori e prima di prenderlo in bocca mi guardo maliziosa con i suoi bellissimi occhi blu. Me ne innamorai ancora di piu', anche perché succhiava da dio, alternava a leccate lente su tutta l'asta, a movimenti avidi e veloci alternati da quello sguardo azzurro che era come un moltiplicatore.
Katia ti porterò via da questo immondezzaio e ti salvero' con il mio amore, questo pensavo mezzo fumato anche quando ero in mezzo alle sua gambe e con la mia lingua quasi tutta dentro come voleva lei che mi spingeva la testa con la sua mano, gridando di piacere. Non vedevo l' ora di metterglielo dentro, e penso anche lei.
-Katia, Katia
era Mario che la chiamava, che cazzo voleva ora.
-Katia amore senti che roba?
E cosi facendo si mise in mezzo a noi e si presento con una roba in mano che lui chiamo' acido
-senti, senti che roba...
e l'offri anche a me, che non potei rifiutare anche perchè pensai che poi se ne fosse andata alla svelta.
Davanti a me vedevo la sua faccia interrogativa come a chiedermi qualcosa, che a poco a poco, non riuscivo a dirgli, si perchè le mie percezione era come se il mio corpo si fosse diviso dalla mia mente e quasi non riuscivo a sentire ne dire le mie parole.
Guardavo la mia Katia che aveva un espressione estasiata che mi diceva
-Chiavami ora chiavami di brutto
ma facevo fatica a unire il mio corpo alla mia mente che vagava sollevata come in tourbillon di sensazioni. L'unica e ultima cosa che mi ricordai nitida e chiara fu il viso di lei mentre mi adagiavo sopra il suo corpo, poi tutte sensazioni piacevoli e di calore e godimento, estese su tutto il mio corpo nessuna parte esclusa, ma come se fossi in un universo spazio-temporale diverso.
Non mi accorsi nemmeno quando mi addormentai ma al risveglio avevo Katia tra le mie braccia , lei rivolta di spalle, anche in quella posizione bellissima, ma mi accorsi che avevo anche un braccio di Mario addosso, e voltandomi me lo ritrovai che dormiva nudo dietro di me.
Ero ancora un po stordito ma quella scena non mi piacque nemmeno un po , mi alzai presi le mie cose, uscii di casa e me ne andai con tanti dubbi in testa, dubbi che purtroppo divennero certezze quando completamente ritrovati tutti i miei sensi e il mio corpo percepii chiaramente un fastidio se non un dolore ogni volta che mi sedevo o camminavo... maledetti figli di p......................
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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