Prime Esperienze
Che troietta
di Lutero57
27.07.2019 |
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"Non sento nessun rumore nessun lamento, possibile?..."
Rientro il pomeriggio assolato d'estate a casa mia, prima di entrare nel palazzo, guardo sempre la mia posta. Il posto dove vivo non è un alveare, ma ci circolano parecchie persone anche perché adiacente ad un parco per bambini di modeste dimensioni con panchine che i giovani usano per i loro chiassosi bivacchi.Mentre sfoglio la posta vedo su una panchina una ragazzina che come al solito si e seduta sullo schienale ed ha i piedi dove ci si dovrebbe sedere. Penso la solita maleducazione, riguardo la posta e rido' un occhiata, penso molto cattiva, alla ragazzina se avesse capito che quella posizione non era consona.
Per tutta risposta lei allarga le gambe in maniera innaturale mettendo a nudo le mutandine bianche che indossa. Sono un uomo divorziato sopra i 50 anni, ma la cosa non mi è passata indifferente, l'avevo presa quasi come una sfida, per questo faccio finta di sfogliare di nuovo la posta e poi rialzo lo sguardo e lei di nuovo mi allarga le gambe, è evidente che mi sta provocando. Questa volta non tolgo lo sguardo accetto la sfida, che finisce quando lei scende e viene verso di me.
-pensate questo di noi voi anziani che siamo tutte baby escort. Ci guardate sempre con occhi maliziosi.
-Ma veramente ti guardavo perché non eri seduta in maniera decente.
-Bella scusa e intanto guardavi magari pensavi che con una ricarica di telefono potevi anche ricevere certe prestazioni?
-Ma cosa vai a pensare?! oddio, se sentiamo la TV non è poi cosi anormale quello che dici, ma tranquilla non mi è passata nemmeno per l'anticamera del cervello.
Cosi facendo apro il portone del palazzo e mi avvio verso l'ascensore, pigio il tasto 5 e aspetto, ma di fianco vedo che ce ancora la ragazzina.
-Abiti qui? Non ti avevo mai vista?
-no non abito qui, ma in effetti mi servirebbero una 20entina di euro.
-adesso fai l'elemosina?
-No che hai capito, 20 euro e ti faccio.....
-cosa?
Si apre l'ascensore ed io entro e dopo poco entra anche lei.
-decidi tu per venti euro pero' non ti aspettare un granchè
-ma provochi? O mi prendi per il culo
-ed io per prendere per il culo una persona ci salgo in ascensore?
Si apre la porta dell'ascensore esco e metto la chiave nella toppa e lei è sempre dietro.
-Mi fai entrare che ne parliamo?
-scusa ma sei anche minorenne?
-no ho 18 anni.
-dimostralo?
-ne vogliamo parlare qui o mi fai entrare?
Lei entra anche prima di me, mi guarda fisso ma sembra non reggere lo sguardo. Spavalda ma sempre ragazzina.
-Intanto dimostrami che hai 18 anni
-ho la macchina
-fammi vedere la patente
-l ho in macchina giù, che mi fai scendere adesso? Dai deciditi lo vuoi fare o no?
Avevo preso il controllo della situazione, di fronte a quella spavalderia. Ma senza prendere in giro me stesso, la cosa mi eccitava, anche solo parlarne, era difficile ammetterlo ma mi ci trovavo bene in quella situazione.
-20euro? E che prestazioni fai per venti euro?
-una sega ti va bene?
-una sega? Ma per chi mi hai preso per un tuo coetaneo, le seghe me le facevano a 15 anni.
-Te lo prendo in bocca va bene?
Lo disse con aria decisa e spavalda ma soprattutto capii che l'avrebbe fatto davvero, che non era una provocazione. In contemporaneamente mi parti l'embolo erotico, cominciavo a immaginare e fissavo la sua bocca piccola e carnosa, mi arrapavo sempre di più, era chiaro che non volevo lasciarla andare in barba a tutti i miei principi, ma presi tempo.
-Dai che ti preparo qualcosa, vuoi bere?
-una coca se ce l'hai?
-no solo acqua minerale, birra e vino
-tutto meno l'acqua minerale.
-facciamo una lattina di birra in due.
Ero eccitatissimo ma non sapevo come cominciare, non ero preparato, non l'avevo mai fatto.
-Quindi? Ora che si fa?
La mia frase sembro' un segnale, mi venne vicino , io ero ancora seduto , si inginocchiò, mi sbottono la patta dei pantaloni, senza alzare lo sguardo, entrò, sfrugo' dentro le mie mutande, prese il mio cazzo, con quella sua mano fresca e lo tiro fuori.
-gia' duro!
Lo disse guardandomi in faccia, l'unica volta, con un mezzo sorriso.
Lo sego' piano, piano lo guardava come se fosse una barretta di cioccolato, poi lo mise in bocca improvvisamente, spinse fino che poteva.
Che fa? Pensai,mi sembrava un movimento innaturale, invece lo fece uscire dalla sua bocca lentamente, accarezzandolo con la lingua ma dentro la sua bocca, fece cosi', per due o tre volte, poi cominciò a leccarlo intorno, piu' la cappella che l'asta. Non sembrava una prestazione, sembrava una pompa vera e propria, non mi smanettava per farmi venire in fretta, anzi lavorava solo di bocca, quella bocca piccola e calda, ma accogliente.
L'adrenalina era al massimo, il mio cazzo era durissimo non lo era stato cosi' da una vita.
Quando scese a leccarmi le palle mi alzai, presi l'iniziativa e le afferrai la testa a tenerla ferma e comincia a scoparla in bocca sempre piu' forte.
Stavo violando quella stupenda piccola bocca e mentre lo facevo da sopra vedevo i suoi piccoli seni contenuti a malapena dal reggiseno.
Emettevo dei gemiti di piacere, anche se non volevo farlo. Ad un certo punto, lei si tira indietro.
-Se vuoi venirmi in bocca sono altri ...
-altri ...
-non ti piace farlo così? Che ti piace allora?
Mi allontanai da lei avevo il cazzo di fuori, duro.
-sei proprio una mercante, be sai che vorrei fare veramente per altri ... Leccarti la fica
-per me va bene.
La presi per mano la stesi sul divano, e lei apri subito le gambe in maniera oscena. Troppo anche per me.
Le alzai la gonnellina, e non le tolsi nemmeno le mutandine, gliele scansai solo , non vedevo l'ora di sentire il sapore della sua fichetta. Era una vita che non mi ricordavo come potesse essere fatta quella di un adolescente. Era paradisiaca come me l'immaginavo, poca peluria e chiara, rosea, un sapore meraviglioso. Quasi la succhiai piu' che leccarla, poi tranquillizzato e volendo fare come Dio comanda, le sfilo le mutandine, e mi ci misi di impegno. Cominciai leccandogliela tutto intorno, non usai la mano, la profano solo allungando la mia lingua dentro,si apre anche bene quasi morbida torno a cercargli il clitoride, due leggere leccatine e pi mi ributto sulle grandi e piccole labbra e non disdegno nemmeno l'interno delle sue cosce, ma poi ritorno al clitoride. Non sento nessun rumore nessun lamento, possibile?. Alzo la testa e già vedo le sue mani stringere la fodera della poltrona. Piccola troietta allora ti piace, eccitato mi butto sul clitoride lo lecco intorno , con la lingua faccio dei piccoli giri sempre piu grandi e poi ritorno li, ma stavolta glielo succhio tenendolo stretto con le labbra. Sento le sue gambe che si agitano sempre piu' per poi chiudersi a tenaglia sulla mia testa. Lascio la presa ritorno sulla sua fichetta, lei leggermente molla la prese quasi a prendere fiato, ma non fa in tempo che sono di nuovo avido di bocca e di lingua sul suo clitoride, lei stringe di nuovo ma non resiste e grida finalmente il suo orgasmo. Me lo godo tutto, godo il tremito, il suo sesso e il suoi succhi copiosi.
Mi alzo e lei è stravolta, estasiate e soprattutto piu' tranquilla, quasi a suo agio. Ma non tanto da notare che il mio cazzo è ancora duro. Lo prende e mi dice.
-Come faccio a farti venire? Lo vuoi mettere dentro?
-mi piacerebbe ma non ho preservativi in casa?
-mi assicuri che non sei malato?
Nemmeno attese la mia risposta, mi stese sulla poltrona, mi tolse i pantaloni slacciati compresi di mutanda, prese il mio cazzo in mano, mi guardò in tono di sfida e se lo infilo' dentro. La mia sorpresa fu che non trovo' nessuna resistenza entro tutto e subito. Lei sopra ferma ancora non si muoveva. Mi guardava, compiaciuta di quella posizione di comando.
-Per favore fammi vedere il seno.
Si tolse come una furia la maglietta, e lo mise a nudo,piccolo acerbo e ma maestoso. Cominciò a muoversi. Piano, piano, su e giu', muoveva il bacino solo ed esclusivamente per il suo piacere, si torceva, dondolando il ventre , cercando la posizione piu' consona al suo piacere, poi ad un certo punto accellero' bruscamente. Nonostante la frenesia dei suoi movimenti Il suo seno non si muoveva da quanto era tosto, la cosa mi fece impazzire, anche quando lo verificai con le mie mani, fu forse quel palpeggiamento dei seni e dei suoi capezzoli che le accelerarono l'orgasmo, stavolta non celato, ma gridato a tutta forza, mentre decelerava esausta gli dissi di non farlo, di farmi godere.
-Non scherzare stai attento.
Riprese a muoversi velocemente, mentre stavo per venire lo tolsi e lei mi fece venire sul mio petto segandomi quasi a farmi male.
Spossato le dissi che andavo in bagno a pulirmi, mentre lo facevo avevo un aria trionfante in volto, stavo realizzando cosa mi era successo, alla mia età scoparsi una adolescente una bella BOTTA DI ... Torno e la trovo gia' vestita e pronta, faccia sbarazzina.
-Ciao devo scappare, mi aspettano.
E se ne va da casa mia, non con qualche rimpianto.
porca miseria e i soldi non me li ha chiesti.
Oh cazzo ho lasciato i pantaloni sopra il divano con il portafoglio.
Mi precipito per controllare, ma niente non manca niente, ne soldi ne oggetti vari.
Hai capito la troietta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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