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Da Piero in poi


di Membro VIP di Annunci69.it marco191963
29.08.2021    |    872    |    0 9.2
"Erano trascorsi quasi vent’anni, eravamo solo dei ragazzi spensierati ed adesso la telefonata di Piero con l’invito a rivederci mi metteva in forte agitazione..."
Erano trascorsi quasi vent’anni, eravamo solo dei ragazzi spensierati ed adesso la telefonata di Piero con l’invito a rivederci mi metteva in forte agitazione.
Raccontai a Carla che verso le diciotto mi sarei rivisto con un amico di vecchia data ed incomincia a prepararmi senza tralasciare nessun particolare. Optai per dei pantaloni attillati, modello Capri, e una camicia bianca di lino con scarpe da passeggio della Nike.
Nel salutare Carla l’avvertii che sarei rientrato per le vent’uno per andare a cena fuori.
A bordo della mia Lancia K scesi in piazza dove Piero era ad attendermi.
Al mio arrivo Piero dopo avermi fatto i complimenti per l’auto e per l’abbigliamento mi chiese le chiavi dell’auto perché aveva voglia di provarla. Una volta in auto con Piero alla guida ed io al posto passeggeri partimmo per immetterci sul lungomare.
Aveva preso la direzione del litorale uscendo dalla città.
Ero proprio felice di stargli accanto e nonostante la differenza di età, io trentacinquenne lui quarantaduenne, mi creava sempre scompigli nella testa.
Arrivati nella zona industriale entrò nell’immenso parcheggio e trovando un posto abbastanza isolato e buio parcheggiò l’auto ed accendendosi una sigaretta disse:
“Negli anni ti ho sempre pensato e non immaginavo che ti avrei ritrovato più fico di come ti avevo lasciato.”
IO: “In tutti questi anni ho pensato solo ed esclusivamente alla mia carriera professionale e grazie ad una donna eccezionale al mio fianco ci sono riuscito.”
Piero:
“Quindi niente storie con altri?”
Io:
“Assolutamente no, non mi sono mai interessati altri rapporti perché avevo un bel ricordo di te e l’ho tenuto gelosamente nel cuore.”
Piero buttò la sigaretta, reclinò il sedile e dopo si abbassò i pantaloni e le mutande fino alle caviglie, si distese coprendosi gli occhi con il braccio per evitare l’imbarazzo.
Dalla mia postazione lo guardavo ammirato e pensavo a quando ero disteso sul letto di casa mia e lui sopra di me che mi penetrava. Anche se era stata la prima e l’unica volta l’avevo sempre desiderato averlo ancora dentro.
Adesso era a mia disposizione e non potevo deluderlo.
Con delicatezza incomincia ad accarezzargli la gamba e poi l’altra salendo sempre più su arrivando ai testicoli. Anche se non enormi erano duri come le pietre e accarezzarli era un godimento immenso. Il cazzo incominciava a prendere forma e diventava sempre più grande. Quando lo sfiorai per poi accarezzarlo mi sentii svenire e pensai che se lo avessi fatto godere alla grande sarebbe ritornato da me successivamente.
La mia lingua attraversava il cazzo in tutta la sua grandezza per poi scappellarlo e con le labbra succhiarlo. Lo sentivo agitarsi e bisbigliare parole incomprensibili. Per la prima volta mi ritrovavo a fare un pompino e mi piaceva molto. Non volevo che finisse subito e quindi gli allargai le gambe e mi intrufolai con la lingua in mezzo a loro arrivando fino al buco del culo. Con delicatezza glielo allargai e lo penetrai con la lingua facendola saltare dai brividi che gli procuravo.
Ero deciso a tutto e quindi scesi dall’auto e dopo averlo fatto passare al posto passeggeri mi insinuai con il corpo tra le sue gambe. Il cazzo era proprio sul viso e potevo ingoiarlo tutto. Quel mio sali scendi lo stava facendo impazzire dal piacere, sentivo i suoi gemiti sempre più forti e più profondi. Ormai non ne poteva più e afferrandomi con le mani la la spingeva sempre più in profondità facendomi lacrimare gli occhi e producendomi tanta saliva da colargli lungo l’asta. Dovetti fermarmi per riprendere fiato ma lui afferrando la mi testa e spingendomi il cazzo tutto in gola incominciò ad eruttare tanta sborra che io bevevo come un forsennato. Prima di lasciarlo andare gli ripulii il cazzo per bene tanto che luccicava.
Solo dopo ci ricomponemmo e visto l’orario, Carla mi stava aspettando, chiesi di riaccompagnarmi.
Durante il tragitto di ritorno Piero mi fece capire che non se la passava bene economicamente, le cose per lui non erano andate bene. Recepii il messaggio e gli feci un regalo sperando che lo avrebbe legato a me.
Piero contentissimo mi ringraziò con la promessa che non ci saremo persi di vista.
Arrivammo sotto casa che Carla era già in strada ad attendermi, gli presentai Piero promettendogli che una di queste sere saremo andati a cena insieme.


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