Gay & Bisex
A riveder le stelle
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27.02.2022 |
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"Quello di essere penetrato era una cosa che non avevo mai accettato e non lo volevo farlo in quel momento..."
Rientrando a casa, Carla con i capelli legati all’insù e in tuta da camera era alle prese con i fornelli per la preparazione della cena. L’abbraccia e le diedi un bacio sul collo. Un brivido le percorse tutto il corpo, si girò e contraccambio con un bacio sulle labbra. Preso dalla passione l’afferrai e stringendola forte e la baciai. La reazione di Carla fu più che bellissima perché mi spinse ad schiudere le labbra e far entrare la lingua nella mia bocca. Fu un baciò lungo e profondo, la sua lingua me la sentii in gola. Fu allora che Carla, avendo percepito una sensazione abbastanza strana, mi chiese cosa avessi bevuto perché emanavo un sapore strano. Impacciato le chiesi se le aveva provocato disgusto ma lei rispose di no però cera un qualcosa di strano che avvertiva sulla lingua.
Troncai il discorso e mentre lei finiva di preparare la cena andai a fare la doccia.
La verità era tutta un’altra e volevo nascondergliela. Quindi dopo avere fatto doccia, mi assicurai della scomparsa dei residui di sborra che avevo bevuto prima di rientrare.
Era successa una cosa molto bella.
Nel pomeriggio avevo ricevuto una chiamata da Piero che mi aveva invitato ad uscire.
Piero era un amico di vecchia data che non sentivo da quasi due anni ed avendo avuto da sempre un rapporto particolare con lui, quando mi chiese se poteva passarmi a prendere fui ultra contento e gli dissi che la cosa mi avrebbe potuto fare solo piacere. Pensavo che era da molto tempo che non avevamo più rapporti e quindi avrei potuto godermelo di nuovo.
Ero già sotto al portone dell’ufficio quando arrivò e dopo i saluti percorremmo alcuni metri per raggiungere l’auto. Mi ritrovai difronte ad una Lancia K blu metallizzata con un signore seduto al posto di guida. Lo guardai per capire e Piero prontamente dopo avermi presentato Giancarlo mi aprì la portiera posteriore e mi fece accomodare. Lui salì dalla parte opposta e così me lo ritrovai al mio fianco. L’amico accese il motore e partì attraversando tutta la piazza e imboccando la strada che portava alla tangenziale. Dopo averla imboccata uscì in zona Torrione e salì per la zona collinare della città.
Cercava un posto tranquillo, Piero, cosa inusuale, si sbottonava i pantaloni ed insieme alle mutande li facendoli scivolare alle caviglie. La cosa mi stupì favorevolmente e restai giusto qualche secondo a guardarlo prima mentre lui con la mano dietro la nuca mi spingeva la testa la bocca sul cazzo.
Da sempre con Piero facevamo un gioco di forza e cioè che lo facevo godere senza toccargli mai il cazzo con le mani.
Nel frattempo Giancarlo fermata l’auto in un luogo deserto e buio, spense il motore e venne a sedersi dietro alle mie spalle.
Mi ritrovai in mezzo a loro due e da persone esperte quali erano mi facevano sentire come una troia.
Mai ho avuto un ripensamento su quella situazione creatasi, anzi a me piaceva molto e quindi con tanta voglia incominciai a slinguare il cazzo di Piero che in breve tempo prese forma e diventò duro come il marmo. Giancarlo, essendo alle mie spalle, mi faceva sentire la forza del suo arnese dietro. Era una situazione molto eccitante ed assecondavo le loro voglie per farli godere.
Quando Giancarlo cercò di abbassarmi i pantaloni ebbi un rifiuto netto. Quello di essere penetrato era una cosa che non avevo mai accettato e non lo volevo farlo in quel momento. Fui abbastanza fortunato perché Giancarlo capì subito che non volevo e poggiò il cazzo nella mia mano.
Mentre continuavo a succhiare il cazzo di Piero con la mano assecondavo il cazzo di Giancarlo che era più grande di quello di Piero. Poi incominciai ad alternare i due cazzi nella bocca.
Aspettavo un tanta ansia di bere la loro sborra e quindi raddoppiai i miei sforzi per portarli al godimento. Prima Piero e poi Giancarlo raggiunsero l’orgasmo ed io non persi l’occasione per ripulirli fino all’ultima goccia.
Decidemmo di ricontrarci con più tranquillità e di dedicarci una serata solo per noi tre.
Non potevo raccontare questo a Carla però quella serata finì nel migliore dei modi perché facemmo l’amore come mai fatto prima. L’eccitazione diventava sempre più forte in me quando immaginavo Carla che succhiava il cazzo a Piero ed a Giancarlo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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