Gay & Bisex
Marco_1970_1
di marco191963
09.05.2022 |
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"Dopo averlo ripulito con la lingua, lo scavalcai e mi posizionai con la testa in mezzo alle sue gambe..."
L’incontro avuto a casa loro mi aveva affascinato non poco, mi affascinava entrare a far parte di quel mondo perverso.Nunzia, la mamma, era stata fin troppo esplicita nei miei confronti e non si era creata nessun problema ad invitarmi ai loro festini.
Con mia sorella Terry ne discutevamo in continuazione ed eravamo talmente presi che se avessimo avuto l’opportunità ci saremmo andati sicuramente.
Quando affrontai l’argomento con Tonino lui mi parlò delle tante opportunità che si sarebbero create ed avremmo potuto sicuramente fare un lusso che oggi non potevamo permetterci. Tonino mi propose di provarci tanto cosa mi sarebbe costato.
Quelle parole mi rincuorano un poco e pensai che sarebbe stato bello conoscere nuovi uomini e capire cosa effettivamente volessi da loro.
Poi un pomeriggio passò a prendermi con la sua auto e mi spiegò nei dettagli cosa sarebbe successo da lì a poco e dovevo solo stare tranquillo che mi sarebbe piaciuto molto.
Mi portò in una zona distante dal nostro quartiere, una zona collinare di periferia. Parcheggiò l’auto e restammo a fumare una sigaretta.
Passarono soli pochi minuti e un’auto si affiancò alla nostra.
Scese un uomo che dalle sembianze sembrava essere più che maturo, con i capelli bianchi e vestito in modo elegante.
Tonino si appartò con lui e dopo aver parlottarono mi disse di salire nell’auto con quell’uomo.
Mi ritrovai seduto al suo fianco e si slacciò i pantaloni ed insieme alle mutande li fece scendere alle caviglie.
Perplesso, ma non indifferente, mi ritrovai davanti un cazzo di tutto rispetto, anche se era in stato di riposo era molto lungo.
Capendo il mio imbarazzo, l’uomo mi mise una mano dietro alla testa spingendola verso il basso.
Ero a pochi centimetri dal suo cazzo ed incominciando ad eccitarmi a quella visione glielo baciai sulla punta.
L’uomo declinò il sedile e si distese facendo in modo che potessi guardarlo meglio.
Fu solo un attimo ed incomincia ad accarezzarglielo ed a scappellarlo in modo da far venir fuori la cappella tutta rossa.
Vuoi il mio accarezzare, vuoi il cominciare a leccare come fosse un gelato, il cazzo prese forma diventando un palo esagerato.
Era più grande di quello che immaginassi e, mi buttai sopra ed incominciai a succhiarlo. Con la bocca spalancata cercavo di ingoiarlo il più possibile e questo mi procurava tanta saliva che non riuscendo a contenerla colava giù per il cazzo. Dopo averlo ripulito con la lingua, lo scavalcai e mi posizionai con la testa in mezzo alle sue gambe.
Quella posizione fu geniale perché il cazzo era proprio davanti alla mi bocca e potevo ingoiarlo tutto dall’alto e gestire il ritmo secondo il mio piacere.
Quel mio modo di succhiarlo lo fece talmente impazzire dal piacere che afferrandomi la testa incominciò a fottermi in bocca, producendomi coniati di vomito. Mi piaceva molto sentirmi il cazzo in gola e per eccitarlo ancora di più gli presi i coglioni tra le mani e li accarezzavo per farli indurire. Non passò tanto tempo prima d’incominciò a sborrare copiosamente. Più schizzava e più lo ingoiavo, bevevo quel nettare copioso come un forsennato era la cosa che da sempre adoravo e mi faceva impazzire di piacere sapendo che ero riuscito a renderlo felice.
La cosa che desideravo di più alla fine di ogni rapporto era quando si rilassavano completamente e potevo giocare con il cazzo molle in bocca e di assaporare fino all’ultima goccia di sborra.
Soddisfatto, si ripulì e dopo essersi rivestito si intrattenne con Tonino a parlare lontano da me.
Mise la mano in tasca e porse delle banconote nelle mani di Tonino dicendo:
“Salutami Nunziatina.”
Solo dopo, Tonino si avvicinò a me e porgendomi una bottiglietta d’acqua mi disse di fare dei gargarismi per ripulirmi.
Come se nulla fosse successo mise in moto l’auto e in tutta fretta mi accompagnò sotto casa.
Rimasi completamente deluso da quell’atteggiamento che piangevo quasi dalla rabbia. Di una cosa ero certo di essere stato usato da lui e dalla mamma.
Con tanta rabbia raccontai a Terry l’accaduto e gli giurai che se proprio dovevamo fare queste cose le avremmo fatte a nostra utilità.
Terry mi dava pianamente ragione e mi promise che prima o poi gliela avremmo fatta pagare.
E poi chi se frega se non lo selezionate
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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