tradimenti
che buona la pizza
di marco191963
01.11.2021 |
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"Mai raccontai questa cosa a Carla per non ferirla e poi perché Carmine mi aveva promesso che sarebbe stato una cosa riservata e potevo stare tranquillo con i..."
Abbituato a srivere storia di vita visuuta di falso ci sono solo i nomi dei protagonisti.Carla e Giulia erano amiche da una vita e solo grazie a Carla, che me la consigliò, era alle mie dipendenze già da oltre dieci anni.
Quando un giovedì mi chiesero il pomeriggio libero per andare al Carrefour, acconsentii con grande piacere perché sapevo che sicuramente avrebbero comprato dell’intimo e dei vestitini molto carini.
Erano passate le venti e quando Carla mi chiamò per dirmi che avevano finito e stavano facendo rientro a casa.
Gli proposi di a mangiare la pizza da Carmine ed avendo avuto risposta positiva le diedi appuntamento davanti alla pizzeria per le vent’uno.
Arrivai con una mezz’ora di ritardo e loro non erano per niente irritate anzi ridevano come pazze nel conversare con Carmine.
Appena mi vide Carmine fece preparare il tavolo e tutti e tre ci accomodammo in sala.
Restammo per più di un’ora a gustare l’ottima pizza e bere birra alla spina.
Dal nulla ci ritrovammo al nostro fianco un ragazzo che con toni molto gentili ed educati ci chiese se fumavamo ed alla mia risposta positiva con un sorriso fece ritornò al suo posto ed insieme agli altri due suoi amici incominciarono a costruirsi una sigaretta.
Neppure il tempo di accendere la sigaretta che arrivò Carmine e rivolgendosi ai ragazzi gli chiese di prepararne una anche per lui e una per noi che tra qualche minuto sarebbe venuto a sedersi insieme a noi.
Carmine arrivò con delle birre tutte particolare di alta gradazione alcolica (birre DU DEMON) e ci invitò a brindare. Nello stesso tempo mi passò la sigaretta fatta dai ragazzi ed io dopo averla accesa e fatto un paio di tiri la passai a Carla e lei la passò a Giulia.
Vuoi la birra, vuoi la sigaretta il nostro umore cambiò radicalmente ci sentivamo più liberi e più felici.
Nel frattempo anche i ragazzi erano venuti a sedersi al nostro tavolo e tutti insieme facevamo tanta moina.
Carmine decise di farsi un selfie con Carla e Giulia e si posizionò tra loro due restando in piedi mentre loro rimasero sedute. Dopo lo scatto Carmine afferrò Carla e Giulia con le spalle e le trascinò verso la patta dei pantaloni. Fu un gesto che mi creò subito turbamento e mi alzai per andarle a baciare entrambe e facendole capire che la cosa mi era piaciuta.
Dopo il selfie anche i ragazzi diventavano sempre più audaci e nascondendo le mani sotto il tavolo le accarezzavano le gambe. Non lo so se il tutto dipendesse dal fumo e dal bere ma sia Carla che Giulia non si ribellavano per niente anzi continuavano a ridere a crepapelle.
Che da quel momento non sarebbe più stata una serata normale mi resi conto quando Carmine andò a chiudere a chiave le porte d’ingresso.
Tutti e quattro i maschietti ignoravano la mia presenza e giocavano senza crearsi nessun problema con Carla e Giulia.
Nel ritornare Carmine disse:
“Ragazze se fate le brave vi faccio vedere una cosa.”
In quel momento ritorno in mezzo a Carla e Giulia e dopo essersi sbottonato i pantaloni fece uscire dalle mutande un cazzo esagerato. Molto grande, ma soprattutto molto largo. Lo sventagliò in faccia alle ragazze prima di afferrare Carla con la testa e portargli il cazzo alle labbra.
Carla non si perse di coraggio e lo ingoiò per quello che poteva sussurrando: “mmmmmmmmmmmmmm che buono.”
Giulia da par suo si avventò su Carmine e tirandogli fuori i coglioni incominciò a succhiarli.
Carmine aveva fatto scivolare i pantaloni e le mutande alle caviglie lasciandosi andare ad un pompino inimmaginabile.
I ragazzi erano tutti e tre sotto il tavolo e dopo aver tolto gli slip a Carla e Giulia, a turno giocavano con le loro fiche.
Carla e Giulia godevano da dio e si lasciavano andare incurante della mia presenza.
Carmine ad un certo punto fece alzare Carla e la fece distendere sul tavolo, le allargò le gambe e puntò il cazzo nella fica. Anche se sembrava un’impresa impossibile per le dimensioni del cazzo, Carmine con tanta pazienza riuscì a farlo entrare tutto nonostante le grida di dolore di Carla.
I ragazzi usciti da sotto il tavolo distesero Giulia al fianco di Carla e dopo averle allargate le gambe anche a lei, a turno la fottevano come dannati.
La cosa andò avanti per lungo tempo e quei quattro cazzi insaziabili si alternavano tra loro.
Per me fu un crescendo di libidine e quando incominciarono a eiaculare mi sentii svenire dal piacere.
La loro sborra stava riempendo le fiche che fuoriusciva come pioggia.
Si era fatto molto tardi quando Carla e Giulia andarono in bagno a ripulirsi ed i ragazzi erano andati via. Rimasi nel salone solo con Carmine e lui approfittò di quel momento per dirmi che qualche giorno prima era passato Bruno e parlando di te mi aveva confidato delle tue voglie pazzesche.
Mai raccontai questa cosa a Carla per non ferirla e poi perché Carmine mi aveva promesso che sarebbe stato una cosa riservata e potevo stare tranquillo con i ragazzi che non avrebbero mai parlato dell’accaduto.
Con Carla e Giulia facemmo rientro a casa, perché Giulia restò a dormire da noi visto che abitava da sola.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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