Gay & Bisex

Guido


di Membro VIP di Annunci69.it marco191963
03.12.2020    |    891    |    1 9.7
"” Incazzatissimo lo mandai a fare in culo presi il telo da mare e me ne andai in cabina pur provando ancore un dolore pazzesco..."
Il tutto ebbe inizio nell’estate del 83.
Come tutti i ragazzi di vent’anni anch’io, quando arrivava l’estate trascorrevo gran parte della giornata in spiaggia fino al calar del sole.
Ero molto presuntuoso e quindi curavo il mio fisico affinché fosse sempre perfetto. Specialmente dal primo pomeriggio al calar del sole ero intendo a prendere il sole e il più delle volte quando la spiaggia spopolava arricciavano il costumo per abbronzarmi le natiche.
Come facevo da sempre una volta che il sole calava raccoglievo le mie cose ed andavo a farmi la doccia. Era mia abitudine una volta entrato nel box doccia, essendo le porte a battenti, mi toglievo il costume per lavarmi accuratamente e profondamente.
Ero piegato a novanta gradi, con le spalle alla porta, e mi pulivo le dita dei piedi dalla sabbia.
All’improvviso fui preso da un dolore allucinante che mi fece scattare in piedi e voltarmi bruscamente mi ritrovai un uomo che senza far rumore aveva aperto le porte della doccia e con violenza era entrato prepotentemente nel mio culo col il suo cazzo. Il dolore forte mi aveva tolto il respiro e dovettero passare molti secondi prima di poter parlare:
“Mai sei pazzo? Cosa ti prende e come ti permetti?”
Mi sentii rispondere:
“E’ da giorno che ti ammiro mentre prendi il sole e non ce l’ho fatta più”
Io.
“Stronzo non sono gay capito!”
Lui:
“Lo so ma hai un culo fantastico.”
Incazzatissimo lo mandai a fare in culo presi il telo da mare e me ne andai in cabina pur provando ancore un dolore pazzesco. Ci volle molto tempo prima di riprendermi e uscire dallo stabilimento per andare a prendere il tram per far ritorno a casa.
Mentre ero in attesa alla fermata del tram si accostò un auto, era l’uomo della doccia che mi chiese di salire che mi avrebbe accompagnato lui a casa. In quel momento pensai che avrei risparmiato i soldi del biglietto e sarei arrivato a casa prima, quindi salii.
Una volta che l’auto iniziò il percorso verso casa mia l’uomo si presentò:
“Mi chiamo Guido e ti chiedo scusa per prima ma è stata una cosa più forte di me nel vederti tutto nudo, con un culo liscio senza peli mi ha eccitato al punto che ho perso la testa.”
Io:
“Mi chiamo Marco e mi hai fatto un male indescrivibile che mi brucia ancora.”
Guido:
“La prossima volta farò più attenzione.”
Io:
“Perché intendi riprovarci?”
Guido:
“Si mi piaci molto e voglio stare con te.”
A quel punto mi ammutolii ed aspettai l’arrivo sotto casa per scendere. Una volta al portone lo salutai ma lui mi richiamò e mi regalò cinquemila lire. Subito le afferrai perché per me significava andare quindici giorni in campeggio con gli amici.
Il giorno successivo lo ritrovai che aveva steso il telo al mio fianco e mi guardava mentre prendevo il sole.
Tutto ciò incominciò a stuzzicarmi e incominciai a giocare mettendomi a pancia in giù, dopo aver arricciato il costume. Lo stavo provocando al punto che anche lui dovette mettersi a pancia in giù perché dal costume si vedeva il rigonfiamento.
Come al solito all’ora stabilita andai a fare la doccia pensando a se Guido sarebbe venuto o no. Appena aprii l’acqua della doccia lo vidi che era fuori a guardarmi. Facendo finta di nulla continuavo a lavarmi facendo attenzione a non abbassarmi. All’improvviso Guido aprì le porte della doccia e porgendomi del bagno schiuma mi disse di insaponare al meglio il buco del culo. Senza parlare lo feci facendo in modo che il buco fosse ben lubrificato per poi abbassarmi. Neppure il tempo di piegarmi che il suo cazzo era tra le mie natiche. Fu un attimo ed il cazzo entrò tutto dentro. Anche se non come la prima volta, il dolore c’era ma era sopportabile e quindi lo lasciai entrare tutto. Incominciò a muoversi dentro di me e mi accorgevo che pian piano il dolore diventava piacere. Sentirmi un intruso dentro mi eccitava e molto mi piegavo sempre di più per farlo entrare. I colpi diventavano sempre più forti ed il movimento dell’avanti e indietro più veloci. Il piacere era tanto e volevo non smettesse più per cui ogni tanto lo facevo uscire fuori per non farlo godere. Non vedevo il suo viso ma sentivo la sua lingua che mi leccava tutta la schiena. All’improvviso lo sentii ansimare:
“Sei favoloso mi stai facendo impazzire dal piacere, oh vengo tesoro.”
Un fiume di sborra inondò le mie viscere e lui per non farla uscire fuori spingeva sempre di più.
Una volta ripresosi uscì dall’abitacolo, io mi ripulii per bene ed uscii.
Fu una cosa bellissima, mai avrei pensato che il cazzo mi sarebbe piaciuto così tanto e che sicuramente non mi sarei perso le occasione se fosse ricapitato. .


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