Lui & Lei
Per fame e per piacere pt.6
di tongue81
04.12.2023 |
4.615 |
3
"Non appena si sentì appagata di risate, mi fece cenno di stare in silenzio e fece una telefonata..."
La serata si concluse solo dopo che ebbi scopato la bella Karima seguendo il copione imposto dalle amiche, ovviamente arrivando anche a sodomizzarla ma dolcemente e senza farle male. Prima di congedarmi, Valentina, che per tutta la serata si limitò ad interpretare magistralmente il ruolo di burattinaia, mi diede come extra una banconota da 50€, con la promessa che presto ci saremmo rivisti.Lorena venne a precedermi per riaccompagnarmi a casa: durante il tragitto le raccontai tutto, dei soldi, della domestica e dell'extra ricevuto.
"Devi essere stato bravo se hai convito quella a darti un regalino extra."
Mi disse il cognome della ragazza e mi pietrificai: un cognome pesante e conosciuto a chiunque avesse l'abitudine di seguire i notiziari televisivi.
"Quello che non sai è che già mi ha chiesto le tue disponibilità per domenica: hai fatto bingo!"
Intimorito da quel cognome prestigioso, presi 200€ dalla busta e li porsi alla mia socia che li intascò senza battere ciglio e continuando a guidare in un silenzio assordante.
"Comunque, apprezzo la tua serietà nel voler estinguere il debito ma non c'è fretta. Se ti servono per altro, te ne posso restituire la metà."
Dissi che andava bene così, che i debiti mi levavano il sonno e che ci saremmo visti l'indomani per una nuova cliente.
La sera successiva fu la prima di una lunga serie con la moglie di un ricchissimo possidente: Lorena mi lasciò fuori al cancello di una villa prestigiosa dove venne ad accogliermi un inserviente a bordo di un tender come sui campi da golf, lasciandomi senza parole. Mi accolse una quarantenne di nome Giada, bellissima e raffinatissima, con la quale mi limitai a cenare fuori, a flirtare e a lasciarmi andare a qualche carezza nel giardino della sua villa: furono 100€ quasi trovati in terra, dato che non dovetti, almeno quella volta, finire a letto con la signora.
Attesi la mia socia nella piccola dependance dove risiedeva il personale di servizio per un oretta.
"Tieni, così siamo in pari e non sono più in debito con te!"
"Sicuro? Guarda che se ti servono per qualcosa... "
"Lo so, ho capito ma preferisco non avere debiti economici. Per quelli morali, troverò un modo per sdebitarmi."
"Ahahahah... Non pensare che lo faccia davvero solo per solidarietà, non sono una buona samaritana. Grazie a te, posso entrare anche in giri più remunerativi!"
Quelle parole mi fecero gelare il sangue e seccare la bocca; la guardai in modo inquisitorio e attesi che continuasse il discorso.
"Weeeee! Non ti preoccupare, stai sereno. A tempo debito saprai tutto, al momento non c'è nulla di definito!"
"Per domani abbiamo altri impegni?"
"Domani si studia e basta. Però, se vuoi..."
"Non lasciare le frasi a metà, lo sai che mi infastidisce questo tuo atteggiamento!"
"Come sei pesante! Allora, se vuoi e se pensi di averne ancora, ci potrebbe essere ancora un lavoretto per stasera."
"Vedi che ne ho e come. La signora ha voluto fare la fidanzatina adolescente. Solo qualche toccatina ma niente sesso… zero assoluto!"
La risata sguaiata di Lorena riempi il minuscolo abitacolo della Smart risultando assordante: "Quindi, stai carico carico? Gesù, che botta di culo!"
Riprese a ridere fragorosamente, in modo quasi isterico tanto da vedersi obbligata ad accostare la vettura. Non appena si sentì appagata di risate, mi fece cenno di stare in silenzio e fece una telefonata.
"Buonasera principe, mi scusi per l'orario ma sarei in compagnia della persona giusta per assecondare la sua richiesta e sarei a 10 minuti da casa sua."
Attese la risposta e si congedò con deferenza, poi mi guardò negli occhi e disse: "Ti va di scoparmi davanti a due vecchietti generosi? Sono sicura che non dirai di no!"
Silenzio assenso e lasciai parlare gli occhi, Lorena si rimise alla guida ed iniziò a darmi tutte le informazioni necessarie.
In dieci minuti, ci ritrovammo in un meraviglioso palazzo di Mergellina, accolti da un attempato maggiordomo in una livrea stazzonata, in una casa traboccante di oggetti di antiquariato, di soffitti affrescati e porporina. In religioso silenzio, fummo condotti in una stanza da letto dominata da un gigantesco letto a baldacchino, dove ai lati del camino crepitante giacevano accomodati due vecchietti canuti, tanto rigidi ed incartapecoriti da sembrare morti.
Lorena andò subito a salutare con deferenza il principe, baciando l'anello con lo stemma di famiglia prima di rivolgersi alla donna. La imitai e subito dopo fummo invitati dall’anziano maggiordomo a passare per il bagno per darci una rinfrescata.
"Davvero dobbiamo scopare davanti a quelle due mummie?"
"Zitto! Vuoi far saltare tutto? Non te la senti?"
Ancora una volta decisi di non parlare, le afferrai le tette e mi strusciai contro il suo culo.
"Va bene... Però attieniti a ciò che loro ci chiederanno, non prendere iniziative, tipo questa!"
Rientrammo nella stanza con indosso solo la biancheria intima, bianca di pizzo per Lorena e boxer blu per me, ricevendo un cenno di assenso da parte dell' uomo.
Ci accomodammo sul letto e la signora ci chiese di iniziare a baciarci e ad accarezzarci con dolcezza. La bocca di Lorena era zucchero, dolcissima, morbida ed irresistibile, tanto da provocarmi un'erezione vigorosa istantanea al primo contatto.
Le sue mani iniziarono a sfiorarmi dolcemente, provocandomi brividi intesi come se tanti microscopici terminali elettrici scaricassero il loro potenziale su di me.
"Le vuoi leccare i capezzoli?" gracchiò l'anziana donna incoraggiandomi a sciogliermi e ad abbattere i miei freni inibitori.
Mi avventai famelico su quel seno pieno e sodo, lo leccai e lo degustai con passione e avidità, così come fece la stessa Lorena con me. In quell’istante compresi che i due ottantenni volevano rivedere la loro passione e il loro amore bruciare nuovamente nel proprio letto e noi riuscimmo ad entrare perfettamente nella parte.
"Hai il cazzo di marmo!"
"Come i tuoi capezzoli... Che dici? Iniziamo a fare sul serio?"
Allungai una mano verso il suo inguine e trovai immediatamente un pantano di umori vaginali: le saltuarie indicazioni dei due anziani coniugi avevano soddisfatto i loro desideri ma erano riusciti anche a far eccitare la mia partner che ormai assecondava in tutto e per tutto i miei capricci. Tornai nuovamente ad esplorare il suo corpo, poi, in modo del tutto imprevisto, balzai in piedi e liberai il mio uccello davanti alla sua bocca. La sua espressione di stupore fu accentuata dalla reazione di approvazione dei due vecchietti che manifestarono il proprio compiacimento incitando Lorena a spompinarmi a dovere.
Ancora incredula per quanto stesse accadendo, si trovò la mia cappella gonfia e turgida a premere contro le labbra che si schiusero lentamente prima di venire invase e violate dal mio bastone. Portandole una mano dietro la nuca, decisi in totale autonomia il ritmo degli affondi mentre la vecchietta la esortava ad ingoiarlo tutto. Le scopai la bocca con vigore e passione, incurante delle lacrime che solcarono le guance e degli inevitabili accenni di conati, cercando di seguire il ritmo delle sue dita che freneticamente stavano martoriando la sua vagina.
Venimmo travolti da un violento orgasmo quasi in perfetta sincronia: pochi istanti dopo essersi liberata dalla morsa in cui la avevo obbligata per esalare un gemito profondo e liberatorio, la mia socia venne investita da una spruzzata di sperma che cercò di ingoiare con avidità e golosità: ricadde supina sul letto, sperando di aver qualche minuto per riprendere fiato. Invece, simultaneamente, mi lanciai tra le sue gambe, desideroso di dissetarmi dei suoi umori.
"Manco due minuti di pausa?" mugugnò fingendo disapprovazione al mio comportamento famelico.
[Continua]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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