orge
La cognata pt.10
di tongue81
06.12.2022 |
10.361 |
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"Una volta in piedi, mi liberai dal costume e, spostandomi verso la sinistra di Susanna, slacciai prima il pezzo di sopra del bikini di Carla e poi quello..."
Dopo quello sgradevole comportamento, io ed Enrico fummo costretti ad allontanare in modo coatto Vittorio dal nostro privée per cercare successivamente di rasserenare gli animi tra le ragazze.Fortunatamente, Stefania, superato lo shock iniziale, decise di raccontare a tutti i presenti la nostra storia, includendo la motivazione che aveva portato Vittorio ad essere presente quella mattina.
"Enrico, potevi convincere Jay ad unirsi a noi. Secondo me, si sarebbe comportato meglio di quello stronzo!"
"Sicuro! Però poi cosa avremmo fatto io e te quando avrebbe provato a inchiappettarci con la sua mazza?" rispose serio Enrico per poi esplodere in una fragorosa risata.
Così, ripartendo l'omosessualità svelata di Jay, l'atmosfera si rasserenò, anche con l'aiuto di un paio di bottiglie di vino; la temperatura a bordo vasca iniziò ad innalzarsi nuovamente tanto innescare nuovamente il desiderio di promiscuità sessuale in mia cognata, che dopo un ultimo sorso di vino, si sedette sulle gambe del mio gemello con il chiaro intento di destare il suo pisello dallo stato di torpore e lanciare a tutti noi un chiaro messaggio.
D'istinto, presi la mano di Carla, che era seduta alla mia destra, la spostai prima sul mio bozzo già parzialmente turgido e poi la indirizzai verso le tette di Susanna, che gradì talmente tanto la mia iniziativa da invitarmi, con un gesto volgare ma inequivocabile, ad avvicinare il mio arnese alle sue labbra.
Una volta in piedi, mi liberai dal costume e, spostandomi verso la sinistra di Susanna, slacciai prima il pezzo di sopra del bikini di Carla e poi quello dell'altra ed, infine, concessi ben volentieri il mio bastone alle attenzioni di quelle labbra vogliose.
Cercai Stefania con la coda dell'occhio e la vidi impegnata in un famelico 69 con l'altra sorella Farina mentre si dedicava anche a segare il bastone del mio gemello.
"Non avrei mai immaginato che una lesbica riuscisse a fare un pompino del genere!" esclamai tra un gemito e l'altro, facendo apparire un'espressione compiaciuta sul viso di Susanna e iniziando a tastare e a giochicchiare con le sue tette perfette, grandi il giusto e a forma di goccia, che erano state abbandonate da Carla la quale aveva direzionato la sua attenzione verso il sesso della ragazza.
Dopo un po’ decisi di sfilare via il mio cazzo da quella bocca calda ed accogliente che mi aveva regalato brividi di goduria, presi per mano le due ragazze e le guidai verso il divanetto vicino a quello dove Enrico stava martellando incessantemente mia cognata, i cui gemiti di piacere erano soffocati da Cristina che in piedi le aveva poggiato la propria vagina in faccia: con estrema cura, feci in modo che gli schienali dei due sofà fossero perfettamente combacianti e ,solo dopo averne verificato il corretto posizionamento, chiesi alle ragazze di emulare il posizionamento delle altre due amiche.
Penetrai Susanna facendola sobbalzare di piacere ad ogni affondo, piacere che propagava anche a Carla che, in piedi sul divano, iniziava a richiedere la sua dose personale di cazzo: tuttavia, non assecondai la richiesta ma continuai a scopare con energia la piccola Susy, animato dalla voglia di farle riassaporare per bene il piacere del cazzo fino all'orgasmo, e accettando consapevolmente di naufragare tra le sue lunghe e tornite gambe e di abbandonare le mie mani nell’esplorazione del suo corpo scultoreo, della sua pelle profumata e inebriante. Solo dopo essere stata travolta da un primo orgasmo talmente intenso da farla schizzare come una fontana, decisi di dedicarmi alla maggiore delle sorelle Farina, posizionandola a pecora sul contro la spalliera del divano, da dove riusciva ad afferrare le tette di Stefania che giaceva stesa dall’altra parte dopo essere stata soddisfatta da mio fratello.
Sorprendentemente, anche Susanna si mise nella stessa posizione, facendo trascurare completamente l’altra ragazza; ripresi a fotterla con ancora maggiore foga e fino a quando non raggiunse nuovamente l’orgasmo in perfetta sincronia con Cristina, che sull’altra seduta stava venendo scopata a smorza candela da Enrico.
Con cenno d'intesa, mio fratello ed io ci scambiammo le posizioni e le ragazze: il mio gemello accolse finalmente la richiesta della povera Carla, facendola impalare sul suo bastone mentre Susanna, a carponi e non ancora doma, usava una mano per massaggiargli le palle e l'altra per masturbarsi. Dalla mia parte, iniziai a fottere le tettone di mia cognata e della Farina junior, facendo apparire e sparire la capocchia rossa e turgida da quel ammasso di carne calda e cercando di raggiungere le bocche vogliolose delle due ragazze che, di tanto in tanto, convergevano in un intreccio libidinoso sopra di esso.
"Fottimi!" disse quasi supplicando mia cognata e la accontentai repentinamente: la misi pecora, le strizzai a turno le tette e la penetrai a ritmo sostenuto, affondando una la mia mazza nella sua pucchiacca, tanto far schioccare le palle contro i suoi glutei con una regolarità impressionante ma senza trascurate la piccola Cristina, con cui limonavo furiosamente.
Continuai a scopare la cognatina come un folle anche dopo che ebbe raggiunto l'orgasmo, precisamente fino quando accettai di sborrare copiosamente nel preservativo ma senza mai sfilare il mio cazzo dalla sua figa bollente e pulsante. Solo quando l’erezione non iniziò ad affievolirsi, mi ritenni soddisfatto e decisi di sfilarmi dalla sua figa sbrodolata e gonfia; quindi, le assestai una vigorosa pacca dal culo e mi allontanai per pulirmi ma non feci in tempo.
Infatti, venni intercettato da Carla, che alla vista del mio bastone a mezz’asta abilmente leccò tutto lo sperma impiastricciato riuscendo a farlo drizzare nuovamente sull’attenti in pochissimo tempo: "Ficcamelo in culo!" esclamò senza mezze misure e la accontentai.
[Continua]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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