Lui & Lei
20 anni dopo... Preambolo pt.2
di tongue81
16.10.2023 |
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"Arrivarono le feste di Natale e gli annessi festeggiamenti ed uscite durante le quali le occasioni di stare da solo con Topina furono pari a zero, nonostante..."
Quel pomeriggio Topina mi fece un pompino magistrale, dopo il quale riprendemmo a studiare per consentirle di superare l'interrogazione del giorno seguente senza problemi. Sfortunatamente, i nostri piani vennero scombinati dall'influenza di mio padre che obbligò i nostri genitori a rinviare la cena fuori porta. Pertanto, dovemmo rinviare lo sverginamento del suo culetto sperando di riuscire, a breve, di trovare un pomeriggio per farlo; passai a prendere Chiara con la vespa, andammo alla festa e la riaccompagnai senza riuscire a consumare un amplesso desiderato da entrambi.Arrivarono le feste di Natale e gli annessi festeggiamenti ed uscite durante le quali le occasioni di stare da solo con Topina furono pari a zero, nonostante per entrambi il desiderio di esplorare questa nuova frontiera crescesse a dismisura, continuando a parlarne e a cercare soluzioni per assecondare questo capriccio. Purtroppo, durante una serata giochi a casa di Claudia, detta Bancona per la sua mole giunonica e per la sua passione per lo stare al primo banco, Chiara conobbe un certo Giovanni con cui iniziò a frequentarsi con costanza: dall' altro canto, anche io non rimasi con le mani in mano e con l'uccello nei pantaloni, iniziando ad uscire con ragazze di altre classi o di altre scuole e riportando il rapporto con Chiara sui binari della solida amicizia.
Tuttavia, una mattinata di febbraio in cui era stata convocata l'assemblea di istituto, venni avvicinato dalla Principessa Zaffiro, al secolo Azzurra, compagna di classe mia e di Topina sin dalle medie, con cui vivevo un'accesa e furiosa rivalità: entrambi ci contendevamo il primato dei voti più altri, entrambi conseguivamo successi nello sport, condividendo un carattere forte, competitivo e tenace e primeggiando anche in bellezza e avvenenza.
"Principessa, i miei omaggi. Qual buon vento..."
"Smettila di fare l'idiota e vieni con me" rispose con la solita boria.
"Calma! Vedi che non sono uno zerbino come i ragazzi che frequenti. Dimmi che vuoi!"
"Ste, non fare lo stronzo per una volta e vieni con me. È una cosa che riguarda entrambi."
"Riguarda Topina?"
"Proprio non ce la fai a comportarti da persona seria. Si, riguarda lei e adesso vieni con me? Lo sai che se non fosse per lei, non ti rivolgerei la parola."
Mugugnai e sbiascicai tra i denti un vaffanculo accorato e spontaneo, poi le feci un cenno d'assenso con la testa: seguii Azzurra non potendo non posare lo sguardo sul suo culetto tonico e a mandolino che veniva sfiorato dai lunghissimi capelli castani, pensai che se non avesse avuto quel carattere di merda e quell' aria di superiorità, forse mi sarei potuto anche innamorare di una ragazza così. Percorremmo il corridoio principale e raggiungemmo Topina fuori alla nostra classe, vuota.
"Cos' è successo? Giovanni ti ha fatto qualcosa?"
"Addirittura? Se lo chiami per nome, stai grave! Rilassati: non mi ha fatto niente di niente ed è questo il motivo per cui sei qui."
"Ma che cazz..."
"Statti zitto e fai parlare Chiara. Zitto e non scassare il cazzo!"
"Allora, Giovanni l'ho lasciato: è carino, dolce, premuroso ma ha il pisello piccolo, dura poco e non sembra particolarmente interessato a scopare. Però, oggi c'è assemblea, Azzurra è sola a casa fino a stasera e con te ho lasciato in sospeso un discorso..."
Mi prese in contropiede: doveva essere il nostro segreto, nostro e basta, da non condividere con nessuno: divenni paonazzo, ero combattuto tra l'incazzarmi e aspettare di sentire cosa avessero in mente e, fortunatamente, scelsi la seconda opzione.
"Stefano, io voglio farmi una grande scopata e togliermi il capriccio del sesso anale. Azzurra, invece, ha la fantasia di vedere due che scopano dal vivo. Così ho pensato di accontentare tutti!"
"Ringrazia Chiara: sei uno dei ultimi uomini che avrei voluto vedere nudo ma questo passa il convento!"
Sghignazzai come una iena, guardai le ragazze e presi fiato: "Mi state dicendo che la principessa, la divina, è una figa di legno che non ha mai visto un pesce in vita sua?"
Azzurra mi assestò un ceffone sul petto e tuonò contro l'amica: "Te lo avevo detto che io e questo non potremmo mai e poi mai andare d'accordo!"
Feci cenno a Topina di aspettare e risposi: "Ok. Ti chiedo scusa e ti prometto che non dirò mai nulla di ciò che ci stiamo dicendo."
"Ma? Sono sicura che hai un ma da aggiungere!"
"Nessun ma. Promesso. Dico solo che lo vogliamo fare, è il caso di andare!"
Per la prima volta, da otto anni che ci conoscevamo, Azzurra mi guardò in modo non sdegnato, osservò il mio sguardo sereno e tranquillo e mi tese la mano. Ricambiai la stretta e aggiunsi che anche di questo gesto non avrei mai fatto parola con anima viva, cercando di preservare l’insolita complicità che si era instaurata.
Ci organizzammo in un battibaleno: la Principessa si sarebbe avviata a casa mentre io e Topina l'avremmo raggiunta dopo pochi minuti, così da non dare nell'occhio.
Arrivammo a casa di Azzurra dopo una mezz'oretta, giusto il tempo di svincolarsi da amici che mi invitano a partite di calcetto, giri in centro e altre attività a cui solitamente non mi sottraevo nei giorni di assemblea. La padrona di casa ci accolse imbarazzata, intimorita e stranita mentre noi, non appena si chiuse la porta alle nostre spalle, ci ritrovammo avvinghiati l'uno alla altra, eccitati e vogliosi di scopare.
"Vi prego, non in soggiorno! Andiamo nella camera degli ospiti!"
"Va benissimo.... ma tu resti così? Non ti spogli?" le parole di Chiara rimbombarono nell'appartamento vuoto, portando Azzurra ad avvampare in viso.
Rimasi in silenzio e sollevai Topina per le chiappe, riempendo la sua bocca con la mia lingua finché non raggiungemmo il letto.
Non perdemmo tempo in convenevoli: i vestiti volarono via e in pochi secondi ci ritrovammo completamente nudi e intenti ad esplorare a vicenda i nostri corpi.
La Principessa si accomodò su di una sedia e iniziò a osservare la nostra danza peccaminosa con attenzione, così da fare affievolire l'imbarazzo iniziale.
Tuttavia, ebbe un sussulto non appena vide Topina ingoiare con avidità il mio bastone e pomparlo con foga: pensai che forse non avesse mai fatto un bocchino e sorrisi di gusto ma, per non turbare l’idillio, decisi di tacere e dimenticare la sua espressione di meraviglia.
Come sempre, la scopata con la mia amica del cuore mise a dura prova la mia resistenza, le piaceva venire scopata forte, sentire il cazzo riempire il suo utero che veniva dilaniato da colpi profondi. Dovemmo mettere in atto uno spettacolo eccitante perché, con la coda dell’occhio, vidi Azzurra intenta ad accarezzarsi in modo languido, esplorando il suo corpo alla ricerca di ulteriori brividi di piacere.
"Sbattimelo nel culo!" bisbigliò Topina mentre a pecora continuavo a stantuffarla nonostante avesse appena goduto. Come concordato durante il tragitto in vespa, presi dalla tasca esterna del suo zaino il tubetto di vasellina e iniziai a preparare il buchino, lubrificandolo prima esternamente poi iniziando a esplorarlo con un dito.
Avendo mani grandi, la feci sussultare imprimendo sul suo volto un'espressione di fastidio mista a piacere che dopo qualche minuto ebbe il sopravvento.
"Ste, lubrificati per bene e poi inizia a penetrarmi ma fai con calma e non essere irruento. Hai il cazzo grosso!"
"Tranquilla... Farò piano e ricordati che se alzi la mano destra mi fermo!"
Per una breve frazione di secondo, Chiara si sollevò sulle ginocchia, si voltò verso di me e mi bacio appassionatamente, poi fece un cenno all' amica che si avvicinò ai bordi del letto, prima di tornare a quattro zampe. Vidi Azzurra avvicinarsi a Chiara e baciarla dolcemente sulle labbra con indosso solo un top e delle mutandine, ricevendo una mia occhiata di stupore e di apprezzamento, prima di affiancarmi.
"Non dirai a nessuno di avermi visto così, vero?"
"Scusami ma altro a cui dedicarmi, non credi? Però confesso che sei meglio di come avessi mai immaginato..."
Tutto mi sarei aspettato, tranne che la Principessa, da sempre mia nemesi e avversaria, iniziasse a spalmare vasellina sul mio uccello pronto alla missione.
"Per una volta, taci e goditi il momento!" mi sussurrò all' orecchio baciandolo e dandomi il segnale di iniziare.
Puntai dritto verso la rosetta che alla minima pressione si schiuse leggermente ma non a sufficienza per consentire al mio bastone di entrare agevolmente: con la pazienza di un ragno cercai di dilatarlo un millimetro alla volta, con dolcezza e delicatezza, affinché Chiara avvertisse solo il fastidio minimo, aggiungendo talvolta anche altra vasellina lungo tutto l’asta.
Quando la punta fu tutta dentro, Chiara cercò di strozzare un urletto di dolore: attesi che la sgradevole sensazione sparisse per riprendere la certosina opera di penetrazione affinché anche lei potesse iniziare a ricevere piacere.
Dopo diversi minuti e altrettante smorfie di fastidio, finalmente riuscì a far entrare un discreto quantitativo di uccello nell'anfratto angusto e bollente e ne servirono altri ancora per poter finalmente iniziare a scopare seriamente.
Ancora stravolta dagli orgasmi vaginali, Chiara godette dal sentire il mio arnese che le dilaniava l'intestino, muggì come una vacca in calore ad ogni affondo ma, sfortunatamente, si ritenne appagata ben prima che potessi eruttare tutta la sborra che si era accumulata nei coglioni.
"Sei stato divino, come sempre, Ste! Solo tu potevi scoparmi il culo senza distruggermelo... Ma adesso sono distrutta!"
"E mi lasci così? A palle piene e a mazza eretta?" domandai sfilandomi il preservativo e osservando Topina cadere in un sonno ristoratore.
"Tranquillo, ci penso a farti sborrare ma, da domani, nemici come sempre" affermò Azzurra, avvicinandosi verso di me totalmente nuda e ingoiando in un sol colpo il mio cazzo.
[FINE]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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