Con i due giocattoli

L’acqua calda scorre sul mio corpo mentre inizio a insaponarmi, quando sento la porta del bagno aprirsi. Mi giro verso l’ingresso e ti vedo: sei lì, nuda, davanti a me. Apri la porta scorrevole della doccia e ci guardiamo. Il tuo sguardo scivola sulla mia pelle mentre la schiuma cola lungo il mio corpo.
Poi sollevi la mano, mostrandomi i due giocattoli che stringi tra le dita: il succhia-clitoride e il fallo di gomma.
“Pensavo di mettermi qui e giocare un po’ mentre ti lavi… Ma non chiudere la doccia. Voglio che mi guardi, che ti ecciti guardandomi… voglio eccitarmi sapendo che mi desideri.”
Rimani in piedi sulla soglia della doccia. Accendi il pinguino e lo posi sul tuo clitoride. Appena inizi a godere, sento il mio sesso che si tende, si gonfia. Hai gli occhi fissi su di me, osservi la mia mano che si muove lenta sul mio cazzo, la cappella che emerge tra la schiuma bianca del sapone.
Aumenti l’intensità delle vibrazioni, il tuo respiro si fa più pesante. Ti ammiro, persa nel piacere che cresce dentro di te.
Allungo la mano sinistra sul tuo petto, bagnandolo. Le mie dita scorrono sui tuoi seni, ne afferro uno, il capezzolo duro tra pollice e indice. Lo stringo dolcemente mentre ti sussurro:
“Guardalo… ti vuole. Lo vuoi in bocca? È tutto tuo… tutto tra le tue labbra.”
Stai godendo troppo per rispondere, ti limiti a un breve cenno con il capo, carico di desiderio.
“Allora ora vieni… Poi esco ed è tutto tuo. Ma prima voglio vederti godere.”
Chiudi gli occhi e ti abbandoni al tuo piacere, il pinguino che si muove tra le tue labbra gonfie. Gemi piano, il tuo sguardo sul mio sesso teso. Ti guardo negli occhi proprio mentre l’orgasmo ti travolge: tremi, vieni. Rallenti i movimenti sul clitoride, il respiro torna a farsi più calmo.
Ti sfioro il viso con una mano, mi avvicino e le nostre labbra si incontrano, le lingue si toccano, si cercano.
“Quanto sei bella, e ancora di più quando godi.”
Mi allontano con un sorriso.
“Mi sciacquo ed esco. Mi aspetti?”
Ridi:“No, non ti aspetto… voglio continuare a godere.”
Sorrido mentre l’acqua mi scivola addosso, portando via la schiuma. Ti osservo sederti sul pavimento.
Metti il fallo sul pavimento tra le gambe e inizi ad accarezzarlo con la mano, poi avvicini il bacino e lo lasci scivolare lentamente dentro di te. Ti muovi su di lui, lo accogli sempre più in profondità.
Esco dalla doccia, l’asciugamano sulle spalle. Sei ai miei piedi, il tuo corpo ondeggia su quel cazzo di gomma, i seni si muovono con il ritmo dei tuoi affondi, i capezzoli tesi che mi guardano. Ti osservo con desiderio, poi mi avvicino a te.
“Godi di più.”
Senza esitazione, afferri il succhia-clitoride e lo posi sul clitoride.
“Così… brava, godi.”
Il mio cazzo pulsa, si gonfia ancora. Lo avvicino al tuo volto, lo tengo tra le dita. Lo accarezzo lentamente mentre lo porto verso le tue labbra.
Apri la bocca e lo accogli. La cappella scivola dentro, guidata dalla mia mano. Un brivido mi attraversa. Ti prendo per i capelli, li stringo leggermente mentre spingo il mio sesso tra le tue labbra. Lo succhi, lo accogli sempre più in profondità.
Sento i tuoi gemiti vibrare contro di me mentre continui a cavalcare il fallo e a premere il pinguino sul clitoride.
“Sì… godi… sì… vieni ancora… godi!”
E sulle mie parole, il piacere ti esplode dentro. Il tuo corpo si irrigidisce, trema, geme. Il mio cazzo scivola fuori dalla tua bocca e tu mi guardi, gli occhi ancora annebbiati dal piacere e con un filo di voce dici:
“Ora segati per me. Voglio vederti godere.”
La mia mano scivola sulla cappella, accelera.
Ti guardo. Guardo il tuo corpo, il tuo seno che si solleva e si abbassa con il respiro affannato. Guardo la tua figa bagnata che ancora si muove sul fallo. Il piacere mi travolge, un brivido mi attraversa la schiena. Un getto caldo schizza sul tuo seno. Ansimi, eccitata. Vengo ancora, altri spruzzi che si posano sulla tua pelle manifestano il mio godere.
Rimango a osservarti, il petto che si solleva e si abbassa con il respiro affannato.
“Ora fammi sentire il tuo sapore.”
Mi abbasso, ti sfilo il fallo, ti sfioro con le dita. Poi mi sdraio sul pavimento e ti invito a portare il tuo sesso sul mio volto. Ti schiacci contro la mia bocca, la bacio, la lingua scivola tra le grandi labbra. Ti lecco. Ti assaporo.
Il tuo sapore mi riempie la bocca. Le mani ti stringono i fianchi mentre muovi il bacino sul mio viso.
“Non fermarti! Continua lì… leccami tutta… fammi venire!”
Vieni, il tuo corpo vibra contro la mia lingua. Rallento, ti sfioro piano, ti bacio ancora, assaporo ogni goccia del tuo piacere.
Mi guardi mentre mi passi una mano tra i capelli e dici:
‘’Ti voglio dentro!’’
Ti guardo mentre ti alzi e ti appoggi con le mani sul lavandino. Sono ancora a terra e ti vedo lì piegata, con le tue gambe aperte che mi vuoi… quanto sei sexy, quanto ti voglio. Mi alzo e un tuo “amico” cattura il mio sguardo e sollecita la mia fantasia. Lo prendo. Arrivo dietro di te, mi vedi dallo specchio chinarmi sulla tua schiena. La percorro con baci leggeri che sfiorano la pelle. La punta della lingua si posa al centro, in alto tra le scapole. Scendendo scorre su di te fino al sedere. Non si ferma e si infila tra i glutei per poi fermarsi su di lui e con movimenti circolari seguire il suo perimetro circolare. Il fallo di gomma si posa sulle grandi labbra, piano lo spingo dentro di te. Sei così eccitata e così bagnata che lo accogli tutto alla prima spinta. Lo senti scorrere contro le pareti, lo senti riempirti e ancora la mia lingua percorre il buco bagnandolo tutto.
Continuo a spingere ritmicamente il fallo intanto che mi alzo e vengo al tuo fianco. Mentre una mia mano ti prendi i capelli e ti gira il volto verso il mio cazzo gonfio:
“Succhialo. È tuo.”
Chiudi gli occhi e la tua bocca lo accoglie. Lo spingo tra i tuoi gemiti.
La mano che non tiene il dildo ti tocca i seni, la schiena, il sedere. Poi un dito si ferma sull’ano ancora fradicio della mia saliva, il polpastrello lo percorre e poi si infila piano, piano, piano entra. Godi e il sentirti godere confina la mia cappella sulla tua lingua. Vuoi godere ancora di più e distendendo un braccio sotto di te porti il pinguino sul clitoride e lo accendi. Quanto sei bella quando vuoi godere tanto. Quanto ti voglio. Pulsa il mio cazzo quando lo tolgo dalla tua bocca e sfilando il fallo di gomma mi sposto dietro di te.
Mi guardi:
“Ti voglio dentro… tutto dentro!”
Quanto mi ecciti, vogliosa di me. Guido la cappella tra le grandi labbra. Quanto sei bagnata, quando sei eccitata! Lo spingo dentro di te. Scorre contro le pareti, lo sento, lo senti. Aumenti la velocità sul succhia clitoride che non si è mai spostato. Spingo più veloce. Ti tengo dai fianchi, stringono le mani sul sedere cercando di divaricarlo, voglio spingerlo in fondo sempre più in fondo sempre più forte sempre più veloce.
Godo.
Tra i miei gemiti di piacere riesco ancora a dirti:
“Vieni con me! Godi con me!”
che brividi di piacere mi percorrano la schiena. Vengo. Pulsa il mio cazzo ad ogni schizzo tra le pareti della tua figa strette attorno a lui. Quel godere, quel calore dentro di te ti eccita così tanto che qualche istante dopo inarchi la schiena e spasmi di percorrono il copro. Vieni con il mio cazzo che spinge ancora dentro di te.
Tutto si placa e ti accarezzo la schiena guardando quando sei bella.
Lo sfili, ti giri e ti chini ai miei piedi. Lo prendi in mano e lo porti alla bocca. Lo succhi piano, lo lecchi con desiderio e lo succhi ancora. Poi ti alzi e ci baciamo. Ti stringo a me, i corpi uniti. Mi guardi e dici:
“Ti voglio ancora… doccia?”.
Ridiamo.