Lui & Lei
Casa Mastroianni pt. 7
di tongue81
04.07.2022 |
6.929 |
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"Anche io restai sorpreso, piacevolmente sorpreso e, non appena tornai ad essere presente a me stesso, mi alzai, indossai un preservativo e la penetrai..."
Con la complicità del buio e stando sul sedile posteriore, iniziai a perlustrare i corpi delle ragazze, le quali in segno di approvazione mi sussurravano all'orecchio gemiti di piacere. Arrivati sotto casa, salutammo Carlo e iniziammo a salire le scale a causa dell'ascensore guasto: "Prego, dopo di voi, signorine".Cedetti il passo per ammirare il movimento dei rispettivi fondoschiena, così diversi tra loro ma eccitanti in pari misura. Il culetto di Angela era decisamente più piccolo e nervoso ma meno definito; viceversa, il culone di Caterina era disegnato a forma di A, sodo, definito, voluttuoso ma non riusciva a contrastare con efficacia la forza di gravità. Entrati in casa, dopo aver verificato di aver chiuso bene la porta, le attirai entrambe a me, cercai per prima le labbra di Caterina e le restituii il bacio precedente mentre con la mano libera sollevai il vestito dell'altra, poi decisi di assaggiare la bocca di Angela ma un braccio si frappose tra di noi.
"Sicilia, tesoro."
"Eddai, Cate! Me lo potevi dire quando eravamo a casa di Luisa! Sono un lago..."
"Domattina, se Luigi vorrà, starete soli e in santa pace ma adesso ho detto Sicilia. Mi aspetti in camera tua?"
Annuii meccanicamente, senza prestare attenzione a cosa si stessero bisbigliando, mi spogliai, indossai un paio di boxer e mi stesi sul letto, in attesa di Caterina; apparve sull'uscio della porta dopo una decina di minuti indossando della lingerie che mai vidi prima sullo stendino e cercando di dissimulare la sensazione di imbarazzo in cui ci trovavamo.
Con calma mi alzai in piedi, mi avvicinai, le presi le mani, le sussurrai "Benvenuta, splendore!" con voce ferma e la baciai con passione. Ricambiò il mio gesto con uguale desiderio e, dopo aver avvertito minore tensione in lei, decisi di esplorare il suo corpo con le mani: a differenza delle altre ragazze della casa, Caterina aveva una fisicità giunonica, con tanti centimetri nei punti giusti e una definizione muscolare importante, retaggio degli anni di nuoto agonistico. Le gambe, essendo lunghe quanto quelle di Antonella se non di più, erano toniche e molto definite ma allo stesso tempo incredibilmente sexy, il ventre piatto faceva sembrare ancora più enormi le tettone che lo sormontavano, due occhi grandi color nocciola e una bocca bellissima e carnosa che si prestava a meraviglia alla nobile arte della fellatio, e infine, dulcis in fundo , il pezzo forte della casa, un fondoschiena marmoreo, non piccolo ma alto, sodo e leggermente a mandolino, che i jeans indossati quella sera non erano riusciti a valorizzarlo come avrebbe meritato.
Quando le nostre bocche si sentirono appagate, ci staccammo, le feci fare una lenta piroetta per ammirarla nuovamente e in modo approfondito e finalmente la feci accomodare sul letto: ancora imbarazzata, mi chiese se fossi ancora d'accordo a continuare, annuii vigorosamente e, leccandole e baciandole il collo, le rigirai la stessa domanda. Rispose sorridendo e portando le mani sul mio cazzo in piena erezione: "Anche lui mi sembra decisamente interessato a proseguire la conoscenza!".
"Siii... Non vede l'ora di presentarsi a queste tettone!" e con gesto secco ed istantaneo le liberai da ogni costrizione, riuscendo finalmente ad osservarle in tutta la loro magnifica abbondanza, che veniva mortificata da un reggiseno molto basic. Affondai la testa in quel mare di carne restando letteralmente senza fiato, dato che Cate strinse con ardore le tettone attorno al mio viso, come se volesse farmi una spagnola. Ne riemersi provato ma felice, la feci stendere sul letto, le sfilai la culotte nera e rimasi incantato ad osservarla nuda, in tutta la sua carnosa bellezza.
In preda ad un raptus, dissi: "Quanta carne appetitosa! Ho l'imbarazzo della scelta su dove iniziare ad assaggiarti!".
Fu Cate a risolvere l'impasse: si alzò, mi spinse con decisione su letto, mi sfilò i boxer afferrandoli con i denti e, quando ebbe finito, si sedette a cavalcioni su di me, appoggiando la carnosa vagina sulla mia bocca e inghiottendo il mio cazzo in colpo solo.
Iniziò a pompare con foga inaspettata, mantenendo sin da subito un ritmo forsennato, come se dovesse risucchiare tutto lo sperma presente nel mio corpo ma senza quell'abilità e quella consapevolezza di sapere come fare godere un uomo che Antonella mi aveva mostrato la settimana precedente. Non volli essere da meno e mi avventai con uguale voracità sulla figa perfettamente depilata e già umida a sufficienza; iniziai a leccare le grandi labbra con tutta la superficie della mia lingua stuzzicando il clitoride con il pollice di una mano mentre l'altra era fissa sul culo.
Doveva essere molto sensibile ed appagata dal trattamento che le stavo riservando poiché dopo qualche minuto iniziò a rallentare il ritmo mentre gemiti profondi venivano soffocati dalla mia mazza. Appena fu ben lubrificata, affondai l'indice dentro di lei, obbligandola a staccare la bocca dal mio cazzo; iniziò a mostrare i primi chiari segnali di un orgasmo in arrivo e decisi di raddoppiare la posta, infilando anche il medio e accelerando la frequenza delle penetrazioni.
"Poooorccaaaa trooooiaaaa! Pooooorrcaaaaaa trrrrrooiaaaaa! Daaaammiiii il caaazzzooooooo!"
Tentò di alzarsi, come se non volesse far colare il suo piacere sul mio viso, e dovetti poggiarle la mano libera sulle spalle per lasciarla in quella posizione.
Il piacere non la colse impreparata né riuscì a piegare le sue fibre muscolari, anzi, restando piacevolmente sorpresa dal fatto che avessi accolto i suoi succhi nella mia bocca, riprese a dedicarsi al mio cazzo con minore frenesia e maggiore passionalità, alternando pompate profonde ad umidi sfregamenti di labbra.
"Gino, non hai un bel cazzo ma è gustoso. Il migliore di tutti che ho assaggiato!"
"E tu seiiii una bravaaaaa pooooompinaaaaara!"
"Perchè sei il primo a cui piace leccarmi la fichetta e a cui piace assaporare i suoi succhi!"
Eccitato da quelle affermazioni, mi precipitai nuovamente sulla vagina di Caterina: ripresi da dove avevo lasciato, ovvero infilando medio e anulare con movimenti lenti e profondi, permettendole di continuare a dedicarsi al mio cazzo. Solo quando le mie dita furono sufficientemente lubrificate, decisi di assestarle un piccolo schiaffo sul culo, seguito da un secondo più deciso e infine di passare a farla godere con la lingua.
"Miiii staaaaaai scooopandoooo con laaaaa liiiinguaaaaa! Vaaaaaaccccaaa booooiiaaaa quaaantooo mi piaaaaaceeee!"
Afferrai con foga le sue chiappe e cercando di dilatare al meglio la fica e, sempre e solo con l'intento di aumentare il suo piacere, involontariamente le infilai, senza incontrare molta resistenza, un dito che precedentemente era stato lubrificato dai suoi umori nel culo. Caterina, colta alla sprovvista dal mio gesto, ebbe un breve sussulto e poi iniziò a gemere rumorosamente: "Poorcooooo! Pooooorcooooo! Coooontinuuaaaaa! Cooooooontinuuuuaaaaaa!"
Nonostante i fastidiosi crampi alla mano dovuti alla posizione innaturale, obbedii alla sua richiesta e continuai stoicamente per diversi minuti, fin quando riuscii a percepire le frenetiche contrazioni della sua vagina e del suo ano; "Stooo peeeer esssssplooooooodeeereeeee, stooooooo peeeeeeer esssssssssploooooooooooodeeeereeeee... Leeeevaaaaatiiiiiiiii, caaaaazzzzzzzooooooooo!" Con tutta la forza che avevo difesi la posizione privilegiata, sfilai il dito dal culo e venni investito in pieno da un getto violento di liquido caldo e trasparente sparato dalla sua figa.
Caterina, totalmente sconvolta da quell'evento, si accasciò al mio fianco priva di forza, ripetendo sempre la stessa litania: "Odddiiiooo! Odddiiiioooo!". Anche io restai sorpreso, piacevolmente sorpreso e, non appena tornai ad essere presente a me stesso, mi alzai, indossai un preservativo e la penetrai dolcemente lasciandola prona sul letto.
"Non mi vuoi dare neppure un attimo di tregua? O ti vuoi vendicare per averti schizzato in faccia?"
"Nessuna vendetta, anzi... Vorrei solo divertirmi anche io!"
"Immagino che la figa non basti più... Per favore, non farmi maleee!"
"Mi piacerebbe scoparmi questo culone magnifico ma lo devi volere anche tu..."
"Mmmmhhhhhh...mhhhhhhh.... "
Decisi di andarci piano, di mantenere un ritmo costante ma non frenetico, con una dolcezza che strideva con quanto successo in precedenza. Appena la situazione lo consentì, Caterina si liberò dalla mia presa, si sedette in mezzo al letto, inarcò le spalle all'indietro e mi chiese di imitarla.
Non avevo mai fatto sesso in quella posizione, seduti, con le gambe reciprocamente incrociate, mani piantate sul letto e mentalmente mi rimproverai di non averlo fatto prima, considerando lo scenario che si presentava al mio orizzonte. Osservai le espressioni di piacere della mia coinquilina, le sue labbra contrarsi per le scosse di lussuria che le arrivano dall'utero e infine la danza vorticosa e imprevedibile delle sue tettone, che talvolta, in modo puramente aleatorio, si scontravano tra di loro.
Il terzo orgasmo di Caterina non tardò molto e fu solo un campanello di allarme ad un altro successivo, tanto intenso da farle emettere delle urla di piacere che vennero ulteriormente amplificate dal silenzio circostante.
"Caaazzzooooooo! Vuoi vennnireeee? Hooo la ficaaa in fiaaaammeeeee!"
Quelle parole mi lasciarono di sasso: estrassi il cazzo dalla sua fica, lo liberai dal preservativo e iniziai a segarmi vigorosamente. Cate si sdraiò a pancia in giù, divaricò le gambe quanto bastava per mostrarmi quanto fosse provata e arrossata la vagina, alzando leggermente le chiappe che tanto avevo decantato.
Chiusi gli occhi e attesi qualche secondo prima di eiaculare; quando li riaprii, vedi schizzi di sperma sulle natiche ed uno che colava dal buchetto anale verso la fica. Caterina, leggermente ripresasi dalla botta ormonale, lo raccolse con dito, lo spalmò con perizia attorno alla rosetta e con voce suadente disse: "La prossima volta, promesso, te lo faccio sfondare...".
[Continua]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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