Lui & Lei

Mia Zia!


di Writer722
27.09.2024    |    11.249    |    12 9.9
"Ogni tanto trovavo stese nel bagno i suoi perizoma, slip non ne indossava, mi piaceva annusare il profumo della sua passera e avvolgerlo intorno al mio membro..."
La storia che vado a raccontare non è frutto della mia fantasia, è un episodio successo alla fine della sessione estiva degli esami universitari, al mio primo anno, ed ha come protagonista il sogno di molti ragazzi adolescenti o poco più grandi, la Zia!
In realtà è una zia acquisita, ho trascorso buona parte della mia adolescenza a casa sua perché con il figlio, mio cugino, siamo coetanei.
E’ romana, con mio zio si sono conosciuti al mare e si sono sposati giovani, avevano circa 20 anni.
E’ una donna emancipata, con un carattere forte e un grande fascino.
Alle anziane di famiglia non è mai piaciuta per la sua troppa indipendenza e perché, secondo alcune, troppo libertina.
In realtà lo era, l’ ho vista diverse volte scambiarsi effusioni con un suo collega in macchina in un parcheggio non lontano da casa mia e non rare erano le discussioni accese con mio zio per l’eccessiva confidenza che dava a certi conoscenti.
A Lei ero legatissimo, non solo per l’attrazione fisica che provavo ma soprattutto per il suo carattere aperto, per i consigli che mi dava e perché non mi giudicava mai.
Mi sono masturbato tantissimo pensandola, mi piacevano i suoi capelli neri mossi, le gambe magre e dritte su cui poggiava un sedere notevole e poi, delle labbra carnose rivestite sempre da un rossetto rosso che ritrovavo sulle cicche spente e che spesso prendevo per percepire l’odore delle sue labbra e posarci le mie.
Ogni tanto trovavo stese nel bagno i suoi perizoma, slip non ne indossava, mi piaceva annusare il profumo della sua passera e avvolgerlo intorno al mio membro.
Tornando a bomba, come già successo altre volte, quell’estate sono andato con loro in vacanza non solo perché mi hanno sempre considerato come un figlio ma anche per fare compagnia a mio cugino. Quell’anno ero partito malvolentieri perché frequentavo una ragazza con cui avrei voluto passare del tempo insieme.
Mia zia era nel pieno della sua femminilità, 40 anni portati benissimo, eravamo in vacanza in un villaggio turistico in Salento, mio zio aveva prenotato un bungalow, era carino, in legno, pulito, moderno, veramente confortevole, aveva una stanza d’ ingresso con angolo cucina e un divano letto dove dormivamo io e mio cugino, una stanza da letto e un bagno ampio. Mi piaceva perché c’era poca privacy e mi godevo mia zia girare in costume o con l’asciugamano avvolto dopo la doccia.
Passavamo l’intera giornata in spiaggia io e Lei a parlare mentre gli altri uscivano in barca, avevamo fatto amicizia con i vicini di ombrellone con cui ci dilettavamo a infinite sfide a burraco, la vicinanza di mia zia, il contatto spesso involontario del suo corpo al mio mi provocavano continue erezione che facevo fatica a nascondere sotto gli slip da piscina.
Spesso dopo pranzo me ne tornavo nel bungalow per dare sfogo a certe voglie, specie quando mi spalmava la crema, nel bungalow mi appropriavo del suo intimo o dei costumi per eccitarmi e dare sfogo alle mie voglie represse.
Devo dire che quel periodo a causa degli ormoni molto attivi ma anche della mia ancora scarsa esperienza sessuale, provavo attrazione per quasi tutto il genere femminile, come si dice, “basta che respiri!”; in realtà non era proprio cosi ma poco ci mancava.
Una mattina, tornato sotto l’ombrellone dopo una nuotata, sono stato attirato dalla presenza di una signora, forse cinquantenne, per me che allora avevo 20 anni sembrava quasi vecchia (ora saremmo coetanei), che in piedi sotto l’ombrellone davanti al nostro, si spalmava la crema sui suoi enormi seni liberi dal costume; non che non avessi mai visto una donna in topless, ma quel seno sodo, enorme, di una splendida cinquantenne, mi avevano rapito.
Dopo aver rifiutato di subentrare nella partita a carte mi sono disteso, indossando gli occhiali da sole e prendendo un libro che facevo finta di leggere.
I suoi seni sembravano rimanere fermi anche quando era distesa, scendevano leggermente verso l’esterno, ammiravo la loro bellezza, i capezzoli rosei ed enormi, naturalmente il mio uccello non stava fermo a guardare immaginando il piacere che avrebbe provato in mezzo a quei magnifici seni.
Era arrivato il mio turno a carte, ricordo essere stata un impresa avvicinarmi per giocare senza mettere in mostra l’ erezione, il mio pensiero e il mio sguardo erano spesso rivolti a lei, mi sarei segato in spiaggia tanto era il desiderio, iniziavo a provare disagio per un’erezione così duratura a cui non potevo dare sfogo, per di più dovevo tenerla nascosta per non creare imbarazzo, sinceramente non capivo come mia zia e le altre compagne di gioco non si fossero accorte di quanto succedeva in mezzo alle mie gambe perché, nonostante il mio impegno, l’uccello faticava a rimanere dentro gli slip.
Finito di giocare, avevo avvertito mia zia che sarei tornato nel bungalow, camminavo con l’asciugamano davanti al costume per coprirmi, arrivato dentro, mi sono spogliato e ho iniziato ad accarezzarmi lentamente, non volevo esaurite il mio piacere in pochi istanti, la mia mano scorreva lentamente dall’uccello fin sotto, mi sono avvicinato allo specchio per osservarmi ed ammirare il membro pulsante e decorato dalle vene, mi inumidivo le mani per farle scorrere meglio, ogni tanto dovevo fermarmi per non venire e poi riprendevo fino a quando non ho visto la porta aprirsi, girandomi noto la sagoma di mia zia riflessa dalla luce del sole davanti la porta, con il suo bikini giallo e le immancabili zeppe ai piedi.
Essere stato beccato davanti allo specchio, nudo, con il membro in mano, era stato troppo imbarazzante, il suo silenzio mi mortificava, sempre in silenzio si era andata a sedere sul divano facendomi segno di avvicinarmi, ha allungato la mano sul mio membro, lo ha iniziato ad accarezzare e pian piano a segare tra il mio iniziale imbarazzo, poi, fissandolo, se l’è portato in bocca, una piacevole sensazione di calore lo ha avvolto le ho detto subito che stavo venendo, alle mie parole ha accelerato il movimento della bocca godendo dopo pochi istanti del mio piacere.
Tornato in spiaggia, mi sono seduto sul lettino in silenzio, lei mi ha offerto una sigaretta e solo dopo aver fumato mi ha rivolto la parola: “ho sempre saputo di essere un tuo desiderio, li conosco i tuoi sguardi, questi giorni li ho notati come ho notato le tue eccitazioni ogni qual volta ti spalmavo la screma, per non parlare dello spettacolo che hai offerto oggi, senza controllo!” mi ha detto sorridendo.
Poi proseguendo: “Domani mattina tu uscirai di casa con gli altri, io rimarrò qui con la scusa di pulire il bungalow e dopo che li avrai visti allontanare con la barca mi raggiungerai”.
Quella sua proposta ha avuto l’effetto di riaccendere il mio desiderio, chiesi amia zia un’altra sigaretta che ho fumato disteso sul lettino con l’erezione in bella evidenza; non osavo chiederle come mai aveva deciso di concedersi, poco mi importava, volevo solo fare sesso con lei e godere del suo corpo.
La sera ho dovuto dare sfogo alle mie voglie per evitare di arrivare il giorno seguente troppo carico.
La mattina seguente siamo usciti mentre mia zia era rimasta a casa, solo dopo aver visto allontanarsi dalla mia visuale la barca mi sono diretto verso il bungalow; sono entrato e l’ho vista rassettare completamente nuda, era la prima volta, indossava solo le sue amate zeppe che slanciavano le sue meravigliose gambe, aveva una figa con una peluria nera, folta ma curata, un seconda di seno con dei bellissimi capezzoli scuri, mi sono spogliato e l’ho seguita sotto la doccia, ha cominciato ad accarezzarmi il petto, poi la schiena fino ad arrivare ai glutei, il mio membro era duro e pulsante in attesa del tocco delle sue mani che non è tardato ad arrivare facendo percorrere il mio corpo da un brivido di piacere.
Anche le mie carezze si facevano più audaci cercando le zone di piacere sempre con più insistenza, un espressione di compiacimento si notava sul suo volto; ci siamo asciugati e diretto in camera, mi ha aiutato ad asciugarmi soffermandosi sul mio membro, dopo averlo osservato lo ha fatto suo, quella bocca calda mi faceva tremare di piacere, era la prima volta che godevo così per un pompino, le sue mani intanto correvano in mezzo alle mie gambe ad accentuare il piacere, il mio sguardo era fisso verso di Lei.
Mi ha disteso sul letto adagiandosi sopra di me, dopo aver preso il mio uccello in mano se l’è portato dentro aiutandomi a penetrarla, la sentivo bagnata e già piacevolmente goduriosa, osservavo il mio uccello entrare e uscire dalla sua fica nera, le mie mani le massaggiavano i seni mentre le sue erano sul mio petto, i suoi movimenti si facevano sempre più decisi e il suo ansimare più intenso.
Si è voltata, offrendo alla mia vista il suo bel sederino, l’ho presa e fatta mia con più sicurezza, tenendole i capelli, ad ogni mio colpo rispondeva con il suo ansimare, era come un dialogo erotico, mi chiedeva di sbatterla con più forza mentre il mio piacere trasaliva, mi sono scansato di colpo , si è voltata, ho preso il mio membro in mano e segandomi le ho esploso tutta la voglia sul viso accompagnato dal suo incitamento.
Si è alzata senza darmi dare il tempo di riprendermi accompagnandomi verso la doccia.
Da quel momento si è sempre comportata come se niente fosse accaduto.
Mi sono sempre chiesto perché abbia voluto scopare con me, mi sono fatto diverse domande ma non ho mai avuto una risposta certa, poco importa!
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