A Roma per Natale regalatevi la Troia formato famiglia

Ero in giro a fare gli ultimi regali di Natale. Adoro passeggiare per i centri commerciali con minigonna e tacchi a spillo, capelli raccolti, trucco discreto e cappotto aderente che lascia vedere le forme senza dare scandalo. Spesso capita di ritrovarmi nei camerini di un negozio o nei bagni a sbokkinare bei maschi arrapati. Adoro fare la Troia e mi piace la disinvoltura di questi ragazzi che svuotano i coglioni come se niente fosse davanti agli occhi distratti di tutti gli altri, a 10 metri dalla fidanzata che si prova l'ennesimo paio di scarpe. Così gruppi di pischelletti mi seguono fino al parcheggio (metto la macchina sempre nei posti più bui ed isolati) per farsi sbokkinare a turno e sfondarmi il culetto che è una vera figa calda e bagnatissima. Anche quella sera con la bocca piena di sborra, per la gioia dei ragazzi di borgata, spesso frequentatori della mia casa, feci altri pompini in auto e poi mi diressi sul Raccordo anulare e mi fermai ad un Autogrill.
Li' si fermano tre macchine mentre io ero appoggiata alla portiera della mia auto a fumare una sigaretta. Mentre le famiglie andavano a prendersi un caffè, notai che tre ragazzi si fermarono a guardarmi parlottando tra loro. Avranno avuto vent'anni ed erano molto carini: jeans, piumino e scarpe sportive, capelli rasati e gambe da calciatori. Per provocarli tolsi il cappotto e mi chinai a 90 gradi mettendo in bella mostra il culetto con un perizoma nero di pizzo facendo finta di cercare qualcosa sul sedile quando sento una voce che mi chiede se avessi perso qualcosa.
"Non trovo le chiavi" sibilai mentre con la coda dell'occhio notai che erano i tre pischelletti.
"Scusa se t'ho dico ma c'hai un culo da paura. Te inculerei pure mo' davanti a tutti".
"Beh che aspetti" dissi io mentre con la mano scanso il perizoma ed inumidisco la mia fighetta già bella bagnata. "Ao' guardate se arrivano che me scopo sta troja" e detto fatto si sbottonò i jeans, e mi infilo' il suo cazzone già durissimo dentro facendomi male da come era grosso. "Mamma mia questa è na' fregna mica un culo. Te piace er cazzo eh, troja? Dillo, dimmelo!" Il suo cazzone mi scopa sempre più forte, entra ed esce fino a quando urla "Sto a vieni' pijala tutta che t'ingravido" e mi spara fiotti di sborra potentissimi fino in pancia ad ogni pulsazione del suo cazzone che pareva un fucile.
"Sbrighete, stanno a arriva'. Un bokkino almeno, però, lo voglio pure io" si lamenta uno dei due ragazzi piazzati a fare da sentinelle per avvertire dell'arrivo dei parenti.
"Damme er nummero che nun c'avemo tempo mo' te chiamamo domani. Annamo rega'..." ordina il più grande dei tre ragazzi mentre segnava il mio cellulare.
Il giorno dopo era Natale e non pensavo che mi sarebbe arrivato proprio il messaggino dei ragazzi che mi diedero appuntamento (pensate un po') proprio sotto casa loro dove con tutta la famiglia festeggiavano il 25 dicembre. "Si vieni te famo er regalo de Natale. Te piji certi pacchi da tutta a famiglia nostra. Te famo imbriaca' de sbora". Adoro fare la Troia dei maschi di intere famiglie. Già succede regolarmente nel mio palazzo e nel quartiere che i maschi di casa con una scusa lascino per mezz'ora le ignare mogli e fidanzate per scendere a farsi sbokkinare o a scoparmi il culetto, ma stavolta era il giorno di Natale e l'idea di appostarmi sotto casa nel buio di un giardino a fare la Troia mentre gli altri festeggiavano mi faceva impazzire dal desiderio. Così, già bagnata e perfettamente vestita e truccata vado all'appuntamento. Uno dei tre ragazzi del giorno prima mi aspettava impaziente con i jeans già sbottonati ed il cazzo durissimo. "E' da ieri che te penzo. Famme gode' trojia". Non me lo feci ripetere due volte e trasformata la macchina in un letto matrimoniale con i sedili abbassati iniziai a fargli sentire le mie labbra caldissime e vogliose prima di farmi sfondare la fighetta e sentire la scarica di sborra tutta in pancia. Fu la volta dell'altro ragazzo che era rimasto ieri a bocca asciutta. Poi nell'ordine scesero: cinque cugini dai 18 ai 35 anni, uno più bello dell'altro; poi fu la volta dei papà (tutti e quattro i capifamiglia) ed altri tre zii con rispettivi nipoti. Infine ritorno' il ragazzo che mi aveva scopata il giorno prima insieme a due amici e ad altri tre che volevano il secondo giro:"Stamo carichi ancora, mica te sei stancata?". Ovviamente no, e senza sosta succhiavo e mi facevo scopare sempre più vogliosa.
"Ma le vostre mamme, zie e sorelle non sospetteranno di qualcosa?" Chiesi ingenuamente. "Ma de che, loro se stanno a diverti' e noi ce divertimo pure! Papà e zio invece de portacce a mignotte ce portano da te che sei fregna, porca e pure gratis: meglio de così! Nun te stanchi mai!". Così continuammo fino a notte fonda: i ragazzi avevano chiamato altri loro amici e parenti ed era un via vai di maschi che venivano a svuotarsi nella mia bocca e nel mio culetto. Alcuni che avevano portato in giro il cane, assistendo alla scena, si erano fermati ed avvicinati chiedendo se gli facevo almeno un bokkino: detto, fatto! Dalle cinque del pomeriggio fino alle quattro di notte continuai così senza sosta, famelica di cazzi ed insaziabile di sborra calda calda. Mentre ci salutammo, Cristian, il più grande dei tre fratelli mi diede appuntamento tra un paio di giorni e mi disse:"Sei contenta? T'avemo fatto er regalo de Natale. Sei fantastica, na'festa così nun l'avemo mai passata. Da stanotte sarai la nostra troja de famiglia, nun ce scappi più, te venimo a scopa' tutti ogni giorno".
Musica per le mie orecchie: fratelli, cugini, nipoti, amici, papà e zii venite pure da me. Sarò la vostra Troia formato famiglia ;-)