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L’Amico ed il Censimento Galeotto
di GiadaLabbraBollenti
13.06.2023 |
6.906 |
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"La mia testa era esattamente davanti al suo pacco gonfio..."
Ci inseguivamo da tanto tempo. Ero inginocchiata ai suoi piedi, con le mani avvinghiate alle sue belle gambe muscolose ed aperte, mentre gustavo il suo bel Cazzone duro come il marmo, guardandolo di tanto in tanto negli occhi, quasi a sentire il suo sguardo perso nel piacere più totale. Sentivo i gemiti del suo piacere ogni volta che la mia lingua bollente ed instancabile faceva il giro della sua cappella per scendere giù fino alle palle.
Fino a soffocare, come piace a me.
Suonò il campanello proprio all’apice del godimento. In quel momento di estasi la sua barba scura e folta nascondeva la bocca spalancata pronta ad emettere un grido possente di piacere che qualche frazione di secondo dopo si sarebbe trasformata in potenti fiotti di sborra bollente che mi hanno riempito la gola.
Stordita dal piacere ed attenta, come sempre, a non far disperdere neanche una goccia del sublime latte bianco, avevo confuso il campanello con l’urlo virile di piacere del mio amico.
Così ho raccolto e pulito tutto e sono andata a rispondere: era un ragazzo che doveva fare un censimento e chiedeva di poter fare delle domande per riempire il questionario.
Saluto frettolosamente il mio amico, faccio salire il ragazzo e nel frattempo mi do una sistemata veloce. Capelli, rossetto e trucco vanno bene, posso aprire la porta.
Lui era un bel ragazzo: giovane, palestrato, con camicia sbottonata e jeans attillati che disegnavano le belle gambe da calciatore.
Rimase abbastanza sorpreso di vedermi.
Come dargli torto: tacchi a spillo, manicure rosso lacca, vestitino cortissimo, perizoma e reggiseno di pizzo in bella vista, trucco e capelli appena fatti, labbra rosso fuoco gonfio di desiderio.
Lo faccio accomodare cortesemente su una poltrona mentre io seduta sul divano accavallo le gambe liscissime e provocanti.
Inizia l’intervista e fioccavano le domande tutte concentrate sull’immobile, sul condominio e su questioni puramente tecniche.
Avvertivo una tensione nelle sue parole e, soprattutto, nei suoi movimenti, visto che allargava sempre di più le gambe, quasi come se stesse cercando di nascondere una sempre più incontenibile eccitazione.
Con il suo pacco che cresceva sempre di più anche la mia troiaggine aumentava esponenzialmente: la mia fichetta anale è particolarmente sensibile ed iniziò proprio a bagnarsi di voglia.
Così arrivati alla domanda sulla mia professione, mi inginocchiai davanti a lui per fargli vedere alcune delle mie creazioni di lingerie.
La mia testa era esattamente davanti al suo pacco gonfio.
Adoro guardare i maschi dal basso, è la visuale migliore per scrutare gli occhi del maschio carichi di eccitazione.
“Quando mi hai suonato il campanello stavo per provare questa tutina glitterata, ti piace? Senti come è morbida al tatto? Quasi come la mia pelle liscia: senti? Sembra velluto!”
Dissi provocandolo.
Con la timidezza tipica di chi già immaginava il dopo, mi sfiora le gambe per verificare quanto fosse morbida e profumata la mia pelle.
Un attimo di silenzio carico di erotismo fu il momento giusto per risalire con la mia mano il suo ginocchio e per iniziare a massaggiare il suo pacco durissimo.
Sussultai al tatto del suo Cazzone duro come il marmo. Bottone dopo bottone dei jeans lo liberai da quella morsa per fargli sentire tutta la morbidezza, il calore ed il desiderio che esprimevano le mie labbra e la mia lingua che iniziò avidamente a succhiarlo.
Il contatto con la mia lingua lo fece sussultare e segnò anche l’abbandono di qualsiasi resistenza o dubbio per abbracciare il piacere puro e semplice.
Il vortice della passione con la quale le mie labbra lo facevano godere lo travolsero.
Entrambi ci gustavamo quel momento inaspettato di piacere assoluto.
Troppo presto sentii i suoi gemiti di piacere segno che l’esplosione era vicina.
Mi prese per i capelli per darmi il giusto ritmo mentre la mia gola accoglieva tutto il suo copioso piacere. Come sempre, neanche una goccia andò sprecata.
Estasiato commentò che non gli era mai capitato in vita sua di fare un censimento così piacevole.
“Però non hai visto come mi sta la tutina…”
Aggiunsi ancora vogliosa.
“Finisci il giro di interviste e poi ritorna per il bis, così ti faccio vedere come mi sta”.
E così andò via. Iniziai a prepararmi per essere ancora più sexy di prima. Dopo una mezz’ora mi scrisse un messaggio sul telefono chiedendomi se poteva passare. Dopo pochi minuti suonò alla porta e con mia sorpresa era insieme ad altri due maschi ed al figlio del vicino di casa del piano di sotto.
“Non ti dispiace se mi hanno raggiunto questi due miei colleghi. In più facendo l’intervista, Dario che abita qui sotto, voleva chiederti consiglio su alcune questioni…”.
“Entrate pure, sarà un piacere aiutarvi”.
Una volta chiusa la porta mi inginocchiai subito intorno a loro che mi fecero sentire i loro cazzoni durissimi sul volto.
I ragazzi del censimento non persero tempo e mi sfondarono insieme la fichetta anale già bagnatissima mentre gli altri due furono deliziati dalla mia gola profondissima. Continuammo così per circa un’ora cambiando posizioni e lasciando spazio libero al piacere. Li feci sborrare due volte a testa ad eccezione del figlio del mio vicino che venne ben quattro volte. Mi confessò che ero il suo sogno erotico da sempre ma non aveva mai avuto il coraggio di provare.
Ero pienissima del loro seme dappertutto ed avrei continuato se non fosse stato per l’ora oramai tarda.
“Domani, se non è un problema, vorremmo passare per farti un altro questionario immobiliare: ti dispiace?”
“Siete sempre i benvenuti miei cari”, dissi io.
“Allora domani mattina io ti porto la colazione…” aggiunse il ragazzo mio vicino di casa.
“Certo tesoro, lo sai che ho sempre tanta sete di latte”.
È proprio il caso di dire: galeotto fu il censimento!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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