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Io, tre maschi ed una caldaia
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02.08.2024 |
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"E non riesco neanche a smuoverla, ad insegnarle..."
Era il 25 dicembre. Esattamente il giorno di Natale, con tutta la famiglia riunita. Già per ben due volte, grazie a banali scuse, io ed i miei cugini ci eravamo appartati per ritagliarci la nostra intimità, all’insaputa delle mogli intente a badare ai bimbi piccoli. Proprio quando avevo nella mia bocca il sapore buonissimo del loro sperma e la pancia piena del loro piacere, improvvisamente, un fumo bianco inonda tutta la casa ed una cascata d’acqua scende dalla caldaia. Tutto in tilt e con lo spavento che potesse uscire il gas. Rimasi così senza riscaldamento ed acqua calda nel pieno delle feste di Natale. Il bello, però, inizia proprio qui. Qualche giorno dopo chiamai la ditta della manutenzione. Si presentò alla porta un bel ragazzo napoletano e muscoloso che mi squadrò da capo a piedi, una volta aperta la porta di casa. Certo, io mi presentai in lingerie di pizzo nero trasparente con le calze a rete ed i tacchi a spillo. Non passavo inosservata. Constatata la morte della caldaia, infatti, il giovane pensò bene di “consolarmi” sfoderando 23 centimetri durissimi e pieni di latte che mi sfondarono ripetutamente sia la fichetta anale che la bocca. Almeno, come disse lui: “così non prendi freddo”.
Per circa cinque mesi cercai ed invitai a casa idraulici e caldaisti cui chiedere un preventivo per la sostituzione della caldaia. Sono stati tutti ragazzi straordinari, alcuni anche amici di questo sito, che rivedo sempre con enorme piacere e che non finirò mai di ringraziare per la disponibilità. Il programma di sopralluoghi era serrato e gli appuntamenti, sempre più bollenti, si concludevano con meravigliosi momenti di puro ed intenso piacere.
L’ultimo appuntamento fu di un ragazzo che già conoscevo. Mi disse che sarebbe venuto con il fratello. Due bellissimi maschi giovani entrambi barbuti, come piacciono a me, palestrati e simpatici: Andrea e Nicola. Di quest’ultimo conoscevo anche le grandi doti amatorie ma del fratello no. Sempre più sexy, mi presentai all’appuntamento in grande spolvero. Ogni scusa era buona per strusciarmi ad entrambi ed erano visibilmente eccitati. Non so come mai quel giorno mi cadevano continuamente le cose dalle mani ed ero “costretta” a piegarmi a pecora sventolando il mio perizoma leopardato a filo proprio all’altezza dei loro pacchi gonfi.
Approfittando che Andrea era uscito a prendere delle cose dal ferramenta, Nicola mi saltò addosso. Infoiato dalla situazione e dalla mia assoluta troiaggine. Mi piegò a pecora sul tavolo e scansato il filo del perizoma, iniziò a cavalcarmi con potenza fino ad esplodere dentro la mia pancia. Giusto in tempo per il rientro del fratello che non ero riuscita a sedurre nonostante i segnali fossero di evidente piacere.
Si avvicinò, purtroppo, il momento della decisione e consulatatami con mia mamma, la scelta ricadde per tanti motivi, proprio sui due fratelli. Io, sia chiaro, avrei continuato all’infinito a macinare sopralluoghi! Così organizzammo la sostituzione della caldaia. Vennero i due fratelli con lo zio, bellissimo maschio atletico anche se dai capelli bianchi. I lavori andarono avanti per un intero giorno e furono intervallati dai miei caldi caffè. Il primo a Nicola, in salotto, mentre gli altri due lavoravano.
“E’ tutta la notte che ti penso. Aspettavo questo momento…” mi dice sorseggiando il caffè mentre io ero in ginocchio per iniziare a fargli un meraviglioso pompino con ingoio.
“Lo sai che a me il caffè piace molto macchiato” gli dico guardandolo negli occhi. Un istante dopo, potenti schizzi di sborra del ragazzo mi arrivano direttamente nella gola.
Con la coda dell’occhio vedo la sagoma dello zio che si era gustato tutta la scena. Così, ripulito per bene Nicola, dopo aver lanciato uno sguardo complice, lo zio si avvicina e mi tiene con le mani la testa giù dicendomi “Rimani pure in ginocchio, stai veramente bene in questa posizione”.
Si apre i jeans e sfodera un cazzone lungo e doppio già durissimo e me lo pianta prima in gola e poi, mettendomi a pecora, nella mia fichetta anale che pochi minuti dopo viene riempita dalla sua sborra copiosa.
In tutto questo, l’unico che fa finta di niente è Andrea, il fratello di Nicola. Continua a lavorare senza fermarsi un istante quasi volesse non cadere in tentazione. Le sfide mi piacciono tanto e, quindi, con lui raddoppio il mio essere sexy e Troia. Soprattutto dopo essere stata riempita dallo zio e dal fratello.
Finiscono i lavori e mentre lo zio e Nicola portano nel furgone i materiali, chiedo ad Andrea di guardare con me i bagni per vedere se c’è qualcosa da sistemare.
Il momento è perfetto. Siamo soli. Io, in ginocchio, con la scusa di far vedere alcuni tubi che non funzionano, ho il suo pacco gonfissimo a pochi centimetri dalla mia bocca vogliosa. Inizio a strisciare le mie labbra gonfie di desiderio sul suo cazzone di marmo quando lui mi blocca chiedendomi di fermarmi. Lo guardo sorpresa. Con una tenerezza infinita mi confessa che pur impazzendo di desiderio per me - come era chiaro - si è fidanzato con una ragazza che vorrebbe sposare e si sentirebbe troppo in colpa a tradirla così.
Chi mi conosce sa bene quanto sia rispettosa delle scelte altrui. La mia vocazione è di femmina che è devota al piacere del maschio. Se però mezz’ora di piacere avrebbero messo in crisi il ragazzo, allora non potevo che fermarmi. Certo ne uscivo a bocca asciutta, almeno con lui, ma non potevo fare altrimenti. Andarono via tutti, tra baci e ringraziamenti e poco dopo mi arrivò il messaggio di Nicola per dirmi che lo zio era in estasi e lui aveva fatto il montaggio di una caldaia più bello della sua vita. “Mio fratello lascialo perdere, non capisce un cazzo” confortandomi per la delusione.
Dopo qualche giorno dovevano ritornare per la prima accensione. Con mia grande sorpresa si presentò solo Andrea. Neanche il tempo di accendere la caldaia che mi salta addosso. Mi scopa in tutti i modi possibili, era un toro infoiato ed io ero al settimo cielo per questo improvviso cambiamento. Lo feci sborrare cinque volte. Era un fiume in piena. Al settimo cielo per la situazione chiedo a lui: “Ma tu sei lasciato con lei?”
Andrea con un candore unico mi dice: “No, stiamo sempre insieme. Sono innamoratissimo di lei, magari la sposerò anche. Però non sa scopare. Questa è la verità. E non riesco neanche a smuoverla, ad insegnarle. Quindi mi sono detto: Giada sa cosa vuol dire far godere veramente un maschio, più femmina di lei non ce ne sono. Quindi, sposerò lei ma scoperò sempre te. Se tu mi vorrai eh…”.
Adoro le idee chiare.
E vissero tutti felici e contenti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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