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Ogni Natale divento schiava per la gioia delle famiglie e dei militari amici


di Membro VIP di Annunci69.it GiadaLabbraBollenti
26.12.2018    |    5.352    |    7 9.7
"Mi avvicinai come una cagna in calore a 4 zampe mentre lui pietrificato mi guardava immobile, strusciai le labbra ai pantaloni per sentire il cazzone duro, ..."


“Ti prendi le ferie così fai la nostra serva 24 ore al giorno: siamo stati chiari?”. Così urlarono i miei cugini che, come ogni anno, organizzano le feste di Natale. È un periodo dell’anno che adoro: il freddo, le luci, i colori. Parenti ed amici che lavorano lontani ritornano, si riuniscono le famiglie. Zii e nipoti che venivano dalla Germania, dalle missioni militari sparse nel mondo, dal nord e chi, invece, viveva in città. Tanti i maschi in divisa nella mia famiglia a partire dai cugini e zii più stretti con i quali ho fatto le mie prime esperienze da puttana. Primo tra tutti il mio amato cuginetto diventato poi Carabiniere, come il padre, che mi delizia del suo cazzone da quando eravamo piccoli fino ad oggi e negli anni ha portato colleghi, amici, altri parenti.



Tenere su il morale di chi serve lo Stato per me che sono schiava di natura, è un dovere innanzitutto. I militari sono lontani da casa e debbono avere troie come me pronte in qualsiasi momento a farli godere: singolarmente ed in gruppo. Se non possono venire a casa mi sposto io in caserma oppure in posti vicino appartati per essere pronta a succhiare, farmi ingravidare ed ingoiare tutto fino all'ultima goccia. Con papà che non c’è più, furono i miei zii ad aiutare la mamma a crescermi.



E fu mio zio, Maresciallo dei Carabinieri, a sorprendere il figlio che mi sfondava la fica anale da ragazzino. Stentò a riconoscermi nei primi istanti mentre il figlio era troppo eccitato per fermarsi; così mi riempì la pancia della sua sborra copiosa e si girò verso il padre ammutolito e col cazzo già duro per dirgli: “provala papà: è fantastica!”. Mi avvicinai come una cagna in calore a 4 zampe mentre lui pietrificato mi guardava immobile, strusciai le labbra ai pantaloni per sentire il cazzone duro, lo tirai fuori mentre senza convinzione bisbigliava inerte “...ma che stai facendo...aahhhhh” e si abbandonava ai vortici bollenti della mia lingua vogliosa di far godere il padre dopo essere stata riempita dal figlio. Sborrò come una fontana nella mia gola avida che ingoiò tutto senza perdere neanche uno schizzo e per proteggere la divisa che rimase pulita pulita.




Così ogni Natale mio zio ed i miei cugini organizzano tutto. I maschi che vengono da fuori dormono da me; mogli, fidanzate e bambini da altri parenti. Io per tutto il giorno li servo: colazioni, pranzi, cene e dopocene. Dopo le timidezze dei primi anni, durante i quali mi scopavano di nascosto, poi tutto divenne sempre più chiaro, fino agli anni più recenti in cui, nel segreto omertoso dei maschi di famiglia, venivano tutti apposta per sfondarmi dalla mattina alla notte. Addormentarsi con bei cazzi nel culo e svegliarsi all’alba mentre mi scopano a turno zii, nipoti, cugini, cognati ed amici è una vera delizia. Io mi nutro solo di sborra a volontà di tutti loro; pranzo e ceno sotto il tavolo per succhiarli mentre mangiano, faccio la loro serva per tutto il periodo di festa.




Natale e Capodanno invece si riuniscono con mogli e fidanzate ma guardano l’orologio per poi andare a riposare a casa. Io li aspetto vestita di rosso in versione “babba Natale” pronta a farli divertire e godere come non mai. “Posso dormire anche io da zia?” era la richiesta che i figli maschi superata la pubertà facevano ai genitori. “Zia Giada è sempre gentile e bella: voglio dormire a casa sua!” I nipoti sono insieme a cognati e cugini, i più affezionati. Le loro prime esperienze sessuali le hanno avute tutti con me. Nell’età in cui gli ormoni sono impazziti ed il cazzo è perennemente duro, la zietta li fa svuotare dalla mattina alla sera: a volte anche 15 sborrate in un giorno a testa! Io li adoro ed i loro papà e fratelli approfittano della mia disponibilità soprattutto la sera e durante i pranzetti.




“Ora la zia si accuccia qui sotto: così noi mangiamo e lei beve tutto!”. Adesso capite perché adoro le feste di Natale?




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