incesto
Il pacco per Nonna
di giov60
05.01.2025 |
18.198 |
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"Ma quello che più mi attizza sono gli occhi che sembrano avere il fuoco dentro..."
Sono stato sempre orgoglioso del mio “pacco” fin da ragazzino quando vivendo i miei primi turbamenti, mi sono reso conto che la sua bella consistenza era fatto segno dell’apprezzamento altrui. Sono un ragazzo timido ma, pur nella mia timidezza, ho sempre cercato di mettere in evidenza la mia dotazione maschile di cui ero e sono, lo ripeto, orgoglioso. Spesso mi soffermo ad osservare quali sguardi e di quali persone si interessano al cavallo dei miei pantaloni che porto sempre il più attillati possibile. Sono gli sguardi delle mie compagne di liceo, quelli di qualche signora un po' più matura e poi anche di mamma che quasi senza farsene accorgere ogni tanto si degna di fissarlo. Ma la cosa più sorprendente, iniziata solo qualche mese fa, è che la donna che più pare essere interessata al mio articolo è mia nonna materna: sessantaquattrenne ancora ben messa e molto vitale; da un paio d’anni vedova di mio nonno, mancato all’improvviso per un incidente. Nonna si è subito data da fare per non cadere in depressione e grazie anche alle sue innumerevoli conoscenze è riuscita a venir fuori dal lutto improvviso con una certa non calanche che le fa onore.
Mai avrei immaginato che proprio una donna che io, dall’alto dei miei quasi 18anni, considero “vecchia”, potesse essere ancora piena di interesse verso l’altro sesso. Ma ormai da qualche mese, quando passo a salutarla a casa sua, una bella casa singola alle porte della cittadina dove abitiamo e distante un chilometro circa da casa mia situata proprio nel centro cittadino, vengo regolarmente smentito perché appena dopo i saluti formali i suoi occhi scendono a scrutare il mio pacco con una certa cupidigia e capisco che lei è felice della mia presenza in casa sua.
Siccome sono timido ma non sono scemo, ormai mi diverto a passare da lei quanto più spesso posso così da apprezzare ogni volta di più quel suo modo di guardarmi che mi ha acceso la fantasia più sfrenata. Ora anche io mi soffermo ad ammirarla per quasi convincermi della sua avvenenza, certamente appassita, ma ancora presente certamente. Nonna è stata una Sessantottina aveva una quindicina d’anni agli inizi degli anni 70 del secolo scorso e certamente con quello spirito che ancora oggi si ritrova non è stata allora una ragazzina timida e complessata. Già a ventidue anni aveva sposato il nonno e subito messo al mondo quella bella donna di mia madre che a sua volta, anch’essa giovanissima, aveva venticinque anni, ha partorito me. Quindi mi ritrovo con un padre quasi cinquantenne, una madre quarantenne ed una nonna sessantenne… anno più anno meno.
Nelle ultime settimane ho prima digerito l’idea di nonna interessata al suo nipotino nel senso più carnale possibile, poi ho iniziato a fantasticare sulle possibili, sperate, desiderate evoluzioni della cosa poi ho iniziato ad apprezzare anche la fisicità di nonna che veste ancora in modo molto giovanile, spesso in pantaloni che mettono in mostra un sedere non disprezzabile e un seno che sembra cedere all’età ma pare ancora difendersi discretamente poi, se indossa una gonna, le sue gambe hanno ancora un ché di attraente: coscia ancora ben disegnata anche se la pelle dell’interno, almeno in spiaggia, mi pare un po' cadente come quella degli braccia. Ma quello che più mi attizza sono gli occhi che sembrano avere il fuoco dentro.
Io, siccome devo preparare l’esame di maturità non voglio farmi seghe mentali oltre alle tante seghe che mi faccio continuamente, ma ho già deciso che lascio fare al caso. Non ho remore di nessun genere!
Domenica mattina a pranzo, come al solito, andiamo da nonna e proprio al termine del desinare sento nonna e mamma che parlottano un pochino. Al termine del parlottio mamma rivolgendosi a me, mi chiede se sono d’accordo a trasferirmi per qualche settimana qui da nonna in modo tale da poter preparare la maturità con più calma, dato che non sarei tentato di uscire di casa più del dovuto. Potrei studiare durante il giorno e solo in tardo pomeriggio uscire per poi rientrare alle 20 per la cena. Faccio la mia parte da difficile, ma dentro di me sono euforico della cosa, e, mostrando malincuore, accetto. Mamma e papà sembrano felici della mia decisione: avranno casa libera per tutto il mese di maggio e giugno eparte di luglio.
Al rientro da scuola il giorno dopo, passo da casa dove mamma ha già preparato tutto e, dopo un frugale pasto, mi accompagna da nonna facendomi le raccomandazioni di rito. Mi avverte che lei passerà ogni giorno a verificare se sto studiando seriamente. Che palle!!!
A casa di nonna la mia camera è già stata preparata e tutti i miei vestiti e libri sono lì ad aspettarmi.
Appena mamma è andata via, nonna si premura di sapere se ho delle particolari esigenze: lei nemmeno immagina quali e quante ne avrei! Le rispondi che è tutto a posto e che, se per lei va bene, me ne vado in camera a studiare.
Chino sui libri, verso le cinque del pomeriggio la sento entrare, si mette dietro di me per chiedermi se desidero un te o qualcosa da bere e nel farlo si china quel tanto che basta per appoggiare una tetta sulla mia spalla. Lo avrà fatto altre volte ma adesso il brivido che mi percorre la schiena è indescrivibile. Apprezzo con tutto me stesso la morbidezza di quel contatto al punto che intuisco o credo di intuire che nonna non indossi il reggiseno. Per esserne certo, a malincuore mi giro sulla sedia per risponderle e la vedo con indosso un maglioncino abbottonato sul davanti molto aderente che non indossava tre ore fa quando sono entrato in camera a studiare e non posso fare a meno di verificare che si intravede la consistenza dei suoi capezzoli che, anche loro, guardano verso la patta dei miei pantaloni. Anche quando arriva con il the non posso non vedere che, più di qualche minuto prima, i suoi capezzoli si sono gonfiati alquanto e fanno bella mostra sotto la maglina che li copre alla mia vista. Alle 19.30 nonna mi chiede cosa voglio per cena e dopo mezz’ora mi chiama per il desinare. Prima indosso un pigiama di maglina con il pantaloncino corto data la gradevole temperatura di inizio maggio e poi entro in cucina dove lei è indaffarata ai fornelli. Voglio essere carino e posizionandomi dietro di lei l’abbraccio stringendole il giro vita anche se, invece, volevo stringerla più in alto per toccarle il seno, ma allo stesso tempo non disdegno di appoggiarle delicatamente il mio bacino al suo e da dietro le do un piccolo bacio sulla guancia. Sento il suo apprezzamento perché manda indietro il suo sedere per meglio assaporare quello che le avevo appoggiato sulle natiche.
Durante la prima serata ci siamo limitati a vedere un po’ di televisione scrutandoci l’un l’altro: lei per via dei miei pantaloncini che mettevano in evidenza il mio pacco; io perché ammiravo le sue gambe accavallate che facevano bella mostra dal lembo caduto della vestaglia.
La prima notte non ho dormito molto, c’era anche il cambio di letto a fare la sua parte, e il mattino dopo mentre ero sulla porta pronto per andare a scuola non sono riuscito a sottrarmi al primo, casto, ma sulla bocca, bacio di mia nonna che mi ha augurato una buona giornata. A pranzo ho trovato mamma che era già arrivata per la sua visita giornaliera, abbiamo pranzato insieme e, notavo che nonna stava facendo di tutto per rimandare la figlia a casa; ha servito le pietanze quasi di fretta come a voler finire il prima possibile e, infatti, ero appena entrato in camera per indossare una tuta leggera, quando, aperta la porta mi ha detto: “Finalmente se n’è andata!” Nemmeno dopo tre ore di studio, entra in camera chiedendomi di andare in salotto per prendere il the del pomeriggio. Dopo qualche istante mi presento e la trovo già seduta sul divano con indosso una bella vestaglia dalla quale spuntano le gambe inguainate in un setoso paio di calze. Uno spettacolo per gli occhi che subito si ripercuote lì dove il sole non batte, mettendomi così in leggera crisi così da farmi fiondare sulla poltroncina di fronte al divano in modo da nascondere la mia erezione. Preso il tè faccio per tornare in camera a malincuore perché nonna fa di tutto, anche non facendo niente, per mettersi in mostra ed eccitarmi più di quanto non lo sia. Io, in cuor mio, avevo già deciso di lasciar fare al caso e, adesso penso che anche lei doveva aver fatto lo stesso pensiero, ma se nessuno fa la prima mossa….stiamo freschi!!
“Aspetta un attimo amore di nonna, tu non puoi passare tutti i pomeriggi chiuso in camera a studiare! So che a scuola vai piuttosto bene e per te non credo sia un peso preparare l’esame di maturità ma è il caso anche di rilassarsi un po’ di più di quanto tu voglia fare!”
“Nonna hai ragione, sono abbastanza preparato ma, sai com’è: meglio uno sforzo in più che uno in meno!”
“Ma oltre allo studio indefesso sui libri, per maturare bene, ci vogliono anche altre cose da studiare ed apprendere!” “Dai vieni qui a sederti accanto a me, parliamo un po’ di te e dei tuoi desideri e dei tuoi sogni!”
Il tono della voce si era fatto suadente ed irresistibile: “non sarà certo questa metà pomeriggio che ti farà bocciare agli esami!”
Mi siedo accanto a lei sul divano e subito prende le mie mani tra le sue poggiandole sulle sue gambe: avverto la seta delle calze che struscio con le mie dita!
Ma avverto anche il caldo tepore della carne di nonna!
“Dai nipotino adesso confessati con nonna tua. Ti giuro che quello che dirai non lo saprà mai nessuno! Ma devi essere sincero!!”
“Dipende da quello che vuoi sapere!”
“Non è così che funziona! La sincerità non si vende a peso!! E se sarai sincero, penso di avere un piccolo regalo per te che ti piacerà molto!”
“Dipende dal regalo!”
“Mi pare di poter dire che tu non hai ancora avuto mai il regalo che ho tanta voglia di farti e non da oggi e che sono certa apprezzerai molto!”
“Nonna, non da oggi, anche io mi sono accorto che tu mi guardi troppo……”
“Troppo…cosa? Come ti guardo? Cosa dovrei aver guardato troppo?”
“Lo sai benissimo!! Se non hai il coraggio di ammetterlo sei tu a non voler essere sincera!”
“Caro sono quasi due anni che sono sola in questa casa e per quanto tu possa credere che le persone anziane non abbiano più nessuna velleità, beh ti sbagli! È vero io guardo in te la tua giovinezza e la tua possanza che però sei tu a mettere in mostra! E che ci posso fare io se ogni volta che ti vedo i miei occhi corrono a guardare il tuo corpo giovane e vigoroso e, sono sincera, a desiderare il tuo giovane…..”
La mano destra lascia la mia sulla sua coscia e, passando a carezzare il mio ginocchio, risale lentamente e inesorabilmente verso il mio uccello che già era duro sotto i pantaloni della tuta. Sento le sue dita che iniziano a sfiorare il mio cazzo che dopo qualche istante è fatto prigioniero dalla sua mano.
“Ti sto imbarazzando?” mi chiede guardandomi sempre fisso negli occhi che io, invece, faccio fatica a tenere nei suoi.
“No, posso dire che il mio sogno diventa realtà! Ad essere sinceri sono mesi che sogno il tuo viso che mi fissa il pacco e sogno le tue mani, la tua bocca e tutto di te” Sento la sua mano stringere con voluttà il mio uccello e i suoi occhi socchiusi mi dicono di quanto anche lei stia apprezzando questo momento, sono certo, anche da lei desiderato.
“Proprio come sognavo: duro, bello duro e anche di ottima fattura!!! Io quello che volevo l’ho preso, almeno in mano per adesso. Anche io sono mesi che ho voglia di abbassarti i pantaloni ogni volta che ti vedo e godermi la vista, ma non solo, del tuo bel cazzo! E come ormai avrai capito ho anche voglia di regalarti, se anche tu lo vorrai, la mia figa non più giovanissima ma ancora calda e pronta all’usoe non solo quella ma anche tutta la mia femminilità che ancora mi arde dentro!”
Così dicendo si sfila la pantofola e la sua gamba destra, con un’agilità di cui non la credevo possibile, scavalca la mia persona poggiandosi sullo schienale del divano. La vestaglia si apre completamente e ho davanti agli occhi la sua figa coperta da un minuscolo slip che risalta dall’apertura dei collant che sono aperte al centro come se indossasse il reggicalze! Sono tra le sue gambe spalancate in modo osceno e lei, portando la sua mano sinistra sul pube scosta con eleganza lo slip fino a mostrarmi la sua figa!!
“Sono anni che aspetto questo momento! L’avevo promesso anche a quel gran porco di tuo nonno che credo ora sarebbe felice di essere qua a gustarsi questa scena!”
Sono stordito e non riesco a capire bene fino in fondo quello che nonna ha appena detto. I miei occhi sono puntati verso la figa di una ultrasessantenne che, completamente glabra, ha catturato il mio sguardo. È la prima volta che ne vedo una a pochi centimetri da me! Labbra esterne bianche mentre le piccole labbra sono di un rosa pallido che luccicano essendo leggermente umide; alla sommità dello spacco fa capolino una piccola bacca di un rosa appena più acceso e che sembra più turgida rispetto alle labbra che la racchiudono poi posso ammirare tutto lo spacco che termina, data la posizione di nonna, con la grinzosa e rossa rosa dello sfintere anale. Uno spettacolo che sognavo da anni e che si sta rivelando migliore delle mie più rosee aspettative. Sono ancora seduto sul divano in mezzo alle gambe spalancate di nonna che ha uno sguardo lubrico di donna vogliosa che mai avrei immaginato potesse assumere. La cintola della vestaglia non si è allentata e tiene ancora celato al mio sguardo il suo seno opulento: non ancora per molto rimarrà stretta alla sua vita.
“Mi sono depilata in tuo onore così che tu non fossi disturbato dalla visione della mia rada peluria argentata. Così la mia figa e come quella di una ragazzina implume come sarai abituato a vedere!”
“Per essere sincero nonna, questa è la prima volta che vedo una donna così in intimità!!”
“Non essere bugiardo: da anni vedi quella di tua madre! Me lo ha detto lei che la spii ogni volta che ti è possibile!”
È vero ma sempre da lontano dietro la porta o del bagno o della camera da letto!”
“E cosa pretendevi che te la mettesse sotto il naso per soddisfare le tue curiosità? Ringrazia il Cielo che te la fa vedere ogni tanto e anche un pochino me che le ho detto di non nascondersi!”
“Davvero sei stata tu?!”
“Certamente ma lei non è molto convinta anche se….”
“Se…??”
“Adesso vuoi sapere troppo!!!”
Mi sento tirare per i capelli da nonna che mi impone con una certa forza di avvicinare il mio volto alla sua figa in attesa di attenzioni da parte mia: non so come comportarmi ma confido in lei per non essere ripreso. Quando sono a pochi centimetri dal suo bacino, sono costretto a scendere dal divano e a mettermi in ginocchio davanti al sogno della mia giovane vita: la mia prima figa spalancata e invitante. Avverto salirmi nelle narici un odore tra il dolciastro e il pungente che mi stordisce oltremodo!
“Dalle un bacino! Forza!”
Appoggio le mie labbra serrate alle labbra intime della nonna e faccio per darle un bacio casto!
“Apri la bocca caro e baciala meglio, usa la lingua fammi sentire l’umidità della tua bocca!”
Con un principio di riluttanza eseguo l’ordine e, dopo il primo “assaggio”, devo ammettere che il sapore della figa di nonna è molto piacevole anche se strano. La mia lingua inizia a vellicare lo spacco partendo dalla cima fino a quando sento la lingua trovare un antro umido ed accogliente.
La nonna ha rovesciato il capo all’indietro in segno di piacere, credo, anche perché la sua mano non ha mollato i miei capelli e tiene ancora in loco la mia bocca che ha appena iniziato a gustare una certa secrezione al tempo stesso dolce ed aspra.
Dopo alcuni istanti la mano che mi tiene per i capelli inizia a tirare indietro mentre il volto di nonna che guardava il soffitto torna lentamente a guardare il mio capo e la valle del piacere del suo ventre materno.
“Adesso facciamo le presentazioni! Togliti i pantaloni!!”
In ginocchio eseguo in fretta l’ordine e il mio cazzo dolorante per l’erezione svetta in tutta la sua possanza. Alzando leggermente le spalle nonna mi afferra il cazzo e lo guida, tirandolo, all’ingresso del Paradiso che ha spudoratamente offerto alla mia giovane voglia.
Devo pagare dazio ma non lo so ancora. Lo scopro appena pochi secondi dopo quando la mia cappella gonfia e violacea per l’eccitazione avverte l’umido calore della figa che le si sta offrendo oscenamente spalancata. Nonna non fa in tempo nemmeno a passare la cappella dal suo clito alla vagina che mi sento venir meno e i mei lombi iniziano a pulsare in modo dolorosamente piacevole scaricando lungo il mio cazzo una quantità di sborra tale da allagare, riscaldandola oltremodo, il maturo frutto di nonna. Buona parte della sborra si deposita sul monte di venere e l’altra ricama le labbra piccole e grandi della accogliente figa.
Passato l’acme del piacere reciproco, nonna torna ad afferrarmi per i capelli e:
“Adesso raccogli il tuo piacere con la bocca e tienila lì!” Non posso fare a meno di eseguire: non è la prima volta che assaggio la mia sborra ma lei non può saperlo! Guidata da lei, raccolgo la maggior parte del mio piacere nella mia bocca e quando ho quasi finito, sento i miei capelli tirati verso l’alto e mi trovo a pochi centimetri dalla faccia di nonna:
“Baciami giovane maialino! Dammi da bere il tuo piacere che nonna ha tanta sete!”
Le nostre bocche si uniscono in un bacio che così lussurioso non pensavo potesse esistere! Le ragazzine che avevo baciato finora erano anni luce distanti da tanta voluttà. La lingua di nonna mi ha vorticato in bocca fino a quando l’ultima stilla di sborra non si è sciolta nella sua saliva e dissetato la sua arsura.
“Sono ormai anni che aspetto questo momento e finalmente è arrivato! Fosse stato per me sarebbe già successo!”
Sono passati alcuni minuti durante i quali siamo rimasti allungati sul divano del salotto mano nella mano ma io sono ancora troppo eccitato da quanto mi sta accadendo: Una sessantenne ancora piacente e per di più mia nonna materna è seduta accanto a me con la vestaglia aperta dalla vita in giù mettendo in mostra un bel paio di gambe inguainate in una specie di collant che all’altezza della vita e del bacino ha incorporato delle specie di reggicalze che lasciano esposte la figa e le chiappe ancora sode che però fino a questo momento sono rimaste sulla seduta e non ho potuto ancora ammirare. Ecco un altro aspetto che adesso mi meraviglia: sto ammirando, con una certa concupiscenza, una donna molto matura che nulla dovrebbe avere per farmi eccitare e che, invece, è diventata la mia ossessione da qualche tempo e che da pochi minuti mi sta facendo percorrere il primo tratto della mia compiuta sessualità!
Il mio cazzo, lungi dall’essere appagato, è tornato bello duro! Senza proferire parola, dopo un lungo respiro, mi metto di nuovo in ginocchio e mi posizione tra le gambe ancora semiaperte di nonna che lentamente si lascia scivolare verso di me così da mettere la figa a pochi centimetri dalla punta del mio uccello; mi trovo le sue gambe appoggiate alle mie larghe spalle di giovane amante dell’esercizio fisico e così il mio cazzo si appoggia sulla matura pesca. Il mio bacino inizia un andirivieni che fa scivolare il mio uccello lungo lo spacco umido di nonna che, dopo pochi attimi di questo mio fare, facendo leva sulle mie spalle con i polpacci alza il suo bacino portando la cappella all’ingresso della sua vagina:
“Adesso scopami piccolo bastardo!”
Porto appena più dietro il mio sedere e, come spingo in avanti, avverto il calore della figa che mi avviluppa tutta la cappella prima e poi tutto il mio cazzo che entra trionfalmente in mia nonna che strabuzza gli occhi per il piacere mentre dalla sua bocca fuoriesce un dolcissimo lamento.
Spingo in profondità e retrocedo fino a sentire il fresco dell’aria sulla mia cappella poi torno a spingere facendo aumentare il lamentio dii nonna. Con le mani stringo le cosce al mio petto per diversi minuti per poi farle cadere dolcemente ai lati del mio bacino. Nonna per paura che volessi uscire subito mi attorciglia le gambe ai miei fianchi e incrocia i piedi in modo tale da impedire qualsiasi tentativo di fuga, tentativo che non ho nessuna voglia di mettere in pratica. La mia voglia è un'altra: sciolgo il nodo che stringe ancora alla vita la vestaglia e mi beo della visione delle tette che, lasciate libere, tendono a cadere una a destra e l’altra a sinistra del petto della mia attempata, ma eccitante, nave scuola. Nonna stessa temendo che quella visione inoltrata maturità femminile possa non piacermi, si affretta a portare le sue mani sotto le mammelle e a stringerle l’una contro l’altra come immagino siano state fino a qualche anno fa. Mi butto a capofitto su quel morbido cuscino carnoso e inizio disordinatamente a slinguazzare, passando da un capezzolo all’altro.
“Succhiane uno alla volta e con calma che non ho null’altro da fare che godermi questi momenti!”
Obbedisco e, preso in bocca il capezzolo destro, inizio e succhiarlo e a girarci intorno con la lingua per assaporare la ancora intatta durezza segno che nonna sta approvando e godendo della cosa. Intanto il mio andirivieni dentro la sua figa calda e morbida continua incessantemente. Anche lei risponde ai miei affondi venendo incontro al mio bacino. Dopo aver succhiato anche l’altro capezzolo per parità di trattamento sento che il tempo passato dentro di lei sta portando i suoi frutti. Accelero i miei colpi mentre avvicino la mia bocca alla sua e, proprio mentre le nostre lingue frullano impazzite l’una nella bocca dell’altra;
“Nonna sto per godere di nuovo”
“MMHHHH dai allagami la figa che da tempo aspetta questo momento!! Quanto mi sta piacendo il tuo cazzo non lo puoi immaginare!!!”
Avverto una certa contrazione attorno al mio cazzo ma anche e soprattutto il superamento del punto del non ritorno per i miei coglioni che iniziano a spedire a tutta potenza la sborra verso l’uscita della mia cappella che è quasi a contatto con la fine della figa di nonna.
Al primo spruzzo lei emette un si simile ad un lungo sibilo, arrovescia gli occhi e punta i talloni dei piedi sulle mie natiche quasi a voler far entrare di più il mio cazzo in lei. Sborro copiosamente e dalla mia bocca esce grugnito di piacere e un: “Ma che grande maiala sei nonna mia!!!”
“Te ne accorgerai in questi giorni!! Me lo sono ripromessa quando tuo nonno è scomparso che saresti stato tu a togliermi, a tempo debito, tutte le ragnatele che si sarebbero formate a causa della castità che mi ero imposta in quei giorni. Quindi siamo appena all’inizio. Dovrai impegnarti molto!!!
- Continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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