incesto
Genitori e figli - 1
di giov60
28.11.2018 |
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"Poi bastava che lei si chinasse appena un pochino perché dall’ampia apertura del maglione si godesse di una bella vista sull’ancora acerbo, ma ben disegnato..."
Prologo: Il racconto è piuttosto lungo e l'ho diviso in tre parti. Chi si aspetta sesso a tutto campo può omettere di leggere. A tenere banco sono le atmosfere e le sensazioni, il sesso è solo conseguenza. Grazie per l'attenzione che vorrete prestare!Parte Prima
Ne “La Traviata” al primo atto, la Parigi del tempo, siamo nella prima metà del 1800, viene definita con una perfetta sintesi poetica, “popoloso deserto” ad intendere che pur trovandosi in una grande città, le persone sono sole e non hanno molti contatti sociali. Se ciò era vero quasi duecento anni fa, oggi “popoloso deserto” sono quasi tutte le città e i paesi del mondo almeno quello occidentale. Ognuno di noi si è chiuso in se stesso e non interagisce più con il prossimo che, quasi sempre, è uno sconosciuto.
Mi chiamo Gigi e sono un neo ventenne che da qualche tempo ha trovato in Cinzia, di due anni più giovane, la sua anima gemella. Ci siamo conosciuti al liceo due anni fa e da allora abbiamo iniziato una bellissima avventura che ci sta facendo conoscere l’un l’altro e ci porterà quanto prima a convivere, se non addirittura a sposarci.
Siamo entrambi molto affini in particolare per quello che riguarda l’intesa sessuale. Un’intesa bella, coinvolgente e trasgressiva: i momenti più belli sono quelli in cui ognuno di noi racconta all’ altro i suoi desideri e le sue voglie più intime. Questi desideri poi, così espressi, sono il sale della nostra vita insieme. Nessun tabù ci divide, semmai cementa la nostra unione. Non abbiamo, fortunatamente, paura nel domani poiché la nostra vita è già disegnata. Io, finiti gli studi universitari, sarò delegato alla guida dell’impresa di famiglia, una avviata catena di pizzerie in diverse città italiane, mentre Cinzia, se non vorrà affiancarmi nella guida della mia azienda, potrà portare avanti l’attività del padre che possiede una piccola ma molto apprezzata gioielleria in centro città oppure potrà dedicarsi a fare la moglie libera da impegni e regina della vita mia.
I nostri genitori ci hanno lasciato la libertà di frequentarci liberamente quindi ogni fine settimana passiamo la notte a casa di uno di noi due fino al pomeriggio della domenica. Questa settimana sono stato ospite dei genitori di Cinzia e quindi pranzerò con loro e tornerò a casa solo dopo la fine delle partite di calcio del pomeriggio. Il fatto che noi in certe occasioni dormissimo insieme era sinonimo che sia i miei che i suoi genitori sapessero perfettamente che noi facevamo sesso con il loro non esplicito consenso. Già mesi addietro la madre aveva portato la figlia dal ginecologo per una visita di controllo e per il necessario contraccettivo.
Proprio questa notte, dopo esserci ubriacati di sesso, nel momento del dolce sfinimento che ci trova abbracciati dopo l’amplesso, per la prima volta abbiamo parlato dei nostri rispettivi genitori, constatando che proprio alla domenica li troviamo sempre rilassati. I lineamenti sia di mia madre che della mamma di Cinzia alla domenica sono più dolci e sembrano ancora più belle. Così pure per i nostri padri che hanno entrambi un tono di voce più caldo e maschio. Entrambe le coppie ultra quarantenni, diciamo alla soglia dei cinquant’anni, non tradiscono la loro vera età essendo per nostra fortuna, molto giovanili. Mio padre è un po' più basso ed pieno rispetto al padre di Cinzia mentre le nostre genitrici sono tipiche donne mediterranee: la madre di Cinzia rossa di capelli mossi spesso lunghi carnagione sempre abbronzata, non bellissima ma molto femminile; mia madre castana con i capelli molto corti e un viso dolce e tondetto un seno prosperoso che si cura sempre di mettere in evidenza e gambe decisamente belle che spesso mette in mostra con gonne forse non adatte alla sua età, ma che non la fanno apparire mai volgare.
Non mi dispiace frequentare casa di Cinzia proprio perché, forse inconsciamente, mi piace sua madre, anche se non l’ho mai pensata come femmina. Ma questa notte io e Cinzia abbiamo messo in funzione un qualcosa che ci ha turbato perché ci siamo ritrovati a parlare dei nostri genitori e ci siamo scoperti curiosi della loro intimità. Fino ad oggi nelle nostre fantasie non era mai capitato di parlare di persone mature come oggetto dei nostri desideri sessuali. Lo abbiamo fatto questa notte e in modo particolare Cinzia, quando mi ha confidato che, se capitasse l’occasione, lei una bella succhiata al cazzo di un quasi cinquantenne gliela darebbe di gusto, se poi quel cazzo fosse di mio o di suo padre…….. che porcella!! L’amo proprio per la sua schiettezza di essere troia!
Quindi questa domenica è diversa perché anche io mi sono soffermato a guardare la mamma di Cinzia in modo diverso e lei a guardare suo padre allo stesso modo. Abbiamo cercato, per la prima volta, di vederli come un maschio e una femmina, abbiamo cercato nei loro sguardi se ci fossero lampi di voglie sessuali, se si accorgessero che li stavamo guardando e studiando in modo diverso.
Come ci eravamo messi d’accordo, accarezzandoci reciprocamente nel caldo giaciglio che ci aveva accolto, lei avrebbe fatto un po’ la smorfiosa verso suo padre e io avrei fatto sottili avance a sua madre. Nulla di trascendentale solo piccoli gesti per vedere la loro reazione. Poi avremmo fatto lo stesso con i miei a casa mia.
E i segnali sono stati più che positivi, sono stati favorevolmente colpiti dalle nostre attenzioni. L’atmosfera diversa è subito stata percepita in casa tanto che, quasi subito, la madre, ancora in pigiama in quel momento, subito dopo aver sorseggiato il caffè è salita in camera per cambiarsi non con la solita tuta da casa aderente ma con una più comoda e ampia vestaglia molto elegante allacciata sul davanti che metteva in risalto sia il suo seno che indovinavo non costretto da reggiseno visto che la stoffa della veste tradiva la presenza delle protuberanze dei capezzoli e permetteva ad ogni suo passo di scoprile una buona parte delle gambe tanto che seduta, spesso un lembo cadeva e permetteva la visione delle sue morbide cosce velate da un paio di calze, che io ho pensato fossero collant ma che si sono poi rivelate un paio di calze con reggicalze incorporato, molto sexy e che indossava con disarmante naturalezza, come se non volesse apparire seducente, mentre lo era e molto. Come intimo indossava una maglietta intima e un paio di slip appena più contenitivi di quelli della figlia. Il padre, in elegante giacca da camera e pantalone, ha apprezzato molto il maglioncino che Cinzia ha indossato con una profonda apertura a V che metteva il risalto il suo seno appena contenuto da un malizioso reggiseno e che le arrivava appena sopra la metà delle cosce e i calzettoni al polpaccio che le dava un tono di monella. Poi bastava che lei si chinasse appena un pochino perché dall’ampia apertura del maglione si godesse di una bella vista sull’ancora acerbo, ma ben disegnato seno. Mentre si aspettava il pranzo la signora ci ha servito un piccolo aperitivo e Cinzia si è seduta di fronte al padre mettendo in mostra sia le belle gambe che, a volte, anche il piccolo slip che racchiudeva a malapena la sua succosa fighetta. Nulla poteva coprire lo sguardo compiaciuto del genitore che, pur non dando segni evidenti di compiacimento, si vedeva lontano un miglio che era più che intrigato dalla giovane figlia. La madre si è invece seduta sul divano al mio fianco lasciando che un lembo della vestaglia volutamente lasciata cadere mettesse in mostra una apprezzabile porzione di coscia; i miei occhi a fatica si distraevano da tale vista per verificare anche lo sguardo compiaciuto del papà di Cinzia e a volte incrociavano i maliziosi occhi della mia ragazza soddisfatta della situazione creatasi.
Quando ci sediamo a tavola per il pranzo mangiamo tutti di gusto e in allegria; proprio alla fine, la signora con un bel sorriso malizioso, visto che si era chinata verso di me a servirmi una fetta di torta ed io avevo buttato l’occhio dall’ampia apertura della vestaglia; lei aveva apprezzato la cosa e il suo sorriso ne era conferma, mi chiede se ormai non sia giunta l’ora di conoscere i miei genitori. Avrebbe voluto organizzare una bella cenetta durante uno dei prossimi fine settimana. Rispondo che sarebbe stato carino se l’invito l’avesse portato Cinzia quando fosse venuta a casa mia nei prossimi giorni. Però, conoscendo quando ai miei importava l’uscita del sabato sera, mi permetto di consigliare una specifica data, un giorno di festa infrasettimanale prossimo ad arrivare. Si decide per un invito a pranzo per quel giorno, l’otto dicembre per la precisione.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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