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Angela e sua Madre


di giov60
27.12.2017    |    57.847    |    6 9.6
"Di mia sorella ho già detto, forse anche troppo, anche della bella stagione di sesso passata con mia madre ho ampiamente accennato e non rinnego che non mi..."
Di mia sorella ho già detto, forse anche troppo, anche della bella stagione di sesso passata con mia madre ho ampiamente accennato e non rinnego che non mi sarei mai stancato di lei se solo si fosse lasciata andare un po' di più. Ma ha voluto sempre conservare il suo ruolo e, nonostante a letto fosse calda e appassionata, fuori dalla più stretta initimità era sempre e solo una mamma e una donna dall'aspetto morigerato. Invece io crescendo avevo capito che la donna che cercavo per me doveva essere soprattutto una femmina a tutto tondo, orgogliosa del suo talento e aperta a ogni esperienza.
Dopo un paio di mesi di rapporti sempre più frequenti con l'amica di mia sorella Cecilia e il cui nome è Angela, mi sono reso conto che in lei cera proprio, anche se in maniera ancora inespressa, prorio la femmina che andavo cercando.
Dati i rapporti con mia sorella era certamente bisex cosi come me che avevo rapporti con il mio amico del cuore Franco; e questo era un primo punto a favore, poi amava di un amore appassionato l'uccello, quasi lo venerava e dopo tre mesi di incontri avevo capito che non era solo “fame” per l'astinenza precedente. Angela davanti ad un cazzo non diceva mai di no. E non lo ha detto mai, nemmeno ora che è una signora di quasi sessant'anni. Questo mi ha permesso negli anni di tener viva anche la mia biessualità, visto che ho spesso approfittato dei suoi incontri per far capire a molti uomini che non c'è nulla di male a scambiarsi effusioni anche tra maschi. Oddio quando le è capitato per le mani un ragazzo, o un uomo, dichiaratemente bisex le cose erano ancoa più coinvolgenti! Il terzo punto a suo favore è che l'incontro con il cazzo l'ha fatta fiorire: da ragazzina così minuta con un corpicino adolescenziale, magro e senza curve aprezzabili fino ai suoi 19 anni, è diventata una spledida ragazza e donna con una terza di seno abbondante già prima del parto, un culetto prominente che abbracciava un bacino dalle misure materne e due gambe splendide e tornite che hanno fatto girare la testa a tutti gli uomini, e poi quell'eleganza innata presa dalla madre che la rendeva quasi mai volgare anche se andava in giro vestita in modo provocante. Della sua bocca ho già detto e gli uomini più interessanti li abbiamo conosciuti proprio grazie alle sue labbra. Erano e sono ancora motivo di vanto per lei e motivo di attenzione da parte di veri intenditori che non hanno bisogno di un corpo statuario per riconoscere una vera femmina.
Come ho detto la mia Angela ha ereditato dalla madre una eleganza innata che le veniva dalla sua nobiltà di famiglia, ma anche una rigida educazione che fino quasi al matrimonio non l'ha fatta transigere su un punto in particolare: l'illibatezza della sua fica monumentale. Solo tre mesi prima del nostro matrimonio, in occasione del mio Master univeritario, mi ha regalato il piacere della sua fica prensile.
Tutto questo non mi è pesato poi tanto a dire il vero! Intanto avevo mia sorella che si “sacrificava” ben volentieri, ma devo dire che sono stato bravo e fortunato anche con mia suocera: dietro la sua maschera di algida e altera donna, che tutti consideravano troppo fredda anche per un uomo senza palle e alla quale addossavano tutti la responsabilità della sua vedovanza bianca, ho subito capito che era lei la fonte della troiaggine della figlia.
Perchè si devo dirlo con orgoglio: mia moglie è quella che tutti definiscono una troia all'ennesima potenza, la donna che può avere al suo fianco solo un povero essere umano con un impalcato di corna che nemmeno il più cornuto animale della terra può vantare!
Ma torniamo a mia suocera la signora Maria Rachele Domenica e via dicendo; come da tradizione nobiliare, i suoi nomi di battesimo erano diversi.
Mi sono avvicinato a lei quando, dopo un franco e chiaro discorso con Angela durante il quale avevo disegnato alla ragazzina la figura di donna che, secondo me, era quella giusta per un ragazzo come ero io, già affogato di sesso in famiglia e molto appetito da tutte le ragazze del circondario, non tanto per la mia bellezza, che pure c'era, ma sopratutto dal fatto che ero e sono molto fermo su certi principi: va bene il sesso a gogò e in tutte le salse e fatto con dotazione più che accettabile, ma anche nel lavoro ero e sono intransigente, cosi come lo ero nello studio da ragazzo. Quando c'era da scopare ci davo dentro ma anche nello studio e nel lavoro non ero e non sono da meno. Per cui a ventotto anni ero già messo bene in carriera dopo un brillante corso di studi e un Master raggiunto molto prima di molti mie colleghi. La figura femminile che volevo al mio fianco era, per dirla in due parole: Regina e Puttana.
Regina nella e della mia vita e Puttana nella e della mia vita. Cosi è stato!
Durante quel lungo discorso chiarificatore con Angela, ancora ragazzina ma già donna dentro, lei con la stessa mia franchezza mi disse che bisognava parlassi, com'era normale e giusto, con sua madre e che non sarebbe stato facile. Volli sapere qualcosa di più intimo sulla signora, come tutti la chiamavano, anche perchè, seppur non bellissima, mi aveva sempre dato l'impressione che, sotto quei vestiti morigerati ma di classe, si nascondesse ben altro.
A dire il vero non mi disse molto, ma abbastanza per suscitare in me una certa curiosità. Sua madre non aveva amanti, aveva riufiutato più volte la corte di diversi uomini volendo rimanere in attesa del marito che, in effetti, non si fece più vedere. Amava molto vestirsi e truccarsi bene e spesso acquistava abiti in città e sopratutto era amante di un intimo molto ricercato. Cucinava bene e in casa, dove passava quasi tutta la giornata, era sempre ben vestita. Riceveva la visita solo di alcune signore quasi tutte non del luogo e solo con loro passava dei giorni fuori casa loro ospite. Alla mai domanda su come sopperiva alla mancanza di un uomo mi rispose che si masturbava e che a volte lo faceva di notte. Lei e la madre dormivano insieme e lei se ne era accorta già da tempo.
Mentre diceva questo, notai un leggero rossore che le imporporava il visino e feci due più due... la ragazza mi aveva detto una mezza verità.
Il giorno che mi preentai a casa sua per incontrare la madre ero molto nervoso. Era una domenica pomeriggio e alle sedici precise suonai al campanello della villetta. Mi venne ad aprire Angela che sprizzava euforia da tutti i pori e mi baciò in modo molto sensuale:quando entrai in casa avevo il cazzo duro ed ero un attimo imbrazzato perchè temevo che la madre potesse accorgersene. Nascosi l'evidente bozzo con il mazzo di fiori che avevo portato per l'occasione e siccome la signora al primo incontro volle mantenere un certo distacco, mi limitai a salutarla con deferenza e a baciarle la mano, come Angela mi aveva informato di fare. Certo non mi aggredì ma mise subito le cose in chiaro: potevo frequentare la figlia ma solo venendo in casa loro. Le uscite sarebbero state programmate e sempre in compagnia di altri ragazzi e ragazze, meglio se durante incontri in parrocchia. Compunto ho acconsentito a tutte le sue richieste mentre Angela, seduta appena dietro la madre, continuava a mostrarmi le gambe e a leccarsi le labbra con fare lascivo, mentre potevo anche ammirare le ginocchia della signora e l'inizio delle sue gambe, che teneva chiuse e poggiate su un lato. Ma nei suoi occhi avevo visto anche l'ammirazione... il piacere diciamo, per avere i fronte un bel ragazzo, a dire di tutti studioso e serio.
Al momento del commiato, era quasi ora di cena, si decise per una pizza in compagnia di amici e cosi uscii da quella casa con Angela al mio fianco e con un pacchetto regalo della signora che mi chiese di aprire solo quando fossi arrivato a casa, tanto conteneva solo una penna stilografica. Cosi feci. La serata la passammo con i miei amici in pizzeria e, al ritorno, Angela felice per l'incontro, mi fece uno splendido pompino sotto casa sua.
Arrivato a casa trovai mia sorella ad aspettarmi sulla porta della sua camera. Le raccontai tutto, anche del pompino che mi aveva messo in pace e del pacchetto. Mi chiese di aprirlo: in effetti c'era una stilografica ma anche un biglietto. La signora mi chiedeva di andare da lei qualche giorno dopo in mattinata, quando la figlia era a scuola. Mia sorella mi disse che, secondo lei, ero già stato accettato e che sarei diventato l'uomo di casa.... ce n'era bisogno a casa di Angela. Alla mia richiesta di chiarimenti mi disse di essere rilassato e di non preoccuparmi.
Come d'acordo, alle 9,45 della mattina fissata per l'incontro, suonai al campanello della casa di Angela. Dopo pochi secondi sentii lo scatto della serratura del cancello e sull'uscio apparve la domestica ad ore che sorridente mi veniva incontro. Mi fece accomodare in salotto e avviso la signora del mio arrivo. Poi tornò alle sue faccende. Notai che era anche una bella donna che non aveva più di 40/45 anni con un bel seno. In quella casa giravano solo belle donne...
Dopo cinque minuti comparve la madre di Angela. Perfettamente truccata con un leggero trucco che esaltava gli occhi e nascondeva i primo segni dell'età, la signora aveva ormai quasi 40 anni, vestaglia elegante da camera lunga fino ai piedi che calzavano un paio di ciabattine con il tacco e dei pon-pon sul davanti. La vestaglia era tenuta chiusa da una bella cintura che, legata strettamente alla vita metteva in risalto il suo bel bacino e il busto di, credo una quarta misura. Ma il tutto era diligentemente coperto.
Si siede sul divano davanti a me e prima mi squadra per alcuni secondi per bene poi dopo aver risposto al mio deferente saluto, mi dice che ero proprio un bel ragazzo, che le notizie che aveva su di me erano tutte positive: bravo studente, educato, obbediente e di buona famiglia agiata, per cui non mi ero messo dietro la figlia per la dote. Sorrisi a tutti questi complimenti e ne fui anche compiaciuto.
Poi diventando un po' più seria mi dice che il motivo per cui sono atato convocato non era quello di adularmi ma per avvertirmi!
In casa sua arrivavano tutte le notizie possibili ed immaginabili e anche quelle inimmaginabili, per cui lei era al corrente di tutti i fatti del paese, belli o brutti e conosceva praticamente tutti i segreti del paese mentre, al contrario, nessuno conosceva niente della casa in cui ero ospite.
Mi ribadisce quello che mi aveva detto già qualche giorno prima sulle uscite con sua figlia e su come mi sarei dovuto comportare con lei in pubblico. E sottolinea con un dovuto accento “in pubblico”.
“So bene dell'amicizia che lega tua sorella ad Angela e se le ho dato la libertà di frequentarla l'ho fatto a ragion veduta. Ma Angela a me dice tutto...proprio tutto!! Intendi cosa voglio dire?”
Il mio viso era decisamente rosso e tanto per essere chiaro anche io, dopo aver fatto un profondo respiro: “Ho capito che Angela le ha detto come e in che modo abbiamo iniziato la nostra storia!”
“Bravo vedo che sei perspicace. Quindi so anche come ti comporti in casa con tua sorella. Come ti ho già detto è importante che quello che succede in casa non si sappia in pubblico. E siccome so cosa succede a casa tua, posso anche stare tranquila che rispetterai l'integrità di Angela.... che deve rimanere illibata fino al matrimonio! Se accetti questa condizione sarai ricompensato dall'amore della tua donna in eterno.... ma anche dal mio smisurato affetto!”
Cosi dicendo, chissà come, la vestaglia le si apre da un lato lasciando scoperta una coscia cosi ben modellata e inguainata in una splendida calza nera, da sembrare presa in prestito da una delle Blubell o da una delle gemelle Kessler! La visione dura solo qualche secondo ma abbastanza perchè capisca che non è accaduto per caso.
Detto questo si alza per salutarmi, anch'io balzo in piedi e, inopinatamente, mi abbraccia e mi da una bacio sulla guancia a cui rispondo con prontezza. Anche ai piani bassi il contatto è molto ben apprezzato perchè non posso fare a meno di notare che è come se il suo bacino avesse spinto ben oltre il consentito per sentire la mia presente eccitazione.
Mette la mano in tasca alla vestaglia e ne tira fuori un piccolo mazzo di chiavi.
Mentre me lo porge mi dice che oggi essendoci la domestica non poteva dirmi tutto quello avrebbe voluto ma che mi aspettava dopo dieci giorni, questa volta alle nove in punto e che per entrare in casa sarei dovuto passare dal cancello che da sui campi e che,protetto da un'alta siepe, mi avrebbe permesso di arrivare sul di dietro della casa senza che nessuno mi potesse vedere.
Chiamata la domestica le chiede di accompagnarmi alla porta e dopo tre minuti sono in strada, confuso ma anche felice e soprattutto ho un'eccitazione addosso che mai mi sarei aspettato di avere al primo incontro con mia “suocera”.
Durante i successivi dieci giorni sono andato in quella casa più volte e in due casi ho goduto della gola profonda e calda di Angela che ogni volta di più mi faceva capire il suo innato amore per il cazzo e in particolare per i pompini. Amava passare quanto più tempo possibile a giocare con il mio uccello. Mai una volta ci siamo sentiti spiati o tenuti sotto controlla dalla signora Rachele. In quella casa ero stato accettato e potevo disporre a mio piacimento e sopratutto a piacimento di Angela di lunghi momenti di intimità, durante i quali mai una volta né lei né io abbiamo cercato di allargare in nostro menage orale e manuale.
Angela diventa ogni giorni più carina e sembra che il suo fisico ogni giorno migliora.
Sono passati i dieci giorni per l'appuntamento con la signora e proprio quella mattina mia sorella aveva avuto voglia di una veloce scopata ed io ero quasi in ritardo infatti entrai dal cancello posteriore della casa di Angela con un minuto di ritardo. Sulla porta posteriore di casa mi aspettava la signora Rachele, sempre in vestaglia ma questa volta lunga fino al ginocchio. Appena scambiatici i saluti mi offre un caffè che accetto ben volentieri. Mi chiede di aspettarla tranquillamente seduto sul divano in salotto e cosi faccio.
Passati dieci minuti arriva con il vassoio, due tazzine di caffè e la zuccheriera. Come arriva di fronte a me si china per poggiare il vassoio e, nel farlo il decoltè della vestaglia, molto più ampio di quella indossata giorni prima, mi permette una panoramica su un superbo seno a malapena contenuto in un reggiseno di pizzo nero. Il mio sguardo fisso è subito oggetto del suo sguardo quando si alza per porgermi la tazzina fumante di un ottimo caffè. Sorride come se avesse avuto conferma che non mi fosse indifferente.
Nel sedersi al mio fianco la visione delle sue gambe tornite è, a dir poco, splendida. Compiaciuta per il mio interessamento beve il caffè guardandomi negli occhi. Io, anche “calmato” dalle attenzioni mattutine di mia sorella, ostento una sicurezza da navigato latin lover che stupisce anche me. Non provo più quell'affettato rispetto dei primi giorni nei suoi confronti, sono un bel ragazzo di fronte ad una signora non bellissia ma molto attraente. La femminilità non si misura con sola bellezza fisica, la femminilità non è una fotografia, ma emana dal corpo di una donna da tutti i suoi pori. Comincio a capire da dove proviene la femminilità di Angela, sua figlia.
Iniziamo un colloquio che più informale non si può che dura una quindicina di minuti. Poi mi chiede di Angela e di come vanno le cose tra noi. Le rispondo che stiamo crescendo insieme che iniziamo a conoscerci e che, nonostante fisicamente non sia come sua madre, comincio ad apprezzarla per la sua femminilità. Però una domanda ce l'avrei ma non so se ho il coraggio di farla... Lei, quasi a provocarmi, mi si avvicina e mi mette sotto il naso la sua splendida scollatura e mi invita a non essere timido che tanto ho capito che lei mi vuol bene come una mamma... e qui sottolinea ancora la parola mamma, e anzi ribadisce: “Siccome vuoi bene alla mia bambina anche io inizio a volerti bene come una mamma, come tua mamma!”
Ma questa quanto sa di quello che sta appena iniziado a succedere a casa mia?
Mi faccio forza e le dico che siccome, come certamente sa già, ho iniziato a intrattenermi con Angela in un certo momento e in un certo modo, ho compreso come tra due ragazze ci possa essere l'intimità di cui sono stato testimone, intimità che è già datata di qualche mese o anche più, ma quello che non ho ancora compreso, anche perchè Angela non me ne ha dato una spiegazione plausibile, è come possa una ragazzina diciassettenne, avere una tecnica cosi fantastica nel praticare la fellatio ad un uomo. Anche con tutta la voglia, la predisposizione e l'amore di questo mondo, quella sua tecnica è evidente che sia frutto di pratica. Se io sono il primo uomo, a suo dire e ci voglio credere, dove ha imparato?
“Gliel'ho insegnata io la tecnica!” Questa la sua risposta che mi stordisce!
“Quindi, mi permetto di insinuare, in questa casa entrano uomini da “esercitazione”?”
“No assolutamente no” mi risponde quasi stizzita..poi si addolcisce e, per non perdere l'incanto che si era venuto a creare: “sono stata io la sua maestra adoperando del falli di gomma, quelli che uso anche per me, pechè contrariamente a quanto di dice in paese non solo un pezzo di ghiaccio che fa scappare gli uomini, semmai gli uomini scappano per un altro motivo..!!”
La mia replica, già a cazzo duro, non si fa attendere: “Devo quindi pensare che non dormite solo insieme ma vi consolate a vicenda!”
Scivolando sul divano come a distendersi, cosa che le fa aprire la vestaglia fin quasi alla figa, dando a me una visione di una donna che mai avrei immaginato cosi ben messa, sospirando come a liberarsi di un peso mi dice che, considerandomi ormai uo di famiglia e chiedendomi il massimo riserbo, pena la mia mascolinità, già da un anno dopo essere stata lasciata dal marito, ha accolto nel suo letto la figlia, con la scusa di non dover rifare due stanze, e dopo nemmeno una settimana, con l'intimità che si crea spessisimo tra le donne, quasi mai tra gli uomini, aveva iniziato a masturbarsi in sua presenza e successivamente con il suo attivo aiuto. Per quasi sei mesi Angela era stata la lingua che l'aveva fatta godere per poi iniziare anche lei ad avee rapporti orali con la figlia. Di qui la sua preparazione con le donne, mentre per quanto riguarda il sesso maschile, il gioco era iniziato con lei per poi passare al fallo artificiale che tiene sempre nel primo cassetto del comodino.
Non ruscivo a capire se ero più eccitato da quella donna discinta che avevo davanti o più dalle parole che uscivano dalla sua bocca. Madre e figlia amanti saffiche ma con la madre che aveva capito le voglie maschili della figlia e che tramite un fallo di gomma le aveva affinato la superba tecnica che la ragazza ha dimostrato su di me.
“Quindi,”passando al tu, “anche a te piace il maschio e come mai scappano i maschi da te?”
“Ho avuto la sfortuna di non incotrare mai un vero maschio ma solo mezze seghe d'uomini!”
“Non è vero che li faccio scappare, sono loro che fuggono di fronte a me”
Ed io: “Mi spieghi perchè?”
“Certo che te lo spiego! E' per questo che sei entrato oggi in casa mia! Proprio perchè ho capito che tu sei un vero maschio un vero uomo anche se giovane. Poi so che non ti spaventa memmeno incontrare persone del tuo stesso sesso, o mi sbaglio?”
“No non ti sbagli, preferisco di gran lunga le donne, ma un bel ragazzo non mi dispiace affatto. Amo molto succhiare un bel cazzo!”
“Allora sono certa che non ti spaventerai ma saprai apprezzare quanto tra poco potrai scoprire!”
Si alza dal divano e mi si mette davanti in piedi. Dal mio punto di vista potevo ammirare la sporgenza del suo seno sul ventre anche troppo piatto per una quarantenne.
Poi con movenze studiate apre a mo' di sipario teatrale i lembi della vestaglia e fissa i due lembi alla cintola che teneva fino a quel momento nascosta la sua statuaria bellezza. Ho di fronte la visione di due lunghe gambe che, slanciate, vanno a confluire su un pube prominente come quello della figlia , coperto da uno splip nero e molto aderente. E qui c'era quello che poteva sembrare un difetto o, come meglio potrei dire, sembrava che la signora avesse messo una grossa penna nello slip.
Dico grossa penna perchè sono certo di star davanti a quella che oggi chiamiamo Milfona, altrimenti avrei dovuto sospettare di essere di fronte ad un travestito.
Con l'indice della mano sinistra scosta il lato desto dello slip, cosi come fanno i maschi quando devoono urinare, e mi mostra con malcelata soddisfazione un clitoride enorme, il cazzo di un adolescente con l'unica differenza che era coperto per oltre la meta superiore della sue piccole labbra, grandi come piccole vele. Avevo davanti il figone più grande che potessi immaginare con un cazzo al posto di un normale clito. L'unica differenza con un cazzo vero è che quest'ultimo si erge con la punta in alto mentre quello aveva la punta che guardava in basso ma facendo un bell'angolo di quasi 30 gradi.

“Ti faccio paura?”
“ No, anzi mi fai arrapare!”
“Meno male, perhè in questa casa c'è bisogno di un uomo vero per due donne sole, una delle quali si offre a salvaguardia della illibatezza dell'altra!”
“Di questo parliamo più tardi, adesso posso leccarti un po' questa figa stupenda?”
La signora Rachele si mette di nuovo a sedere sul divano a gambe aperte dove io mi infilo per iniziare a baciarle quella splendia figa di nobildonna tutta depilata e con un cazzo lungo e grosso come il dito medio di un uomo molto grande che le copriva parte dell'entrata. Dopo dieci minuti di leccate mi faccio coraggio e inizio a succhiarle il clitoride, ma era un pompino in piena regola che la manda in estesi confermandole quanto fossi bisex almeno con la bocca. Viene almeno tre volte poi si mette a pecorina e mi chiede di scoparla che è digiuna di carne da troppo tempo. Non si è tolta lo slip ma continua a tenerlo scostato cosa che mi eccita oltremodo. Le chiedo di girarsi che voglio fotterla da davanti ma subito mi risponde che avrei difficoltà con il suo clitoride. Le do ragione e per un po' la penetro da dietro apprezzando la presa delle sua figa attorno al mio uccello. Poi però la giro seduta sul divano le prendo le gambe e me le pongo sulle spalle e cosi piegata riesco a scoparla davanti mentre il suo clito urta la mia pancia. Mi chiede di non venirle dentro per evitare problemi. Per cortesia eseguo e, mentre le sto allagando la pancia, fa il suo ingresso in salotto Angela di ritorno da scuola. Non dice una parola, ma si china sul ventre della madre e inizia a ripulirla con la sua bocca bevendo il mio piacere.
Inizia una nuova stagione a casa della signora Maria Rachele Domenica e via dicendo.
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